La pioggia del pomeriggio di ottobre cadde sulle teste e sugli ombrelli delle persone davanti al porto. Erano tutti in attesa della nave della Marina giapponese ed erano gremiti di preoccupazione, perché non si sapeva la sorte dei loro cari reclute dell'esercito marittimo. Tra la folla di civili, si poteva scorgere una ragazza dai capelli nocciola legati ad una treccia, gli occhi scuri da cerbiatto, il naso piccolo su cui le lentiggini sono sparse come le stelle nel cielo notturno e la bocca grossa, capace di un sorriso solare. 
Perché ci dovrebbe interessare questa donnina? Perché lei stava aspettando con turbamento un ragazzo di nome Jyushimatsu Matsuno, con cui aveva avuto una relazione amorosa. Ed eccolo che scende dalla nave militare, con il suo solito atteggiamento goffo e un sorriso stampato sulla faccia. Homura (si chiamava così la ragazza) non mancava di trasmettere la sua gioiosa risata, quando si rese conto che il marinaio non si era nemmeno avvicinato a lei. Pensando si trattasse di una semplice svista da parte del ragazzo, lo cercò tra la calca di persone; era poi riuscita a trovarlo, ma Jyushimatsu stava abbracciando una persona simile a lui, ma dai capelli arruffati e con la felpa di colore viola.
“Calmati, Jyushimatsu. Ci faremo vedere!” gli disse Ichimatsu, un nome che a tante lettrici di questa fanfiction è celebre, ma alla protagonista di essa invece no.
Delusa e in lacrime, Homura si voltò e si levò dalla folla.
Tuttavia comprese che questa trascuratezza era frutto di una relazione di cui in fondo non si poteva parlare di vero interesse romantico, piuttosto che di quello personale: lei cercava una ragione per continuare a vivere col sorriso, Jyushimatsu invece una persona che potesse comprendere le sue “stranezze”. Così il loro mese era colmo dello stesso comportamento tra i due: Jyushimatsu le fece ridere fino allo svenimento con le sue pagliacciate. Forse alla ine era meglio che stesse con quell’altra persona, perché sembravano avere maggiore affinità tra loro che tra lui e lei e di tutto ciò, Homerun Girl ne prese lentamente consapevolezza.