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Autore: tp naori    08/10/2016    1 recensioni
Perdonate la lunghezza esagerata della poesia, ma è una storia o meglio è un qualcosa che è venuta fuori cosi parola per parola...Sarà forse una merda o un qualcosa di bello, sta a voi dirlo...Spero vi piaccia, mi rendo conto che ci saranno sicuramente errori di punteggiatura e grammaticali forse, questo è perché non faccio mai revisioni sui miei scritti anche perchè non ne ho il tempo materiale...Scusate per i probabili errori e se non c'e ne sono ben venga...
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cercavo baci nella notte,
Gli trovai in una bancarella
Diroccata.
Gli vendevano a poco prezzo,
Nessuno li cagava,
Interessati ad altro,
Le gente nemmeno li notava.
Quei baci, riposavano impolverati,
Fra il lungo bancone,
E il proprietario,
Un vecchio con la barba,
E i capelli bianchi, zero rughe,
Solo graffi, lividi, tagli.
Sadico nei occhi e nel viso turbato,
Invitava i passanti a comprarli per farne un regalo.
Ma le lucciole danzanti, attiravano più.
Con la loro purezza artificiale,
Il chip processante dentro alimentava
Visioni vivide, in alta definizione.
Consumatori di corrente eravamo noi,
Niente baci, solo macchine, fredde,
Rigide, grigie.
D'improvviso mi fermai,
Chiesi al vecchio,
Quanto costasse un bacio.
Lui mi guardo, fermo,
Nella notte buia e disse:
Caro prezzo,
Mio caro giovane.
Li vendo ad amore.
Io non seppi cosa volesse dire,
Lo fissai ancora e ancora.
Posso rubargli allora?
Li domandai.
Ed egli volto le spalle,
Si copri nel suo cappotto bene.
Ne afferrai un paio,
Mi riempi le tasche.
Fiero tornai a casa infine,
Apri la porta,
Cercai il tuo profilo adagiato
Sul divano.
Li ti trovai, scostai i capelli
Dalla tua fronte.
Ti sussurrai:
- Amore, c'è un regalo per te -
Tu svegliandoti mi guardasti
Innocente come sempre.
Ti porsi quei baci,
Tu li guardasti ammirata,
Senza capire cosa fossero.
- Cosa sono?-
Mi domandasti.
- Baci - risposi.
Ed il capo inclinasti,
Volli in quell'istante porti
Ciò che tenni nelle mani.
Mi sorrisi e t'avvicinasti,
Io ti porsi i miei baci.
Sapendo che erano pochi,
Non ti dissi che gli avevo
Perfino rubati.
Erano d'altronde baci,
Dovrebbero essere gratis.
Ti porsi i baci,
Ci baciammo e ci spogliammo
Sul divano facemmo all'amore.
Che peccato non averne presi altri.
Il mattino seguente vi ci andai,
Non trovai ne la bancarella,
Ne il vecchio.
Mi chiesi s'era una visione
Partorita dalla mia mente.
No, non poteva essere.
Erano veri quei baci,
Carati, puri, alle labbra lisci.
Dove poterli cercare, mi domandai.
Ne avevo ancora bisogno,
Almeno per oggi o domani.
Li cercai per strada, niente baci,
Solo giornali, plastica,
Fogli bruciati e rimasugli di carta.
Li cercai dal panettiere,
Al supermercato in offerta magari,
Dal macellaio fra le carni; niente.
Vidi poi un fiorista,
Entrai, vi trovai rose in fioritura,
Belle, rosse, purpuree.
Ne comprai un paio, stavolta pagai;
Non rubai.
E fra i petali, vi si nascondevano rugiade,
Li vi trovai altri baci da donarti.
Perché il tuo viso, non ha peccati,
Non è il mio coi suoi drammi.
E spianato, ricolmo di lentiggini,
Spassionato, e bello da baciare.
Ma affinché io potessi farlo,
Avevo di baci bisogno,
Ed era un costante bisogno il mio.

 
   
 
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