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Autore: Trisha_Elric    06/10/2016    2 recensioni
-Sta bene...- rispose cercando di controllare l'emozione. Lei gli stava parlando!
-Mi fa piacere.- disse lei ricomponendosi con la borsa davanti alla gonna, tenuta con entrambe le mani, il viso fisso sulle porte.
Adrien sperò che lei non fosse tornata al suo mutismo e cercò di continuare la conversazione.
-E' sempre molto occupata, sai come vanno queste cose..-
-Certo.-
Ok, conversazione terminata. Si disse il modello chiudendo gli occhi rassegnato.
-E come vanno le cose tra di voi?-
La sorpresa lo riavvolse nuovamente e anche se il suo tono di voce era freddo, riuscì a captare una lontana nota di vera curiosità.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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''Insieme nel giusto...''

 

 

''Ti aspetto sotto casa oggi verso le 19, okay?''

 

Alla vista di quel messaggio Adrien sospirò. Lesse più volte le parole segnate sul display, assorto dai mille pensieri che in quei giorni non lo lasciavano stare.

-Signorino Agreste?- lo richiamarono.

-Mh?- il biondo venne riportato alla realtà e alzò il bel viso, osservando  la figura davanti a lui che gli aveva appena parlato.

-Tra poco inizierà il servizio fotografico. E' meglio se  comincia ad avviarsi.- espose Carole, la giovane signora dai capelli castani addetta alla reception del grande hotel allestito in un set per la nuova stagione della moda.

-Ah si, grazie.- il ventiduenne sorrise gentile avviandosi sulla parete adiacente della hall, digitando la risposta al cellulare.

''Va bene, a dopo.''

Questa situazione deve finire. Si disse Adrien chiamando l'ascensore, lasciandosi sfuggire un sospiro. Non poteva continuare a mentire così a se stesso e alla sua ragazza.

Era partito tutto per un capriccio che ora cominciava a pesare.

-Buon pomeriggio. Avrei un appuntamento con il signor Agreste prima che il servizio incominci.-

Quella voce fu riconosciuta subito dal giovane modello il quale si voltò di scatto verso la sua posizione precedente.  Eccola lì, la nuova allieva di suo padre: Marinette Dupain-Cheng, nonché la sua ex compagna di classe.

Da quando avevano finito le scuole superiori, tre anni prima, la loro amicizia si era raffreddata moltissimo; si era sempre trovato magnificamente a parlare con Marinette, adorava la sua compagnia e riusciva sempre a metterlo di buon umore..però da quando lui si era fidanzato, tutto era cambiato. L'ultimo giorno di scuola, il giorno della notizia,lo ricordava molto bene. Il giorno dove qualcosa si era rotto. Il giorno dove la sua partner di lotta aveva deciso di ridurre la loro ''relazione'' a semplici colleghi. Niente battute, niente risate, diventando fredda e ..infelice?

E lui continuava ad amarla come sempre e vederla così schiva lo rendeva a sua volta infelice.

Scosse il capo cercando di non pensare a quei sentimenti. Doveva lavorare.

Si diresse nuovamente verso la reception e alzò una mano in segno di saluto.

-Ehi..Marinette! Ciao.-  le sorrise cordiale come sempre quando la vedeva, sperando ogni volta che lei ricambiasse come faceva anni prima.

La corvina volse lo sguardo sul ragazzo dopo aver ricevuto le notizie necessarie e lo salutò con un rapido cenno con il capo e un sorriso distaccato.

-Ciao Adrien.-

-Tutto bene?-

-Si, grazie, tu?-

-Bene..- lui la osservava: si era fatta davvero una ragazza molto bella, dai tratti più maturi e fini, i capelli più lunghi sempre raccolti in un elegante chignon e il corpo fasciato in un taglier azzurro.

La bella copia di Nathalie.

Essere diventata un'allieva di suo padre aveva comportato all'assumere uno stile freddo e formale, lontano dai toni colorati e casual degli anni addietro; stava indubbiamente benissimo ma non era lei.

-Dove devi andare?- le chiese Adrien cercando il suo sguardo sempre molto schivo.

-Al quarto piano, devo fare vedere dei bozzetti al signor Gabriel per la prossima sfilata.-

-Cavolo, mio padre non ti lascia proprio tempo, eh? Avete finito i lavori giusto due giorni fa e già ricominciate?-

Marinette fece spallucce e strinse appena di più la presa sulla sua borsa di pelle beige.

-E' un grande stilista, il suo carattere meticoloso permette alle sfilate di essere sempre perfettamente puntuali con la data di lancio, garantendo un'immagine impeccabile.-

Ma si è tramutata in Nathalie? Parla persino come lei.

-Ehm certo..- mormorò il ragazzo non sapendo più cosa dire. Alla fine si arrese e le sorrise nuovamente.

-Allora vieni ti accompagno, anche io devo andare al quarto piano per iniziare i preparativi per la sfilata.-

La corvina si limitò ad annuire e lo seguì davanti alla porta dell'ascensore.

Quando esso aprì le porte alcune persone uscirono ed entrarono loro poco dopo. Erano da soli. Adrien schiacciò il pulsante del quarto piano e iniziarono a salire.

Calò un silenzio imbarazzante tra i due anche se l'unico apparentemente a soffrirne era proprio il giovane. Cercò di passare il tempo ticchettando il dito contro la parete metallica dell'ascensore, osservando con poco interesse lo spazio ristretto attorno a loro, lanciando poche occhiatine sotto di lui verso Marinette, più bassa.

Piano 1

-Rimarrai anche tu ad assistere il servizio oggi?- chiese il biondo non potendo restare più in silenzio.

-Non lo so, dipende se tuo padre ha bisogno di me oppure no.- fu la risposta secca che disse la ragazza.

Ogni volta, Adrien ne rimaneva sconvolto: dov'era quel viso allegro e sorridente che tanto la distingueva?

-Penso che il grande Agreste potrà fare a meno della sua assistente per almeno un pomeriggio, no?-

-Chissà.-

 Piano 2

Sembrava un eternità quando invece erano lì da soli solo da pochi istanti. Marinette non sembrava intenzionata a rendere il soggiorno piacevole.

Bip bip

Un messaggio. Fu grato a chiunque gli permise di rompere quell'aria tesa. Accese il display e trattenne il fiato non appena lesse il mittente. Rispose immediatamente e abbassò la mano, appoggiando la schiena contro il muro.

Con lo schermo illuminato, Adrien notò con la coda dell'occhio  che la ragazza aveva dato una rapida occhiata all'oggetto e la sentì chiaramente irrigidirsi.

-Come sta lei?-

Ci vollero parecchi secondi prima che il ragazzo registrasse quelle parole nel suo cervello. La guardò con occhi sgranati, sospettando di essersi immaginato quelle parole.

Marinette volse lo sguardo verso di lui, per un istante, e capì di non averlo immaginato.

 Piano 3

-Sta bene...- rispose cercando di controllare l'emozione. Lei gli stava parlando!

-Mi fa piacere.- disse lei ricomponendosi con la borsa davanti alla gonna, tenuta con entrambe le mani,  il viso fisso sulle porte.

Adrien sperò che lei non fosse tornata al suo mutismo e  cercò di continuare la conversazione.

-E' sempre molto occupata, sai come vanno queste cose..-

-Certo.-

Ok, conversazione terminata. Si disse il modello chiudendo gli occhi rassegnato.

-E come vanno le cose tra di voi?-

La sorpresa lo riavvolse nuovamente e anche se il suo tono di voce era freddo, riuscì a captare una lontana nota di vera curiosità.

-A dire la verità..-

 

Boato improvviso, le luci si spensero di colpo e l'ascensore si fermò bruscamente.

-Che succede?!- esclamò la ragazza sinceramente sorpresa, appoggiata contro il lato dell'ascensore vicina ai pulsanti.

-Deve esserci stato un blackout.- sentenziò il ragazzo dopo i primi attimi di sorpresa.  Cercò di regolare il respiro e il battito accelerato alzando lo sguardo verso il tetto dell'ascensore, notando sollevato che si stavano accendendo due spie d'emergenza che illuminavano un minimo la cabina.

-Vedrai che a breve tornerà la luce.-

-S..si.- mormorò la ragazza staccandosi piano dalla parete e girandosi a guardarlo.

-Non ci resta che..-

Ma non riuscì a finire la frase che si sentì un secondo boato che provocò una serie di scosse e improvvisamente l'ascensore cominciò a precipitare per diversi metri.

Marinette durante la picchiata incespicò all'indietro e cadde andando a sbattere contro la parete, gemendo di dolore mentre Adrien  perse l'equilibrio e cadde di lato, andando a sbattere violentemente contro la ragazza; la forza che spingeva giù l'ascensore era la stessa forza che premeva in basso i corpi dei due ragazzi.

 Ad un tratto però, come era iniziata la caduta si arrestò quasi di botto.

Non si sentì alcun rumore, nessuno dei due parlò per quello che sembrò un eternità.  Adrien riprese quasi subito i sensi;  era sconvolto e dolorante, cercò lentamente di alzare il busto, riordinando i pensieri e le idee. Subito ricollegò gli ultimi istanti e  constatò inorridito di essere praticamente sopra la povera ragazza.

-Marinette! Marinette!- la chiamò a gran voce, scuotendola delicatamente per le spalle; le scendeva un rivolo di sangue  dietro l'orecchio destro e subito glielo asciugò con la manica.

-Plagg, tu stai bene?- mormorò subito dopo, osservandosi l' interno della camicia.

-S.si..è stato un bel  volo.- mormorò lo spiritello tenendosi la testa fra le zampine. Tornò all'interno di una tasca e il ragazzo ricominciò a scuotere l'ex compagna,.

-Svegliati!-

La corvina riaprì gli occhi di scatto, aggrappandosi alle maniche del ragazzo, guardandolo terrorizzata.

-Tranquilla, calmati Mari.- le mormorò il biondo tenendola tra le braccia. -Non preoccuparti, andrà tutto bene. Ora l'importante  è non..-

La voce si spezzò non appena le sue iridi verdi incontrarono nella penombra della cabina dell'ascensore le iridi azzurre di Marinette, limpide e immerse in un mare di lacrime.

-N-non devi avere paura..Cosa ti fa male?- cercò di calmarla accarezzandole una guancia con il dorso della sua mano calda ma ciò non fece che aumentare i singhiozzi e le lacrime. Cosa fare?

-Perchè? Perchè mi fai questo?! Sarebbe più facile per me odiarti se tu ti comportassi freddamente, invece sei sempre così dolce e gentile! -

Marinette sembrava fuori di e lui non ne capiva il motivo, o almeno non voleva vederlo.

-Mari..-

-No! Non posso permetterti di far cadere nuovamente le difese! Basta!- cercò di divincolarsi da lui ma il movimento brusco fece barcollare l'ascensore ed entrambi trattennero il respiro finché non furono sicuri di essere nuovamente fermi.

-Ti prego.- mormorò la corvina tirando su con il naso, cercando di calmarsi.

-Non capisco..- rispose Adrien inclinando il capo leggermente verso destra, osservandola negli occhi.

La corvina fece una risata amara e girò il viso di lato, dove lui non poteva vederla.

-Certo. Non capisci mai.-

Passarono dei secondi di interminabile e inquietante silenzio quando ad un certo punto squillò il telefono e il biondo rispose.

-Pronto Nathalie?  Sì, sto bene non preoccuparti. Sono con Marinette dentro l'ascensore del lato B, ricordo di essere quasi arrivato al quarto piano quando abbiamo sentito un rumore e le luci si sono spente. Poi l'ascensore è precipitato per un po' ma non sappiamo esattamente dove siamo...Sì, va bene...calmati, noi non andiamo da nessuna parte.- ridacchiò cercando di sdrammatizzare. -D'accordo, richiamami quando saprai qualcosa di più.-

Dopo aver riagganciato, Adrien si rivolse nuovamente alla corvina. -C'è stato un guasto nel sistema elettrico dell'hotel. Sono in moto per aiutarci.- sperò di alleviare la tensione ma sembrò inutile. Sospirò e si morse successivamente il labbro inferiore. L'aiuto a mettersi seduta e poi fece altrettanto di fronte a lei con la massima cautela, facendo attenzione a mantenere il più possibile l'equilibrio.

Passarono minuti interi e il silenzio sembrava ormai una presenza solida che li schiacciava e opprimeva internamente: erano lì, l'uno di fronte l'altro immersi in una luce calda e fioca data dalle lampadine d'emergenza. Come erano arrivati in quella situazione? Sembravano due perfetti estranei eppure non lo erano e Adrien non riusciva a sopportare che lei stesse soffrendo, per di più a causa sua.

-Mari...ti prego, aiutami a capire.- mormorò il ragazzo infilando le dita tra i suoi capelli folti e arruffati cercando di placare la sua frustrazione.- Io voglio davvero tornare ad essere tuo amico..-

La corvina non rispose subito e parlò dopo svariati secondi, voltando lo sguardo verso di lui molto lentamente. I suoi occhi non erano più bagnati da lacrime ma erano tristi e ..rassegnati?

-Mi dispiace..non ci riesco. - prese un bel respiro profondo e strinse al petto le ginocchia.-Durante la scuola, io pensavo di essere riuscita a farti capire cosa io provassi per te..ma sembravi sempre ignaro di tutto. E dire che se ne erano resi conto tutti. Ma per te non ero abbastanza, vero? - Marinette era pervasa da un coraggio nuovo, la consapevolezza di non avere più nulla da perdere. -Io volevo sorprenderti, dichiararmi..invece la sorpresa me l'hai fatta tu..- strinse i lembi del tessuto così forte da farsi venire le nocche bianche. -Dicendomi di esserti fidanzato. Lì..è tutto crollato.- posò la fronte sulle ginocchia per non far vedere gli occhi puntellati da nuove lacrime.

 -Non avevo il diritto di essere così egoista, non se ti rendeva felice. Ma sapere che era lei..-

Adrien rimase di stucco. Ecco il problema, ecco cosa era andato storto. Quel giorno, il giorno in cui lui aveva rivelato di aver intrapreso la sua relazione; il giorno in cui la sua vita subì un cambiamento drastico.

Il giorno in cui aveva ceduto ad un'altra condizione di suo padre.

Il giorno del suo errore.

Il giorno del suo fidanzamento con Chloè Bourgeois.

 

-Angolo autore-

 

Eccomi tornata nel fandommm! E nuovamente con una ff a due capitoli!

Mamma mia Trisha, che scontata che sei :'D

Già. :(

Spero di avervi incuriosito con questa scena molto horror ahahah tra pochi giorni l'ultimo capitolo!

Grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno! Un bacione a tutti :D <3

Trisha_Elric

 

  
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