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Autore: GeoFender    09/10/2016    3 recensioni
Anche voi ha irritato la presenza di pochi momenti Brittana nello show? Volete scoprire cosa hanno combinato, soprattutto dopo il matrimonio? Questa è la fanfiction che fa per voi. Vi avverto, sarà piena di zucchero. Se vi ho incuriosito, buona lettura :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata con una mia shot, ancora ambientata durante la serie. VI lascio un link di una canzone per accompagnarla:https://www.youtube.com/watch?v=z3ECU6xtp68
E se leggeste la mia long Brittana "Non lasciare che la paura ti paralizzi", betata da coriandolo, mi fareste un piacere enorme :D
Geo

Come faceva di solito quando non aveva nulla da fare o voleva evitare di studiare, Brittany si trovava al computer intenta a chattare con la comunità lesbica di Lima che, anche se non sembrava affatto, era molto numerosa e praticamente conosceva tutte dal vivo dato che l'unico locale LGBT della zona era lo Scandal. Tutte le ragazze, anche se sarebbe stato più corretto dire donne, erano in fermento per un motivo a lei sconosciuto. Riconoscendo la sua ignoranza in materia, chiese a tutti gli utenti che erano online di cosa stessero parlando. Una di essi, RizzlesIsCanon, le rispose, usando anche un emoji sorpresa, che si trattava del Toledo Pride che si sarebbe svolto il giorno seguente. Dopo averla ringrazia, aggiungendo molte emoticon a forma di unicorno, la bionda cheerleader chiuse il computer portatile e rivolse lo sguardo alla sua latina, intenta a limarsi le unghie. Sentendo il rumore derivato dalla chiusura del notebook, la mora posò la lima sul letto e guardò la ragazza, cercando di leggere la sua espressione indecifrabile che non aveva mai visto prima sul suo volto. Si torturava il labbro, segno che indicava il suo nervosismo e l'impazienza nel dire qualcosa, e così Santana le sorrise mentre appoggiava la testa sulla spalla della ballerina, che nel frattempo si era sdraiato sul letto vicino a lei.
"Britt, che hai? Di solito ti mordi il labbro quando vorresti dire qualcosa o sei nervosa. Sai che puoi dirmi tutto, sei la mia migliore amica e niente cambierà questa cosa." Le disse continuando a sorridere e trattenendosi nel dire che la amava, perché le era bastata quella volta in cui era stata rifiutata. La bionda lasciò andare il labbro sperando di distogliere l'attenzione dall'argomento ma la latina non abboccò al gesto, addolcendo però lo sguardo nel vederla in quelle condizione, Brittany sarebbe sempre stata il suo difetto fatale, volendo citare la saga di Percy Jackson. 
"Ho sentito del Gay Pride a Toledo, ci andiamo domani visto che non sono mai stata? Ti prego Sannie." La ballerina sapeva che la furia di Lima Heights avrebbe ceduto prima o poi e, per accellerare il processo, utilizzó i suoi famosi occhi da cucciolo. Santana cercò in tutti i modi di resistere ma fallì dopo pochi secondi, cadendo per l'ennesima volta nell'incantesimo celato negli occhi azzurri della ballerina. 
"Certo Britt, andremo dove vuoi tu e ci fermeremo anche per un gelato se ti verrà fame. Va bene?" Le chiese sorridendo. Per sua fortuna, Toledo era distante da Lima e quindi era altamente improbabile incontrare qualche loro conoscenza, oltre al fatto che alla manifestazione sarebbero state presenti migliaia di persona quindi le probabilità erano molto basse, se non inesistenti.


 

Brittany andò da Santana il giorno seguente, dato che la latina le aveva detto che avrebbero usato la sua macchina per andare a Toledo. Entrò dalla porta sul retro utilizzando una copia delle chiavi di casa Lopez che la mora le aveva regalato e, con passo felpato in modo da non farsi sentire, salì le scale che portavano alla camera della sua migliore amica ed entrò, notando che la porta era socchiusa. La scena che le si presentò davanti le fece diventare le guance color porpora. La furia di Lima Heights le dava infatti le spalle, mostrandole il corpo seminudo e illuminato dal sole sorto qualche ora prima. Aveva indosso solo un paio di short di jeans che lasciavano poco all'immaginazione e, per qualche strano motivo, non si accorse della presenza della bionda nella stanza. La ballerina uscì nello stesso modo in cui era entrata e fissò a lungo la porta color acero, memorizzandone ogni singolo dettaglio. Dopo qualche minuto, prese coraggio e bussò tre volte, attendendo che la latina le aprisse magari in condizioni più consone. La porta si aprì rivelando una Santana che indossava, oltre agli short chiari, una maglietta bianca con la scritta Lebanese. Brittany sorrise al solo vederla e notò che entrambi avevano delle t-shirt personalizzate, la sua però aveva stampato sopra il simbolo di Supergirl color arcobaleno.
"Sannie, ti sei messa la maglietta che ti ho fatto e ti sta benissimo. Posso entrare?" Chiese la bionda con una timidezza che non le apparteneva per niente e che stupì la latina di fronte a lei. Entrò in camera e aspettò che la ragazza prendesse la sua borsa in modo tale che potessero partire e arrivare a Toledo. La mora iniziò a cercarla ovunque, addirittura piegandosi per controllare sotto il letto e la ballerina, nonostante amasse Artie, non poté fare a meno di osservare il sedere della sua migliore amica stretto in quegli shorts che, almeno secondo lei, sarebbero dovuti essere illegali in tutti e cinquanta gli stati. Trovato l'oggetto della sua ricerca, Santana si girò e tornò da Brittany e notò che aveva uno strano rossore sulle guance. 

"Britt, sicura di stare bene? Ci saranno altri Pride a cui andare, è meglio mettere la salute al primo posto." Le disse la latina con tono apprensivo. Certo, non le sarebbe dispiaciuto prendersi cura della sua migliore amica ma, allo stesso tempo, sapeva che vederla stare male non le sarebbe piaciuto per niente. Doveva... doveva smettere di preoccuparsi in quel modo perché la bionda aveva Due Rotelle. Aveva proprio bisogno di togliersela dalla testa e andare a letto con qualcuno, non importava se si trattava di uomini o donne. I suoi pensieri furono letteralmente spazzati via dalla ballerina che, evidentemente eccitata dall'idea di andare a Toledo, la trascinò giù per le scale e in un batter d'occhio si ritrovarono di fronte all'auto della latina. Dopo essere salite e aver allacciato la cintura, partirono e passarono l'intero viaggio senza dire una parola e questo fece guadagnare a Brittany diverse occhiate da Santana, che trovava molto strano il suo comportamento. Persino quando passarono davanti a una fattoria che possedeva delle papere non disse nulla! Trascorsero circa un paio d'ore da quell'episodio e, finalmente, intravidero in cartello che indicava l'arrivo nella città dell'Ohio e parcheggiarono a un centinaio di metri dal luogo di partenza della manifestazione. Raggiunsero il punto in cui si trovavano tutti i carri e aspettarono che iniziassero a muoversi mentre, dalle casse di alcuni di essi, la musica risuonava e Santana poté solo definirla "Gay". La parata iniziò non appena Brittany si mise un copricapo da unicorno e, non sapendo dove andare, le due decisero di seguire lo striscione del PFLAG. Osservarono meravigliate la varietà delle persone presenti in quel corteo dalle tinte arcobaleno e persino la latina, che era prima tesa come una corda di violino, si rilassò e si divertì molto. Tutto d'un tratto, lo sguardo della ballerina saettò verso il punto in cui si trovava lo striscione e, senza pensarci due volte, urlò verso quella direzione, sperando che la figura familiare si girasse. 

"Rach, girati. Siamo qui!" Il terrore si impadronì della mora che, nel disperato tentativo di essere vista, si nascose dietro la bionda data la differenza di altezza fra le due. La piccola figura femminile si girò sentedosi chiamare e, dopo aver mormorato qualcosa ad un uomo dai capelli brizzolati, raggiunse le due ragazze dopo essersi allontanata dal manifesto colorato. Sorrise alla ballerina e cercò freneticamente una seconda figura, dato che aveva sentito chiaramente parlare al plurale dalla bocca della ragazza. Il suo sguardo non distinse nulla anche a causa delle numerose bandiere arcobaleno e per la strada gremita di gente.
"Brittany, non vedo altre persone con te. Perché usi il plurale?" Nonostante i vari tentativi da parte della furia di Lima Heights di non farsi notare, fu però urtata sul naso da un uomo muscoloso e abbastanza peloso, definito in gergo "orso", dalla bocca carnosa uscì un !Qué dolór!, facendo spostare l'attenzione della diva su di lei. I suoi occhi neri furono chiaramente invasi dalla paura di essere stata scoperta e, dopo aver realizzato di non avere altra scelta, uscì dal suo nascondiglio tenendosi il naso sanguinante. 
"Hobbit, sei contenta ora? Sono uscita allo scoperto(*)." Delle gocce rosso carminio macchiavano la candida maglietta, risultato delle poche stille di sangue che erano cadute prima che la latina arrestasse l'epistassi. La castana non poté fare a meno di mostrare un sorrisetto soddisfatto vedendo la ragazza in quelle condizioni. La considerava una sorta di vendetta per tutto ciò che le aveva combinato.
"Ora lo sono, Santana. E dimmi, cosa ci fate qua, specialmente tu?" La ragazza appena interrogata utilizzò la sua solita espressione strafottente, cercando di mascherare la paura che provava. La Berry, oltre ad essere irritante, era infatti famosa per la sua bocca larga e questo non giocava a favore della mora che, inconsciamente, abbassò la guardia. 
"Siamo qui per... senti, non sono ancora pronta a definirmi. E Britt ama gli unicorni e gli arcobaleni, non mi pare che sia niente di nuovo." La diva intravide una sorta di crepa nella difesa della cheerleader ma, mossa da una forza sconosciuta, non infierì e si diresse verso un parco poco distante dalla parata, prontamente seguita dalle ragazze. Si sedettero a un tavolo da picnic e la ragazza più bassa posò uno zaino su di esso, aprendo la tasca più grande ed estraendo da esso dei sandwich vegani e una grossa bottiglia d'acqua. La bionda, che fino a quel momento si era limitata ad osservare le due in silenzio, finalmente ruppe quel clima di tensione.  
"È vero, siamo qui per gli arcobaleni e gli unicorni. Rach, invece tu che ci fai qui? Sei venuta per lo stesso motivo?" Chiese la ballerina dopo aver dato un morso a uno dei sandwich, visto che stava morendo di fame. Sapeva che i papà di Rachel erano unicorni come Santana ma non capiva cosa centrasse l'ebrea. Non le restava nient'altro che aspettare una risposta mentre finiva lo stranamente delizioso panino. 
"Oh, marciavo con il PFLAG. Sta per Amici e Genitori di Lesbiche e Gay e visto che i miei papà lo sono, sono venuta perché questo è uno dei Pride più vicini, oltre a quello di Columbus si intende. Sono molto attiva e combattiva quando ti tratta di  propaganda, sapete." In quel momento le due ragazze assunsero due atteggiamenti completamente diversi. La bionda ascoltava entusiasta la diva, affamata di informazioni, mentre la latina alzava gli occhi al cielo, desiderando di essere in un altro luogo e soprattutto di non aver accettato di seguire Brittany a Toledo. I loro discorsi le arrivavano ovattati perché aveva rivolto la sua attenzione altrove e perché, anche se non lo voleva ammettere, si sentiva debole. Non lo credeva possibile, aveva fatto un'abbondante colazione e aveva mangiato uno dei sandwich non così schifosi della Berry eppure si sentiva la testa leggera e sapeva, soprattutto grazie a quel corso di primo soccorso a cui suo padre l'aveva obbligata a partecipare, che non era esattamente un segno positivo. 
"Britt..." Disse con un filo di voce. Nonostante il flebile tono usato, Brittany si girò verso di lei e notò il volto stranamente pallido della latina e, preoccupata, si alzò per poi prenderla in braccio. Santana le allacciò le braccia attorno al collo, cercando con tutte le sue forze di non cadere e di rimanere sveglia, avendo paura di non svegliarsi più e di far piangere la ballerina di conseguenza. 
"Rach, devo andare perché Sannie non si sente bene. E molto difficilmente si ammala, devo portarla a casa." Disse alla diva con un tono che non aveva mai usato, almeno di fronte agli altri. Ovviamente si preoccupava anche lei, è solo che non decideva di mostrarlo. La castana annuì e, vedendo poi sparire le due, decise di tornare a casa dato che ormai non sapeva dove fosse il resto del PFLAG.

Le due amiche arrivarono così all'auto della bionda e quest'ultima fece sedere la latina sul sedile del passeggero, allacciandole la cintura e posandole un bacio fra i capelli. Si mise poi al volante e partì, andando ad una velocità tale da non svegliare Santana, che si era addormentata per la stanchezza fra le sue braccia. Il viaggio trascorse in modo tranquillo, non ci fu traffico e si poté persino permettere di tenere d'occhio la sua amica che dormiva tranquilla e, almeno nel sonno, aveva abbandonato la sua solita espressione tesa, rendendola quasi innocua se non si fosse trattato della furia di Lima Heights. Dopo circa due ore e proprio dopo il cartello che dava il benvenuto nella città di Lima, la latina si svegliò e aprì gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che aveva davanti, riconoscendo alcuni edifici familiari. Si stiracchiò e si girò verso la ballerina, prendendosi qualche minuto per ammirarla in tutto il suo splendore. Sentendo uno sguardo cocente su di sé, Brittany si girò e sorrise alla ragazza che fino a poco prima era addormentata e portava ancora sul suo viso i segni del sonno. 
"Ben svegliata, Sannie. Siamo appena arrivate da te. Vuoi che rimanga?" Le chiese con voce calma perché sapeva quanto l'altra odiasse le voci allegre o comunque ad alto volume non appena sveglia. La mora scosse la testa, scese dall'automobile e si diresse verso la porta di casa, sorridendo alla bionda in modo da farle capire che poteva andare. La ragazza, ricevuto il messaggio, si diresse a casa e si addormentò poco dopo, sentendo tutta la stanchezza accumulata quel giorno. La latina, dopo essersi diretta in camera, si sdraiò sul letto iniziando a pensare alla giornata passata insieme all'amica.
"Pride. Pride significa orgoglio ma in senso positivo e io... io ho paura di mostrarlo perché non sarei più Santana Lopez." Pensò la latina ad alta voce. Quella giornata l'aveva scossa in qualche modo, ripensava a tutte quelle persone che celebravano il fatto di essere lì e di camminare a testa alta, non vergognandosi del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere. Cosa avevano loro di diverso rispetto a lei? Guardò così la foto della sua migliore amica e del suo primo vero amore sul comodino e una scintilla si accese dentro di lei.


"Devo essere orgogliosa di ciò che sono. Sono Santana Lopez e dimostrerò a Britt che non mi vergogno di essere lesbica, così tornerà da me e non solo come amica." 

   
 
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