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Autore: Sameko    13/10/2016    1 recensioni
Una Genocide rimasta incompleta.
Una Pacifist che si prospetta essere quella definitiva, quella che assicurerà il lieto fine a lungo sperato.
Ma gli ingranaggi erano già stati messi in moto da tempo. Fili che dal passato tendono verso il presente aspettano di intrecciarsi con un futuro ancora incerto. Ed è ora che iniziano le sfide più difficili, in cui anche una mano amica in più può fare la differenza.
L’importante è non perdere mai la propria determinazione.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Frisk, Sans, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 1: Vita
 




A name was already been chosen.
 
. . .
 
No           Yes
 
. . .

 
 

Aprì gli occhi con un ansito strozzato, come se avesse appena liberato i polmoni da una stretta interna che li aveva messi fuori uso per anni.
Una luce dall’alto la accecò brevemente e fu costretta a schermarsi il volto con il braccio per non farsi lacrimare gli occhi. Foglie e petali le solleticavano la pelle anche al di sotto dei vestiti e comprese immediatamente di essere distesa su un prato di ranuncoli… dopotutto, Asgore aveva sempre avuto la sala del trono piena di quei fiori, era naturale che riuscisse a riconoscerli senza doverli necessariamente vedere.
« Chara, stai bene? »
Chara voltò la testa di lato, una ragazzina dai corti capelli castani e dal maglioncino blu e indaco era inginocchiata davanti a lei. Le rivolse uno sguardo confuso, prima che una serie di rapidi flash le permettessero di formare sulle labbra il nome della giovane.
« Frisk? »
Frisk annuì con un sorriso felice, allungando una mano verso di lei per aiutarla ad alzarsi. Temette che Chara avrebbe rifiutato vista l’indecisione che stava manifestando, ma si sentì immediatamente sollevata quando vide l’altra ragazzina posare la mano nella sua. Frisk gliela strinse con fermezza e la aiutò a rimettersi in piedi.
« Come ti senti? » Le chiese preoccupata, vedendo con quanta instabilità aveva piantato i piedi a terra.
Chara si tenne la testa con una mano, stringendo i denti per scacciare i capogiri che minacciavano di farle perdere l’equilibrio. Decisamente, non si sentiva bene.
« C’è qualcosa che non va… » Replicò, dopo essersi concessa qualche secondo per prendere confidenza con il terreno.
« Penso che la tua anima debba ancora abituarsi al nuovo corpo… » Rifletté ad alta voce Frisk e Chara non trovò sbagliato il suo ragionamento. Quello che avevano fatto violava forse un centinaio di leggi biologiche diverse ( sempre ammesso che esistessero delle leggi biologiche che riguardassero il trasferire un’anima umana all’interno di un corpo magico creato ‘artificialmente’ ). Era un fatto probabilmente senza precedenti, eppure Frisk lo aveva reso comunque possibile. E lo aveva fatto solo per lei, senza portarle rancore alcuno per tutto quello che era stata costretta a fare a causa sua. Ancora, Chara non poteva credere di poter respirare, di poter camminare, di poter sentirsi di nuovo viva. E doveva tutto a quella piccoletta troppo buona persino per portare risentimento a qualcuno.
Frisk le sfiorò leggermente il braccio, davvero impensierita dal suo stato di debolezza. Aveva paura di aver sbagliato qualcosa e di aver sì ridato la vita all'altra ragazzina, ma di aver così irrimediabilmente compromesso la sua salute futura.
Chara alzò la testa verso di lei e Frisk inarcò le sopracciglia in confusione osservandole il viso. Era indubbiamente un volto dalle fattezze umane quello di Chara, ma i suoi occhi… quelli non erano umani. La sclera completamente annerita e le iridi bianche come il latte e prive di pupilla non erano certamente proprie degli esseri umani.
« Che cosa succede? » Le domandò circospetta Chara.
« I tuoi occhi… uhm… sono neri e bianchi. Credo che sia una specie di effetto collaterale. » Spiegò impacciata Frisk. Ma, se meglio ci pensava, non poteva considerarlo un vero e proprio effetto collaterale. Aveva usato la magia di Sans per creare quel corpo, avrebbe dovuto immaginare che Chara avrebbe pur ereditato qualcosa dallo scheletro, che fosse una particolare abilità o un tratto fisico.
« … Capisco. » Disse lei, accettando quella notizia con una tranquillità quasi disarmante per Frisk. Ma a Chara non importava davvero di una cosa, a suo parere, così banale. Poteva tranquillamente accettare di vedere il riflesso di una persona un po’ diversa nello specchio, era solo questione di abitudine. « Cosa hai intenzione di fare ora, Frisk? »
Frisk chinò la testa, stringendosi nelle spalle. Aveva resettato la linea temporale, aveva riportato indietro tutti, era riuscita a salvare Chara… ma il problema iniziale, da cui tutto era partito… di quello, no, non se n’era affatto liberata.
« Non lo so… ma restando qui, non credo risolveremo qualcosa. Flowey mi starà probabilmente aspettando. » Rispose, rivolgendo uno sguardo verso il portale d’accesso alle rovine, sormontato dall’emblema della famiglia reale dell’Underground. Dubitava fortemente che, nonostante il terribile spavento che gli aveva procurato, Flowey avrebbe rinunciato a rivolgerle le solite e scoraggianti parole di scherno.
« Lo costringerò a smettere di importunarti. Con le buone, o con le cattive. » Le disse Chara, la sua rassicurazione ebbe però l’effetto opposto su Frisk.
« No… fargli del male è fuori discussione, Chara. » Decretò intransigente la più piccola. « Nessuno dovrà più morire… va bene? »
Chara arricciò un angolo della bocca in una smorfia.
« Va bene. »
“ Ma solo per questa volta… ” Aggiunse, pensando tra sé e sé.
Frisk le sorrise, ignara di quelle che erano le reali intenzioni della più grande, e le offrì il proprio braccio come sostegno per camminare. Avrebbero proseguito così per il momento, finché Chara non avesse acquistato piena padronanza del suo nuovo corpo; e Frisk, da parte sua non le avrebbe negato tutto l’appoggio di cui ora sembrava aver bisogno.
 

Aveva colto sui loro volti la confusione davanti alla sua mancata apparizione e sapeva di averle in qualche modo sorprese decidendo di non mostrarsi. Ciò che forse non sapevano, era che la sua scelta non era stata dettata da un semplice desiderio di prendersi gioco di loro, ma dal puro istinto di sopravvivenza. Il solo ripensare al ghigno sadicamente divertito che Chara gli aveva rivolto poco prima di entrare nel Judgement Hall gera sufficiente a fargli tremolare leggermente lo stelo. Lo aveva fatto sentire impotente, terrorizzato a morte, alla mercé di quella che aveva sempre considerato un’amica… e non una potenziale minaccia. Era stato uno dei momenti più terribili di tutta la sua vita e Flowey non intendeva lasciare che un episodio simile accadesse nuovamente.
Si era imposto di stare lontano dalla ragazzina per ora, certo che in questo modo avrebbe corso meno rischi. D’altronde, Chara era confinata dentro quell’umana, non ci sarebbe dovuto essere pericolo per lui finché si teneva a debita distanza. Ma quando aveva visto entrambe, insieme, contemporaneamente… non aveva potuto evitare al suo gambo di tremolare ancora. Non riusciva a spiegarsi come Chara potesse essere effettivamente lì, in carne ed ossa, con un corpo tutto suo, e tentare di scervellarsi sulla questione lo fece solamente uscire fuori dai gangheri.
Tuttavia, osservando meglio lo stato indebolito in cui sembrava versare il corpo di Chara, Flowey osò persino pensare di poterla sopraffare, se solo avesse saputo giocare d’astuzia.
Tuttavia, l’arrivo di Toriel mandò prematuramente in fumo qualsiasi suo piano d’attacco e il momento di toccante – patetica – riunione famigliare lo innervosì, più di quanto avesse voluto ammettere. Ironicamente, se avesse attaccato proprio ora, Toriel avrebbe difeso con i denti Chara e l’altra ragazzina, i veri nemici, le vere minacce in grado di cancellare ogni forma di vita esistente… lui compreso.
Domande dettate da qualcosa di simile alla gelosia erano poi sorte spontaneamente nella sua mente. Perché Chara doveva avere di nuovo la possibilità di abbracciare la vecchia capra? Perché, a lui, questo non era stato concesso?
Fu allora che si sentì improvvisamente osservato.
Il suo primo istinto fu quello di guardarsi alle spalle, ma non vide nessuno – e sapeva che non poteva esserci nessuno spione in quella sezione desolata delle rovine. C’erano solo lui, la giovane umana, Toriel… e Chara.
Chara… Era Chara che lo stava osservando.
Flowey si abbassò quasi a livello del terreno quando incontrò quello sguardo fisso, traboccante di un nero così denso che avrebbe potuto soffocare la sua fragile vita in un battito di ciglia. E poi… vide il rosso addensarsi in quegli occhi da incubo.
Avrebbe dovuto nascondersi meglio, avrebbe dovuto stare alla larga da quel posto, non dovrebbe dovuto appoggiare Chara sin dall’inizio, avrebbe dovuto fermarla finché non era ancora così potente, così spietata, così spaventosa… aveva commesso un terribile e-errore scegliendo di fidarsi di lei.
Preso dal panico più totale, Flowey sparì sottoterra e fuggì più veloce che poté. Doveva cercare aiuto, doveva aizzare contro Chara qualcuno che avrebbe potuto certamente fermarla… ma non c’era nessuno che fosse in grado di competere con lei. Per un folle istante, pensò di manipolare il sacco di spazzatura tutto sorrisi, ma scartò immediatamente quel piano di fin troppo lunga realizzazione, senza contare che il mucchio d’ossa non era così ingenuo come voleva far credere.
Una possibilità gli restava, un’ultima rischiosa possibilità, che non avrebbe mai preso in considerazione in circostanze normali… ma queste non erano circostanze normali , e Flowey era sufficientemente a corto di idee e dominato dall’irrazionalità del terrore per puntare su qualcosa di diverso.
Ma promise a sé stesso, a questa sua vita senza emozioni a cui nonostante tutto non voleva rinunciare, che non sarebbe mai più morto a causa di Chara. Mai più.







Sameko's side
Ed ecco qui il primo capitolo finalmente finito! ^^
Decisamente più corto del prologo, è vero, ma più avanti conto di riuscire a scriverne di molto più lunghi e densi. Questi primi capitoli saranno probabilmente un po' lenti, ma contengono comunque elementi importanti per il futuro svolgersi della trama. 
Non ho niente di particolare da aggiungere, scopriremo presto cosa ha in mente Flowey, nessuno spoiler perciò! ;)
Spero che la storia interessi effettivamente a qualcuno, mi farebbe piacere ricevere un commento anche piccolo, tempo permettendo per voi lettori ovviamente! :)
A presto, in ogni caso!
Baci!!

Sameko
   
 
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