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Autore: lella_01    08/10/2016    0 recensioni
E se Maria si fosse trovata a dover stare per due settimane dai De Noir? Cosa sarebbe successo? Con Maria e Robin sotto lo stesso tetto può andare tutto bene? E il legame tra i due come sarà? Io ho provato a rispondere e queste domande. Leggete per scoprire.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente Maria era di buon umore, e non era l'unica. Tutti si chiedevano cosa fosse successo al giovane Robin per renderlo così felice. Il ragazzo,infatti, forse per la prima volta in vita sua, sembrava felice. Sfortunatamente per lui, non arebbe avuto quel sorriso ancora per molto. Dopo un'allegra colazione, Maria aveva concesso ad Alexander una passeggiata. Fortunatamente Robin era uscito con i suoi amici immediatante dopo la colazione, quando Maria non era ancora scesa a magiare. Evitando perciò di vedere la ragazza uscire con Alexander. 
"Giovane Maria, il signor De Noir mi ha accennato di una storia  molto interessante che vi convolge" disse il ragazzo biondo mentre erano immersi nel bosco " vorrei tanto sapere di cosa si tratta. Se volete raccontarla, io sarei lieto di udirla"
"Certamente" disse Maria, cominciando a raccontare la storia.
Passarono così l'inizio della mattinata. 
Nel frattempo Robin era tornato al castello e cercava Maria ovunque, non riuscendo a trovarla da nessuna parte. Quando incontrò le amiche di Maria, Lina e Ally, sperò che la ragazza fosse con loro. Ma di Maria non c'era traccia.
"Sapete dove si trova Maria?" chiese speranzoso il ragazzo, comincinando a temere pe l'incolumità di Maria.
"No, mi dispiace" rispose prontamente Ally, arrossendo.
"Io non so dove sia, ma so che questa mattina è andata a fare una passeggiata con il nuovo ragazzo... come si chiama?" disse Lina rivolgendosi prima a  Robin e poi a Ally
"A... A... qualcosa" rispose Ally cercando d ricordare il nome del giovane in vano. 
"Alexander" grugnì il giovane De Noir. Si voltò subito in direzione della foresta e cominciò a correre, non salutò o ringraziò Ally e Lina tanto era arrabiato, o per meglio dire geloso.
Maria stava ridendo di una battuta di Alexander quando Robin arrivò.
Gli occhi scuri del ragazzo, erano ancora più tenebrosi del solito, assomigliavano molto all'atmosfera che trasmetteva il castello dei De Noir. 
"Robin!" esclamò la ragazza correndogli in contro sorridente, ma Robin non la vedeva. Era accecato dalla gelosia. La scena che aveva visto gli aveva perforato il cuore come un proiettile. Aveva visto Maria ridere appoggiata al braccio di Alexander, ridere e sorridere. Aveva visto una persona che amava allontanarsi da lui. Come Loveday, come sua madre. Non avrebbe mai potuto pensare di perdere Maria. Sapeva perfettamente che non avrebbe sopportato la perdita della ragazza. L'aveva  già assaporata. Aveva già provato la perdita di quella piccola, insolente, coraggiosa, saputella, determinata. E pensarla lontana da lui, lo faceva impazzire. La parte razionale d Robin, sapeva che quella reazione era esgerata. Purtroppo, al momento, non era quella la parte del ragazzo che predominava.
"Robin, ti senti bene?" chiese la giovane fanciulla, giunta davanti a lui. Studiandolo corrugando la fronte.
"Certo" disse il ragazzo con tono arrogante "perchè non dovrei stare bene?" 
"Non lo so, mi sembravi preoccupato" rispose la giovane Merryweather "vuoi unirti a noi?" 
"Certo" rispose Robin. Vedendo Alexander guardarlo con un'aria di sfida.
Passeggiarono un po' in silenzio. Maria non si rendeva conto della guerra che si svolgeva attorno a lei. Infatti il giovane De Noir e Alexander si scambiavano sguardi che, se avessero potuto uccidere lo avrebbero fatto. Quando Alexander cercò di prendere a braccetto Maria, Robin le prese la mano. Quando Alexander cercò di vantarsi sulle sue doti nel cavalcare, Robin si vantò di essere il miglior cacciatore. Quando Robin fece un complimento a Maria, Alexander le fece un altro complimento. 
A questo punto la passeggiata si trasformò in una guerra di complimenti. 
La giovane Maria, scocciata dal comportamento dei due ragazzi se ne andò, lasciandoli soli a discutere.
Prima che i due si accorgessero della scomparsa della principessa della luna, arrivò l'ora di pranzo.
I due ragazzi tornarono al castello e pranzarono in religioso silenzio. Entrambi pensarono che Maria si fosse chiusa nella sua camera nel castello dei De Noir.
E ambedue i pensarono di lasciar Maria in pace a riflettere e a farla sbollire.
Dopo pranzo Robin si recò dai suoi amici, mentre Alexander si fece intrattenere da una giovane donna del clan. 
Maria a dispetto di quello che i due giovani pensavano non era nella sua camera. La giovane aveva bisogno di aria, pace e silenzio. E    d esse per la ragazza si potevano trovare specialmente in un posto.
Giunta la sera Robin si recò a chiamare Maria, sperando che la giovane non fosse ancora arrabbiata.
Il ragazzo bussò più volte, quando non udì risposta entrò nella stanza e la vide vuota. Non gli ci volle molto a capire che, la sua cara principessa, non era mai stata lì nelle ultime ore.
Il cuore di Robin accellerò.
La sua Maria era sola nel bosco.
Da ore, ormai.
Robin partì subito alla ricerca.
Sapeva bene quali erano i posti che Maria preferiva.
Corse subito alla dimora dei Merryweather. Notò immediatamente che  qualcosa mancava. Wrolf, il leone, che era rimasto di guardia alla tenuta, era sparito. E non era il solo, anche Pervinca, il cavallo di Maria era sparito. Allora Robin capì dove la principessa era andata. In quel luogo che Robin odiava. In quel luogo dove l'aveva quasi persa una volta. 

All'anfiteatro.



Le gambe di Maria dondolavano al vento, sotto di lei il mare si infrangeva sugli scogli. Ricordava perfettamente come era stato gettarsi da lì. Aveva provato paura, ma anche un senso di libertà. Quando si era resa conto di star per morire aveva provato rammarico, per tutte le cose che non aveva fatto, e tutte le cose che non aveva potuto fare. Ad un certo punto, quando aveva visto una accecante luce bianca, aveva pensato, o almeno sperato che uno o entrambi i suoi genitori si sarebbero mostrati a lei, ma questo non accadde. Perchè la luce non era quella del paradiso ma, bensì, la luce dell'unicorno che l'aveva portata sana e salva proprio dove era seduta adesso.
"Non credo che sia una buona idea sfidare la fortuna di nuovo" le giunse alle orecchie una voce familiare.
"Dove è finita la storia del "può farlo chiunque"?" Chiese la ragazza sorridendo, ma non girandosi verso di lui, continuando a guardare il mare.
"Bhè, può farlo chiunque UNA volta principessa" disse lui.
Si mise seduto con lei, restando in silenzio.
"Io proprio non capisco cosa ti sia preso Robin" sbuffò Maria " tu e Alexander vi siete azzufati come due bambini che vogliono lo stesso pezzo di torta" 
Adesso Maria guardava Robin che gaurdava in basso.
"Io ero solo geloso, e spaventato. Non voglio che lui ti porti via da me principessa" sospirò il ragazzo.
" Se continui con quasti atteggiamenti Robin, non sarà lui a portarmi via a te, ma tu stesso" detto questo la principessa si alzò e se ne andò. Seguita da Wrolf che steso vicino all'entarta dell'anfiteatro.
Robin rimase lì seduto per un po'.
Dopo di che tornò al castello. Mentre una lacrima solitaria solcava la sua guancia.



Note dell'autrice.
Allora, ne è passato di tempo.Mi dispiace tanto, ma sono successe tante cose che mi hanno impedito di scrivere. Comunque, adesso, sono tornata. Spero che questo capitolo vi piaccia. Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente. Grazie mille. 
Se avete suggerimenti, o critiche da farmi io sono sempre pronta ad accoglierle.
Baci, lella.
   
 
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