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Autore: Florelle    07/05/2009    1 recensioni
Sandro è in ansia per un colloquio e il suo compagno Marco cerca di consolarlo. Scritto per il Fluffathlon di Fanfic_ita
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il buio ingoierà anche la luce della prossima alba. Lo so, lo sento come sento distintamente i battiti di questo mio cuore impazzito.

Ho paura, non so neppure io di cosa.

Sì che lo so. Ho paura del colloquio di lavoro di domani. Ho paura di dire, di fare...di pensare qualcosa di sbagliato.

Ho paura che mi dicano che non sono abbastanza qualificato per quel posto. Ho paura che mi dicano che sono troppo insicuro. Che il mio abbigliamento sia sbagliato. Ho paura che mi caccino perchè sono gay e loro di gay in quel posto di lavoro non ne vogliono.

Ho paura e basta.

Questo sentimento mi accompagna da sempre: c’è chi nasce leone e chi nasce pecora...ed io, come mi ricorda allegramente il mio compagno, faccio spesso “bèèè..bèèèè”.

Marco dorme tranquillo nel nostro letto, ha preso possesso di entrambi i lati e russa tranquillo sul cuscino.

Quando non riesco a dormire mi piace tanto rimanere a guardarlo, sedendomi sulla poltrona vicino all’armadio.

E’ così bello il mio Marco, riccioli rossi e volto stellato di efelidi.
Questa notte nemmeno guardarlo riesce a rendermi un po’ di pace. Quando domani mattina mi vedrà con le occhiaie mi prenderà in giro. Mi alzo dalla nostra poltrona e vado in cucina, cercherò di stordirmi con qualche stupido programma per nottambuli come me. Ho freddo, ma non voglio una coperta, non ne sopporterei il calore sulle gambe. Cerco di evitare i canali porno, che a quest’ora sembrano invadere tutta la programmazione e mi stanzio sulla rotazione video-musicale di MTV.
“Mi tradisci con Katy Perry?” mi chiede Marco, posandomi le mani sulle spalle e cogliendomi di soprassalto.
“Mi dispiace di averti svegliato.” Arrossisco, prendendogli la mano e baciandogli le dita una ad una.
“Sei in ansia per il colloquio di domani, amore?” mi chiede ancora, trafficando con il microonde..
“No..cioè sì.” Ammetto.”Sono un fifone.”
“Lo so, Sandrino mio.” Mi rassicura, baciandomi su una guancia.”Ma io sono sicuro che andrai benissimo.” Si alza di nuovo, mi prende una mano. “Vieni a letto, devi riposare un po’.” Mi bacia sulla bocca, piano, accarezzandomi i capelli.
Mi accompagna in camera e mi apre il letto, sprimacciandomi il cuscino con cura. Io mi infilo tra le coperte, come un bambino ubbidiente.
“Dove vai?” gli chiedo, vedendolo allontanarsi a passo svelto. Lui mi dice di aspettare con un cenno delicato della mano.
Poco dopo ritorna, una tazza bollente tra le mani.
“Non mi avrai fatto una delle tue tisane rilassanti tutta salute, spero.” Gli dico, disarmato. Non sopporto quelle brodaglie, anche se capisco che sia uno dei suoi tanti modi per coccolarmi.
“Non mi permetterei mai, amore.” Mi sussurra, passando l’indice sul bordo della tazza e sporcandomi le labbra con della cioccolata.”Ti amo tantissimo, amore mio.”
“Anch’io ti amo tantissimo, Marco.” Lo bacio.
“Sei tutto cioccolatoso!” mi sussurra, abbracciandomi stretto e mettendomi le mani nei capelli. “E adesso finisci la cioccolata e a nanna!” scherza, infilandosi di nuovo sotto le coperte ed accoccolandosi a me.
   
 
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