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Autore: thanksfornothing    09/10/2016    2 recensioni
Non è mai semplice vivere quando ci si sente solo una persona a metà. Ma quando la metà di Brittany troverà quella di Santana, riusciranno a legarsi o l'essere state delle semplici metà per troppo tempo renderà impossibile la loro unione?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Puck/Quinn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Brittany’s Prov.


 
Eravamo ancora lì su quel divano a conoscerci, a sorriderci… baci rubati, sguardi intensi, le nostre mani che si cercavano, come se per tutta la vita non avessero fatto altro che aspettare il momento in cui si sarebbero congiunte.

Gli occhi di Santana erano bellissimi. Avevano una luce diversa.

Non erano lussuriosi o bramosi. Non stavano tramando qualcosa di losco o di vendicativo. Non erano spaventati o tristi. Sembravano.. erano felici.

La sentivo rilassarsi sempre più. Non aveva più una postura rigida, non stava sul chi va là.. i suoi occhi non mi sfuggivano. Certo faceva sempre battutine sconce e ogni tanto sviava la conversazione baciandomi.. ma insomma, lei è Santana Lopez.

Anche se lì, sedute su quel divano, a conoscerci, a sorriderci,non la riconoscevo nelle vesti della stronza più popolare dell’istituto.. la predatrice famelica. No , era tutt’altro che quello. Era molto di più.

Quella sera credo di averla vista per la prima volta.

Quella sera credo di averla amata per la prima volta.

“Un altro bacio” mi sussurrò all’orecchio mentre mi accarezzava il viso.

Eravamo su quel divano, sedute vicine, le mie gambe distese sulle sue.

Santana mi aveva tratta a se e mi aveva rinchiusa in un abbraccio.

Mi sentivo protetta, al caldo. Le sue braccia intorno al mio corpo sapevano di casa.

Ridacchia alla sua richiesta “Ancora?”

“mmh mmh. Credo che non ne avrò mai abbastanza” mi guardò come si guardano le cose a cui si tiene.

Sorrisi. Sorrisi come un bambino che si siede sulla gambe di Babbo Natale dopo una lunga fila. Sentivo il cuore in gola e una strana sensazione di calore nel petto.

E prima che io potessi rispondere qualunque, Santana chiuse le sue labbra sulle mie e mi trascinò in un dolce e lento bacio.

*DRIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIN*


“San..” provai a staccarmi da Santana ma lei non ne voleva sapere


*DRIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIN*


“Ehi.. San” ritentai ma continuava a baciarmi


*DRIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIN*


“San dovresti rispondere al telefono. Sembra importante” mi scostai


“uff.. vorrei sapere chi rompe a quest’ora. Spero per lui che sia davvero importante” disse in tono burbero alzandosi dal divano alla ricerca del telefono di casa.

Poi tornò nella mia direzione come se avesse scordato qualcosa. Si abbassò e mi posò un delicato bacio a stampo sulle labbra “Aspettami qui”. Si girò e ritornò a frugare per casa imprecando, o almeno credo, in spagnolo.

Rimasi un attimo interdetta da quel gesto.

Era incredibile il modo repentino con cui cambiava atteggiamento. Ma devo ammetterlo, era davvero divertente stare a guardare mentre impazziva per uno stupido telefono.
In realtà è bellissima.

Adesso è poggiata coi fianchi al tavolo della cucina mentre parla al telefono. Le sue sopracciglia si stanno aggrottando, probabilmente non le piace quello che le stanno comunicando. Conclude la telefonata e ritorna sbuffando.

“Era il mio capo. Una delle cameriere ha l’influenza e non ha nessuno con cui sostituirla. Ci devo andare subito… purtroppo” mi dice a metà tra lo scocciato e il dispiaciuto.
Mi avvicino a lei e le bacio la guancia. “Ti accompagno io” le dico sorridendole.

“Oh ma non devi farlo per forza, e poi mi conviene scendere con la mia auto, altrimenti se continua con questo brutto tempo, non saprò proprio come ritornare a casa stasera”

“ma non mi sento obbligata, lo faccio con piacere” le dico prima di baciarla “e non ti preoccupare, ti passo a prendere io al ritorno” le dico facendole l’occhiolino

“Britt non se ne parla proprio. Ho la mia auto e la mia autonomia. Non mi va di scomodarti. È venerdì sera, sicuramente avrai già altri impegni con i tuoi amici e non voglio disturbare la tua sera-“

Non le do’ il tempo di completare il suo sproloquio insensato e la bacio ancora e ancora finchè il bisogno di ossigeno non si fa impellente “Voglio passare il mio venerdì sera con te.” Le dico con fermezza.

E lei non può fare altro che sorridermi e baciarmi ancora.

“ok, ok. Ora va’ a prepararti altrimenti rischio di non farti mai arrivare al lavoro” ed entrambe scoppiamo a ridere.

“Corro!” mi dà una pacca sul sedere facendomi l’occhiolino prima di fiondarsi nel bagno.

************************************************************************************
“Eccoci qui, puoi fermarti qui, sono arrivata” mi dice Santana indicandomi un locale.

“Mi mandi un messaggio quando sei pronta?” le domando. Ma più che altro è una raccomandazione.

“certo. A dopo” si sporge e mi lascia un bacio a fior di labbra

“A dopo” le dico sorridendo come un ebete

Quasi mi piace questo tipo di saluto.

Santana esce dalla macchina, ma prima di chiudere la portiera mi guarda con aria furba e dice “non pensarmi troppo Britt-Britt”

E prima che io possa replicare chiude la portiera e si allontana sculettando appositamente verso il locale.

Resto lì a fissarla immobile e sorridente come un allocca finchè non entra nel ristorante.

Dio, questa ragazza mi farà decisamente uscire fuori di testa. Sempre che non l’abbia fatto già.

Metto un po’ di musica perché mi va’ di cantare. Sono felice e mi và di cantare.

Il mio sguardo cade su una scatolina bianca.

Diavolo il telefono! Devo metterlo in un funzione, altrimenti come spero che Santana mi invii un messaggio?!

Certo che ho una testa in questi giorni. Sono più fusa del solito!

È normale, pensi solo a Santana!

Ehi, non è vero. Io penso a tante cose!

Ah, si? Tipo..?
….
Ok! Lo ammetto. Mi sono presa abbastanza tempo per pensare a lei ultimamente.. Ma questo non è mica un reato!

È un reato se ti beccano che sbavi mentre le guardi il culo. È da maniaci, lo sai?

Ehi! Non stavo mica sbavando prima!!

Si si, certo. Dillo a quel poco di bavetta all’angolo della tua bocca

O adesso basta! Stai proprio esagerando! Ora attacco la musica ad un volume sovraumano, vediamo se parli ancora!!

Pff!! Ok.. sto zitta.

Brava coscienza! Ben fatto

Non finisce qui

Si si, come ti pare. Però ora devo darmi una mossa.

Avevo promesso a Quinn che l’avrei chiamata appena arrivata a casa. Ed è passata già un’ora. Come minimo avrà scavato un fosso a furia di andare avanti e indietro.

Quella ragazza dovrebbe trovarsi un passatempo.. o quanto meno un fidanzato!

Sai.. anche se è la mia migliore amica, hai proprio ragione!

Ed ora filiamo a casa.



















Quinn’s Prov.



Sono rinchiusa in camera da almeno un’ora, e questo brutto tempo sembra esternare perfettamente la tempesta di pensieri che ho nella mente.

Io ancora non riesco a crederci.

Non riesco ancora a realizzare ciò che è successo ieri sera.

Ma no. No. No. Non è possibile. Non può essere accaduto.

Ieri mio padre non era in casa al mio rientro.

 Non ha visto Puck che mi abbracciava e mi posava un bacio delicato sulla fronte prima di lasciarmi sulla porta di casa

Diavolo mio padre non è uscito subito dopo per fare una scenata a Puck.

Non ha urlato che ero una poco di buono vestita in quel modo e lui non mi aveva cresciuta così.

“È QUESTO CHE TUA MADRE TI FA FARE?! LA BELLA VITA. TI STAI PROPRIO DANDO DA FARE, CONGRATULAZIONI!”

E cavolo no! Mia madre non può essere intervenuta aggredendo verbalmente mio padre.

“NON AZZARDARTI A RIVOLGERTI COSì NEI CONFRONTI DI MIA FIGLIA. NON SAI NULLA DI LEI!-urlava mia madre-PIUTTOSTO QUELLO CHE STA FACENDO LA BELA VITA Qui SEI SOLO TU”

“TUA FIGLIA?! NOSTRA FIGLIA!! E TI RICORDO CHE TI è PIACIUTO FIN QUANDO FACEVO FARE LA BELLA VITA ANCHE A TE!” tuonava mio padre

"GIà MA ALMENO IO MI SONO PRESA LE MIE RESPONSABILITà!" urlava ancora mia madre.

Ma perché?! Pechè Puck doveva trovarsi lì ieri sera?!

Perché ha deciso di prendere le parti mie e di mia madre.

Sono rimasta colpita davvero colpita dalla reazione di Puck a tutto quello.

Un ragazzo qualunque avrebbe messo la macchina in moto e sarebbe filato via ancor prima di realizzare l’accaduto.

Invece no, lui è rimasto.

E mi teneva la mano mentre mio padre stava dando i numeri. Si era messo tra me e lui quasi come per farmi scudo.

Non mi conosce neppure e ha scelto di difendermi a spada tratta. Si è anche preso un bel pugno in faccia da mio padre e non ha reagito. Ha solo continuato a dire che non doveva rivolgersi a me e a mia madre in quei toni.

Ed io mi sento così in colpa nei suoi confronti.

Ho fatto davvero una figuraccia.

Era stato così premuroso con me per tutta la serata, stava anche iniziando a piacermi la sua compagnia ed io l’ho ripagato in questo modo.

Non ho neppure il coraggio di inviargli un messaggio per scusarmi.

Ma come faccio a sperare che mi perdoni?! Ha assistito ad una stupida sceneggiata manco fosse stato il mio ragazzo!

Mio padre stavolta me la pagherà.

Non dovrà mai più accadere una cosa simile.

Non può permettersi di presentarsi una sera qualunque a casa mia e di mia madre comportandosi come se lui non ci avesse mai abbandonate. Come se a lui interessasse veramente qualcosa di noi, di me.

Ha avuto il coraggio di darmi della poco di buono! Proprio lui!

Lui che negli ultimi due anni ha completamente dimenticato di avere una famiglia. Una figlia adolescente che aveva ancora bisogno di un padre che la proteggesse, che la mettesse in guardia dai cattivi ragazzi, che le imponesse degli orari e delle regole.

Ovviamente sua madre lo aveva fatto al posto suo, e non era di certo nel carattere di Quinn perdere il controllo, era sempre stata una ragazzina saggia e composta. Non avrebbe mai fatto nulla di male, e questo suo padre lo sapeva. Ma ovviamente questo non gli aveva impedito di ferirla.

Mi fa davvero tanta rabbia quell’uomo.

Avvolte vorrei soltanto che sparisse, che non si facesse più sentire.

Ha preso la sua scelta due anni fa, e allora perché ogni tanto torna a tormentarci?!

Lo so che è mio padre e non dovrei pensare queste cose. Ma anche lui doveva pensarci meglio prima di decidere di mollare tutto e andare via.

Prima di far venire i complessi a me e a mia madre. Prima di farci credere che noi non eravamo state una brava figlia ed una brava moglie.

Ci sono voluti mesi prima che questi sensi di colpa abbandonassero le nostre menti e in tutto quel tempo non è stato semplice.

La sera attendevo al piano di sotto, sul divano in salotto, fino a tardi sperando di sentire il rumore della sua auto nel vialetto. Mi addormentavo lì stremata dalle lacrime e la mattina dopo mi risvegliavo con la  speranza di trovarlo in cucina a prendere il caffè leggendo il giornale. E invece in cucina c’era solo mia madre che preparava solo due piatti di pancakes , ma che continuava ad apparecchiare per tre.

Abbiamo vissuto l’inferno in quei mesi, problemi su problemi, mia madre si è fatta carico di tutto, si è rimboccata le maniche e ha preso in mano la situazione senza mai mostrare debolezze o segni di cedimento.

E lui adesso si presenta qui e giudica.

Si presenta qui e rovina ancora una volta le nostre vite, la quiete della nostra casa.

Ci ha messo in ridicolo di fronte a tutti i vicini, ma soprattutto, mi ha messa in ridicolo con Puck.

E adesso non so’ cosa fare.

Pensare che prima di quella sceneggiata mi aveva proposto di scambiarci i numeri così quando sarebbe tornato a Lima ci saremmo potuti incontrare facilmente per un drink.
Ma adesso dubito che vorrà avere ancora a che fare con me.

*VIBRAZIONE DEL TELEFONO* (segno che è arrivato un messaggio)

Ecco questa sarà sicuramente Brittany che mi avvisa che è arrivata a casa.

Ma a pensarci bene… è passata più di un’ora da quando ha lasciato il vialetto di casa mia.

Sarà meglio controllare il messaggio, sperando che no sia successo niente.

Prendo il telefono ad apro Whatsapp

Con stupore mi accorgo che non è stata Brittany a scrivermi ma.. Puck!

Dall’anteprima riesco a leggere che mi ha scritto un semplice “Ehi :) ”

Ok. Panico.

Non era previsto che Puck mi scrivesse. Non dopo ieri sera.

Non dopo che si è beccato un cazzotto in faccia per me senza alcun motivo.

Ok che faccio?! Rispondo o no?

Forse mi conviene togliere l’ultimo accesso così non si insospettirà.

Ma no, no. Non posso farlo. Sarebbe da codardi immaturi. Sarebbe proprio da liceale del primo anno.

Andiamo ragiona Quinn!

Se dopo ieri sera ti ha scritta, non può andare tanto male.

E soprattutto, se dopo ieri sera ti ha scritta, non puoi sprecare quest’occasione.

Ok. Prendo un bel respiro e gli scrivo.

“Ehi :* “

Oddio, quasi mi tremano le dita.

Speriamo che mi risponda e non mi chieda come va perché davvero non saprei come comportarmi!!

Devo contattare subito Britt!
 
























 
 
Santana’s Prov.



Dios che serata! Ma Milly giusto stasera doveva prendersela di festa?!

Da quando Brittany mi ha accompagnata qui non ho avuto un attimo di tregua.

Credo di non aver mai visto il locale così affollato.

Ho i piedi che implorano pietà, ormai percorrono da soli il tragitto che và dal bancone del bar ai tavoli.

“Ehi Matt, due birre alla spina, un long Island ed un Manhattan per le due ridicole coppiette al tavolo 8” mi rivolgo al mio amico Matt,il nostro barman, indicandogli l’ordine.

“Ehi San, serata impegnativa eh?”

“Dios Matt, non ne hai idea. Sto correndo da un tavolo all’altro e ci si mettono anche questi neo maggiorenni che fanno tanto i fighetti ora che possono bere legalmente. Fanno tanto gli esperti di fronte al menù dei drink alcolici e poi non reggono neppure un bicchiere di latte” risposi al mio amico suscitandogli una risata roca.

“posso offrirti io qualcosa per risollevarti l’umore?” una voce femminile provenì dalla mia sinistra.

Sobbalzai al solo pensiero e un brivido percorse la  mia schiena.

Sapevo bene a chi appartenesse quella voce. Tra mille, sarei sempre stata in grado di riconoscerla.

Era lei.

Immediatamente mi venne in mente quella stupida canzone.  Vorrei tanto poter fingere di ricordarne il titolo, ma è ancora impresso nella mia mente..“The story of my life”.

Impresso come la prima volta che la ascoltammo.




Eravamo in macchina, lei mi stava riaccompagnando a casa dopo una delle serate più romantiche e dolci che abbia mai trascorso in vita mia.

Era la prima volta che ascoltavo quella canzone, la band che la cantava non è mai stata tra le mie preferite, ma quella canzone era diversa. Io mi sentivo diversa quella sera.

Lei invece la conosceva già, la canticchiava sottovoce mentre guidava, facendo cadere l’attenzione su alcune strofe piuttosto che su altre.

“Non scapperai mai San, vero?” mi domandò tenendomi per mano.

Mi sembrò così dolce ed infantile in quel momento.

Non dovetti pensarci neppure un secondo prima di rispondere.

“certo che no,tesoro. Non scapperei mai da te” le dissi guardandola nel profondo dei suoi occhi.

Ero certa di quello che stavo dicendo. Non stavo mentendo, non cercavo di farla felice, non era una risposta dovuta. Io ci credevo davvero in quelle parole.

Le brillarono gli occhi ascoltando la mia risposta ed un bellissimo sorriso luminoso le spuntò sul volto.

“Ti amo tanto San” mi disse.

Mi stupiva ogni volta che me lo diceva, il mio cuore perdeva sempre un battito.

Subito la baciai.




Non è mia abitudine esprimere i sentimenti con le parole.

Ho sempre preferito i gesti.

Ovviamente parlo di sentimenti “positivi”, perché di certo le cose non le mando a dire.

Anzi, sono molto brava ad esprimere il mio disprezzo.

Ma in amicizia.. e soprattutto in amore, non sono proprio portata.

Forse perché sono state pochissime le volte in cui mi sono trovata a rapportarmi realmente con questi sentimenti.. e altrettante poche le persone che me li hanno fatti provare.

E lei.. beh

Lei era una di quelle persone.

Mi voltai nella sua direzione.

“Ehi Alex!” la salutai sorridendo. Un sorriso sincero, mi faceva davvero piacere rivederla dopo tutto quel tempo.

“Ciao San!” mi rispose con altrettanto sorriso alzandosi dallo sgabello al bar ed abbracciandomi.

“Da quanto tempo! Come stai?” dissi staccandomi “ Ma cosa ci fai in queste zone?! Pensavo avessi deciso di evadere definitivamente da questo covo di matti e pensionati!”

“ahhaha si, però sai.. tra tutti questi matti e pensionati ci sono anche i miei fratelli ed ogni tanto devo farmi viva se non voglio che si prendano anche la mia parte di testamento! Ahahha”

Ah! La solita Alex! Mi mancava il suo umorismo.  Aveva la battuta sempre pronta, e come me, adorava dire l’ultima ed avere ragione.

“ahahah ehi! Ma ti trovo in forma! La California ti ha fatto proprio bene!”

“E a chi non farebbe bene! Ahahah ma comunque grazie per avermi ricordato che prima ero in sovrappeso. Adesso avrò un buon motivo per annegare nell’alcol”

“ma dai, cretina! Scherzavo! Lo sai che per me sei sempre stata una bomba sexy” le dissi ammiccando nella sua direzione.

Entrambe scoppiammo a ridere.

Dio, non mi ero accorta che mi mancasse così tanto.

“Ehi Matt, tu come stai? Che mi racconti?” domandò Alex a Matt.

“Ah.. che devo dirti, non è mai una buona giornata quando ho il turno con Santana, ma non mi lamento!” disse lui con aria da povero cane bastonato

Alex e Matt erano buoni amici. Si conobbero nel periodo in cui lei era mia ragazza.

 Dios fa così strano adesso chiamarla in questo modo, è davvero passato tanto tempo.

Ad ogni modo,io lavoravo qui da poco, Matt invece è un veterano del locale.

È stato il primo ad entrarmi in simpatia, mi guardava le spalle dagli altri neo assunti che cercavano di farmi le scarpe. Sapete, le solite lotte tra poveri per ingraziarsi il capo, per avere la busta paga con qualche spicciolo in più a fine mese.

Ah. Ah. Ah. Poveri stronzetti maledetti, li ho fatti fuori uno ad uno.

 Nessuno può fregare la mitica Santana Lopez.

Tornando a Matt… è stato anche uno dei pochi, ovviamente compreso Puck, a cui ho presentato Alex.

E male feci! Trovavano sempre man forte l’uno nell’altra quando si trattava di prendermi in giro.

“Hai proprio ragione Matt, deve essere dura sopportarla ancora ogni giorno dopo tanti anni” disse Alex

“Già.. ti prego portatela in California!!”disse Matt fingendo di piagnucolare, unendo le mani e chinandosi leggermente verso Alex simulando una preghiera.

Entrambi risero di gusto mentre continuavano a lamentarsi di me come se non ci fossi

“Ehi scusate?! Io sono ancora qui!” dissi alterata

“ahahha ma andiamo San, stiamo solo facendo quattro chiacchiere tra amici!” disse Matt

“è vero, io non ci vedo nulla di male!” disse Alex continuando a ridere di me

“Oh mia cara, non vedrai più nulla dopo che avrò finito con te!” le dissi minacciandola

“Ah si?! e che vuoi fare ragazzina?! Scatenare una rissa qui nel locale?!” mi rispose lei a tono, alzandosi le maniche del giubbino di pelle che indossava.

“No, qui ci lavoro e non voglio casini. Ti aspetto sul retro del locale” le risposi alzandomi leggermente sulle punte e incrociando le braccia sotto il petto

“San?” mi chiamò Matt schiarendosi la voce “odio interrompere questo momento così Fight lesbo-club ma se non ti dai una mossa a portare questi drink al tavolo e a prendere le altre ordinazioni qui si trasformerà in un vero Far West”

Sbuffai al pensiero di ritornare in quel caos, ma purtroppo dovevo. Era il mio lavoro.

“dammi qui cretino, e non pensare di averla passata liscia. Con te me la vedrò dopo!” gli dissi minacciosa prima di prendere il vassoio con i drink e dirigermi verso i tavoli.

“uffii, perché devi prendertela sempre con me!” mi rispose lui desolato.

Mi scappò una risata, poi mi rivolsi ad Alex “Tu che fai?” le chiesi.

Speravo davvero restasse un altro po’. Avevo voglia di passare del tempo con lei, sapere cosa stesse facendo, come proseguiva la sua vita.

In fondo era stata la mia ragazza per 9 mesi, la mia confidente intima, le volevo un bene profondo e mi interessava di lei.

“uhm.. credo che stasera avrò tempo” mi rispose sorridendo e facendomi l’occhiolino

Sorrisi di risposta e mi decisi finalmente di riprendere il mio lavoro.

 
******************************************************************************



Erano quasi le 23 quando finì il mio turno.

In realtà dovevo concludere alle 21, ma il capo mi aveva chiesto di intrattenermi ancora un po’ dato l’enorme affollamento del locale.  Questo significava altro stress, ma soprattutto voleva dire STRAORDINARI PAGATI.

E chi avrebbe saputo dire di no! Certo avrei perso l’occasione di passare del tempo con Alex, ma non potevo proprio rifiutare.

D’istinto mi venne da pensare a due occhi oceano e ad un paio di labbra sottili ed invitanti.

Non ci pensai due volte e le inviai un messaggio.

“Turno concluso. FINALMENTE!!

  Ho i piedi che vanno a fuoco.

 K.o. :(”


Andai nel retro del locale, nella zona addetta allo staff per cambiarmi, presi la giacca, posai il telefono in borsa  e passai dal bancone per salutare Matt.

Di certo non mi aspettavo che Alex fosse ancora lì al bancone che sorseggiava un cocktail.

Per la precisione un Mojito, il suo preferito. Diceva che la faceva sentire su un’isola esotica.

Ogni volta che faceva quell’affermazione mi veniva da correggere l’aggettivo in erotica, visto che quando ne beveva troppi la sua fantasia a letto si triplicava. Non che da sobria fosse una schiappa, assolutamente.

Ma da ubriaca era degna di essere chiamata  50 shades of Sex!

“ehi finalmente hai terminato!” mi disse Alex appena mi vide

“sbaglio o io e te abbiamo un conto in sospeso?” risposi facendo segno a Matt di preparare un drink anche a me.

“Non vedo l’ora di farti atterrare con quel bel culetto ispanico a terra baby” mi disse

“certo che il tempo passa ma voi due siete sempre idiote quando state insieme, eh?” si intromise Matt portandomi il drink

“Ehi!” urlammo praticamente all’unisono io ed Alex

“Mi sarò anche trasferita altrove, ma ricordo bene come si trattano i barristi indisponenti qui a Lima” disse Alex sollevando un sopracciglio.

Aveva lanciato una bella frecciatina.

Matt andava su tutte le furie quando o chiamano barista.

Io sono un Barman professionista-diceva- ho una qualifica. Ed ho dovuto sudare per averla. Non sono mica quello che porta il caffè da asporto.

E infatti da lì ebbe inizio un divertentissimo scambio di idee poco amorevole tra i due.

Alex continuava a dire che non vi era alcuna differenza e Matt si alterava ancora di più, cercava di mantenere sempre la calma dato che era sul posto di lavoro. Ma, nonostante il suo colorito mulatto, il suo volto si faceva man mano più roseo.

Mi facevano morire dalle risate quei due insieme.

Matt aveva 25 anni. La sua famiglia aveva origini cubane, per questo aveva la pelle ambrata. Era davvero un bel ragazzo. Alto, magro, fisico palestrato ma non eccessivamente, occhi color nocciola e capelli biondo scuro.

 A guardarlo, nessuno lo avrebbe preso per un barman, sembrava un modello.

È un ragazzo molto intelligente e cauto, è sempre attento a non perdere il controllo. È molto bravo nel suo lavoro, fa dei drink ottimi e ne sperimenta continuamente dei nuovi molto apprezzati dalla clientela.

La clientela maschile ne apprezza il gusto.. invece quella femminile letteralmente sbava mentre li prepara.

Non è un barman acrobatico, ma Matt si diverte a giocare con gli ingredienti e le bottiglie, ed accompagnato da della buona musica fa delle vere e proprie coreografie.
Non lo fa per mettersi in mostra,anzi è un ragazzo molto timido. Semplicemente ama fare il suo lavoro.

I primi tempi che lavoravo qui, ogni sera c’erano almeno 3-4 ragazze che tornavano a casa ubriache pur di farsi notare da lui.

Adesso non più.

Da quando ha reso ufficiale il suo fidanzamento con Nicki, le ragazze gli stanno alla larga, anche se qualcuna un po’ più audace delle altre c’è sempre.

Nicki gli ha proprio strappato il cuore dal petto.

Matt è cambiato molto da quando l’ha incontrata. Cambiato in bene.

È meno rigido, composto. È più rilassato e meno timido, si lascia trasportare con più facilità dal divertimento. E soprattutto, sorride sempre.

Quando arriva lei nel locale si illumina peggio di quando sperimenta un nuovo cocktail e risulta essere una bomba.

A volte mi domando se anche io mai incontrerò qualcuno che mi faccia splendere come Nicki fa con Matt.

Mi domando se fosse stata Alex quella che avrebbe potuto farmi splendere.

Sicuramente con lei stavo bene.

La conobbi durante le vacanze natalizie di due anni fa.  Ero andata in una baita sulla neve con Puck e la sua famiglia per trascorrere il Natale insieme come facevamo già da qualche anno.

Quel Natale c’era anche Alex con i suoi amici. Mi ricordo che fu una vera impresa riuscire stare 5 minuti da sola con lei, c’era sempre qualcuno che ci interrompeva ancor prima di poter iniziare una conversazione.

La prima volta la vidi nella sala confort. Era seduta su un divano accanto al camino, sorseggiando cioccolata calda. Stava parlando con un paio di amiche e sembrava divertirsi un sacco. Aveva un sorriso bellissimo. Ricordo che le era rimasta una goccia di cioccolata sul labbro che lei leccò via con non curanza.

Io ero di fronte ai divani, appoggiata al bancone del bar,che attendevo Puck.

D’istinto mi venne da mordermi il labbro inferiore.

Fu lì che mi vide.

Non so’ perché, forse aveva avvertito il mio sguardo bruciare su di lei, ma si girò nella mia direzione.

Mi guardò e mi sorrise.

Mi accorsi che oltre ad avere un bel sorriso aveva anche degli occhi stupendi. Occhi verdi con sfumature di giallo. Capelli rossi lunghi e mossi che le incorniciavano il viso leggermente paffuto.

Alex aveva un anno in più a Santana, era più alta di lei e aveva un paio di chili di troppo che le davano un’aria da dura. Ma in realtà Alex era una tenerona …con un bel caratterino però.

D’altronde per stare 9 mesi con Santana Lopez bisognava avere veramente un bel carattere.


 

 
“Santana puoi gentilmente confermare ad Alex che non preparo né porto caffè?!” mi disse un ormai esasperato Matt.

“Allora, voi due la volete smettere?! Sembrate due bambini!” li rimproverai

“ma ha iniziato lei!”

“ma ha iniziato lui!”

Dissero nello stesso momento indicandosi l’un l’altra. Sembravano davvero due bambini e la situazione era davvero divertente che tutti scoppiammo a ridere.

“Allora Alex, come ti stanno andando le cose?”le domandai. Avrei sicuramente avuto un po’ di tempo che arrivasse Brittany

 
 
Continuammo a parlare del più e del meno per almeno una mezz’oretta finchè Alex non si congedò poiché l’indomani avrebbe dovuto svegliarsi per completare del lavoro da spedire prima che la segreteria del suo ufficio in California chiudesse per il week end.

“Ciao Alex”

“Ciao San” lei si avvicinò e mi abbracciò. In quel momento provai una strana sensazione. Era sempre la mia Alex, ma non era più la mia. Ed io non ero più la sua Santana. Era comunque bello trovarmi tra le sue braccia, mi era mancata davvero tanto. Il suo profumo non era affatto cambiato e la sua pelle era calda come sempre, ma era diverso. Non era come abbracciare… Brittany.

Sciolsi l’abbraccio ed incrociai le nostre mani. “promettimi che ci rivedremo almeno un’altra volta prima che riparti” le chiesi guardandola dritta nei suoi grandi occhi verdi.
Lei mi sorrise. “Certo” poi si calò leggermente e mi posò un delicato bacio sulla guancia.

Mi venne da chiudere gli occhi perché in cuor mio sapevo che non ci saremmo riviste, che quello sarebbe stato un altro modo di dirci addio.

Quando li riaprii vidi ciò che non dovevo vedere.

Una figura dai capelli biondi era ferma davanti all’ingresso del locale.

Vidi due occhi azzurri sgranarsi e la bocca aperta a forma di “o” coperta dalle mani.

Quella figura sparì dal locale con la stessa velocità con cui vi era apparsa dentro.

Sbattè la porta e corse via.

D’istinto lasciai andare le mani di Alex che mi guardava con aria interrogativa e le corsi dietro.

“Brittany!” dissi

Poi corsi fuori anche io lasciando Matt ed Alex al bancone interdetti.

BRITTANY!”











Friaria's corner

ciaooooooooooo belliiiiiiiiiiiii!

triste e lunga attesa vero? fidatevi, ho sofferto più di voi durante la stesura di questo capitolo, davvero non avevo idea di come impostarlo. Ho fatto varie prove, ma questa mi sembrava la migliore, spero vi sia piaciuta.

Scusatemi ancora per il ritardo e per gli errori.. ormai mi conoscete ahhahahah

Allora, ho aggiunto nuovi personaggi alla storia.. che ne pensate di queste due nuove presenze?

Ho proprio voglia di scoprire i vostri commenti!

spero che la storia vi continui a piacere e soprattutto ad intrigarvi.

ci vediamo al prossimo aggiornamento

un bacione forte :*

F.
 
   
 
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