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Autore: Lunastorta98    12/10/2016    3 recensioni
Ripercorriamo insieme la storia di una delle coppie Canon del mondo di Harry Potter, quella formata fa Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
Partiamo dal presupposto che io amo il personaggio di Remus e amo l'ostinazione di Tonks, quindi scrivere qualcosa su di loro era scontato!
La storia si apre con un evento che io ho immaginato, avvenuto nel passato (il prologo) per poi catapultarsi nel pieno della lotta che la giovane Auror combatte, per convincere l'ex professore a lasciarsi andare.
La storia segue gli avvenimenti reali (come raccontati dalla Rowling), ma reinterpretati e un po' più concentrati su di loro. Per esempio, i così numerosi turni di guardia dell'Ordine della Fenice sono citati in Harry Potter, ma nessuno di questi viene descritto. Così ho pensato di ambientare una scena della ff, in un turno condiviso da Remus e Tonks.
Essendo che la storia segue la realtà, ahimè i due moriranno alla fine, per cui addio amici miei. Io piango...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Passò qualche giorno dall'ultima volta che Remus e Tonks si videro, a dire il vero l'uomo era praticamente scomparso e la ragazza si chiedeva quasi quotidianamente il perché. 
Era giunta la notizia, da Remus stesso, che egli avesse abbandonato la vecchia catapecchia in cui abitava e si fosse trasferito in una camera del Paiolo Magico. Aveva inoltre detto ai membri dell'Ordine in quale stanza avrebbe alloggiato così che, se fosse stato necessario, avrebbero potuto trovarlo senza problemi.
Era ormai la fine di luglio e il caldo cominciava a farsi spazio prepotentemente nella vita dei londinesi. La mattina del 30 luglio Tonks si trovava in giro per Londra, aveva appena finito il suo turno con Fleur e, alzando lo sguardo sull'insegna del locale, si rese conto di essere davanti al Paiolo Magico.
"Se mi cercate, adesso alloggio nella stanza 25 del Paiolo Magico" Ricordò con chiarezza la voce di Remus che informava tutti e in un attimo decise di entrare e chiedere a Tom della stanza in questione 
Intanto, nella sua stanza, Remus era perfettamente sveglio, anzi non aveva proprio dormito. Indossava ancora il pigiama, la cui camicia aveva i primi due bottoni aperti e stava in piedi davanti al calendario fissandolo con aria assente.

«Stasera» mormorò, poi sentì bussare e si girò di scatto recuperando la bacchetta dal tavolo lì vicino. Si avvicinò alla porta «Parola d'ordine?» chiese con voce roca. 

Ci fu un momento di silenzio durante il quale Remus strinse maggiormente la bacchetta nella mano in attesa di una risposta

«Uffa, non me la ricordo! Non avevi accennato a nulla di simile quando hai detto che avremmo potuto trovarti qui!» sbuffò la ragazza da dietro la porta 
«Ninfadora…»
«Tonks, Remus, solo Tonks. Dai aprimi»
«Vattene…» sussurrò lui poggiando la fronte alla porta e allentando la presa sulla bacchetta 
«Perché…?» 
«Non voglio vederti ora, né più tardi, né per qualche giorno»
«Andiamo Remus, sono giorni che sei scomparso, per favore fammi entrare. Senza contare il fatto che ho voglia di un caffè che potresti gentilmente offrirmi per farti perdonare»

Mentre la ragazza parlava, Remus sospirò e si morse appena il labbro. Non la lasciò neanche finire che aprì la porta e si spostò di lato per farla passare. Tonks sorrise soddisfatta e entrò guardandosi poi intorno mentre il mago sigillò la porta con un'incantesimo. 

«Non troverai caffè temo… solo un po' di Whiskey, e beh… della Pozione AntiLupo» mormorò lui

Remus fece qualche passo verso il tavolo e prese il boccale che vie era appoggiato sopra, posando invece la bacchetta. Fece per avvicinarlo alle labbra quando si sentì prendere il polso e abbassò lo sguardo.

«C'è la luna piena, stasera?» sussurrò lei
«Già…, dicono che arrivi una volta al mese, sai?» 

Lui la guardò e notò solo in quel momento quale fosse il suo abbigliamento: un top rosa abbastanza largo che arrivava fino a poco sopra l'ombelico, dei jeans e degli anfibi marrone chiaro. Lui al contrario, combinato in quel modo, era impresentabile…

«Terra chiama Remus, ci sei?»

Il mago non si era accorto che l'Auror lo stesse chiamando eppure, quando la guardò, capì che lo doveva aver fatto almeno due o tre volte 

«Scusa» mormorò e fece per avvicinare nuovamente alle labbra il boccale contenente la pozione 
«Aspetta, aspetta» lo bloccò di nuovo e glielo sfilò dalla mano poggiandolo nuovamente sul tavolo «Non ti ho mai visto… così»
«Forse perché gradirei non essere visto, non pensi?» chiese ironico

Remus liberò il polso dalla presa della ragazza con uno strattone e si allontanò passandosi le mani tra i capelli che si portò indietro per poi scompigliarli.

«Ninfadora, non sono un fenomeno da baraccone. Non c'è nulla di bello da vedere»
«Beh su questo ho qualcosa da ridire in effetti: sei molto più affascinante così… così… non ordinato e perfettino. No anzi anche quando sei ordinato e perfettino lo sei, ma insomma hai capito»

Lupin la guardò in silenzio e alzò leggermente un sopracciglio in una posa piacevolmente sorpresa, per poi ritrovarsi a ridere 

«Tu sei folle. Magnificamente folle!» le disse

Lei iniziò a ridere per quella affermazione e recuperò una bottiglia di Whiskey e un paio di bicchieri che riempì, sotto lo sguardo di Remus. Gli si avvicinò porgendogliene uno, lui lo prese 

«Non è neanche mezzogiorno e già vuoi ubriacarti?»
«Non intendo ubriacarmi, voglio solo osservare un Lupo Mannaro nel suo habitat naturale»
«E il mio habitat naturale prevede un bicchiere di Whiskey?»
«Ovvio, chi sa quanto te ne sei scolato in questi giorni. Puzzi di alcol» 

La ragazza bevve un sorso poi si sedette su una poltrona in una poso molto poco aggraziata, con una gamba poggiata al bracciolo e l'altra lasciata distesa. 
Remus osservò la Pozione AntiLupo sul tavolo e si disse che, forse, avrebbe potuto aspettare ancora un po'. Bevve tutto d'un sorso il Whiskey e si sedette su una sedia, dopo aver posato il bicchiere. Prese un libro e lo aprì alla pagina a cui era arrivato.

«Non mi dire che adesso ti metti a leggere…!» esclamò lei
«Era mia intenzione, in effetti»

La Metamorfomagus svuotò il bicchiere e si alzò prendendogli il libro dalle mani, se lo rigirò tra le proprie poi lo lasciò sul tavolo e si girò verso di lui

«Lascia che io mi distragga, te ne prego»
«Distrarti da cosa, esattamente?»
«Da te. Tu non dovresti essere qui, non ora… visto che non mi fai neanche bere la pozione…»

Detto questo, tentò di distogliere lo sguardo ma si ritrovò ad osservare la pancia scoperta di Tonks. Si mordicchiò il labbro inferiore dal lato interno della bocca al ricordo di quanto successe poche settimane prima. Aveva la stramaledetta voglia di toccarla di nuovo, di poter sfiorare la sua pelle e di poterla baciare. In quel momento poi l'influsso della luna piena sempre più vicina, non era d'aiuto.
Si alzò quasi di scatto e Tonks, che era molto vicina a lui, si sbilanciò e inciampò sui propri piedi perdendo l'equilibrio e scivolando a terra. Remus la guardò un momento poi si chinò leggermente e le porse la mano per aiutarla ad alzarsi. Lei lo ringraziò mentre afferrava la sua mano e si tirava su. Il mago non le lasciò la mano continuando a guardarla. Anzi la avvicinò a sé poggiando le mani sulle sue braccia. La strega lo guardò incuriosita, mentre lui chiudeva gli occhi strofinandosi la tempia con un paio di dita. Quando li riaprì, il bagliore leggermente ambrato che li caratterizzava era più accentuato. 

«Che succede professore, sta forse pensando a cose poco pulite?» ironizzò lei 
«A dire il vero, si… » mormorò lui più a se stesso che a lei, avvicinandosi al letto dopo aver fatto qualche passo indietro «Vattene Ninfadora» ordinò, pur mantenendo il tono pacato e gentile che lo contraddistingueva 

Tonks ridacchiò ancora e si avvicinò fino a essergli dietro. Poggiò la guancia alla sua schiena e lo abbracciò

«So che non mi ami, ma tranquillo potrei soddisfarti lo stesso, sai?» scherzò ancora lei passando una mano tra due bottoni della camicia del pigiama di lui per poggiarla sul suo addome «In fondo l'ho già fatto, non così tanto tempo fa» la giovane strega non sapeva con esattezza cosa la stesse spingendo a provocarlo, ma allo stesso tempo non intendeva smettere

Remus deglutì sentendo quanto lei disse e fece per smentirla, ma ebbe il buon senso di tacere. Se lei era convinta di non essere ricambiata, forse si sarebbe decisa a rinunciare a quella sua lotta. Sentendo poi la sua mano si morse il labbro e poggiò la propria sul suo polso

«Ninfadora…vattene» mormorò di nuovo 
«Sai che non lo farò» gli fece qualche carezza sulla pancia assumendo un tono un po' più risoluto
«Ti prego…» deglutì appena «Vai via» disse perfettamente conscio che lei non si sarebbe allontanata

Ciò che segui, successe tutto molto velocemente: Remus si girò di scatto verso di lei dopo averle fatto spostare la mano, la avvicinò a se e la fece sdraiare sul letto mettendosi sopra di lei. Poggiò una mano sul materasso vicino al suo viso e la guardò intensamente. Tonks poté scorgere di nuovo quel luccichio strano negli occhi di Remus e deglutì 

«Remus…, cosa fai…?»
«Ti faccio vedere come sono davvero in questo periodo» sussurrò lui con un sorriso particolarmente inadatto all'espressione sempre gentile che dominava il suo volto; sembrava quasi in uno stato di follia, le pupille dilatate, uno sguardo quasi animalesco. 

Tonks si fece improvvisamente seria e cercò di farlo spostare, ma lui rimase fermo dove era e si avvicinò maggiormente al suo viso, poi al suo collo che baciò 

«Cosa c'è? Non era questo che volevi, Ninfadora?»
«No Remus, spostati dai…!» gli diede un pugno sullo stomaco, ricevendo indietro un mormorio di disappunto  «Mi fai paura così…» mormorò appena, ma se ne pentì subito dopo. Non l'aveva mai visto così, ma dirgli di avere paura di lui era l'ultima cosa che voleva fare, soprattutto visto che erano mesi che gli diceva il contrario.

Sentendola, Remus scosse appena il capo, anche per riprendersi da quello stato istintivo da cui si era fatto vincere e la guardò. Abbassò poi lo sguardo per osservare la situazione in cui erano finiti. Si alzò in fretta e si allontanò facendo lunghi passi indietro. L'espressione faceva intendere che qualunque traccia di perdita di controllo era scomparsa. Si coprì il volto con le mani per non guardarla, vergognandosi di quello che aveva appena fatto

«Vai via! Ninfadora… VAI VIA!» urlò lui scandendo ogni parola e prendendo la bacchetta per togliere l'incantesimo dalla porta.

Tonks si alzò e si avvicinò alla porta velocemente. La aprì e lo guardò in silenzio. Quando fece per parlare, Remus indicò nuovamente fuori dalla stanza e lei annui uscendo. Mentre richiudeva la porta, la giovane Auror sbirciò dentro e poté vedere la scena che si presentava: Remus che si prendeva la testa tra le mani poggiandosi con la schiena al muro e lasciandosi scivolare a terra tremando leggermente. Una volta seduto sul pavimento batté il pugno a terra coprendosi il volto con l'altra mano
L'eco di un urlo di rabbia raggiunse le orecchie di Tonks mentre lei correva fuori dal Paiolo Magico
  
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