Capitolo
I
“Una strana presenza”
- Sankò Tesshò!! – urlò un giovane ragazzo
dai capelli argentati.
Il grosso demone a tre teste si accasciò al suolo,
privo di vita.
- Bravo Inu-yasha! Lo hai sconfitto con un colpo
solo!– disse un piccolo cucciolo di volpe.
- Tzk! Quello non era nemmeno degno di chiamarsi
demone tanto era debole! – rispose con aria
soddisfatta.
- Sempre il solito modesto, vero Inu-yasha?-
pronunciò un affascinante monaco.
- Sì, Miroku ha ragione, il nostro amico è un
campione in modestia – commentò una giovane ragazza, la quale indossava
l’armatura di una Sterminatrice di demoni.
- Prendetemi in giro quanto vi pare, tanto voi
non sareste mai riusciti a batterlo da solo! – sbuffò il ragazzo
indignato.
-
Ehi
ragazzi!! –
- Kagome!!- urlarono
all’unisono.
Dinnanzi a loro si trovava una giovane ragazza,
capelli neri come la pece, corpo snello ed occhi color nocciola, i quali
brillavano di luce propria.
Stava trasportando pesantemente uno zaino rosso,
colmo di regali per i suoi amici.
- Vi ho portato qualcosa!
-
- Kagome, me li hai portati quei dolcetti rotondi
con un bastoncino?-
- Ma certo piccolo Schippo! Eccoti tre lecca-
lecca! -
- Grazie mille!! – il cucciolo contento andò
lontano dal gruppo, per gustarsi i suoi regali.
- Guarda Sango, per te ho portato questo –
disse mostrando alla ragazza una scatolina rosa.
- Grazie… ma cos’è? – chiese la
giovane.
Kagome la aprì mostrando il
contenuto:
- Sono trucchi. Nella mia era noi ragazze li usiamo
per farci belle agli occhi dei ragazzi. – disse facendo l’occhiolino, guardando il giovane
monaco.
La ragazza arrossì
visibilmente.:
- E invece questo
sarebbe…?-
- Ah sì! È una boccetta che contiene del profumo
alla vaniglia. Anche questo è un oggetto che va usato in situazioni di…- le
fece nuovamente l’occhiolino.
Tirò fuori dallo zaino un altro
oggetto:
- Signor Miroku, questo è per
lei!-
Il monaco prese fra le mani una scatolina di
plastica:
- Sembra molto utile,ma…a dir la verità non
saprei proprio come usarlo. – sorrise imbarazzato.
- Le spiego. È una rasoio a batterie. Serve per
togliere la peluria che si forma in parti del corpo indesiderate, come per
esempio il viso. – spiegò la ragazza.
- Ah…certo! Ti ringrazio.
-
Inu-yasha era rimasto in disparte, all’ombra di un
grande baobab.
-
Inu-yasha
!! – urlò la giovane mora- ho
portato anche qualcosa per te!-
Il ragazzo rizzò le orecchie, e quasi nervosamente
si diresse verso di lei.
-
Guarda cosa c’è in questo
sacchetto…-
- Rape!!! - il
ragazzo vi si gettò sopra,trangugiandone una dopo l’altra.
- C’è un’altra cosa – disse, mostrando dei pantaloni jeans e una
maglietta nera a maniche lunghe, con disegnato sopra un
dragone
Il ragazzo guardò quei regali con perplessità, per
poi dire:
- E io con quella roba cosa ci dovrei
fare?-
Kagome con uno sguardo accigliato
rispose:
- Ah, sei sempre il solito scontroso Inu-yasha!!
Sono degli abiti nuovi. Potresti metterli qualche volta, invece di indossare
sempre la solita tunica. -
- Ma a me piace la mia tunica!! E poi non sei tu
a decidere cosa mi evo mettere!!- disse nervoso.
- Allora fai quello che ti
pare!-
- Certo, non c’è bisogno che tu me lo venga a
dire!!- urlò infuriato.
-
Inu-yasha! -
-
Oh
no!- pensò il
ragazzo.
-
A cuccia!
–
Inu-yasha con un grande tonfo cadde al
suolo:
- Maledetta…! -
La ragazza con passo deciso se ne
andò.
-
Inu-yasha, te la sei
proprio cercata!- lo rimproverò il
piccolo Scippo.
-
Possibile che tu e la
Divina Kagome non andiate mai d’accordo? Sei sempre pronto a provocarla
!- commentò il giovane monaco.
-
Potresti essere un po’ più
gentile con lei!- intervenne
Sango.
Il mezzo demone si sistemò la tunica
rossa:
- Tzk! Non ho certo bisogno dei vostri
rimproveri! Ci vediamo! – così dicendo corse verso la casa della vecchia
Kaede, che non era molto lontana da lì.
-
E’ sempre la solita
storia! – sospirò Sango - non
imparerà mai…-
- Uffa, possibile che Inu-yasha debba sempre
essere così scontroso?! – si domandava Kagome, all’ombra di un enorme
ciliegio in fiore.ù
- Eppure non ho fatto niente di male!! E pensare
che sono andata nel miglior negozio di Tokyo, per cercare dei vestiti decenti.
Ho dovuto fare attenzione alla taglia, alla misura, al colore che si addice ai
suoi capelli, alla comodità dell’abito… uh, che rabbia!!! Inoltre ho speso tutti
i soldi della paghetta! Accidenti!- accarezzò dei ciuffi d’erba dove vi si
era posata una farfalla.
Mise una mano nella tasca della divisa scolastica,
per poi tirarne fuori un piccola catena d’argento, con un ciondolo a forma di
luna, dove vi erano incastonate delle pietre azzurre.
La ragazza lo guardò, mettendolo in contro-luce, per
ammirarlo meglio sotto i raggi del sole, che lo facevano
risplendere,
- Già… avevo comprato anche questo. Pensavo che
gli potesse piacere… e invece non ho avuto il coraggio di darglielo…beh, adesso
so che non gli avrebbe fatto piacere riceverlo… però, è veramente bello! Mi
piange il cuore pensare che ho dovuto chiedere un prestito a mio fratello per
comprarlo – sospirò Kagome con aria imbronciata, mentre si sdraiava sul
manto erboso.
- Che sensazione di freschezza…… un
momento!!!- si alzò di scatto – sento la presenza della Sfera. E molto
chiaramente!! Deve essere qui vicina!! – prese una freccia dallo zaino e
impugnò l’arco, mirando in un punto impreciso.
Girò lo sguardo da tutte le parti, ma non riusciva a
capire da dove provenisse quella forte energia:
- Sembra tutt’intorno a me…come se mi stesse
circondando…è impossibile! È troppo forte!! Può darsi che nelle vicinanze ci sia
Naraku!!! – gridò allarmata, impugnando saldamente l’arco – se è così
sono pronta a battermi. Non vedo però i suoi insetti velenosi e, non percepisco
nessuna aurea demoniaca,…nemmeno una positiva…è molto strano – pensò –
eppure sento che nell’aria c’è qualcosa, ma cosa…?-
Abbassò l’arco con lo sguardo
stupito.
Si girò attorno confusa,
dicendo:
- Ma…incredibile! Non percepisco più la Sfera!! È
come se fosse svanita nel nulla…non sento più niente. Questa è una cosa
impossibile – gettò l’arco sul suolo – un attimo fa la percepivo
chiaramente, ma adesso…niente. Non c’è più. –
si rimise a sedere, ancora incredula a quello che
era successo:
-
Deve essere la
stanchezza…o almeno spero! –
sospirò, mettendosi una mano sulla fronte sudata.
-
Credo sia meglio andare a
casa della Vecchia Kaede. Il sole sta per tramontare, e non ho di certo voglia
di rimanere qui da sola, per combattere nel buio contro dei demoni che vogliono
impossessarsi della Sfera!! –
accarezzò i pochi frammenti di quell’oggetto prezioso, che portava legati al
collo in una catenina d’argento.
Si mise lo zaino sulle spalle, per dirigersi verso
la casa di una vecchia Sacerdotessa.
Anche Sango e Miroku erano diretti là, insieme al
piccolo Schippo, che stava dormendo sopra la schiena del demone
Kirara.
Stavano chiacchierando animatamente de più e del
meno:
- E’ carino il regalo di Kagome, sai. Comunque
non credo di averne bisogno. Mi hai mai visto con un filo di barba? –
domandò ironicamente.
-
Beh,a dir la verità
no! Ma come fai?-
-
Cara mia, questi sono
segreti da uomini, non posso di certo svelarteli…- disse con un’ aria da maestrino – tu invece,
userai quei trucchi o quel profumo? Magari per qualche occasione speciale? –
chiese con un sorrisetto malizioso.
Sango arrossì di colpo, mise le mani a pugno,
facendo giocare gli indici fra di loro:
-
I-io non- non lo so…forse!
Che do-domande fai…? – rispose
nervosa.
A Miroku scappò un largo
sorriso:
-
Chissà, magari un giorno
troverai il tuo uomo ideale! –
disse avvicinandosi pericolosamente a lei.
-
Ehm,
fo-forse - rispose ancora più
rossa.
-
E se questa persona fosse
proprio accanto a te, senza che tu però te ne accorga….? - così dicendo allungò una mano verso
Sango.
La giovane stava diventando sempre più rossa e
nervosa, quando sentì qualcosa che si stava strusciando al suo
fondoschiena.
Si fermò di colpo.
- Ma non è possibileeee!!! – urlò a
pieni polmoni.
Alzò il braccio, e tirò un forte schiaffo al povero
Miroku, che rimase stupito.
- Pervertito di un monaco!!
–
Sango prese le distanze da
lui.
Davanti ai loro occhi c’era il villaggio dove
abitava la vecchia Kaede.
Erano tutte piccole abitazioni in legno, che si
stavano colorando dello stesso colore del tramonto.
Fuori, nei cortili, c’erano dei bambini insieme ai
loro nonni.
Tutti giocavano allegramente, riempiendo l’aria di
felicità.
Continua…
Vi è piaciuto questo capitolo?
Naturalmente è solo l’inizio, non credo quindi che abbiate
capito la trama, ma se volete scoprirne di più, leggete i prossimi capitoli,…
cercherò di non deludervi! ^^”
Se ne avete voglia lasciate qualche commentino, le
critiche negative sono accettate!
Ciao Ciao a presto!