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Autore: darkrin    09/10/2016    1 recensioni
Quando si sveglia, la prima cosa di cui Caroline si accorge è il rumore della pioggia che martella, impietosa, contro il vetro dell’ampia finestra che domina un’intera parete della suite in cui è alloggiata. La ragazza non ha bisogno di aprire gli occhi o allungare un braccio nell’altra metà del letto per sapere cosa vi troverà. / Klaus, Caroline e le notti di tempesta.
(Klaroline | future!fic in cui tutto è bello e tutti sono felici)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: scritta in risposta al prompt: Klaus/Caroline, Cute in risposta a questo meme che è ancora aperto se volete lasciarmi qualcosa. Ho riletto la storia e apportato alcune, leggerissime, modifiche alla versione originale pubblicata in risposta a quel post. 
Ho un debole per wolf!Klaus ed era tantissimo che non scrivevo Klaroline, quindi spero di non fatto troppi danni. 
NO BETA quindi segnalatemi qualsiasi problema. 

 
Era una notte buia e tempestosa
 

Quando si sveglia, la prima cosa di cui Caroline si accorge è il rumore della pioggia che martella, impietosa, contro il vetro dell’ampia finestra che domina un’intera parete della suite in cui è alloggiata. La ragazza non ha bisogno di aprire gli occhi o allungare un braccio nell’altra metà del letto per sapere cosa vi troverà.
Emette un mugugno insoddisfatto e nasconde la testa sotto al cuscino, per coprire il rumore della tempesta e l’odore di lupo che già riempie la stanza. E, va bene, non le dà così fastidio come vorrebbe far credere, ma è una questione di principio.
- Volevo visitare cose. –
Il suo lamento emerge a fatica da sotto la federa e le piume che la riempiono. Si chiede se siano d’oca, si chiede che cambiamenti dovrà apportare al programma dei prossimi giorni per riuscire comunque a visitare ogni cosa.
Il leggero tump-tump di una coda che batte contro il materasso è l’unica risposta che riceve e Caroline si chiede se sia normale trovare quel rumore così rassicurante, così simile a una ninna-nanna che la culla di nuovo nel sonno.
 
***
 
La prima volta che Caroline si sveglia in mezzo a una tormenta e trova un maledetto lupo avvolto intorno a lei come una coperta di pelliccia, caccia un urlo che rischia di svegliare l’intera città e che fa sobbalzare sull’attenti l’animale che le dormiva placidamente addosso e speriamo non abbia le pulci e oh mio dio, è un lupo mannaro e dov’è Klaus, dov –
Oh.
A sua discolpa non si è mai vantata di essere reattiva di prima mattina e non ha esattamente i migliori precedenti con i lupi.
La sua seconda reazione, dopo essersi ripresa dal terrore, è chiedersi se l’uomo, dopo mille anni passati sulla terra, sia finalmente impazzito del tutto e doveva farlo proprio ora che lei aveva deciso di provare a vedere che sapore avesse il per sempre che Klaus le aveva promesso decenni prima?
Subito dopo essersi trasformato, l’uomo la rassicura con un leggero ghigno a piegargli le labbra rosse, che non è follia, è solo uno stupido comportamento da stupido lupo mannaro. O: durante le tempeste, l’istinto di trasformarsi diventa più forte. Immagino che il lupo senta il bisogno di proteggere il branco, secondo le parole di Klaus.
Caroline si chiede se dovrebbe sentirsi insultata dall’essere definita: il branco.
 
***
 
Un braccio umano le si avvolge intorno alla vita e Klaus se la tira addosso, costringendola a rispuntare da sotto al cuscino. Caroline cerca di afferrarlo alla cieca e portarlo con sé, ma le sue dita si stringono solo intorno all’aria. Le labbra dell’uomo le si posano sulle spalle nude, depositandovi baci leggeri.
- Immagino che il tempo sia migliorato – borbotta Caroline.
Lo sbuffo d’aria, che sfugge dalle labbra dell’uomo quando ride, le solletica il collo.
- Non sono certo che sia lusinghiero essere paragonato a un qualsiasi servizio meteo – mormora contro la sua nuca.
Caroline allunga un braccio alla cieca e gli dà un paio di leggere pacche sulla testa in segno di muta comprensione.
Ci ha riflettuto, in tutte le notti che hanno passato insieme e che Klaus le si è avvolto intorno, sommergendola con la sua pelliccia e il calore del suo corpo. Ci ha riflettuto ed è giunta alla conclusione che dovrebbe sentirsi offesa perché è un comportamento possessivo e da cavernicolo e sa cavarsela da sola – grazie tante! - e non sarà certo la pioggia a ucciderla, ma c’è qualcosa nell’addormentarsi, con il muso di Klaus in grembo e la sua coda avvolta intorno alle caviglie, che la fa sentire al sicuro e protetta. La fa sentire, dopo secoli, di nuovo a casa. 
   
 
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