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Autore: redeagle86    09/05/2009    5 recensioni
Stava per fare la più grande scemenza della sua vita e se ne rendeva perfettamente conto. Allora perché non strappava quel copione e metteva fine a tutto?
Semplicemente perché era stanco di soffrire…
Ma il destino aveva ancora una mano da giocare...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sєηza bisogηo dєlla мagia…

 

 

 

Hola a chi capiterà su questa sconclusionata ff e riuscirà a non fuggire dopo le prime due righe (Cioè nessuno -.- NdTutti) (Gentili come sempre… -.-" NdA). Che dire? Zampettavo allegramente tra vecchi ritagli di giornale e mi è ricapitato sotto mano questo anime, dandomi lo spunto per una ff. Premettiamo che non ho mai sopportato Fabrizio e ho sempre tifato per Tommy, quindi, chi è di un altro parere può lasciarci perché non sarà una CamillaxFabrizio nel modo più assoluto. Detto questo non mi resta che lasciarvi alla lettura e pregarvi di lasciare un commentino!! Baci!! ^_^

 

 

 

 

1. Cаґєηє

 

 

 

Tommy sospirò, guardandosi nello specchio, mentre il sarto prendeva le misure per il vestito che avrebbe dovuto realizzare.

-Ho quasi finito- si giustificò l'uomo, credendo che quello sbuffo fosse dovuto al suo lavoro.

-Faccia pure con calma- lo rassicurò il giovane. Magari fosse stato quello il motivo della sua tristezza.

Erano altre e ben più serie le cause: ma non poteva dividerle con nessuno. Nemmeno con Murmo: il folletto si sarebbe rattristato, o peggio, avrebbe tentato di risolvere le cose con la magia, combinando un disastro.

Il sarto concluse il suo compito e si congedò, lasciando il moro ai suoi foschi pensieri: stava per fare la più grande scemenza della sua vita e se ne rendeva perfettamente conto. Allora perché non strappava quel copione e metteva fine a tutto?

Semplicemente perché era stanco di soffrire…

-Ciao, Tommy- lo salutò Murmo, arrivando in volo nella stanza. –Cos'è quella faccia scura? Hai scoperto di essere ingrassato?

-No…no, va tutto bene- replicò lui, osservando il paesaggio dalla finestra.

Il principino avrebbe voluto dirgli che non era più un folletto-bambino, che gli anni erano trascorsi anche per lui: non riusciva più ad ingannarlo. In quegli anni aveva assistito al brusco cambiamento del carattere dell'amico: il ragazzino infantile e piagnucolone aveva ceduto il posto ad un giovane uomo maturo e responsabile. Del vecchio Tommy gli era rimasta la dolcezza, velata però da una costante malinconia che il tempo non aveva fatto altro che aumentare. Una malinconia che riempiva i suoi occhi blu, come il mare in tempesta in cui si era lasciato annegare lentamente, perdendo ogni gioia. I suoi sorrisi erano diventati qualcosa di raro e mai del tutto sinceri o felici: erano il suo modo di placare le preoccupazioni di chi gli stava intorno…i suoi genitori, Alfred, Murmo… Non voleva dare spiegazioni, non voleva metter fine alla farsa in cui si era trasformata la sua vita.

Fuggire a quelle catene che lui stesso si era creato, lo avrebbe solo fatto stare peggio.

 

°∫∫∫∫°

 

Nel frattempo, al secondo piano di un importante edificio nel centro di Tokyo, una ragazza dai lunghi capelli biondi chiusi in una coda, studiava le nuvole in cielo, la biro tra le labbra, un'aria lontana e distratta…

-Minami!- tuonò una voce potente, facendola sobbalzare.

-Arrivo, Capo!- rispose, correndo verso l'ufficio. Quando il direttore chiamava (o forse era meglio dire urlava), bisognava scattare, o si rischiava il posto di lavoro. Varcò la soglia a tempo di record, complimentandosi con sé stessa. –Eccomi, direttore.

-Minami, ho un incarico che sembra fatto su misura per te. Farai un servizio sull'evento mondano più importante dell'anno: il matrimonio di Tommaso Matsutake con la principessa Rosa.

La giovane spalancò sorpresa i grandi occhi castani: Tommy stava per sposare Rosa?! Strano che Murmo non glielo avesse detto quando era stato a trovarla una settimana prima… Bhe, che le loro famiglie desiderassero quell'unione per fondere le società, non era certo un mistero, ma non credeva che il ragazzo le avrebbe accontentate…non le era mai sembrato il tipo che accettava delle nozze forzate…

Non il Tommy che conosceva.

Non il Tommy che un tempo era innamorato di lei.

Un tempo… Quante cose erano cambiate da quel tempo felice in cui combattevano insieme per  difendere il loro mondo e il regno di Mirmo… Camilla avrebbe dato tutto per un minuto di quel passato.

-Va bene, capo. Non penso che Tommy mi rifiuterà un'intervista.

-È per questo che ho deciso di mandare te. Non voglio errori questa volta: andiamo in stampa tra una settimana, subito dopo la cerimonia. Per allora voglio un articolo che sbaragli quelle riviste scandalistiche da quattro soldi- proseguì l'uomo. –Puoi farcela?

-Farò del mio meglio.

-Non basta! Devi dare il massimo, altrimenti inizia a cercarti un altro lavoro!

-Sì, signore- concluse Camilla, uscendo. Gonfiò le guance in un gesto di stizza e si avviò alla sua scrivania: non c'era bisogno di ricordarle i suoi errori. Dopotutto li aveva commessi proprio nel tentativo di dare il massimo come pretendeva sempre il direttore, non per mandare in rovina il giornale…

-Un nuovo incarico?- le domandò Fabrizio, senza alzare gli occhi dal monitor del portatile.

-Sì. Il matrimonio di Tommy…non sapevo neanche che si sposasse.

-Sei l'unica in tutto il Giappone- ribatté lui con lo stesso tono indifferente. –Vedi di non combinare disastri: non possiamo reggere un'altra querela.

-Certo- sbuffò la coetanea, andandosene.

 

°∫∫∫∫°

 

È tutto così strano, non trovate?

Avevamo lasciato ragazzi ben diversi da questi, ragazzi allegri, spensierati… E ritroviamo adulti a cui la realtà ha strappato ogni sogno.

Cos'è capitato loro?

Semplicemente il tempo crudele era passato, mangiandosi fantasie e illusioni dell'adolescenza e donando loro delle verità che prima erano celate ai loro occhi di ragazzini.

Ma il destino, il cui divertimento è sconvolgere l'esistenza degli uomini, aveva appena deciso di intromettersi di nuovo nelle loro vite all'apparenza serene…

E, come in una partita a carte, aveva ancora una mano da giocare…

  
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