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Autore: LadyNorthstar    08/05/2009    2 recensioni
[Kamen Rider Den-O : Deneb/Yuuto]
il posto dove devono stare gli oggetti non č negoziabile, č una questione di principio... ma Yuuto non č il genere di persona che si ferma solo perchč gli viene detto "NO"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yuuto era stato svegliato da uno scossone improvviso... odiava quando lo ZeroLiner cambiava binario, era sempre un passaggio cosė indelicato!
Si era stiracchiato, allungando le braccia dietro di sč, e notando subito una grave mancanza.
- Dove diamine sta il cuscino?-
Aveva scrutato il divano sotto di sč. il pavimento negli immediati dintorni, quindi i suoi occhi si erano fissati sulla sedia, a pochi metri da dove si trovava lui.
Lo sapeva che sarebbe stato lė. Lo sapeva che Deneb l'aveva spostato di nuovo nonostante lui gli avesse ripetuto un miliardo e mezzo di volte che non voleva.
- DENEB!-
Aveva strillato, avventandosi sulla sedia per acchiappare il cuscino, in tempo per tirarlo in faccia all'Imajin che si era affrettato nel vagone, sentendosi chiamare.
- Deneb, dannazione, vuoi piantarla di togliermi il cuscino?-
Deneb aveva raccattato con fare calmo e posato il cucino, caduto a terra, e l'aveva riportato al suo posto. Sulla sedia.
- Il cuscino va sulla sedia, non sul divano, Yuuto...-
- Ma io voglio dormire con quel diamine di cuscino, hai capito? -
Yuuto aveva afferrato la testa di Deneb per assestargli una testata, e si era fatto malissimo. Ora era accoccolato sul pavimento a piagnucolare sfregandosi la mano sulla fronte, facendo i capricci come al suo solito.
Deneb dentro di sč stava sorridendo dolcemente, a constatare quanto una persona possa non cambiare per nulla nonostante il mondo intorno a lui continui a cambiare... Yuuto era un essere umano degno di nota, da questo punto di vista.
L'Imajin si era inginocchiato accanto al ragazzo e gli aveva scostato la mano dalla fronte, sostituendola con la propria.
- Ti sei fatto male, Yuuto? -
Aveva domandato con tono calmo ma lievemente preoccupato, che aveva fatto arrossire appena il ragazzo, conscio del fatto che nonostante tutta la scena che stava facendo, in realtā era altamente probabile che non gli sarebbe venuto neppure un bernoccolo.
- E' ovvio che mi sono fatto male, idiota! - aveva perō sbottato, asciugandosi gli occhi e afferrando Deneb, un braccio intorno al suo collo, accennando del wrestling improvvisato. - La tua testaccia č dannatamente dura! -
- Ah, Yuuto! -
L'Imajin non faceva mai veramente resistenza quando il ragazzo decideva di sfogarsi cosė, sapeva che ne aveva bisogno, e accettava di farsi strapazzare un po' di buon grado, solo per potersi godere il sorriso raggiante di Yuuto dopo, quando affannato si staccava con aria trionfante. Probabilmente il sorriso di quel ragazzo era la cosa a cui pių teneva al mondo.
- E ora promettimi che non mi leverai pių il cuscino! -
- Ma Yuuto, il cuscino non va sul divano! -
- Whaaaa, sei proprio una testa dura tu! -
Il ragazzo si era seduto con aria offesa sul divanetto, le braccia conserto al petto e il broncio, e Deneb si era un attimo fermato ad osservarlo, prima di uscire dal vagone senza una parola.
La prima cosa che era passata per la testa a Yuuto a constatare quel silenzio era stata "non č che questa volta l'ho offeso?". Ma subito aveva scosso la testa, scacciando il pensiero, ed era andato a riprendersi il cuscino: aveva ancora sonno e voleva dormire, e voleva dormire con quel dannato cuscino.
Non sapeva quanto tempo era passato da quando si era addormentato, non č che il tempo avesse veramente valore quando ci viaggiavi attraverso. Aveva socchiuso appena gli occhi, e in quel momento si era reso conto che aveva qualcosa sotto la testa, si, ma che non era il cuscino.
Aveva prima tastato alla cieca, quindi si era girato a pancia sopra, aprendo definitivamente gli occhi e trovandosi di fronte la faccia di Deneb. Solo in quel momento si era reso conto che stava dormendo con la testa sulle sue ginocchia.
- Ma che... -
Era scattato, tirandosi a sedere e guardandosi intorno. Il cuscino era di nuovo sulla sedia, e Deneb lo guardava con aria tranquilla.
- Ben svegliato, Yuuto! -
Lo sguardo del ragazzo era caduto sulle gambe di Deneb, quindi era salito verso il viso dell'Imajin.
- Perchč stavo dormendo su di te? -
- Bhe... ho rimesso a posto il cuscino, ma pensavo che probabilmente saresti stato scomodo senza nulla sotto la testa, quindi. dato che non avevo nulla da fare... -
- Ma per quanto ho dormito? -
- Quattro o cinque ore, non saprei... -
Yuuto era rimasto imbambolato a fissarlo.
- Vuoi dire che sei stato immobile li per quattro o cinque ore? -
- Bhe... si. -
Il tono di Deneb non tradiva alcun tipo di fastidio o risentimento, era come se stesse affermando di avere fatto la spesa, la cosa pių banale del mondo.
Yuuto aveva sentito montare su uno strano sentimento, misto di imbarazzo, felicitā, irritazione. Prima ancora di rendersene conto aveva tirato un pugno contro la spalla di Deneb, urlando: - Idiota! -
Aveva distintamente sentito l'Imajin ridere, quella risata soddisfatta e dolce di una mamma che osserva con tenerezza il suo bambino che tenta di fare il grande. Non aveva potuto fare a meno di abbracciarlo, anche se si sentiva stupido a farlo, anche se non gli piaceva mostrarsi sentimentale.
Deneb aveva ricambiato l'abbraccio, carezzandogli lentamente la schiena.
- Yuuto... -
Il ragazzo non aveva risposto, era troppo imbarazzato per contribuire alla conversazione, non riusciva neppure a formulare in testa qualcosa di sprezzante da dire in sua discolpa al momento di sciogliere l'abbraccio.
- Yuuto, d'ora in poi facciamo sempre cosė... - aveva proposto l'Imajin, la testa appoggiata contro quella del ragazzo. - Almeno la smetti di disordinare il vagone...-
Yuuto gli aveva tirato un pugno in pancia, cosė debole che Deneb appena se n'era accorto, e si era staccato da lui, incrociando le braccia al petto e borbottando con fare spocchioso.
- E' ovvio, o mi lasci il cuscino o devi farlo tu! -
Deneb aveva sorriso, poggiando una mano sulla spalla di Yuuto.
Il ragazzo aveva quindi sentito la bocca gelida e metallica dell'Imajin poggiarsi sulla sua guancia... e in quel momento non gli era sembrata per nulla fredda, per nulla dura, per nulla priva di vita.
Era arrossito violentemente. Quindi aveva sibilato: - Deneeeeeeeeb! -
Ma prima che riuscisse ad acchiapparlo l'Imajin era giā sulla porta del vagone.
- Vado a preparare la cena! -
- Deneb, torna subito qui! -
- Arrabbiarti non ti fa bene alla pressione, Yuuto! -
La porta si era chiusa e il ragazzo era rimasto da solo, seduto sul divanetto. Ci aveva messo un attimo prima di rendersi conto che si stava carezzando la guancia, laddove Deneb gli aveva dato un bacio.
- ... idiota... -
Aveva borbottato tra sč e sč, andando a sedersi sulla sedia, abbracciando il cuscino.
Era molto grato ora che il posto legittimo di quel cuscino non fosse sul divano. Veramente tanto.
  
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