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Autore: Tony Stark    10/10/2016    2 recensioni
"Chissà se i suoi “amici” avrebbero gradito tanto i suoi dolci se avessero saputo con cos’erano fatti."
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 2p!Hetalia, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Special Secret Ingredient


Se c’era qualcosa di cui potesse vantarsi oltre alla qualità superiore dei suoi dolci cupcake, era che nessuno aveva mai scoperto nessuno dei suoi ingredienti segreti speciali.


Uno dei suoi ingredienti segreti, però, andava sempre utilizzato fresco… per così dire. E quindi si trovava spesso a dover lasciare la sua amata casa, tinta di colori pastello, e uscire fuori per cercarlo.


Per cercare quello giusto.




Quella giornata, Inghilterra si trovò a fissare in disappunto la bottiglietta, in cristallo, in cui teneva il suo secondo ingrediente speciale preferito… Era vuota.
Drammaticamente vuota, solo un alone rossastro macchiava il cristallo altrimenti trasparente.




Ma quell’espressione scomparve in un attimo sostituita da un sorriso, lo stesso sorriso furbo di un bambino che ha nascosto il suo dolcetto preferito perché la madre non lo rimproverasse perché l’aveva mangiato prima di quando potesse.


Posò la bottiglietta vuota sul bancone della cucina con una certa leggiadria nel movimento. E poi aprì il primo cassetto del suddetto bancone, tirando fuori da questo un coltello, la lama era troppo lunga e liscia per essere un coltello da cucina ma era ugualmente troppo piccola per essere quella di un coltello da macellaio.


Il sorriso di Inghilterra prese una piega differente, a tratti crudele, mentre fischiettando un ritmo giocoso, col coltello in mano, scendeva nella sua cantina.
Il suo piccolo tesoro lo aspettava.


L’aveva tenuto lì per un po’, nutrendolo correttamente seppure con una dieta quasi esageratamente zuccherina e sempre nella paura di poter essere… usato da un momento all’altro. La paura lo rendeva più dolce.




Un quieto singhiozzare giunse le sue orecchie mentre scivolava con passo felpato nell’angolo in qui aveva bloccato il suo tesoro.


Sembrava davvero un minuto angelo con quei capelli biondi ad incorniciargli il viso rotondo. Stava ancora dormendo, ma tremava e piangeva terrorizzato.


Inghilterra gli si avvicinò, e passando il coltello dalla destra alla sinistra, prese ad accarezzargli i capelli con la mano libera, in un gesto delicato quasi di conforto.


Mentre il suo sorriso diveniva sempre più sinistro e nei suoi occhi azzurri splendeva una spirale di un vivido viola.


<< Svegliati, svegliati, raggio di sole~ >> sibilò con un tono trillante e stonatamente allegro.


Il suo tesoro si agitò nel suo sonno pieno di incubi, cercando di sfuggire istintivamente da lui, ma non aprì gli occhi.
Inghilterra lo guardò appena infastidito ma senza perdere il suo sorriso.


<< Svegliati, raggio di sole. Non farmi arrabbiare~ >>; la sua voce che perdeva quella dolcezza ostentata man mano che parlava al suo tesoro. La carezza leggera e confortante si trasformò in una presa, mentre gli tirava indietro la testa.


Solo allora il suo tesoro aprì gli occhi, il suo respiro si fermò prima di riprendere veloce e affrettato. I suoi occhi azzurri, appena aperti, si fissarono sulla figura del suo rapitore che sorrideva, in un modo che sarebbe sembrato dolce, buono perfino… Se non fosse stato per lo sguardo nei suoi occhi attraversati da spirali di viola luminose di una luce propria.


Lo sguardo folle e freddo che avevano i suoi occhi.


<< Ben svegliato, raggio di sole~ >> gli disse dolcemente, come se gli stesse davvero dando un disinteressato buongiorno, la sua voce era allegra e acuta… instabile.


Il minuto ragazzo, prigioniero della folle nazione, notò solo allora il coltello stretto nella mano del suo carceriere e cercò di allontanarsi da lui combattendo contro la presa che gli teneva ferma la testa, e facendo sferragliare le scomode catene che lo tenevano bloccato in quell’angolo buio.


<< Sta tranquillo, raggio di sole… Non voglio farti del male >>; La voce di Inghilterra si fece più acuta e instabile, parola dopo parola fino a perdersi del tutto in una risatina insensata, che vanificava del tutto il suo tentativo di rassicurare il suo tesoro.


Il ragazzo terrorizzato cercò ancora una volta di sfuggirgli e con tutto il coraggio, rassegnato di un condannato a morte, urlò qualcosa contro la nazione:
<< Lasciami andare, bast- >>; ma fu interrotto prima ancora di poter completare la frase. Il sorriso sul viso di Inghilterra era scomparso del tutto, sostituito da un cipiglio contrariato, i suoi occhi color neon con spirali viola luccicavano in disappunto.


<< Non imprecare >> fu quello che disse freddo, il suo tono più freddo e stabile di quanto il ragazzo avesse mai sentito, ogni traccia di quella folle allegria infantile e insensata era scomparsa… e questo lo terrorizzava.


Ma poi quel sorriso tornò


<< Un piccolo angelo come te non dovrebbe dire certe parole volgari non credi?~ >> sibilò con quella suo neo-tornata voce allegra << Ma ora dovrò punirti per quello che hai detto… >>


Il ragazzo sentì un dolore lancinante ad una spalla, spostò lo sguardo dal volto della folle nazione e vide lo aveva appena pugnalato.
<< Non sai quanto mi dispiace >> rise Inghilterra. Facendo scivolare la lama nella carne della sua povera vittima con un gesto di una fluidità collaudata.


Il ragazzo strillò per il dolore mentre la punta fine del coltello si infiltrava fra i capi articolari, scindendoli di netto con un cupo rumore umido. Inghilterra rise.


<< Sai, raggio di sole… >> iniziò fra una risata e l’altra << Ero venuto qui solo per il tuo sangue >> i suoi occhi brillarono minacciosamente << è il mio ingrediente preferito, da ai miei cupcake un che di più dolce e corposo…. >>
La nazione guardò negli occhi il povero umano, lo guardò nella stessa maniera in cui un leone guarda la gazzella, nella stessa maniera in cui un cacciatore guarda la preda.


<< Ma ora dopo il tuo deprecabile comportamento… mi è venuta un altra idea >>
Inghilterra bloccò il ragazzo urlante, premendogli il piatto della lama sul petto mentre con la mano libera separava il braccio già diviso dall’articolazione, dal suo corpo. Uno schizzo di sangue lo colpì, macchiando la camicia rosa pastello e il papillon azzurro neon, il suo viso ghignate e i suoi capelli di un pallido biondo rosato.


<< Ho deciso di portare qualcosa di meglio alla conferenza mondiale. >> lo informò, divertito, incurante di ogni urlo e strillo del povero ragazzo, mentre calava il coltello ancora una volta sull’altra spalla.
<< Ho intenzione di preparare dei cupcake red velvet… sì, il tuo sangue darà loro la giusta tonalità di rosso e qualche piccola parte di te zuccherata a dovere li renderà più morbidi e consistenti… >> e lì la nazione si leccò le labbra con fare quasi affamato, come se già gustasse quei dolci di cui parlava, il ragazzo nel dolore captò comunque quelle parole e guardò con orrore il mostro che aveva di fronte.


<< E poi preparerò una mousse di lamponi e frutti di bosco. Sei abbastanza magro da permettermi di usare la tua carne come agente addensante per la mia mousse >> sibilò, affondando ancora una volta il coltello nel corpo della sua vittima che ormai cominciava a perdere i sensi, per la perdita di sangue e per lo shock che ormai l’aveva paralizzato << Dopo averla frullata avrà la stessa consistenza della melassa e sarà dolce allo stesso modo, ho fatto in modo che fosse così… >>


Gli occhi gelidi di Inghilterra si fissarono in quelli del ragazzo.
<< Mm? Niente da dire? Sei già morto? >> gli chiese allegramente << Mm, no?… Oh beh, lo sarai presto. >> continuò.
Sollevò minacciosamente il coltello ancora una volta
<< Buonanotte, mio dolce raggio di sole!~ >>


L’ultima cosa che il ragazzo vide fu la lama del coltello calare con la precisione di una ghigliottina sul suo collo e poi più nulla.


Inghilterra sorrise maleficamente. Leccando via un po’ di sangue dalla lama liscia del coltello, per poi mormorare qualcosa in apprezzamento.


<< Sei davvero dolce, raggio di sole >> mormorò con dolcezza.


Dopo aver recuperato tutto ciò di cui aveva bisogno, tornò alla sua cucina.


Preparando i dolci che aveva in mente di fare.





 
-----


America fu il primo ad agguantare uno dei suoi cupcake, lanciando uno sguardo d’avvertimento al suo gemello, Canada, che aveva cercato di avventarsi sul dolcetto.


Inghilterra guardò con trepidante attesa l’americano prendere un morso del suo red velvet. Per i primi istanti America non disse nulla, chiudendo semplicemente gli occhi come a voler ignorare qualunque altra cosa.


Poi li riaprì e sorridendo al britannico, esclamò allegramente:


<< Sono davvero deliziosi, amico! >>


Divorò il primo cupcake in un istante seguito poi da un altro, mentre Francia e Canada speravano che almeno per questa volta potessero assaggiare qualcuno dei saporiti dolcetti di Inghilterra.


Gli altri li avevano già presi, non intimiditi minimamente dalle minacce di America.


Inghilterra guardò le due povere nazioni sfortunate e trillando allegro disse:
<< Oh, non preoccupatevi, cari. Ho fatto anche una mousse di lamponi solo per voi >>


Francia e Canada sorrisero al loro amichevole e generoso amico britannico.
Mentre America borbottava qualcosa, a bocca piena, qualcosa che assomigliava grandemente a questo:”Mnm, la voglio anch’io!”


Germania si avvicinò al britannico, complimentandosi per l’ottima qualità dei suoi dolci.
<< Come riesci a fare ogni volta dei dolci così buoni, Inghilterra? >> gli chiese curioso.
Inghilterra sorrise dolcemente e facendogli un veloce occhiolino rispose:
<< E’ un segreto, Germania. Un mio piccolo segreto >>


Il tedesco sorrise, mentre prendeva un altro cupcake red velvet ignorando le minacce di morte di America.


Inghilterra li guardò mangiare con gusto i dolci che aveva portato, sorridendo dolcemente, dentro di sé però ghignava… chissà se i suoi “amici” avrebbero gradito tanto i suoi dolci se avessero saputo con cos’erano fatti.


Il suo sorriso si ampliò mentre pensava alla risposta che aveva dato al tedesco.
Sì, solo un mio piccolo segreto
   
 
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