Stella

I was confused by the powers that be

Forgetting names and faces

Passers by were looking at me

As if they could erase it.

- Placebo, Meds

Lydia ha sempre pensato di essere al centro di un piccolo universo, una sorta di Via Lattea personale fatta di stelle cadenti che passano veloci e sfocate nella sua vita e di pianeti solidi e sicuri che orbitano attorno a lei, Stella sola e morente, nell’attesa della sua fine. Fine prevista dopo numerose sofferenze e altrettanto numerose gioie, per quanto un’annunciatrice di morte come lei possa permettersi di essere felice. L’amore però, quello non c’è mai stato nella galassia di Lydia. Sono passati tanti amori, splendide e brevi supernove che hanno lasciato segni più o meno evidenti della loro esistenza nella memoria, ma mai nessun mondo da riscaldare e custodire solo per sé. O forse un pianeta così c’è, piccolo e - quasi - volutamente invisibile, in disperata attesa di godere della stessa attenzione che Lydia finora ha dato alle stelle cadenti. Il fatto è che così tanta luce abbaglia e confonde, distorce la realtà e la rende pressoché accettabile. Stiles invece non emana luce. Stiles se ne sta sempre lì, in quell’angolo morto e silenzioso ad aspettare che la sua orbita si sposti lentamente verso di lei, a desiderare un’eclissi in cui perdersi. E Lydia capisce di non essere l’unica stella madre di quell’universo perché d’un tratto Stiles assorbe una nuova luce, più forte e più calda della sua. Mai dare per scontata la propria unicità. O meglio, mai sottovalutare l’unicità altrui. Così adesso è Lydia ad aspettare, incerta se perdersi nell’ennesima scia di luce o se distruggere quel microcosmo che si è costruita con tanta fatica. Lydia si sente abbandonata e si arrabbia, più con se stessa che con Stiles. Povera inutile Stella moribonda, troppo stanca per donare luce e calore ma ancora necessaria per chissà quale motivo. Ma Stiles torna, e Lydia si chiede cosa lo abbia spinto a cercarla ancora, cosa la rende quello che per Stiles lei è. 

Lei. Lei il centro, lei il Sole, lei il nucleo malato di un essere sano. 

Esplosione. 

Lydia ora sa e tutto si ferma, tutto tace. Ci sono sempre troppe macerie dopo una tragedia, ma anche Roma è stata ricostruita più volte sulle sue stesse rovine. Lydia allora si accontenta di un’orbita non tanto ampia, ma sicuramente molto vicina al nuovo centro della galassia, piccolo ma potente e costante Sole, Stiles.