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Autore: Irimi    08/05/2009    8 recensioni
"Non inizierò con c'era una volta la mia storia, perchè non è una favola e
nemmeno con tanto tempo fa, perchè il mio è un piccolo racconto.
Sono uno di poche parole, non amo parlare tanto e non voglio sprecare fiato inutilmente
quindi prima di iniziare, voglio porvi una domanda dalle quale dipende tutto...
perchè potrei decidere di non iniziare nemmeno la mia storia...
Credereste al racconto di un gatto?"
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non inizierò con c'era una volta la mia storia, perchè non è una favola e
nemmeno con tanto tempo fa, perchè il mio è un piccolo racconto.

Sono uno di poche parole, non amo parlare tanto e non voglio sprecare fiato inutilmente
quindi prima di iniziare, voglio porvi una domanda dalle quale dipende tutto...
perchè potrei decidere di non iniziare nemmeno la mia storia...



Credereste al racconto di un gatto?






`キ.クク.キエエッ`キキ._.キ Kuro Neko`キ.クク.キエエッ`キキ._.キ






Un ragazzo dal sorriso solare camminava tranquillo per una piccola stradina del suo paese.
Bionda e folta capigliatura troneggiava sulla sua testa mai pettinata dalla nascita.
Un volto paffuto e arrotondato gli dava quel pizzico di ingenuità tipica di un bambino.
Due occhi tanto azzurri che il cielo in confronto sembrava un capo sbiadito e delle
simpatiche cicatrici erano stampate sulle sue guancie fin da quando era bambino.
Naruto uzumaki, questo era il suo nome, 18 anni, studente dell'istituto superiore di konoha, prossimo alla maturità di perito informatico. Simpatico, allegro, esuberante, sprizzante di energia e socievole molto socievole, tanto che riuscirebbe sicuramente nell'impresa di far parlare un muto. Sempre circondato da tanti e ottimi amici che lo definiscono come un angelo sceso in terra...

Io personalmente lo vedo più come il sole, che stai bene quando ti illumina con i suoi raggi, i suoi sorrisi, che ti senti triste quando viene oscurato dalle nuvole, dalla sua malinconia.
Il mio sole
Il mio dobe

Scusate, non mi sono ancora presentato.
Io mi chiamo kuro e sono il gatto domestico di naruto da pochi giorni.
Quello che sto per dirvi ora, potrebbe sembrare strano ma è la pura verità.
Il mio vero nome sarebbe sasuke uchiha e fino a una settimana prima ero anche io un comune essere umano. Avevo 18 anni, capelli neri, occhi come la pece, pelle diafana e un fisico statuario. Intelligente, possessivo e dannatamente orgoglioso.
Frequentavo la stessa scuola, la stessa classe di naruto.
Eravamo compagni di banco.
Eravamo anche fidanzati.

Non sono omosessuale, non sono etero.
Semplicemente sono innamorato.

Ci siamo conosciuti all'asilo e da allora siamo diventati inseparabili, eravamo i cosidetti miglior amici/nemici. Abbiamo frequentato le elementari e le medie assieme. Non ci lasciavamo mai soli.

Crescemmo con il pensiero di essere come fratelli, ma quel legame che si era creato, era stato interpretato male da entrambi.
A 12 anni iniziammo a capire che c'era qualcosa di più di una normale amicizia.
Eravamo ancora dei ragazzini e non potevamo comprendere bene il significato di quelle strane emozioni, così litigammo pesantemente fino a non parlarci più per un anno intero.

Fui io a muovere il primo passo, dichiarando ciò che realmente provavo per te.
Ti avevo offerto un ramen per poter parlare da soli e chiarirci, e tu da bravo dobe qual'eri stavi per strozzarti con i tuoi adorati spaghetti alla mia confessione.

Da lì in poi tutto andò per il meglio, ricominciammo a parlarci, a frequentarci fino che a 15 anni, dopo le insistenti avanche da parte mia, decidesti di diventare il mio ragazzo.
Quello fu il giorno più felice della mia vita...

Ma la magia, come si sà, durò poco e finì il giorno del nostro anniversario...


-vado fuori a prendere una boccata d'aria-
-EH?-
-ho detto che vado fuori a-
-TEME NON RIESCO A SENTIRTI-
Sasuke sbuffò, mai più avrebbe fatto decidere a naruto il luogo per festeggiare un loro anniversario. Stavano insieme da 3 anni e il dobe aveva avuto la bella pensata di andare in discoteca. Lui odiava stare tra la folla. Così senza correre il rischio di ritrovarsi la mattina senza voce, decise di uscire dalla porta sul retro lasciando il suo ragazzo da solo a ballare in pista. Appena fuori l'uchiha respirò a pieni polmoni l'aria fresca. Si mise a fissare il vicolo in cui dava l'uscita, stretto, sporco, dava l'idea di essere infestato dagli spiriti. Poi sentì dei passi frenetici alle sue spalle.
Lo ammisse un brivido freddo gli percorse la spina dorsale.
Si girò lentamente, fino a ritrovarsi puntato contro una pistola
-dammi... dammi tutti i tuoi soldi-
L'uomo che impugnava l'arma aveva una trentita d'anni, vestiva con indumenti logori, aveva una voce nervosa e disperata.
-ehi amico, calma- disse sasuke mentre alzava le mani in aria.
L'idea di venir rapinato non gli andava a genio, avrebbe potuto stenderlo ma quel tizio sembrava essere pericoloso, l'arma era vera, non finta e cosa peggiore non era caricata a salve.
-i soldi! muoviti- intimò.
Sasuke portò la mano al portafoglio nella tasca dietro dei pantaloni, con lentezza, non voleva far innnervosire in qualche modo l'uomo.
Stava per darglielo quando la porta dietro a lui si spalancò.
-ecco dov'eri finito teme-
Successe tutto al rallentatore come nei film, l'uomo si spaventò alla comparsa improvvisa di naruto e di conseguenza gli puntò subito la pistola contro.
Il rumore di uno sparo.
Il rumore di passi veloci.

Naruto si ritrovò per terra, ad abbracciare un corpo freddo, ricoperto di sangue.
-teme... apri occhi- disse flebile.
-non fare scherzi, teme... apri gli occhi... parlami- gli passò una mano tra i capelli.
-sasu..ugh...sasuke- singhiozzò, gli occhi cominciarono ad appannarsi.
-stupido teme svegliati!- urlò.
Le lacrime esplosero di colpo, rigando prepotentemente il suo volto.
-ti prego sasuke... potrai chiamarmi dobe a vita, non mangierò più ramen ... ma ti prego... apri gli occhi-
Il suo grido disperato si perse in quel vicolo silenzioso.

Dopo che feci da scudo a naruto, la mia mente si oscurò e tutto ciò che ricordo fu una calda luce bianca in lontananza.
La paragonai subito a lui e non appena formulai quel pensiero, fui invaso da un senso di tristezza molto forte. Nel mio cuore solo due parole...
Voglio rivederlo
Quando riaprì occhi mi accorsi di essere in un luogo totalmente diverso.
Un vicolo si, ma non lo stesso, e con mio stupore notai di esser diventato un gatto.
Penso che il mio desiderio fosse stato in qualche modo ascoltato.
Dopo pochi giorni riuscì ad abbituarmi a quelle sembianze e a cercare subito naruto. Lo trovai in camera sua sdraiato sul letto, con sguardo assente fissava il soffitto.
Sembrava aver perso tutta la sua solarità.
Non esitai a farmi avanti, entrando così a far parte della sua vita, di nuovo.
In poco tempo venni a sapere che il mio vecchio corpo era deceduto sul colpo e che naruto non toccava più cibo, non andava più a scuola e se ne stava tutto il giorno in camera.
Si stava autodistruggendo e il vederlo così mi fece rimpiangere di aver espresso quel desiderio, mi sentito male quanto lui, ma decisi di non sprecare questa mia seconda oppurtunità, avrei salvato ancora la vita al dobe e seppur in modo strano, riuscìì nell'intento con qualche miagolio, fusa e attenzione.
Naruto riprese a mangiare, a frequentare la scuola e gli amici.
Mi diede un nome, kuro, cioè nero come il mio manto lucido e morbido.
Spesso mi diceva di notare qualche somiglianza, che alla volte gli pareva di parlare proprio con sasuke, con me.

Da allora è passato poco più di un mese.

Ora seguo naruto dapertutto, non lo lascio mai solo, tranne che a scuola o quando va in bagno. Dormo sempre con lui, mangio con lui, guardo perfino film con lui.
-ehi kuro ti va uno spuntino?- mi dice naruto tutto d'un tratto.
Gli scendo dalla pancia e miagolo in risposta. Lui sorride
Poi si alza dal divano, mette in pausa il film e dopo avermi dato una carezza si dirige in cucina.
Ogni tanto mi lancia occhiate da dietro lo sportello del frigor aperto e mi sorride.
Abbasso le orecchie, quelli non sono più i suoi sorrisi sinceri che era solito rivolgermi, quelli sono sorrisi falsi, che servono per mascherare tristezza e malinconia.
Ho paura di quei sorrisi.
Ho paura che un giorno possa commetere qualche idiozia.
I suoi amici non si sono accorti del suo stato, così non possono confortarlo.
In più naruto è orfano dalla nascita, quindi vive in casa da solo.
A volte viene a trovarlo iruka, il suo tutore, ma non basta.
Ho paura perchè io non posso fare più di così e perchè mi sono accorto che ormai, a poco a poco sto perdendo le mie facoltà mentali.
Faccio fatica a ragionare come un essere umano.
Sto diventando un gatto in tutto e per tutto.
Il mio tempo sembra che stia per scadere di nuovo.

E tutto questo mi mette paura.
Non voglio lasciare da solo naruto.
Non voglio perdere i miei sentimenti... non voglio.

Una settimana dopo...

-forza kuro andiamo a fare la passeggiatina al parco-
Naruto si mise un cappellino sportivo in testa.
Aprì la porta ma si bloccò sull'uscio, girandosi.
Il gatto nero se ne stava fermo e lo fissava.
-che fai non vieni con me come al solito?- gli chiese. Kuro sbadigliò per poi piegare la testa di lato e fissare curioso il suo padrone.
Naruto osservava il gatto stranito, era da un giorno che sembrava strano, non si comportava più come era solito fare.
Aveva provato a buttare un pomodoro per terra per vederne le reazioni.
Di solito kuro si arrabbiava arruffando il pelo, per poi saltargli addosso con il chiaro intento di graffiarlo, ma non era successo.
Semplicemente aveva miagolato e si era lanciato a papparsi la verdura.
-teme- disse provando anche questa.
Niente, kuro non piegò le orecchie e non girò il muso offeso, anzi gli rispose con le fusa.
Naruto provò l'ultima carta, andò vicino al gatto accucciandosi difronte a lui
Si mise a fissarlo negli occhi.
-a volte assomigli a sasuke- disse con voce flebile.
Avvicinò un dito al musetto del felino, il quale prese a leccarglielo affettuoso.
Naruto si sentì sprofondare, quello non era più il suo gatto.
Sicuramente kuro a quell'affermazione si sarebbe messo a fissarlo profondamente negli occhi e ad emettere bassi miagolii malinconici.
Uscì di corsa da casa sbattendo la porta.
Correva senza una meta, con le lacrime che gli rigavano il volto.
Si fermò solo per riprendere fiato.
-anche kuro mi ha abbandonato...- singhiozzò.
Un tintinnio riportò naruto alla realtà.
Si accorse di essere sui binari del treno. Le sbarre erano già scese.
Non c'era nessuno in giro. Solo lui. Solo.
Naruto portò lo sguardo al cielo.
La sirena del treno urlava disperata.
Sorrise...
Dopo tanto tempo sorrise sincero.
-sto arrivando sasuke-
Disse per poi chiudere gli occhi.

L'impatto.
Il buio.
La luce.


Kuro se ne stava sul davanzale della finestra aperta.
Si leccava il pelo con precisione per renderlo pulito e lucente.
Aspettava il suo padrone.
Gli avrebbe fatto la festa quando sarebbe ritornato.

Un rumore, un fruscio attirò la sua attenzione.
Da un cespuglio sotto proprio alla finestra su cui stava, uscì un gatto.
Il pelo era di un rosso vivo, i suoi occhi felini azzurri come il cielo.
Era un pò malconcio, aveva tutto il pelo arricciato e si muoveva con difficoltà.
Kuro saltò giù andandogli incontro.
Rimasero fermi in silenzio non appena i loro occhi si incatenarono.
Poi con delicatezza kuro incominciò a leccare l'altro sulla testa, per mettergli a posto il pelo.
Il rossino lo lasciò fare, chiuse gli occhi abbandonandosi alle fusa.

Sembra strano da dire ma in quel momento i due gatti parevano sorridere felici.
Come se due persone si fossero incontrate dopo tanto tempo..







Fine










è da tempo che volevo scrivere una storia triste
ed eccomi qui, volevo loro due come personaggi
ed eccoli qui XD...pensavo di farla finire dopo l'impatto con il treno
ma ho pensato che tutto sommato un happy ending ci stava
ringrazio tutti quelli che leggono questa fic bye!!!
  
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