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Autore: Eternity_Hook    07/10/2016    1 recensioni
Da quando Kinoko l'aveva baciato davanti a tutti, contro alla sua volontà, tra lui e l' albino era andato tutto a rotoli.
Non gli parlava quasi più, quando poteva lo evitava e quando non poteva, finiva per starsene nell' angolo opposto della stanza, guardando altrove.
Un tale atteggiamento lo stava torturando interiormente fino a lasciarlo quasi senza una vera anima e senza aria da respirare.
Era come se tutto fosse sottosopra, sbagliato, confuso, perso in un mondo senza colori ben definiti, di un grigio spento senza vita.
Senza vitalità come i suoi occhi, come il suo atteggiamento nei suoi confronti.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Fey Rune, Saryuu Evan - Saru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo : Il tempo non é nostro nemico

Serie : Inazuma Eleven

Genere : Yaoi

Ship : Saru x Fey

Richiesta da :  -Kyousuke-

Ratings: verde

Tema : chiarimenti

Parole: 1000

~Ω~

Da quando Kinoko l'aveva baciato davanti a tutti, contro alla sua volontà, tra lui e l' albino era andato tutto a rotoli.
Non gli parlava quasi più, quando poteva lo evitava e quando non poteva, finiva per starsene nell' angolo opposto della stanza, guardando altrove.
Un tale atteggiamento lo stava torturando interiormente fino a lasciarlo quasi senza una vera anima e senza aria da respirare.
Era come se tutto fosse sottosopra, sbagliato, confuso, perso in un mondo senza colori ben definiti, di un grigio spento senza vita.
Senza vitalità come i suoi occhi, come il suo atteggiamento nei suoi confronti.
Certo, se avesse cercato di chiarire che tra lui e la mora non c'era nulla, forse avrebbe smesso di atteggiarsi così.
Eppure...
Saru non avrebbe dovuto comportarsi in quel modo, visto che non provava gli stessi sentimenti di Fey nei suoi riguardi.
Probabilmente erano indirizzati alla castana, non di certo a lui, il "coniglietto" della squadra.
Era frustrante essere solo quello, l'indifeso ragazzino da prendere in giro con un soprannome da bambino di massimo sette anni.
Ed era frustrante che l'amore che provava non fosse mai ricambiato, perché lo giudicavano in tal modo.
Il verde alzó appena lo sguardo, cercando quello ametista dell' altro di cui aveva tanto bisogno, ma senza risultati, portandolo a sentirsi più depresso di quanto già non fosse.
Era stanco, stanco di questo atteggiamento, stanco di stargli così lontano e non vederlo sorridere.
Diamine se gli mancava il vero Saru, quello che rideva e scherzava con lui, quello che riusciva a essere dolce nei suoi confronti con un sorriso rassicurante in un momento di tensione.
Un momento come questo, in cui però l' albino sembrava essere troppo arrabbiato con lui per illuminargli la giornata.
Non voleva il Saru di adesso, era freddo e distaccato, troppo, in un modo tale che, quando se ne andava senza nemmeno salutarlo, sentiva la voglia di piangere e urlargli contro che premeva sul suo petto, pronta a scatenarsi, rallentando il ritmo del suo muscolo cardiaco che avanzava -decisamente troppo rapido- ogni volta che era vicino a quel ragazzo.
Ed era ormai quello che si apprestava a fare.
Iniziava a sentire infatti gli occhi bruciargli fastidiosamente, con un pianto silenzioso alle porte, le lacrime che premevano per uscire e che scendevano sulle sue guance rosee, simili a quelle di un bambino.
Tirò su col naso, cancellando le lacrime con una mano, che vennero immediatamente sostituite da altre, più veloci, più intense nel loro dolore, più cariche di emozioni negative che lo stavano perseguitando fino a fargli perdere la ragione e la gioia che lo aveva sempre contraddistinto.
Voleva esplodere una volta per tutte, urlare fino a non avere più fiato in corpo e riversarsi al suolo, impotente, eppure sentiva che se avrebbe anche solo aperto bocca non gli sarebbe uscito altro che un sussurro soffocato dal pianto rotto e disperato che lo stava scuotendo come una foglia in balia al vento invernale.
Si trascinó perciò a terra, percependo il contatto tra il terreno e la propria pelle con un brivido che gli saliva e scendeva per la schiena, facendolo sentire anche peggio.
Saru, dal fissare la finestra con convinzione, inizió a percepire un leggero singhiozzare strozzato che non sembrava volersi interrompere e trovó Fey accasciato a terra in posizione fetale, con delle brevi convulsioni.
Rimase immobile per qualche secondo, sorpreso dall' atteggiamento del verde che, nonostante all' apparenza fosse fragile, aveva sempre mostrato una certa forza d'animo.
Gli si avvicinó lentamente, un po' tentennante, fino ad essergli affianco, per poi abbracciarlo delicatamente, senza stringere troppo.
Dentro di sé se ne stava pentendo, rendendosi conto che doveva allontanarsi dal verde, per evitare di innamorarsi più di quanto non fosse già, in un modo tale da non poter più tornare indietro.
Sentí il verde paralizzarsi sotto il suo abbraccio, quasi scioccato, alzando poi la testa per far incontrare i loro occhi.
I suoi, rossi, velati di lacrime, lo guardarono interrogativamente prima di ritornare a piangere, sfogando tutte le proprie lacrime, fino a rimanerne senza, avvolto tra le accoglienti braccia del ragazzo dai capelli bianchi che prese perfino ad accarezzargli i capelli.
Brividi di piacere gli percorsero la schiena a tali carezze.
Fey tornó ad alzare la testa verso l' albino che lo fissava con le sue brillanti e rassicuranti ametiste.
D'istinto, gli molló qualche pugno -decisamente debole- sulla spalla con una mano, mentre l' altra scivolava verso terra verso quella dell' albino che subiva senza dire niente.
-Perché?! Perché non hai aspettato che ti spiegassi tutto e hai iniziato a comportarti così con me? Eh ? Per una volta non potevi ascoltare prima di agire di testa tua ?! Io decisamente non amo Kinoko, quindi se é lei che vuoi, vattela a prendere, ma smettila, smettila di comportarti così con me... ti prego-
Saru tacque per una decina di secondi, fissando Fey accasciato tra le sue braccia, che lo fissava a sua volta, con l' ultima lacrima che rotolava giú per la sua guancia.
-Io non voglio Kinoko- sussurró l' albino, accarezzando il viso del più piccolo, percorrendolo con i pollici, per poi avvicinarlo al proprio e posare le proprie labbra su quelle rosee del verde, facendolo spalancare gli occhi e arrossire vistosamente, ma aderire a quel bacio pieno di emozioni.
Quello scontro tra bocche era così appassionato, quasi disperato nel tentativo di non interrompersi, come se un interruzione potesse far sparire in qualche modo il compagno o li portasse a svegliarsi da quel bellissimo sogno che era diventato realtà.
I due si staccarono solo per respirare, con le goti arrossate e dei leggeri sorrisi.
-Abbiamo perso molto tempo per colpa mia- sussurró Saru, avvicinandosi ancora, mentre Fey scuoteva il capo.
-Il tempo non é nostro nemico, non lo abbiamo perso, lo abbiamo utilizzato per pensare... e per essere pronti- sussurró il verde, stringendo la vita del ragazzo che riprese a sorridere, baciandolo di nuovo, facendo scontrare le loro lingue, condividendosi, perdendosi in quel contatto così vivo da far perdere totalmente la testa ad entrambi

   
 
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