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Autore: _Akimi    06/10/2016    0 recensioni
Raccolta di flashfic con protagonista Romano e nazioni estratte casualmente.
I. [Sud Italia - Polonia]
II. [Sud Italia - Austria]
III. [Sud Italia - Stati Uniti d'America]
IV. [Sud Italia - Svezia]
V. [Sud Italia - Russia]
VI. [Sud Italia - Paesi Bassi]
VII. [Sud Italia - Francia]
VIII. [Sud Italia - Grecia]
IX. [Sud Italia - Inghilterra]
X. [Sud Italia - Spagna]
XI.[Sud Italia - Canada]
XII. [Sud Italia - Turchia]
"Romano si china vicino a lui, si ritrova ad arrossire senza un motivo preciso, ma mantiene lo sguardo perché non vuole mostrare nessun segno di debolezza; non ne fa una questione personale, non prova pietà per quell'uomo, ma semplicemente vuole dimostrargli di essere in torto, che solo il Dio dei cristiani è fonte di verità e perdono.
«Adoro i vostri insulti, siete sempre creativi.»"
Genere: Malinconico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Künstlerleben

{Vienna - Maggio 1882}

Romano segue il fratello a sguardo basso, non perché si senta in imbarazzo, ma semplicemente trova i vestiti formali che ha indosso piuttosto scomodi e la punta lucida delle sue scarpe lo interessa più che le espressioni annoiate degli uomini che ha di fronte.
Feliciano parla, cerca di sconfiggere la tensione che aleggia nel grande salone discutendo di argomenti superflui e Romano si ripromette di starsene buono in un angolo della sala, ignorando l'anonima conversazione.


Solo dopo pochi attimi, però, si accorge di non essere l'unico a desiderare di evadere dal palazzo; alza il capo e davanti a sé trova la figura di un giovane uomo occupato ad osservare fuori dalla finestra che fa brillare buona parte del pavimento tirato a lucido.
L'italiano lo osserva nella speranza di non essere scoperto: nota la sfumatura lillà nelle sue iridi, un piccolo neo ad impreziosirgli il viso e segue con gli occhi le linee morbide che compongono il suo mento sino al collo pallido.
Lo sguardo e la curiosità di Romano si fermano esattamente lì, ove il sangue scorre nelle giugulari; trova insolito il lieve livido sulla carnagione diafana dell'uomo e sebbene inizialmente sia restio dal commentare, finisce con l'avvicinarsi a lui, domandando senza troppe formalità.


«Un attentato, una donna o entrambi?»
Bisbiglia per essere udito solo dall'altro e non si stupisce nell'osservare l'espressione sorpresa dipinta sul suo volto; oramai è avvezzo ad essere oscurato dalla figura del fratello e non dà più spiegazioni sulla sua presenza lì, in Austria.
«Mi avevano parlato di voi, ma non vi immaginavo così impertinente.»
L'austriaco lo scruta con sufficienza: conosceva da molti anni Feliciano Vargas, ma di Romano aveva udito solo pettegolezzi e dicerie non di suo interesse.
«Se la mia è impertinenza, la vostra è indecenza.»
Romano incrocia le braccia al petto e non teme di incontrare lo sguardo altrui; si è concesso una piccola bugia, trova l'austriaco tutto fuorché indecente, è elegante, come spesso suo fratello l'ha descritto, è posato e ha un suo strano modo di offendere senza apparire sgarbato.
L'italiano non pensa di poter imparare qualcosa da lui – non che lo desideri, a dire il vero -, ma questo non lo vieta dall'analizzare la sua personalità con inusuale interesse.
«Se avete fiato per parlare, perché non siete con vostro fratello?»
Romano si sofferma sulle labbra socchiuse dell'altro, non può lasciarsi sfuggire la nota di tedio nella sua voce, ma non ne è infastidito, anzi, condivide pienamente il suo stato d'animo attuale.
«Perché non mi piace la diplomazia.»
La sua risposta è secca, non lascia scampo ad altri attimi di discussione, ma l'austriaco sembra allenato nell'arte del conversare e conclude rispondendo alla prima domanda posta dall'italiano.
«Comunque sono un musicista, la mia vita non è così movimentata quanto appare. »
E con quelle parole Romano lo osserva sistemarsi gli abiti, il livido violaceo scompare dietro il colletto della divisa e i passi dell'uomo riecheggiano nell'ampio salone.


 
Note:
Buonasera, anche questa volta sono riuscita a mettere dei riferimenti storici; innanzitutto Maggio 1882 è la data della Triplice Alleanza tra Germania-Italia-Austria, firmata a Vienna.
Ho pensato che nel salone ci fossero Feliciano e Ludwig (e forse anche Gilbert?), ma non mi sono soffermata poi molto su di loro.
Come patto non è stato ben visto da tutti gli austriaci e da tutti gli italiani, in quanto la questione delle terre irredente non era stata risolta, non per altro l'Italia farà parte dell'Intesa nella Prima Guerra mondiale.
Premetto, non sono una violinista, ma cercando su internet ho trovato che alcuni artisti lamentavano di lividi che lo strumento lascia sul collo dopo ripetute ore di allenamento, quindi ho immaginato che Romano li considerasse segni di una lotta o di una donna.
Ho citato in particolar modo le vene del collo poiché, nel 1914, Francesco Ferdinando morirà proprio per un colpo di pistola alla giugulare; trovava piuttosto buffo fare un parallelismo tra il livido di Roderich e il futuro avvenimento del paese che rappresenta.

Il titolo, Künstlerleben, significa Vita d'artista ed è un valzer di Strauss composto nel 1867. (Se ricordo bene.)

Detto questo, la prossima penso proprio che la pairing sarà molto più "palese", in quanto si tratta di una coppia che personalmente ho iniziato a shippare moltissimo nell'ultimo tempo.
Romano sarà in compagnia di Stati Uniti.

 
  
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