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Autore: dreamlper    10/10/2016    1 recensioni
Angelo Tardini è un giovane studente di informatica, conosciuto sul web come "Dvok". Un giorno, come al suo solito, si ritrova a scorrazzare per il web, quando accade un fatto che sconvolgerà la sua vita. Un'entità sconosciuta lo trasforma in Tardoman, l'uomo ritardo, e grazie alle sue neo ricevute doti crea scompiglio nel mondo.
Nel frattempo, diverse persone, tra cui i suoi più cari amici, capiscono la pericolosità di tanto ritardo, e decidono di porre fine a questa minaccia. Tra flame e post stupidi, lo scontro comincia.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO IV:

REUNION

 

Tardoman era perplesso… il giorno prima era sereno, mentre mangiava una Lasania Surgelania tipica di Paranto pensando a quale malefatta divertente compiere sul web, mentre ora era ricercato dall’FBI e da tre fantomatici alieni che vogliono attentare alla sua vita per liberare il loro amico intrappolato nel suo corpo.

«Sei sicuro che non ci sia un modo per togliermi questo alieno senza per forza… morire?» chiese l’eroe a Bewd. «Non credo, è già da un po’ che proviamo con US-12 ma non sembra una cosa possibile» rispose il ragazzo. «E… non c’è nemmeno un modo per uccidere loro? Sono del tutto immortali?» replicò Tardoman. Al che la faccia di Bewd si fece più cupa… «Si può… non uccidere, ma quasi… perlomeno teoricamente… vedi, gli alieni, come sai, sono parassiti, ma non ti sei mai chiesto dov’è in questo momento quello che sta nel tuo corpo? Si trova nel cuore, e a quanto pare quando questo smette di funzionare, anche le abilità parassite dell’alieno lo fanno, per questo viene sbalzato via. Ma se riuscissi a prendere il cuore dell’ospite, strappandolo dal suo corpo e metterlo in pochi secondi nella soluzione fisiologica che l’organizzazione Binardi ha sviluppato per farlo continuare a battere costantemente, l’alieno rimarrebbe “sigillato” nella soluzione senza via di fuga. Però, come hai sicuramente capito, questo processo richiede un sacrificio umano...» spiegò il ragazzo. Tardoman, con sguardo deciso, allora disse «voglio conoscere US-12, ti prego, portami da lui!».

Nel frattempo Spith, Reality, Batt8, Luke e iLess giravano per Paranto alla ricerca del loro amico, chiedendo alle persone se lo avevano visto mostrando loro una foto. In realtà la maggior parte delle persone si metteva a ridere guardando la foto, ma questo non demotivò i ragazzi.

«Accidenti, perché qua si mettono tutti a ridere? Questo è un problema serio! DeficIenti!» urlò Spith facendosi sentire da tutti, il tutto seguito da una risatina di Batt8. Fu allora che il proprietario di un ristorante specializzato in piadine li fermò, dicendo di aver visto il tizio nella foto fuggire in macchina con un altro ragazzo inseguiti dalla polizia, e che poi sono scomparsi dopo una svolta. Indicò poi loro l’angolo dove la macchina era svoltata prima di scomparire.

«Ehi ragazzi, guardate…» disse sottovoce Batt8, indicando una macchina accostata. «Accidenti, quelli sono senza dubbio agenti in borghese che stanno tenendo d’occhio l’area!» disse iLess in modo risoluto. «Esatto» rispose la ragazza. «Allora avviciniamoci con cautela senza farci notare… dovremo essere delle ombre…!» continuò iLess. Ma poi, dopo che le due persone sulla macchina avevano smesso di parlare, il veicolo si mise in moto lasciando di stucco i ragazzi.

«Ah… era solo una macchina a caso…» disse deluso Reality. L’unico che dalla partenza da casa di Angelo non aveva detto una parola era Luke, che spesso si guardava parti del corpo come quasi a volerne prendere confidenza. «Ragazzi ma non è che Luke è diventato un cane?» disse scherzando iLess, mentre gli altri si avviavano verso il luogo sospetto. «Ehi, non lasciatemi qui!».

Nello stesso momento Tardoman si trovava faccia a faccia con US-12. «Piacere, zono Mark, tsè tsè, anche ze qui mi chiamano UZ-12, chi zei?» chiese il tedesco. «Sono Angelo, conosciuto sul web come Dvok, mi piace chiamarmi Tardoman e qua mi chiamano US-18» rispose lui. «Ah… beh… come devo chiamarti? Facciamo Uzangerdok…» disse Mark. «Ehi no aspet- » «Coza ci fai qui?» disse US-12 interrompendo Angelo. «Beh… volevo chiederti, perché ti fai studiare? Voglio dire, chi te lo fa fare di rimanere qua a farti fare chissà cosa quando potresti benissimo essere qui fuori a mangiarti una bella piadina al ristorante?» chiese quest’ultimo. L’umano speciale numero 12 rispose raccontando la sua storia.

«Gli alieni mi hanno rovinato la vita, tsè tsè: circa 20 anni fa… ormai non ricordo neanche più quando fu di precizo, tsè tsè… un alieno si impozzezzò di me e da lì anche io ebbi il gene del ritardo… nonostante quezto ero ancora cozciente di me, tsè tsè, ma non del fatto che degli alieni volevano attentare alla mia vita. Ho rizchiato di morire… beh, tsè tsè, circa 8 volte a cauza loro. Per 8 volte mi zono ritrovato due perzone in caza dall’aria minaccioza che mi hanno fatto chiamare la polizei. Volta dopo volta erano zempre più preparati, finché l’ottava volta non vennero armati. Fu allora che decizi di zcappare in Italia, tsè tsè, circa… 15 anni fa. Loro mi hanno zeguito, loro zono tra la gente, e io non ne potevo più… anche qui zono ztato più volte prezo di mira, tsè tsè, e forze è per colpa mia ze loro zono in quezta città in quezto momento. Bewd mi ha trovato e mi ha portato qui, tsè tsè, e ora zto offrendo la mia vita per togliere una volta per tutte di mezzo quezti alieni dalla mia vita… e da quella di tutti. Ziamo riusciti a trovare il loro punto debole grazie a me. Pozzono ezzere zigillati dentro quegli apparecchi che vedi alla tua deztra. Qua le chiamano zoluzioni fiziologiche di ozzigeno e zangue per il mantenimento di un cuore. Zpero di poter aiutare ancora l’organizzazione Binardi, che è riuscita a dare uno zcopo alla mia vita dopo che quezta era ztata rovinata dagli alieni». Durante il discorso Mark aveva sputato un bel po’ addosso ad Angelo, che nonostante tutto era rimasto concentrato e scosso dalla storia di Mark. Senza neanche rispondere, dopo essersi pulito, uscì dalla stanza e chiese a Bewd di uscire. «Ucciderò chiunque pur di sigillare quegli alieni del cazzo, e libererò l’umanità dalla loro presenza! Quindi fammi uscire di qui, lascia che mi trovino, li distruggerò tutti con le mie stesse mani» disse determinato Tardoman. «… Va bene, buona fortuna fratello, se vorrai tornare noi saremo sempre pronti ad accoglierti» disse Bewd. I due si abbracciarono, Angelo lo ringraziò per averlo salvato e poi si avviò verso l’uscita.

Uscendo vide i suoi amici, a bocca aperta, davanti a lui. «Dvok! Bastardo! Ma che diavolo di fine avevi fatto?!» chiese Batt8. «Ce lo hanno raccontato…» disse Luke, che sembrava più scosso degli altri. «Ah già» replicò Batt8. «Ragazzi, cosa ci fate qui?!» urlò Angelo. «Siamo qui per supportarti idiota! Devi raccontarci tutto, ti aiuteremo quanto possibile!» rispose a tono Reality.

Ma proprio in quel momento due persone armate con fucili e mitra puntarono le armi contro i ragazzi. «Dateci subito il ragazzo col mantello e quello con la pipa in mano, subito!» ordinò aggressivamente uno. «Umani, scusateci… ma ci avete costretto voi a tutto questo… vi prego di… perdonarci» disse l’altro.

 

   
 
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