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Autore: argentina1988    05/10/2016    4 recensioni
Fanfiction AU avente come personaggi il gruppo di Glee. Storia ambientata tra le corsie di un ospedale.
Genere: Angst, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap. I: L’incontro
 
 
Ospedale di Lima, Ohio, ore 7.30 a.m.
 
“È arrivata la nuova infermiera?” esclamò una giovane ragazza bionda rivolgendosi alla collega che aveva appena finito di fare la notte, mentre entrambe si cambiavano rispettivamente per iniziare e concludere il proprio turno in ospedale.
 
“No, non si è ancora fatta vedere!” le rispose cordialmente la ragazza dai capelli mori.
 
“Benone, non ha ancora iniziato a lavorare ed è già in ritardo!” esclamò la giovane bionda sbuffando.
 
“Dai, non ti arrabbiare!” cercò di tranquillizzarla l’altra “lo so che ti hanno appioppato questa nuova per farle da balia, ma pensa positivo, quando avrà imparato ci sarà un minor carico di lavoro per tutti!” concluse la mora.
 
“Già Rachel hai ragione, almeno su questo devo proprio darti ragione!” rispose la bionda rivolgendo all’amica un bellissimo sorriso.
 
“Scusami, ma ora devo proprio scappare! Fammi sapere com’è e come va col nuovo acquisto!” rispose la moretta per poi uscire dallo spogliatoio salutando la bionda con leggerissimo gesto della mano e dirigersi verso l’uscita del pronto soccorso.
 
 
Erano passate oramai due ore e della nuova infermiera ancora nessuna traccia.
 
La bionda oramai stava iniziando a spazientirsi; come diavolo faceva a concentrarsi e a svolgere le sue mansioni dovendo, anche, aspettare la nuova ragazza che sembrava non aver la minima intenzione di presentarsi? La giornata per lei sembrava iniziare veramente male.
 
-Ma dove cavolo sarà finita?- si domandò tra sé e sé l’infermiera bionda –non so neppure come si chiama o come reperirla…- i pensieri della giovane furono improvvisamente interrotti da una figura alta e magra che, sorreggendo un’anziana signora, fece il suo ingresso al pronto soccorso di Lima.
 
“Ha battuto la testa cadendo dalle scale proprio qui fuori!” esclamò la giovane appena entrata “si dovrebbe subito procedere con una TAC per accertarsi che non vi siano emorragie e se tutto è a posto le si possono mettere solamente dei punti per chiudere la ferita visto che continua a sanguinare!” disse tutto d’un fiato la ragazza.
 
“Mi scusi lei è una parente?” le domandò l’infermiera bionda che nel frattempo si era avvicinata all’anziana signora per valutarne le condizioni.
 
“No” rispose la giovane “sinceramente l’ho incrociata qui fuori e dovendo già venire al pronto soccorso l’ho accompagnata per farle fare un controllo vista la ferita!”
 
“Lei invece come mai è qui? Ha qualche problema?” domandò con fare professionale l’infermiera mentre continuava a tamponare la ferita dell’anziana donna.
 
“No, io sto benissimo, è solo che oggi inizio a lavorare qui!” rispose la sconosciuta
 
“Ah bene allora sei tu la ragazza nuova…” disse l’infermiera staccando per la prima volta il suo volto dalla fronte della donna che stava medicando.
 
“Io…” tentò di parlare la ragazza
 
“Puck!! Porta una sedia a rotelle per la signora, ha una ferita alla nuca; dobbiamo accompagnarla subito dalla dottoressa Fabray!” iniziò l’infermiera “tu invece muoviti, sei già in ritardo di 2 ore, non perdere altro tempo, qui ci penso io, tu va a  cambiarti li nello spogliatoio” le disse indicando una porta a vetri il cui ambiente interno era nascosto da una di quelle tapparelle tipiche degli ospedali per poi girarsi e dirigersi insieme a Puck verso lo studio della dottoressa.
 
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“Hey ragazze, avete visto la nuova infermiera?” domandò la bionda alle colleghe, mentre si godevano un meritatissimo caffè, curiosa di sapere le loro opinioni al riguardo.
 
“Come scusa?” domandò un’infermiera dai tratti asiatici, mentre continuava a sorseggiare lentamente il suo caffè.
 
“Tina la nuova infermiera, quella che doveva iniziare oggi a lavorare qui con noi in pronto soccorso, quella che è entrata con quell’anziana signora con la ferita alla testa!” spiegò subito la bionda cercando di farsi capire dalle altre.
 
“Guarda che c’è stato sicuramente un errore!” esclamò improvvisamente la ragazza di colore da dietro il bancone dell’accettazione…
 
“Scusami Mercedes, ma io non ti seguo per nulla…” disse la bionda
 
“La nuova infermiera ha chiamato poco fa avvertendo che rinunciava al posto perché era stata selezionata per non so quale reality…” spiegò velocemente la ragazza di colore “comunque tanti siamo e tanti rimarremo per ancora molto tempo…”
 
A quelle parole la bionda rimase pressoché basita…
 
“Scusami, ma se non era la nuova ‘recluta’ chi era quella ragazza?” domandò “mi ha detto che oggi iniziava a lavorare qui al pronto soccorso e ho dato per scontato che fosse la nuova infermiera…”
 
“No, quella è la nuova pediatra!” disse un ragazzo moro spuntando da uno studio…
 
“Oddio Kurt, sei serio?” domandò l’infermiera bionda…
 
“Si, mai stato più serio in vita mia!” rispose
 
 
“Ciao ti stavo giusto cercando” cominciò la bionda guardando la pediatra negli occhi
 
“E per quale ragione, non mi hai già rimproverato abbastanza questa mattina?” domandò la giovane pediatra.
 
“Scusami è che pensavo fossi la nuova infermiera, se…” tentò di scusarsi la bionda venendo tuttavia interrotta dall’altra ragazza.
“Non fa nulla!” tagliò corto la pediatra “ma cerca di non essere sempre così scontrosa con chi non conosci, almeno prima cerca di capire chi è la persona e poi un po’ di rispetto non ha mai fatto male a nessuno, non trovi?”
 
“Si mi scusi… comunque piacere io sono Brittany Pierce” disse la bionda cercando di stemperare la tensione che si era creata dopo l’uscita della pediatra.
 
“Sisi, piacere Dottoressa Santana Lopez!” rispose cordialmente la ragazza.
 
“Dottoressa Lopez che piacere incontrarla di nuovo!” una voce proveniente dalla destra di Santana attirò l’attenzione delle due ragazze.
 
“Buongiorno Professor Schuster il piacere è tutto mio!” rispose cordialmente la giovane latina.
 
“Vedo che avete ha già fatto le prime conoscenze tra i colleghi” disse il primario del pronto soccorso indicando l’infermiera che si trovava al suo fianco “Brittany è una dei nostri migliori elementi, anzi mi azzarderei a dire che è sicuramente la migliore infermiera del pronto soccorso!”
 
“Professor Schuster, non esageri per favore, così mi fa diventare rossa!” rispose Brittany al complimento fatto dal primario.
 
“E cosa ci posso fare, ho detto solamente la verità!” ribadì il professore “ora però vi devo lasciare, devo correre, c’è una riunione alla quale non posso assolutamente mancare… Santana se ha bisogno di qualsiasi cosa si rivolga pure a Brittany, e tu Brittany per agevolare la dottoressa Lopez per oggi e fino a nuovo ordine sarai a sua completa disposizione e quindi destinata alla ‘zona’ pediatria!” concluse il professore per poi salutare le due giovani e dirigersi verso gli ascensori.
 
“Bene, come inizio non c’è male!” sentenziò sarcastica la latina
 
“Mi scusi, dottoressa, ma se non mi vuole tra i piedi cercherò qualcun altro che mi sostituisca!” rispose la bionda notando il sarcasmo nella voce dell’altra.
 
“No, non importa… tu mi sei stata assegnata e con te lavorerò!” le rispose la pediatra “ora inizio il giro delle visite, non vorrei mai fare tardi!” concluse la latina sottolineando con molta enfasi la parola tardi.
 
“Va bene dottoressa, se ha bisogno di me, sa dove trovarmi!” le rispose Brittany cercando di mantenere quanta più calma possibile nonostante l’evidente frecciatina di Santana.
 
 
 “Oddio ragazzi, ma l’avete vista la nuova pediatra?” domandò un ragazzo alto con gli occhi scusi “è veramente una bomba!”
 
“Si, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere!” disse bruscamente Brittany “Non sai quanto sia scorbutica! Sarà anche molto carina fisicamente, ma che caratterino!”
 
“E di sua grazia, lei come lo sa?” domandò curioso Finn
 
“Beh sai Finn, per quanto riguarda la parte del ‘è una bomba’ posso tranquillamente dire che pure io gli occhi li ho, per quanto riguarda il caratterino, beh in questo caso ho avuto la sfortuna di combinare un pasticcio la prima volta che l’ho vista e quindi di sperimentarlo sulla mia persona!” commentò la bionda
 
“Ma dai con quel viso angelico, non può essere così tremenda!” tentò Finn
 
“Aspetta di parlarci e poi lo scopriremo!” concluse Brittany non sapendo più come rispondere al dottor Hudson “ora comunque devo andare ci vediamo dopo Finn!”
 
“Ok, ciao Brittany!”
 
 
“Brittany corri sta arrivando un’emergenza, devi avvisare immediatamente la dottoressa Lopez!” ordinò Mercedes dopo aver riattaccato il telefono.
 
“Si Mercedes ora la cerco subito!” rispose la bionda mettendosi alla ricerca della pediatra.
 
 
“Cosa abbiamo qui?” domandò la dottoressa ai paramedici
 
“Bambina di 8 anni, sospetta intossicazione alimentare, ha qualche linea di febbre e continui coniati di vomito…” le rispose velocemente uno dei paramedici facendo brevemente il quadro clinico della situazione.
 
“Perfetto, Mercedes scusi, quale sala visita abbiamo libera?” domandò velocemente mentre continuava a valutare i parametri vitali della bimba.
 
“La 2 dottoressa!” rispose velocemente la ragazza all’accettazione
 
“Ok, grazie Mercedes!” rispose cortesemente la latina cercando di ascoltare il ritmo cardiaco di quella piccola creatura “Brittany, tu vieni con me!”
 
“Si dottoressa, vengo subito!” rispose cordiale la bionda.
 
 
“Dovrei parlare con la mamma di questa bambina, la puoi chiamare per favore?” domandò gentilmente la mora.
 
“Certo dottoressa, la chiamo subito!” rispose altrettanto cordialmente Brittany
 
Dopo 2 minuti l’infermiera fece il suo ingresso con la madre e la nonna della bambina.

“Buongiorno” disse Santana guardando negli occhi le due donne appena entrate “io sono la dottoressa Lopez, la pediatra del pronto soccorso, sono io che mi sono occupata di Clara!” spiegò velocemente.
 
“Perdone pero noi non capire vostro lingua!” cercò di spiegarsi alla meglio la giovane donna.
 
“Vale, no hay problema, yo hablo español, mis padres son portoricanos! (Non ci sono problemi io parlo spagnolo, i miei genitori sono portoricani!)” spiegò la dottoressa guardando le due donne sedute davanti a loro “Clara no tiene nada grave, tiene solo que descansarse un poquito!” (Clara non ha nulla di grave, deve solo riposarsi un po’)
 
A quelle parole le due donne sembrarono tranquillizzarsi.
 
“Muchas gracias doctora, no sabemos como decirle que gracias!” (Grazie mille dottoressa, non sappiamo come ringraziarla) risposero in coro le due donne.
 
“De nada! Hora tengo que ir! Hasta luego señoras” (Di nulla, ora devo andare, a dopo signore!).
 
“Non pensavo che parlasse spagnolo così bene!” esclamò Brittany mentre seguiva la dottoressa fuori dal suo studio.
 
“Beh come ho già spiegato alle signore, i miei genitori portoricani… praticamente sono madrelingua spagnola, mentre l’inglese è la lingua del paese in cui vivo da quando ho 5 anni!” spiegò brevemente e con sufficienza la latina non volendo proseguire oltre con la conversazione.
 
“Ah capisco” si limitò a rispondere la ragazza notando nuovamente il solito e antipatico comportamento della mora.
 
“Si bene, allora a Clara devi fare solo una dose di fisiologica in modo da reidratarla… poi passerò io a controllare come sta e in base alle condizioni in cui la troveremo, procederemo” spiegò celermente la mora senza degnare di uno sguardo la ragazza che continuava a camminarle di fianco.
 
“Va bene dottoressa!” si limitò nuovamente a rispondere la bionda non sapendo in che altro modo reagire “Ora vado a farle immediatamente la fisiologica, a dopo!”.
 
Dopo aver messo la flebo di fisiologica a Clara, Brittany si diresse verso le macchinette del caffè e degli snack per una meritatissima pausa, pausa che tuttavia fu interrotta dalla dottoressa Lopez.
 
“Brittany hai fatto quello che ti ho chiesto a Clara?” domandò con il solito tono che la bionda iniziava a non sopportare più.
 
“Si dottoressa, ho appena finito di controllarla!” rispose Brittany cercando di mantenere la calma.
 
“Bene!” esclamò la dottoressa con un’espressione tranquilla sul volto.
 
Espressione che tuttavia era destinata a durare poco, purtroppo; non fece in tempo a dire bene che subito iniziò a suonare il suo cerca persone indicando un’emergenza in camera 19.
 
“Brittany con me, emergenza in camera 19!” esclamò la mora per poi dirigersi di corsa verso il reparto del pronto soccorso riservato a pediatria.
 
Entrando in camera videro la bimba nelle stesse condizioni in cui era arrivata, febbre, anche se più elevata e continui coniati di vomito. La dottoressa Lopez si mise subito all’opera riuscendo a salvare per la seconda volta in poche ore la piccola Clara.
 
 
“Cos’hai messo nella flebo della bambina?” urlò inaspettatamente la latina alla bionda.
 
“Come scusi?” domandò perplessa la bionda non capendo il comportamento della pediatra.
 
“Ora ti ripeto la domanda” ripeté alterata “cos’hai messo nella flebo di Clara?”
 
“Esattamente ciò che mi ha detto lei dottoressa!” esclamò spazientita l’infermiera bionda.
 
“Dagli esami di Clara non sembra!” sbraitò nuovamente la latina “leggi pure i risultati da sola e vedi quello che non va!” aggiunse Santana buttando sulla scrivania la cartella contenente gli esami della bambina.
 
Dopo una rapida occhiata agli esami la bionda chiese “e questi valori così alti?”
 
“è proprio quello che voglio sapere, stamattina non li aveva e pomeriggio ha avuto quella ricaduta… ed inoltre era in condizioni peggiori di quelle in cui è arrivata, ne sai niente?” domandò quasi scocciata.
 
“No, non ne so nulla perché io nella flebo le ho messo semplicemente della fisiologica per reidratarla proprio come aveva detto lei…” esclamò esasperata la bionda iniziando a capire le accuse che la pediatra le rivolgeva.
 
“Calme signore, non esageriamo” intervenne il professor Schuster osservando la scena, sono sicuro che Brittany non può aver combinato una cosa del genere, è troppo diligente per commettere un errore simile! Ed inoltre se devo essere sincero questa sostanza che risulta nel suo corpo è un medicinale che non è molto usato in pronto soccorso e tantomeno su un bambino è proprio per questo motivo che non capisco come diavolo sia finito nel sangue della bimba!”
 
“Professore mi scusi, ma io cosa dovrei fare? Come posso andare di la dai parenti della piccola a dire che le abbiamo avvelenato la figlia/la nipote?” sbottò Santana sempre più stizzita dalla situazione ed osservando in malo modo la povera infermiera.
 
“Ma il professore ha ragione, quel medicinale noi in pronto soccorso non lo teniamo perché viene generalmente somministrato ai pazienti che vengono ricoverati e che soffrono di…” Brittany si bloccò di colpo ricordando che la nonna della piccola, quando era andata a chiamarla insieme alla madre, aveva inavvertitamente fatto cadere una borsa dalla quale era uscito un flacone di *****, farmaco contente proprio la sostanza incriminata.
 
“Brittany ti è venuto in mente qualcosa?” domandò il professore


“Si” si limitò a rispondere l’infermiera per poi raccontare brevemente quello che era successo.
 
I due dottori uscirono di corsa dallo studio del primario seguiti dalla bionda dirigendosi alla camera 19.
 
“Señorita necesito hablar con usted!” (signorina dobbiamo parlare con lei) disse la mora rivolgendosi alla madre della piccola Clara “a solas!” (in privato) aggiunse.
“Vale!” si limitò a rispondere la giovane.
 
In breve Santana spiegò la situazione alla madre della bambina, che non poteva credere alle sue orecchie. Improvvisamente la giovane si alzò uscendo dallo studio andando ad aprire la borsa che la madre aveva appoggiato al suo fianco. Aprendola trovò proprio quel flacone di cui la giovane dottoressa le stava parlando…
 
“No me lo puedo creer, qué hiciste?” (non ci posso credere, che hai fatto) sbottò con le lacrime agli occhi “Clarita es tu nieta porqué lo hiciste?” (Clara è tua nipote perché lo hai fatto?)” domandò nuovamente la giovane madre non ottenendo alcuna risposta.
 
“Questa la prendiamo noi!” esclamò improvvisamente il professor Schuster, mentre Santana si apprestava a tradurre tutto ciò che il primario le stava dicendo… “lei signora venga con noi, mentre lei vada da sua figlia, starà bene in poche ore e poi potrà portarla a casa!” concluse.
 
“Vale, muchas gracias doctores!” si limitò a rispondere la giovane madre con gli occhi lucidi.
 
 
“Brittany, posso parlarti un attimo?” domandò gentilmente la giovane pediatra.
 
“Certo dottoressa Lopez, finisco di sistemare la cartella e la raggiungo nel suo studio”
 
Passarono due minuti e come promesso Brittany raggiunse la dottoressa.
 
Toc toc…
 
“Posso?” domandò incerta la bionda
 
“Certo entra pure!” rispose sempre cordialmente la mora
 
“Brittany mi dispiace di averti accusata così ingiustamente questo pomeriggio e di essermi comportata male con te tutto il giorno, scusami, ma ero nervosa per il primo giorno di lavoro, poi tu mi sei saltata addosso in quel modo e… si beh insomma non mi hai preso in una giornata buona… scusami ancora!”
 
“Non si preoccupi dottoressa Lopez, a tutti capita di avere una giornata storta e se devo essere sincera neppure io mi sono comportata benissimo questa mattina quando ci siamo incontrate e…”
 
“No ti prego, basta, tu ti sei già scusata, non c’è bisogno di farlo nuovamente!” la interruppe la mora “ed inoltre credo che io e te dovremmo avere in fin dei conti la stessa età quindi dammi pure del tu e chiamami per nome per favore!” disse Santana con uno sguardo sereno.
 
“Va bene dottoressa..mmm…volevo dire Santana!” rispose Brittany stranita dal comportamento che stava avendo la mora.
 
“Perfetto, ora vai pure, se non erro stai per finire il turno…” esclamò
 
“Si hai ragione, stacco tra 5 minuti!” disse la bionda non riuscendo a capire come la latina faceva a sapere i suoi orari.

“Bene allora buona serata Brittany”
 
“Buona serata anche a te, ci vediamo domani!”
 
“A domani Brittany!”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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