“Sai, forse avremmo dovuto portarci anche delle coperte.”
“Hai molto freddo?”
“Non moltissimo, più che altro qualche brivido.”
“Sembra che due corpi nudi a contatto si scaldino di più..”
“John..”
“Era così, per dire..”
 
Il minore ridacchiò, appoggiato alla spalla dell’altro. Il sole era tramontato da un pezzo, lasciando spazio alle stelle, che illuminavano la notte.
I due ragazzi si erano appoggiati a un ciliegio, davanti a un timido fuocherello che erano riusciti ad accendere in qualche modo. Si erano nascosti in quel campo, un terreno da frutta, sperando che il proprietario, a cui avevano già provato a chiedere asilo, non li cacciasse dopo averli scovati a cenare con baci e ciliegie.
E ora erano accoccolati lì, uno stretto all’altro, resistendo al freddo, che cominciava piano a pungere sulla pelle nonostante i loro maglioncini, guardando le stelle e i contorni elettrici delle nuvole, evidenziati dal bagliore chiaro della luna.
“Che forma hanno le nuvole di notte?”
“Paul, mi prendi in giro? Vedo appena la mia chitarra, che è là, e credi che possa vedere che forma hanno le nuvole di notte?" Rise.
“Vabbè, neanche io le vedo bene, ma secondo te, se tu le dovessi immaginare, che forma avrebbero?”
“Immagino che avrebbero la forma di un sogno.” Rispose dopo aver guardato in alto, riflettendo sulla domanda del minore.
“Di un sogno?”
“Mh-mh. Ad esempio, per il mio non troverei mai una nuvola adatta.”
“E perché?” Chiese curioso, alzandosi un pochino dalla spalla con un movimento pigro, per guardarlo e studiare il suo profilo illuminato dalla luce rossiccia del piccolo focolare che avevano arrangiato.
“Perché non esiste una nuvola abbastanza bella, un che possa anche solo somigliarti.”
Paul sorrise, mordendosi timidamente il labbro.
“Sai, con questo freddo, forse, la tua non era proprio un’idea malvagia.”
Fece scivolare le dita sull’orlo del maglioncino del maggiore, allungandosi per incontrare le sue labbra.
 
Il fuoco si spense piano piano, affievolendo il suo calore. La luce dell’alba aveva reso più timide le stelle e un po’ più rosato il cielo.
Il ragazzo ancora sveglio accarezzava dolcemente i capelli corvini dell’altro, accoccolato contro il suo petto, profondamente addormentato, sorridendogli scioccamente.









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Angolo dell'Autrice & Buon compleanno al nostro adorato Johnny!

Salve!
Oggi, 9 ottobre, è il genetliaco di John, che oggi avrebbe 76 anni. Da qualche parte nel mondo c'è un Paulie che lo ricorda cantando, io invece gli dedico questa storia. Involontariamente mi è uscita una flash, come l'anno scorso (Nuvole). Dico involontariamente perché avevo pensato di scrivere una os, ma si vede che non era destino, e tutto sommato mi piace (incredibile) forse di più così.
Ah! Adoro le ricorrenze beatlesiane, efp fiocca di nuove storie <3
Non ho molto da dire a riguardo della storia, le cose importanti, tipo se vi è piaciuta, se vi ha fatto schifo, o magari se vi ha fatto pensare, me lo direte voi. Vi dico solo che i prompt sono tre e me li ha dati la mia beta (Ciliegie, Nuvole, Fuoco), che come sempre ringrazio davvero tanto, e che io l'ho immaginata come una notte durante il viaggio per la loro prima "luna di miele" in Scozia, però come sempre, immaginatevi quello che volete, questa non è che una pillola di tutta una vita.
Un ultimo invito, lo giuro e poi stacco o mi viene l'angolo più lungo della storia in sé, è quello di leggere, se vi va, la mia long (Now and Then).
Ok, ora vi saluto davvero e faccio ancora gli auguri al mio amato John, senza la cui voce quest'anno sarebbe stato davvero tragico per me.
Ci si legge presto, un abbraccio a tutti quelli che decideranno di leggere questa storia, aggiungerla, o farmi sapere cosa ne pensano!

Athelyè ~ ♥