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Autore: Florafairy7    08/10/2016    3 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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UNA VISITA INASPETTATA

Per le successive due settimane Flora continuò con i suoi allenamenti.
Quello magico andava un po' a rilento dato che quello che doveva fare era molto complicato, passava parte dei suoi pomeriggi nella classe dove l'aveva portata il professor Avalon a compiere viaggi interiori e cercando di mettersi in contatto col suo potere dormiente, che poi tanto dormiente tanto più non era.
Aveva evitato comunque di usare la magia ma le era capitato di congelare parte del pavimento della sua camera o ghiacciare l'acqua che stava per bere.
Non aveva neanche usato il potere della natura che era tanto instabile quanto l'altro. Era comunque andata nella serra di Alfea per salutare le sue piante e aveva cercato di usare pozioni al posto di incantesimi.

Oltre a questo continuava i suoi allenamenti per imparare a combattere, in quelli stava facendo più progressi: si stancava di meno quando correva, riusciva a fare più piegamenti, più addominali e più flessioni.
Con Brandon però si divertiva anche parecchio, spesso la faceva ridere e poi di solito le concedeva delle pause durante le quali i due amavano sedersi tra gli alberi della foresta di Selvafosca e chiacchierare.
Flora gli raccontava quello che le era successo durante il giorno, Brandon faceva lo stesso. Lui le raccontava come spesso la spada fosse stata la sua migliore amica, lei gli raccontava di come invece la magia era stata la sua salvezza.

Dopo due settimane di allenamento, finita la corsa, Brandon disse:

"Sai cosa? Credo proprio che tu sia pronta."

"Pronta per cosa?" Chiese lei curiosa, un po' confusa.

"Per usare una spada." Disse lui con un sorrisetto. Flora sorrise anche con gli occhi.

Brandon si avvicinò all'albero dove teneva le sue cose e lì c'erano i due foderi, prese la sua spada e poi porse l'altra a Flora.
Lei lo guardò un po' insicura, Brandon disse con un sorriso:

"So che ce la farai, prendila."
Flora si convinse, sorrise al suo amico e prese la spada.

"Wow." Disse lei meravigliata tenendo alta la spada e guardandone la lama. Poi si rivolse al suo amico:

"Guarda! Guarda come la tengo!"

Lui sorrise vedendola tanto contenta, le spade erano cose da ragazzi, cose da duri, ma Flora le rendeva dolci e adorabili.

"Ti vedo, eccome se ti vedo! Ora, in guardia!" Le disse mettendosi in guardia.
Flora si fermò un attimo per richiamare alla mente ciò che il suo amico le aveva insegnato un paio di settimane prima, così assunse la stessa posizione, Brandon disse:

"Wow, che postura! Chi è il tuo insegnante?"

Flora rise e rispose:

"Il migliore in circolazione, per quanto ne sappia."

"Ottima, davvero ottima risposta." Disse Brandon con un sorrisetto soddisfatto. "Ora io affondo un colpo e tu lo pari, pronta?"

Flora annuì, Brandon affondò un colpo, Flora pronta lo parò. Brandon ne affondò un altro, Flora parò anche quello, il ragazzo provò con qualcosa di più difficile e Flora si scansò.

"Ti ho detto che devi difenderti con la spada, non scappare!"

Affondò un altro colpo e Flora provò a pararlo anche se ebbe difficoltà.

Gli allenamenti procedettero così per altre due settimane e i progressi furono incredibili.

"Non mi aspettavo parassi anche quello!" Le disse Brandon dopo che Flora aveva parato il suo colpo, lei menò un fendente, Brandon lo parò, lui provò con un manverso ma Flora lo parò, sorrise. Brandon la colpì ancora e dopo che Flora parò il suo colpo lui le fece roteare la spada, con la sua gliela fece abbassare, passò alle sue spalle, le tenne la spada bassa con una mano e con l'altra le tenne la spada alla gola.

"Non abbassare la guardia quando credi che stai avendo la meglio." Le sussurrò all'orecchio mentre la lama della sua spada sfiorava ancora la gola di Flora.
La ragazza tratteneva il respiro, non solo per la spada che aveva davanti.
Brandon abbassò la spada e si scostò, Flora espirò, Brandon disse:

"Devo ammetterlo, hai fatto dei progressi straordinari."

"Non mi sarei mai aspettata di riuscirci." Disse Flora felice e incredula rimettendo la spada nel fodero.

"Io invece ero certo che potessi farcela, e a quanto pare non mi sbagliavo." Disse Brandon posando anche la sua spada, la guardò negli occhi e le sorrise, Flora sorrise a sua volta arrossendo un po'.
Rimasero un secondo a guardarsi ma nessuno dei due disse nulla, ad un tratto il telefono di Flora squillò.
Quel suono improvviso li interruppe, Flora andò alla sua borsa e prese il cellulare.

"Scusami." Disse a Brandon, poi guardò lo schermo, si stampò una mano sulla fronte: "Oh, accidenti, Helia! L'avevo completamente dimenticato! Ma che ore sono?!" Prese un respiro, si schiarì la voce e rispose: "Helia! No, certo che non l'avevo dimenticato. Guarda, sono praticamente per strada! Ma sì, dico sul serio, sono da te in dieci minuti. Va bene, ciao. Okay, ciao."

Notò che Brandon la stava guardando.

"Cosa?" Chiese lei poggiandosi le mani sui fianchi, lui alzò un sopracciglio e disse:

"In dieci minuti?"

"Cosa potevo dirgli? L'avevo completamente scordato! Ora, scusami, ma devo proprio andare, mi sta già aspettando da un quarto d'ora quel poverino!"

Mentre Flora collezionava le sue cose di fretta e furia Brandon chiese:

"Dov'è che devi andare?"

"A Magix, alla biblioteca, è lì che ci vediamo di solito. Ultimamente ci siamo visti poco a causa dei miei impegni e gli avevo promesso che ci saremmo visti oggi. Devo sbrigarmi, devo prendere l'autobus e..."

"... ferma, ferma, calma, ti ci accompagno io."

Flora si fermò per un secondo.

"Dici sul serio?"

"Ma sì, certo, in windrider ci metti davvero solo dieci minuti, l'ho parcheggiata a pochi passi da qui."

"Oh, Brandon, grazie,grazie,grazie!" Esclamò Flora con un gran sorriso.

"Di nulla." Sorrise lui, "Andiamo, non facciamo aspettare Helia."

Presero le loro cose, raggiunsero la windrider di Brandon e lui l'accompagnò a Magix.
Si fermarono a pochi passi da lì per non incontrare Helia, ovviamente.
Lei scese, si tolse il casco e sciolse la coda di cavallo, Brandon fece cadere lo sguardo sui lunghi capelli che ondeggiarono al vento mentre lei scuoteva la testa. Flora arricciò l'orlo della t-shirt per coprire lo sporco di terra e si aggiustò un'ultima volta i capelli.

"Sono tanto terribile?" Chiese lei temendo di essere scomposta dopo essersi allenata con la spada.

"Ma no, sei perfetta. Vai." Disse Brandon facendole l'occhiolino, Flora sorrise, lo ringraziò ancora e poi andò per raggiungere Helia mentre Brandon volò verso Fonterossa.

Flora arrivò a passo svelto fino all'entrata della biblioteca dove trovò Helia.

"Flora, ehi, sei arrivata. Come mai ci hai messo tanto?" Chiese il ragazzo un po' dispiaciuto.

"Oh, mi dispiace." Disse Flora dandogli un bacio per salutarlo, "È solo che ho avuto molto da fare anche oggi..." Disse poi un po' evasiva cercando di far cadere l'argomento.

"Mi dispiace, questa cosa della magia ti sta stancando molto?"

"Abbastanza... facciamo una passeggiata?" Chiese Flora cercando di superare in fretta quell'argomento, odiava non dire le cose ad Helia.

Lui annuì e Flora si sentì più tranquilla. I due passeggiarono per Magix, si tenevano per mano e spesso ci scappava qualche bacio. Non si erano visti per giorni e si erano mancati parecchio, ma tutto quello che ritornava alla mente di Flora però era che aveva dimenticato l'appuntamento, e si sentiva terribilmente in colpa.

"Ehi, devo chiederti una cosa importante." Le disse Helia ad un tratto scuro in viso.

"Sì, Helia, dimmi." Replicò Flora preoccupata.

"Domani dovrò andare a... a far visita a mio padre, è di tradizione e... e vorrei che mi accompagnassi. Ti va?" Chiese Helia un po' titubante, Flora si strinse a lui e gli disse:

"Ma certo che mi va, Helia, verrò con te. So quanto per te sia doloroso e io sarò al tuo fianco."

"Grazie, Flora. Ti amo tanto."

"Ti amo tanto anch'io, Helia, e proprio per questo che non devi neanche ringraziarmi."
Helia sorrise e la baciò.

Quando Flora tornò ad Alfea incontrò le sue amiche che avevano da poco finito di studiare ed erano nel salottino.

"Ehi, ragazze." Salutò Flora posando la borsa.

"Ehi, hai visto Helia?" Chiese Aisha che era seduta con Musa scrivendo qualcosa su un foglio.

"Sì." Disse Flora con un sospiro prendendo posto accanto a loro, le altre ragazze era sedute sul divano e prestarono attenzione alla loro amica che continuò dicendo: "E lo vedrò anche domani: mi ha chiesto di accompagnarlo da suo padre."

"Ma il padre di Helia non era morto?" Chiese Stella con una smorfia di confusione.

"Sì, lo è, Stella, domani sarà appunto l'anniversario della sua morte ed Helia lo va a trovare ogni anno, gli porta dei fiori, e quest'anno mi ha chiesto di accompagnarlo."

"Wow, è una cosa delicata." Commentò Bloom, Flora annuì e disse:

"Per me significa molto."

Aisha guardò la sua amica, Flora le rivolse uno sguardo d'intesa.
Per le due amiche non ci fu tempo di parlare perché fu ora di cena e andarono tutte insieme, poi Flora raccontò loro dei progressi che stava facendo con Avalon.

"È un qualcosa di pazzesco, mi da le mani, chiudiamo gli occhi e sembra che ci spostiamo in un'altra dimensione. È davvero incredibile, riaffiorano ricordi, sensazioni... e, ragazze, sono felice di annunciarvi che ho imparato due incantesimi di attacco e due di difesa che però non funzionano tanto bene, devo fare ancora pratica." Spiegò Flora con gli occhi che le brillavano.

"Stai comunque facendo dei grandi progressi, credo che la settimana prossima Faragonda ci lascerà partire per Sakoma." Disse Bloom con un sorriso eccitato.

"E, diciamocelo, è anche merito di Avalon." Stella sorrise maliziosamente e le altre risero; era cosa risaputa ad Alfea che il professore di magicofilosofia fosse molto affascinante.

Le ragazze tornarono in camera, Flora stava per mettersi a letto ma vide che alla finestra c'era la sua pixie.
Dunque uscì al balcone e chiuse la finestra alle sue spalle.

"Chatta, che ci fai qui?" Chiese Flora facendola poggiare sulle sue mani aperte.

"Perché non mi dici le cose?" Chiese Chatta con aria offesa a braccia incrociate.

Flora sospirò, sapeva che la sua pixie l'aveva scoperta. Dopotutto il villaggio delle pixies era proprio a Selvafosca, non si sarebbe stupita se Chatta l'avesse vista e poi spiata, quella pixie in quel genere di cose ci sapeva proprio fare.

"Ascolta," Disse Flora, "non l'ho detto a te come non l'ho detto a nessuno, lo sa soltanto Aisha."

"E la tua amica approva i tuoi incontri segreti con un altro ragazzo?!"

"Cosa?! Chatta, no, no, sei fuori strada! Brandon mi sta insegnando a combattere!" Si giustificò subito Flora.

"A combattere? Flora, tu sei una fata!"

"Ed è proprio per questo che non lo sa nessuno..." Sospirò Flora, la reazione di Chatta era stata la stessa delle sue amiche.

"Queste cose non sono adatte a te." Puntualizzò Chatta.

"Invece sono diventata anche piuttosto brava." Ribatté Flora con un sorrisetto soddisfatto, poi però si rabbuiò e chiese:

"Chatta, questa è già la seconda volta che insinui qualcosa del genere, perché pensi che non ami Helia?"

"Non è questo, Flora. Io mi fido di te, e so che ami Helia. Il problema non sei tu."

"Cosa stai cercando di dirmi?" Chiese Flora stringendo le labbra, pensosa.

"Che... niente. Davvero, niente. E scusami se ti ho offesa. Ti voglio tanto bene, Flora." Disse Chatta che si sporse verso lei e le baciò la guancia, Flora le sorrise e Chatta scomparve in una nuvoletta dorata.

Flora scosse la testa e tornò dentro, Bloom, che era seduta sul suo letto, chiese:

"Era Chatta quella?"

"Sì," Sospirò Flora, "quella piccola fatina è sempre in pensiero per me."

Flora si mise a letto, prima di dormire si ricordò di mandare un messaggio a Brandon per dirgli che il giorno dopo aveva un importante impegno con Helia e non avrebbe potuto allenarsi. Poco dopo anche Bloom spense le luci e le due si addormentarono.

Il giorno dopo le ragazze finirono prima le loro lezioni così ebbero tempo per altro.
Bloom e Stella uscirono e andarono in centro, Tecna era praticamente chiusa in camera da giorni per terminare la sua nano-navicella a propulsione mentre Musa si esercitava con la chitarra.

"Tu vieni con me?" Chiese Aisha a Flora mentre rimettevano a posto i libri che avevano usato per le lezioni.

"Devi allenarti?"

Aisha annuì, dunque le due ragazze andarono in palestra, Aisha l'aveva prenotata per quell'orario così non c'era nessuno.
Quando entrarono Aisha posò a terra il suo borsone e ci frugò dentro, poi chiese:

"Hai un elastico?"

"Ah, sì, ecco, tieni." Disse Flora porgendole l'elastico che teneva al polso, poi chiese:

"Quando ci sarà la gara?"

"Il mese prossimo, e voglio vincerla!" Esclamò la sua amica con determinazione.

"Sono certa che ce la farai." Disse Flora, la fata andò a sedersi in fondo alla sala, poteva vedersi nello specchio alla sua destra che copriva l'intera parete.

Aisha iniziò il riscaldamento con qualche salto, e mentre saltava e roteava chiese a Flora:

"Allora, che succede con Helia?"

"Ieri ho dimenticato il nostro appuntamento." Rispose Flora con aria afflitta.

Aisha, che continuava a saltare, a far roteare le braccia e a girare su se stessa, chiese col fiato corto:

"Dici sul serio? Come hai fatto a dimenticarlo?"

"Mi stavo allenando con Brandon e ho perso completamente la cognizione del tempo. Mi sento un mostro a mentire ad Helia e a dimenticare i nostri impegni." Disse Flora stringendo le ginocchia al petto.

"Ascolta," Disse Aisha, poi fece una ruota, e poi continuò: "A volte capita. Voglio dire, questo periodo per te è molto stressante, c'è questa cosa della tua magia, poi c'e anche il combattimento. Hai tante cose per la testa, non devi sentirti in colpa."

"Tu dici?"

"Sì, cerca solo di non perdere di vista le tue priorità." Concluse Aisha fermandosi. "Ehi, vuoi vedere la mia coreografia?" Chiese poi con un sorriso, Flora annuì così Aisha si mise in posizione, schioccò le dita e partì la musica.

Roteò le mani e tese la punta del piede, poi si mise in posizione. Prese la rincorsa ed eseguì la prima rondata, da lì una ribaltata seguita da un salto raccolto. Bloccò l'arrivo, eseguì una capovolta, poi un tic-tac, un mezzo giro ed eseguì la seconda diagonale composta da una rondata, un salto teso e poi un teso avvitato. Concluse la coreografia con un movimento della mano e della gamba e la musica si fermò.

Appena si concluse la musica Flora applaudì energicamente.

"Bravissima! Aisha, sei fantastica!"

"Grazie!" Disse Aisha con un gran sorriso, si avvicinò all'amica dopo che prese la bottiglietta d'acqua dalla borsa. "Mi definisco soddisfatta."

Le due amiche rimasero in palestra fino all'ora di pranzo, poi Aisha raccolse le sue cose e andarono a pranzare raggiungendo le loro amiche.

Dopo pranzo Flora raggiunse il professor Avalon nella classe dove lui l'aspettava.

"Buon pomeriggio, Flora." Salutò il professore che stava poggiando a terra la solita candela.

"Buon pomeriggio, professore." Disse la ragazza mentre chiudeva la porta alle sue spalle.

"Sei pronta?" Chiese il professore, lei annuì e si sedette con lui.
Il professore passò una mano sulla candela: questa si accese. Poi le diede le mani.

"Chiudi gli occhi." Disse lui quasi in un sussurro, Flora chiuse gli occhi e prese grandi respiri.
Dopo poco cominciò il suo viaggio.
Aveva gli occhi chiusi ma davanti a sé non vedeva il buio pesto. Vide scintille colorate che fluttuavano, erano verdi e azzurre. Poi tutto divenne bianco, c'era neve intorno a lei e sentì un odore che le pizzicò un po' il naso: odore di menta.
Poi tutto fu come se avesse tenuto gli occhi aperti, si vedeva le mani, e notò dai guanti che portava che era trasformata come fata keimerina. Le tese avanti e un guizzo azzurro partì dai palmi delle sue mani, si congelò all'istante.
Sentì ridere, si guardò intorno ma c'era solo neve. Erano risate di bambini e sentì dei passi che calpestavano la neve. Si girò e davanti a lei c'era un ruve, una delle creature che l'avevano attaccata su Linphea.
La creatura digrignò i denti pronta a saltarle addosso, Flora si alzò in volo ma la creatura saltò lo stesso fino a raggiungerla. Lei urlò, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. Tese le mani avanti per lanciare un incantesimo e...

"Tempesta ghiacciata." Disse aprendo gli occhi, Avalon li aprì con lei.
Flora gli lasciò le mani, se le sfregò dato che erano un po' fredde.

"Un incantesimo di attacco." Disse Avalon, "Molto bene."
Flora sorrise e Avalon aggiunse:

"A questo punto, Flora, come fata di livello base sei riuscita ad intuire tre incantesimi di attacco e due di difesa. Credo che potremmo passare all'allenamento pratico. Nonostante questo credo anche che sia meglio non interrompere queste sessioni, la tua magia risponde bene, ti aiuteranno a stabilizzarla."

"Va bene, professore. Non vedo l'ora di iniziare l'allenamento pratico!" Disse Flora con un sorriso, Avalon sorrise a sua volta, soddisfatto.

"Bene, allora ci vediamo domani alla stessa ora ma in cortile, ci sarà anche la preside e potrai iniziare ad utilizzare la tua magia. A domani, Flora."

"A domani, professore. Grazie per tutto." Sorrise Flora, così lasciò la classe.

La fata si diresse in camera sua per cambiarsi per andare con Helia.
Quando entrò, andando nella sua camera da letto, disse alle sue amiche:

"Domani inizio l'allenamento pratico, ragazze!"

"Wow, Flora, di già? Sapevo che avresti spaccato come keimerina!" Esclamò Musa.

"Visto che ce l'hai fatta? Brava." Disse Bloom con un sorriso.

"Grazie. Scusate, ragazze, ma devo cambiarmi, tra un po' Helia passa a prendermi." E così scomparve in camera sua.
Trovare qualcosa da mettere fu un vero dramma. Non voleva vestirsi in maniera troppo colorata, sarebbe sembrata una mancanza di rispetto, vestirsi completamente in nero però sarebbe stato troppo angosciante.
Alla fine indossò un abito che arrivava sopra alle ginocchia, era nero ma le spalle e la cintura erano bianchi.

Uscì dalla sua camera e attirò l'attenzione delle sue amiche.

"Che ne dite?"

Stella si avvicinò, la guardò, girò intorno a lei e chiese:

"Scarpe?"

"Queste." Rispose Flora alzando le scarpe nere che aveva in mano, erano alte e portavano un cinturino.

"Capelli?" Chiese ancora Stella, era serissima.

"Sciolti."

Stella guardò le sue amiche, poi guardò Flora. Tutte erano in attesa del verdetto. Alla fine di un'accurata riflessione Stella disse:

"Oh, sei stupenda, Flora! Mi sorprende che abbia fatto tutto da sola!"

"Grazie...?" Sorrise Flora un po' stranita.

Le altre risero, Flora si sedette sul divano per allacciarsi le scarpe, poi le squillò il cellulare facendole sapere che Helia era arrivato.

Nel frattempo a Fonterossa i ragazzi si allenavano nell'arena, Sky e Brandon lavoravano insieme ed erano nel pieno di un duello con le spade.

"Dico sul serio, è diventata brava." Stava dicendo Brandon a Sky mentre parava il suo colpo.

"Ti credo, solo che non riesco ad immaginarmi Flora con una spada in mano." Replicò Sky affondando un altro colpo.

"Il fatto è che sono un grande insegnante, ecco tutto! Ah! Beccati questa!" Esultò Brandon quando toccò Sky con la spada, poi chiese:

"Ehi, quand'è la festa su Eraklyon?"

"Dovrebbe essere tra due settimane."

"Non ci credo che sono già passati due anni da quando Dafne e Thoren si sono sposati." Disse menando un fendente.
Sky lo parò e disse:

"Già, e anche quest'anno daranno una festa gigantesca, verranno invitati da tutta la Dimensione Magica. Mia zia ci sa fare in queste cose e quando si mettono lei e mia madre..."

Brandon rise, stava per colpire di nuovo Sky ma fu fermato da un ragazzo, un suo compagno.

"Ehi, che succede?" Chiese Brandon abbassando la spada.

"C'è un qualcuno all'ingresso per te. Pare sia urgente." Spiegò il suo compagno.

Sky rivolse a Brandon un'espressione interrogativa, lui scosse la testa non avendo risposta.

"Torno subito." Disse a Sky, "Grazie Matt." Disse invece al suo compagno.

Brandon posò la sua spada e lasciò l'arena per recarsi all'ingresso.

Nel frattempo Flora ed Helia erano insieme, lui le porse la mano e la aiutò a scendere dalla windrider.

"Grazie per essere qui." Disse Helia, Flora sorrise e camminò con lui superando il grande cancello e arrivando in un vasto giardino disseminato da monumenti di pietra che avevano il compito di ricordare i caduti della Guerra delle Murene su Andros.

A Fonterossa Brandon raggiunse l'ingresso e vide chi era che l'aveva cercato con tanta urgenza. Il suo ospite stava parlando con un ragazzo, quello che evidentemente era di guardia all'ingresso quel pomeriggio.
Brandon prese un respiro, poi si avvicinò e disse con un sorriso:

"Grazie, Jason. Puoi lasciarci."
Jason sorrise e si allontanò lasciandoli soli.

"Che ci fai qui?" Chiese Brandon, secco, a suo fratello.
Logan non rispose, si limitò a guardare suo fratello con aria colpevole. Brandon prese un respiro e disse ancora, con la stessa espressione:

"Logan, ti ho chiesto che ci fai qui."

"Senti..." Sospirò Logan portandosi una mano dietro la nuca, in difficoltà,"... io..." Chiuse un attimo gli occhi, forse per riuscire a vincere l'orgoglio che come una belva gli ordinava di tacere, "... ho bisogno di te." Concluse con fatica.
Brandon lo squadrò col viso duro, poi disse:

"Cosa è successo?" Nonostante una parte di sé fosse preoccupata non cambiò la sua espressione né il tono che usava.

"Vedi... mi sono cacciato nei guai e ho bisogno di stare lontano per un po'." Rispose Logan con profondo imbarazzo.

"E tutti i tuoi amici? Quegli amici per cui davi tutto? Non puoi chiedere ad uno di loro?"

"Sì, ecco, è quello il punto... diciamo che ho potuto fare qualcosa che ha diciamo offeso un tipo importante, uno che conta, e diciamo che i miei amici fanno parte del suo giro e diciamo anche che se mi trovano mi fanno davvero male, ma davvero, davvero male."

Brandon era arrabbiato, lo si poteva vedere chiaramente dalla sua espressione, guardò Logan negli occhi, molto deluso. Così disse:

"Quindi tu mi stai dicendo che un tipo che conta tra quello schifo di gente con cui hai a che fare ti vuole morto."

"A grandi linee... sì."

"E vuoi che ti nasconda qui, a Fonterossa."

"Sempre a grandi linee direi di sì."

"Non se ne parla." Concluse Brandon incrociando le braccia.
Logan sgranò gli occhi e disse:

"Non puoi farmi questo! Sono tuo fratello!"

"Ti rendi conto io cosa ci sto a fare qui? Eh? Sono lo scudiero del principe, devo proteggerlo, e tu mi chiedi di nasconderti qui! E se uno di quei tuoi stupidi amici ti trova?! Non posso mettere Sky tanto in pericolo!"

"Sì, certo, perché è sempre di quello che si parla, no? Sky, Sky, Sky! Non è lui quello in pericolo, sono io! Sono tuo fratello, accidenti, e ti sto chiedendo una mano! Ho bisogno di te!" Concluse battendo un piede a terra, con rabbia e frustrazione.

Brandon, ancora accigliato, lo guardò negli occhi. Erano dello stesso colore di quelli della madre. Prese un respiro e così rispose a suo fratello.

Helia e Flora erano davanti al monumento che ricordava Horace, il padre di Helia. Flora aveva portato delle calendule e dei nontiscordardime che significavano rispettivamente dolore e tristezza e voglia di ricordare qualcuno.
Flora stringeva la mano ad Helia, lui disse, guardando il monumento:

"Mio nonno è venuto stamattina, non veniamo qui insieme da un paio d'anni ormai. Era suo figlio, era mio padre, esigenze diverse, momenti diversi."

"Da quanto tempo non c'è più?" Chiese Flora, nonostante lei ed Helia stavano insieme da tempo lui aveva sempre parlato pochissimo di suo padre e lei non sapeva quasi nulla.

"Nove anni, era un soldato nell'esercito reale di Linphea. È successo su Andros, durante la Guerra delle Murene. Era così fiero di essere un soldato e di servire il nostro pianeta, io invece non posso che odiare tutto quello." Rispose Helia con gli occhi lucidi.

"Helia, se tutto questo è così difficile per te, perché studi a Fonterossa?" Domandò ancora Flora tenendogli ancora la mano.

"Non lo so, per mio nonno, forse. Dopo il primo anno lasciai, come già sai, e l'anno passato all'accademia artistica fu bellissimo. Poi mio nonno mi chiese di tornare, in fondo sono figlio di mio padre e lui ci teneva che fossi un soldato bravo quanto lo era stato lui."

"Mi dispiace."

"Appena finirò a Fonterossa non ho intenzione di toccare mai più un'arma. Già ora sto alla larga da spade e pistole, ma finita la scuola non voglio neanche più vederle. Tu mi conosci, Flora, la violenza non è per me, non mi attirano certe cose. Ma sapere che mio padre è morto per combattere... questo mi fa totalmente repellere il combattimento."

Flora chiuse un attimo gli occhi e sentì quasi dolore nel petto pensando a quello che non stava dicendo al suo ragazzo. Gli strinse la mano e disse:

"Sei un animo nobile, Helia." Poi si strinse a lui.
Helia la strinse tra le sue braccia trovando conforto, sapere che lei era lì con e per lui lo faceva sentire più forte.

"Grazie per i fiori." Disse Helia.

"È stato un piacere." Rispose Flora, ad un tratto il suo cellulare squillò.
Si scostò da Helia e lo tirò fuori dalla borsa estremamente mortificata.
Guardò lo schermo, era Brandon.
Non doveva perdere di vista le sue priorità.
Silenziò la chiamata dicendo ad Helia:

"Mi dispiace tanto."

"Se vuoi rispondere..."

"No, no, tranquillo. Ora non... non è importante." Così abbracciò di nuovo il suo ragazzo.

Rimasero lì per un po', Helia le raccontò qualche episodio che aveva vissuto da piccolo con suo padre e Flora lo ascoltò con piacere. Le disse che se suo padre l'avesse conosciuta sarebbe stato molto contento di averla come nuora, Flora somigliava per certi aspetti a Candice, la madre di Helia.

"Che ne dici, andiamo?" Chiese Helia.

"Va bene." Rispose Flora, in fondo era lui che doveva decidere.
Mentre stavano uscendo a Flora squillò di nuovo il cellulare, lo tirò di nuovo fuori ed era sempre Brandon, a venti minuti di distanza dalla prima chiamata.

"Chi è?" Chiese Helia notando che Flora era indecisa sul rispondere o meno.

"È... scusami un secondo, rispondo un attimo e andiamo." Disse Flora sospirando dopo una lotta interiore. Si allontanò di qualche passo e rispose un po' nervosa:

"Brandon, che succede?"

"Dove sei?" Chiese lui che non sembrava essere tanto calmo.

"Sono con Helia," Rispose Flora,"ma che succede?"

"Puoi venire con lui a Fonterossa?" Chiese Brandon, sembrava molto nervoso, Flora guardò per un attimo Helia, poi rispose:

"Brandon... non lo so, sono con Helia e... mi dici cosa succede?"

"Ho bisogno di te." Rispose Brandon dall'altra parte, Flora sospirò ma non ebbe più alcun dubbio:

"Va bene, sto arrivando."

Riattaccò il telefono e tornò da Helia, lui, con il casco in mano da darle, chiese:

"Chi era?"

"Era Brandon, mi ha chiesto se posso andare un attimo a Fonterossa."

"E come mai?" Chiese Helia un po' sorpreso, nonostante questo sembrava piuttosto tranquillo.

"Credo sia successo qualcosa con Stella." Mentì Flora strizzando gli occhi, sapeva che doveva essere successo qualcosa di più grave, l'aveva sentito dalla sua voce.

"Va tutto bene?" Chiese Helia notando l'espressione di Flora.

"Sì, è solo la polvere, mi dà fastidio agli occhi... posso venire con te a Fonterossa?"

"Ma certo, andiamo." Annuì Helia.

Flora si sentiva in colpa: aveva mentito al suo ragazzo.
Sapeva che quello di Brandon non era un problema che riguardava Stella, l'aveva sentito da quanta preoccupazione c'era nella sua voce. Allora perché aveva detto ad Helia una cosa che non era? Non lo sapeva, ma cos'altro poteva dirgli? Credo che a Brandon sia successo qualcosa che lo fa stare davvero male e mi ha chiamata dicendomi che ha bisogno di me.
Non suonava come una cosa da dire al suo ragazzo, mentirgli però non era una grande soluzione.

Arrivarono a Fonterossa in poco tempo, entrarono nella scuola e ne percorsero insieme i corridoi per arrivare ai dormitori.

"La mia camera è di là, quella di Brandon dall'altra parte." Spiegò Helia indicando i corridoi.

"Sì, sì, lo so. Grazie, Helia." Sorrise Flora, lui le prese le mani e disse:

"Grazie a te. Per me ha significato molto averti oggi."

Flora si avvicinò a lui e lo baciò molto intensamente, forse anche per coprire il senso di colpa che sentiva per quella bugia.
Helia la lasciò per tornare in camera sua e Flora proseguì per il corridoio per raggiungere la camera di Brandon.

Quando arrivò di fronte alla porta prese un respiro: quello non era il suo posto, eppure lei sentiva di essere nel posto giusto.
Bussò alla porta e dopo neanche un secondo Brandon aprì.

Appena la vide esclamò:

"Sei arrivata, vieni!" Le prese la mano e la tirò per farla entrare in fretta così chiuse la porta, era visibilmente agitato.

"Brandon, mi dici cosa è successo?" Chiese lei confusa incrociando le braccia.

"Siediti." Disse lui che, con due mani sulle braccia di lei, la fece sedere sul suo letto come una bambolina. Stava per dire qualcosa per si fermò notando com'era vestita.

"Sei carina." Constatò convinto.

"Grazie. Ora parla." Disse lei.

Brandon camminò su e giù per la stanza mentre Flora lo seguiva con lo sguardo, allora si decise e disse:

"Logan è stato qui. È venuto a Fonterossa."
Flora trasalì stupita, Brandon continuò:

"Mi ha chiesto se può stare qui per un po', in realtà dovrei nasconderlo dato che quell'idiota si è messo nei guai con certa gente."

"E tu cosa gli hai detto?" Chiese Flora in maniera calma e gentilmente.

Brandon si fermò, e Flora gliene fu grata, rispose:

"All'inizio gli ho detto di no. Sono lo scudiero di Sky, devo proteggerlo, cosa faccio, mi metto in camera uno ricercato dalla malavita di Eraklyon?"

"E non hai tutti i torti, ma..."

"... Ma, appunto, ma! È pur sempre mio fratello, e devo proteggere anche lui essendo suo fratello maggiore. E allora gli ho detto di sì, che va bene e che poteva stare qui." Concluse Brandon con aria un po' affranta, si avvicinò a Flora e sedette di fronte a lei sul letto di Sky.

"Ho fatto bene? Ti prego, dimmi che ho fatto bene, ho bisogno che tu mi dica che ho fatto bene." Disse afflitto, Flora rispose con un sorriso dolce:

"Hai fatto bene, Brandon. Logan è tuo fratello, è venuto a chiederti aiuto e ai fratelli non si chiude mai la porta in faccia."

"E allora perché mi sento così?" Chiese lui scuro in viso.

Flora gli prese le mani e rispose:

"Perché hai paura, Brandon, ed è assolutamente normale. È tuo fratello, gli vuoi bene, e hai soltanto paura che possa farti soffrire dopo quello che avete passato. Però io sono convinta che non succederà, è venuto a chiederti aiuto, questo vuol dire che sei la persona di cui si fida di più a questo mondo, e vuol dire anche che è ora di mettere a tacere vecchi rancori."

"Sei sicura?" Chiese lui guardandola, incerto.

"Al cento per cento." Annuì lei.

Brandon ci rifletté per un attimo, poi disse:

"Forse hai ragione... ora non mi resta che dire a Sky che avremo un ospite a tempo indeterminato che non deve essere visto da nessuno..."

"Sky capirà, e anche gli altri."

"Okay, ma se ti dico una cosa promettimi che non mi giudicherai."

"Non lo farei mai." Affermò Flora lasciandogli le mani.

"Non voglio dire ai ragazzi il motivo per cui sarà qui. Andiamo, Flora, sembriamo il principe e il pirata! Lavoro per la famiglia reale mentre mio fratello è ricercato dai peggiori malviventi di Eraklyon!... Credi che sia una brutta persona?"

Flora prese un respiro e con aria paziente rispose:

"No, non credo che tu sia una brutta persona. Purtroppo lavori in un mondo dove la reputazione è tutto. E poi, perdonami se mi permetto, ma non c'è di che andar fieri delle le compagnie che frequenta tuo fratello."

"Ecco, infatti, allora non lo penso soltanto io! E lui mi fa passare per quello snob!"

"Tu non sei snob, alcune delle persone per cui lavori sono snob, non è la stessa cosa."

Stavolta fu Brandon che si sporse verso di lei e le prese le mani.

"Flora, grazie, io... non sapevo con chi confidarmi e avevo bisogno di sapere di aver fatto la cosa giusta. Il pensiero mi stava uccidendo, davvero, grazie per essere venuta."

"Di nulla, non preoccuparti." Sorrise Flora, poi Brandon si alzò e lei fece lo stesso, lui la guardò per intero e chiese:

"Dove sei stata?"

"Con Helia a far visita a suo padre."

"Oh, giusto, oggi è l'anniversario della sua morte, vero? Lo sanno tutti qui a Fonterossa."

"Sì, e mi ha chiesto di andare con lui a trovarlo."

"È una cosa importante."

"Già."

"Sei carina."

"Grazie."

Rimasero in silenzio, poi Flora disse:

"Credo sia meglio se... meglio se io ora torni ad Alfea."

"Oh, sì, certo, certo." Annuì Brandon e la accompagnò alla porta, gliela aprì e poi le disse:

"Ascolta, non dire niente alle ragazze, con i ragazzi ci parlo io stasera e poi magari domani o stasera stessa chiamo Stella."

"Le dirai perché Logan è qui?"

"Le dirò che mio fratello ha bisogno di me e starà a Fonterossa per un po'." Rispose lui appoggiato allo stipite della porta.

"Okay, afferrato. Ma lo sai che non sono troppo brava a mentire."

"Mentire e omettere sono cose differenti. Posso chiederti questo favore?" Chiese Brandon unendo le mani in preghiera.
Flora alzò gli occhi al cielo e disse:

"Altrimenti a cosa servono gli amici?"

Brandon sorrise, poi disse:

"Domani a Selvafosca?"

"Domani a Selvafosca." Confermò lei, gli sorrise e fece per andare, lui le disse:

"Ehi, ti voglio bene!"

Flora si girò verso di lui e con un sorriso disse:

"Te ne voglio anch'io!"

Brandon la guardò andare via e quando lei svoltò l'angolo tornò in camera sua.

Flora tornò ad Alfea in autobus e raggiunse le sue amiche.
Quando entrò in camera c'erano solo Musa e Aisha.

"Ehi, dove sono le altre?" Chiese Flora lasciando la borsa in camera sua.

"Bloom e Stella sono in centro, pare che stamattina Stella abbia visto un vestito che le piaceva ed ora e tornata per comprarlo. Tecna è con Timmy nel laboratorio di sotto per quella loro mini-navicella." Rispose Aisha mentre era sul divano con Musa con in mano il libro di storia della magia.

"Oh, capisco." Disse Flora andandosi a sedere sulla poltrona, "Studiate?"

"Ci proviamo, ma questa roba sembra non voler entrare in testa!" Rispose Musa, Flora scrollò le spalle.

"A te come è andata con Helia?" Chiese Aisha chiudendo il libro in un solo colpo.

"Bene, per quanto si possa definire con bene quello che abbiamo fatto e dove siamo andati. È stato così triste e mi dispiace così tanto per Helia, soffre molto la mancanza di suo padre."

In quel momento arrivarono Bloom e Stella che stava discutendo su qualcosa ma che quando entrarono lasciarono perdere e Stella disse:

"Benissimo, fanciulle, ci siete tutte o quasi! Ammirate!" Tirò fuori dalla borsa il vestito che aveva comprato. Era lungo, giallo ocra con una cintura lilla.

"Lo indosserò per la festa di anniversario di Dafne, vi piace?"

"È carino." Rispose Musa con un tono un po' piatto.

"A me piace." Disse Aisha, Flora concordò con lei.

"Cercherò di non oscurare la festeggiata, giuro che farò del mio meglio ma non prometto nulla!" Esclamò Stella e tutte le altre risero.

Fu ora di cena e le ragazze andarono insieme.
Mentre cenavano Stella disse:

"Indovinate un po'? Mi ha chiamato Brandon, mi ha detto che suo fratello starà a Fonterossa per un po'."

"Davvero?" Chiese Bloom sorpresa, tutte ricordavano come era andata tra Brandon e suo fratello alla festa.

Flora tenne gli occhi bassi fissi sul suo piatto.

"Sì, a quanto pare si sono riavvicinati, ed è stato merito mio in fondo!" Disse Stella soddisfatta.

Flora guardava il suo piatto.

"Sono felice per loro, e Brandon è davvero fortunato, grazie a te ha potuto ritrovarsi con suo fratello." Disse Aisha, Stella sorrise con orgoglio.

Flora non alzò gli occhi dal piatto.

Nel frattempo anche a Fonterossa era ora di cena, Sky e Brandon stavano dirigendosi insieme in sala da pranzo quando Brandon disse:

"C'è una cosa che devo dirti."

"Cosa?" Chiese Sky curioso.

"Sai oggi, quando Matt è venuto a chiamarmi?"

"Sì."

"All'ingresso c'era mio fratello, lui... starà qui per un po'."

"Si è iscritto a Fonterossa?"

"Non esattamente... lui... ecco, ha bisogno di un posto dove stare, per un po' dovremo ospitarlo in camera nostra."

"Cosa?!"

"Senti, Sky, ha davvero bisogno di me e non posso dirgli di no: sono suo fratello."

Sky sospirò.

"Va bene, ma potevi chiedermelo prima di dirgli di sì. Ma ormai quel che è fatto è fatto, sarà il benvenuto."

"Grazie, e scusa."

I due ragazzi arrivarono in sala da pranzo e si sedettero con i loro amici.
Mentre cenavano Helia chiese:

"Brandon, tutto risolto poi con Stella?"

"Con Stella?" Domandò Brandon un po' confuso.

"Sì, Flora mi ha detto che c'era qualche problema con Stella, spero si sia risolto tutto."

"Oh, sì, giusto! Sì, sì, tutto risolto, grazie. Litighiamo per piccole sciocchezze e a volte abbiamo solo bisogno di un intermediario per chiarirci." Disse Brandon forzando un sorriso.

"Helia, ad ogni modo, ci tenevamo tutti a dirti che ci dispiace per tuo padre." Disse Sky con un sorriso di conforto per il suo amico gli altri annuirono e sorrisero al loro amico.

"Grazie, ragazzi." Disse Helia con un sorriso sincero ai suoi amici.

Brandon si schiarì la voce e disse:

"Ragazzi, ho un annuncio da fare."

"Sarebbe?" Chiese Nex un po' annoiato.

"Sarebbe che mio fratello Logan verrà a stare qui a Fonterossa per un po'. Ovviamente, come sapete, è vietato avere ospiti in camera, quindi vi chiedo la massima discrezione." Rispose Brandon, Timmy chiese:

"Come mai viene a stare qui?"

"Lui ha... ha rotto con la sua ragazza e aveva bisogno di un po' di tempo lontano da Eraklyon."

"Ma non vi odiavate?" Chiese Nex con un sopracciglio alzato, Brandon lo guardò male e rispose:

"I fratelli litigano, Nex, è la natura che funziona così, è il grande cerchio della vita: tra fratelli si litiga e si fa pace, si litiga e si fa pace. Purtroppo la natura non ha ancora preso provvedimenti per quelli che fanno domande stupide."

Nex stava per replicare ma Sky lo interruppe:

"Non cominciate voi due, per favore."

I due si guardarono di bieco.

Finita la cena i ragazzi tornarono in camera, tutti tranne Brandon che scese all'ingresso per aspettare Logan.
Lui arrivò poco dopo, Brandon lo fece entrare senza farsi vedere da nessuno e lo portò in fretta in camera sua.

Logan gettò a terra il suo borsone e si guardò intorno.

"Bel posto."

"Cos'hai lì?" Chiese Brandon indicando la borsa.

"Due paia di pantaloni, qualche t-shirt..."

"Va bene. Ascolta, io normalmente condivido la camera con Sky che al momento è sotto la doccia, non ci può sentire quindi te lo dico adesso e non te lo dico più: non ti azzardare a far arrivare qui i tuoi guai, non permetterti di crearne altri, non farti vedere da nessuno e stando a ciò che ho detto ai miei amici tu sei qui perché hai rotto con la tua ragazza su Eraklyon e hai bisogno di riflettere. Sono stato chiaro?"

"Mmh-mmh."

"Logan, sono stato chiaro?!" Chiese Brandon con aria ancora più severa e Logan rispose:

"Sì, sì, chiarissimo. Qual è il mio letto?"

"Quello è quello di Sky, questo è il mio e questo invece è il tuo." Disse Brandon indicando i letti e poi lo spazio tra il suo letto e l'armadio.

"Una specie di letto invisibile?"

"No, si chiama letto-pavimento-perché-non -c'è - spazio, vedrai, starai comodissimo." Rispose Brandon con un sorriso di scherno, Logan sbuffò guardando male suo fratello.

Sky uscì dal bagno e notò che il suo ospite era arrivato, così si presentò porgendogli la mano:

"Io sono il principe Sky."

"La tua fama ti precede, Sky." Disse Logan con un sorrisetto beffardo, Brandon lo guardò male e lui disse:
"Sono Logan, piacere di conoscerti."

"Il piacere è mio. Mi dispiace per quello che è successo tra te e la tua ragazza, sei il benvenuto."

"Grazie, Sky. Eh, già, mi ha spezzato il cuore, non mi resta che riflettere..." Disse Logan abbassando lo sguardo con un'afflizione teatrale.
Sky lo guardò confuso per chiedersi se quel tizio lo stesse prendendo in giro o meno, Brandon disse subito:

"Meglio se ci mettiamo a letto, è stata una lunga giornata!"

I ragazzi si misero a letto, Brandon diede a Logan un cuscino ed una coperta, disse poi a suo fratello che il giorno dopo avrebbe rimediato un materassino dalla palestra e Logan smise di sbuffare.

Il giorno dopo, ad Alfea, dopo le lezioni e dopo pranzo, Flora si recò in cortile eccitata per il suo allenamento.
Quando arrivò c'erano già il professor Avalon e la preside Faragonda.

"Se la Natura ha pronunciato una profez... oh, buon pomeriggio, Flora." Salutò Faragonda interrompendo la discussione col suo collega.

"Buon pomeriggio." Disse Flora salutando entrambi gli insegnanti.

"Sei pronta?" Chiese Avalon con un sorriso, lei annuì eccitata:

"Prontissima!"

Così Flora si concentrò e si trasformò, Avalon disse:

"Dovrai cercare di tenere la trasformazione più a lungo questa volta, te la senti?" Chiese il professore, Flora annuì convinta.

Faragonda agitò le mani e creò dei bersagli di pietra davanti a lei.

"Bene, Flora, quello che ti chiedo di fare è di colpire questi bersagli, ovviamente dovrai rimanere all'erta per difenderti dagli attacchi di ogni creatura che cercherà di impedirtelo." Disse Faragonda che con un gesto della mano fece alzare i sassolini che giacevano sul prato che si unirono in gruppi e si trasformarono in creature magiche: ruvi e falchi dell'ombra.

"Partiamo da qualcosa di semplice." Disse Faragonda facendo cenno verso le creature, Flora sorrise incerta.
La fata si alzò in volo e i professori le dettero il via.

"Tempesta ghiacciata!" Urlò la fata colpendo in pieno il primo bersaglio, non ebbe il tempo di esultare perché i due ruvi creati da Faragonda le saltarono addosso. La fata si difese:

"Corteccia avvolgente!" E uno scudo duro come la corteccia di un albero si creò attorno a lei impedendo alle creature di ferirla.
Flora disattivò lo scudo e colpì un altro bersaglio ma appena lo fece lo stormo di falchi dell'ombra scese in picchiata su di lei.

"Scudo di brina!" Chiamò a sé la fata e uno scudo ghiacciato la difese dai falchi, una volta allontanati decise di colpirli per non essere attaccata nuovamente:

"Mugo tagliente!" E delle foglie aghiformi colpirono le creature facendole cadere e facendole tornare dei sassi.
Flora si rivolse ai bersagli per colpirne ancora uno, tese le mani di fronte a lei ma prima che potesse formulare l'incantesimo le sue ali scomparvero e la sua trasformazione si annullò di colpo facendo precipitare la fata che cadde a terra con un tonfo, per fortuna non volava troppo in alto.

Faragonda e Avalon andarono da lei, la preside con un gesto fece scomparire i bersagli e fece tornare le creature degli innocui sassolini.

"Va tutto bene, cara?" Chiese Faragonda preoccupata mentre Avalon aiutava la sua allieva ad alzarsi.

"Sì, tutto bene." Rispose Flora sistemandosi, un po' dolorante.

"Sei ancora instabile." Constatò Avalon, Faragonda aggiunse:

"Dovrai ancora allenarti sodo, ma per il momento sono molto soddisfatta dei tuoi progressi e credo che entro il prossimo fine settimana potrete andare su Sakoma. L'importante è che tu sia in grado di difenderti in caso di un attacco o di una qualsiasi difficoltà, e siamo sulla strada giusta."

"Allora mi allenerò duro, preside Faragonda. Non vedo l'ora di partire per sapere di più su questo regno, su Nikolai e sulla profezia." Disse Flora con determinazione, Avalon sorrise fiero di lei e disse:

"Potrai farlo presto, credo solo che debba stabilizzare la tua magia e penso che sia meglio se domani non ti alleni qui ma che possiamo provare con un'altra delle nostre sessioni. Lei che ne pensa, preside Faragonda?"

"Se hanno portato a tutto questo vuol dire che danno frutto, domani seguirai il tuo allenamento con il professore, Flora, poi in questi giorni vediamo se la tua magia si è stabilizzata."

"Va bene." Annuì Flora.

"Bene, direi che è tutto. Molto bene, Flora, cerca solo di essere più sicura di te. Torno nel mio ufficio, buona giornata." Salutò Faragonda, gli altri due la salutarono.

Quando Faragonda andò via Avalon disse a Flora:

"Dico davvero, stai andando benissimo. Ci vediamo domani, rimani concentrata sul tuo obiettivo e, come ha detto la preside, sii un po' più sicura di te stessa."

Flora sorrise e salutò il suo insegnante , lei tornò in camera mentre Avalon nella sua classe.

A Fonterossa Brandon aveva lasciato Logan in camera sua e gli aveva detto di non muoversi, non fare rumore, non mettere in disordine e non uscire da quella camera per nessun motivo al mondo, e poi era uscito.
Era andato a prendere Stella e i due erano andati a Magix per passare il pomeriggio insieme.

"E così ha pensato che stare lontano da Eraklyon fosse la soluzione migliore." Finì di dire Brandon raccontando a Stella di come Logan si era trovato a Fonterossa.

"Sapevo che tra voi due era solo un piccolo bisticcio, se vuoi puoi ringraziarmi." Sorrise Stella, Brandon forzò un sorriso e disse:

"Già, era solo una sciocchezza, se non ci avessi fatto rincontrare..."

"Lo so! E sai anche cosa so? Che tuo fratello dovrebbe uscire e trovarsi subito una nuova ragazza!"

"Cosa? No, meglio di no. Anzi, ha deciso che non uscirà dalla mia camera per nessun motivo al mondo, figurati, troppo depresso..." Disse Brandon cercando di sembrare convincente e sentendosi un po' in colpa per quelle bugie.

Stella trasalì:

"Mi è appena venuta un'idea geniale! E se lo facessimo uscire con Musa?! È single da troppo tempo e dopo quella semi- avventura nel passato non ha incontrato nessun ragazzo!"

"Cosa?! No, Stella, fuori discussione." Disse Brandon serio.

"Ma come?! Sarebbero così carini e saremmo un'unica grande famiglia!"

"Ma tu e Musa non siete parenti." Affermò Brandon stranito, Stella alzò un sopracciglio:

"E beh? Siamo migliori amiche, fa lo stesso."

"Beh, amiche o no Logan non è il tipo adatto a Musa, fidati, e ti consiglio di non intrometterti fra loro. Per favore." Brandon era molto serio, Stella si imbronciò e disse:

"Se lo facessi lo farei perché voglio bene a Musa, ecco tutto."

"E io conosco mio fratello, rimarrà a deprimersi fino a quando non vorrà tornare su Erklyon." E con questo Brandon chiuse quell'argomento.

Camminarono guardando vetrine, Stella gli fece vedere vestito che aveva preso per la festa di Dafne e Thoren che era ancora in mostra nella vetrina del negozio. Dopo un po' Brandon disse:

"Ehi, mi dispiace ma dobbiamo andare."

"Di già?" Chiese Stella col broncio.

"Sì, devo allenarmi."

"Non ti alleni già di mattina?" Chiese la ragazza incrociando le braccia, molto dispiaciuta.

"Allenamenti speciali. Mi faccio perdonare, promesso." Disse Brandon con un sorriso cercando di togliere il broncio dal viso della sua ragazza, lei abbozzò un sorriso e disse:

"E va bene, andiamo."

Così Brandon riaccompagnò Stella ad Alfea e tornò a Fonterossa.
Quando arrivò lì andò subito all'armeria, aprì il suo armadietto e prese la sua spada e quella che era diventata della sua amica.
Mentre si dirigeva all'uscita però pensò che era meglio andare a controllare suo fratello, così tornò sui suoi passi andando ai dormitori e in camera sua.
Quando aprì la porta trovò Logan steso sul suo letto.

"Sei tornato finalmente! È una noia mortale stare qui senza far niente!" Disse suo fratello mettendosi seduto.

"Meglio annoiarsi che farsi uccidere... allora, come è andata? È venuto qualcuno? Ti ha visto qualcuno?"

"E venuto Sky prima, poi mi ha detto che doveva uscire con la sua ragazza, una certa Bloom che l'ha tenuto al telefono per un quarto d'ora, molto sdolcinati quei due... per il resto sono stato un fantasma." Sorrise il ragazzo.

"Bene, cerca di essere invisibile anche per le prossime due ore." Disse Brandon serio, Logan chiese:

"Ma come, sei appena tornato ed esci di nuovo?!"

"Sì."

"E dove vai?" Chiese Logan un po' seccato dal fatto che doveva chiedere per farsi dire le cose.

"Devo vedere una mia amica, ci alleniamo insieme."

"Ti sei allenato stamattina, potresti anche farmi un po' di compagnia." Si lamentò Logan.

"Non posso, è una cosa importante. Ora devo andare, sono in ritardo, quindi se vuoi scusarmi..." Brandon stava per uscire ma Logan chiese:

"... la tua amica è la brunetta di Linphea?"

Brandon si voltò, suo fratello aveva stampato in faccia un sorriso malizioso.

"Sì, e non fare quella faccia, siamo solo amici."

"Oh, andiamo, fratellino, a me puoi dirle certe cose, è a lei che non puoi dirle!" Esclamò Logan indicando la foto che Brandon aveva sul comodino, c'erano lui e Stella.

Brandon rise:

"Sei un idiota."

"Tutto mio fratello!" Ribatté l'altro ed entrambi risero.

"Sul serio, devo andare," Disse Brandon," non..."

"... farti vedere da nessuno, lo so. A stasera." Salutò suo fratello così Brandon lasciò la camera.
Prese la sua windrider e volò verso Selvafosca, parcheggiò e si fece strada tra gli alberi per raggiungere il posto dove lui e Flora si allenavano di solito, gli fu però tagliata la strada da qualcuno che non gli stava troppo simpatico.


Coucou mie dolcissimi germogli di lullabea! Allora... che ne pensate?
Logan è andato a chiedere aiuto a suo fratello e nonostante le prime esitazioni Brandon non ha saputo dirgli di no... avrà fatto la scelta giusta?
Flora deve cercare di non perdere di vista le sue priorità, è ciò che le consiglia Aisha, ma le cose si complicano. Con Helia è stato un momento molto intimo, ma il suo amico aveva bisogno di lei, credete che le abbia chiare le sue priorità?
Presto andremo su Sakoma... non immaginate cosa ho in serbo per voi ahahhahahahaha... okay, scusate, ma la magia di Flora sembra molto più stabile e siamo quasi pronti per partire per la misteriosa avventura!
Dall'altro lato abbiamo una Flora sempre più combattiva e sta facendo moltissimi progressi, o almeno questo è ciò che pensa il suo allenatore. Oh,e ultimo, ma non ultimo, chi credete che abbia tagliato la strada a Brandon?
Direi che è tutto, ma sono davvero curiosa di sapere voi cosa ne pensate di queste "visite inaspettate"... Ancora voglio ringraziarvi per la lettura e per le vostre recensioni sempre piene di belle parole, siete dolcissimi e vi voglio un mondo di bene!
A presto,
xoxo Florafairy7

   
 
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