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Autore: tanjess    13/10/2016    4 recensioni
Non importa quanto ci vorrà, io ti ritroverò, e quando lo farò, saremo una cosa sola.. Avremo il nostro lieto fine. Non dimenticarti mai quanto sei speciale. Sei il più bello e raro dei fiori Regina... Solo io ti poso rendere felice, tu lo sai, devi solo farmi entrare nella tua vita… Ancora una volta..-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ecco qui il secondo capitolo. Come noterete è una parte gia vissuta nel primo capitolo, e probabilmente capiterà altre volte in alcuni dei futuri capitoli, che si ripetano due pezzi da punti di vista diversi, perchè credo sia fondamentale per il racconto capire anche i pensieri, i ricordi e le sensazioni della nostra Emma. Spero quindi che vi possiate emozionare come è successo a me scrivendolo :) Ovviamente la canzone da mettere in play al segnale (*), se vi aggrada, è lo stesso del primo capitolo, vi rilascio qui di seguito il link, Buona lettura!!
https://www.youtube.com/watch?v=ZaBcs0NEc6w
P.S chiedo scusa in anticipo per eventuali errori non notati 

Sabato 24 ottobre, ore 14:30     

Eccola, più bella che mai. Era passato un anno, e solo rare volte era riuscita a scorgerla da lontano , ma lei era esattamente come se la ricordava, solo una cosa era cambiata in lei, il suo sguardo. Era assente, spento. Le era stata lontano per così tanto, pensando che forse avevano ragione loro, che forse senza di lei sarebbe stata meglio. Sarebbe stata felice. Ma ora, la vedeva li, seduta a quel tavolo, il loro tavolo, che si guardava intorno e si lasciava trasportare dall’atmosfera allegra e felice, come se lei non ne avesse mai assaporato neanche un briciolo. Se era così, allora a cosa era servito starle lontano, rinunciare a lei e saperla fra le braccia di un’altra se quest’ultima non era neanche in grado farla sorridere davvero. La lotta interiore che sussegui quei pensieri fu lacerante, voleva andare da lei stingerla e raccontarle tutta quella storia assurda che lei non ricordava e a cui probabilmente non avrebbe mai creduto, ma che era la loro vita. Tutta via, se lo avesse fatto, il sacrificio di un anno intero non sarebbe valso a nulla. Ma il desiderio di vederla felice era troppo forte. “Mi avvicinerò a lei, ricomincerò tutto da capo, sono stanca di doverle stare lontano, di fingere, se proprio non possiamo stare insieme almeno voglio che sappia che sarò sempre al suo fianco! Sempre!” Emma si avvicinò al tavolo di regina dopo aver preso il caffè che aveva ordinato a Ruby. –Ti stai divertendo?- Regina si girò di scatto per la sorpresa, e appena i loro occhi si incrociarono il cuore di Emma cominciò a battere, come non mai. Dopo un anno, in cui si era lasciato morire, finalmente tornava a scaldarsi e a palpitare per quella che era l’amore della sua vita. “Oh Regina, vorrei poterti abbracciare, stringerti a me! Oh i tuoi occhi.. quanto mi sono mancati, quanto mi è mancato il modo in cui solo tu mi guardi! Uno sguardo diffidente, cauto, deciso, ma totalmente ammaliato.”
-
Non penso che sia un suo interesse, non crede?-
La guardò intensamente, dimenticando che per Regina, lei era una completa estranea, una qualsiasi arrogante ragazza.
“Vedo che hai mantenuto il tatto..-“ Emma spostò la sedia davanti a Regina e vi si sedette. Poggiò il gomito sul tavolo e posò il mento sul palmo della sua mano per sorreggersi, e sostenendo il suo sguardo rispose alla sua provocazione.
-Lei non è di queste parti vero? Insomma è la prima volta che viene qui.- Emma vide come Regina cercava di tenergli testa senza voler abbassare lo sguardo, e di questo glie ne fu grata, perché ora che aveva ritrovato il paradiso non voleva separarsene ancora, anzi, ne voleva sempre di più, ecco perché non permise neanche un solo secondo che quel contatto si interrompesse.
-In effetti non sarebbe un argomento di mia competenza, se non fosse per il fatto che lei se ne sta li bella tranquilla ad occupare il posto che occupo io da oltre un anno.- Gli disse cercando di stuzzicare la donna davanti a lei. “Avanti, fammi vedere la donna che conosco io, fammi vedere la tua grinta. Gioca con me Regina, so che ti piace..”
-beh nessuno mi ha detto che questo tavolo fosse prenotato, ne vedo particolari divieti, quindi ho semplicemente dedotto che fosse libero.-
-Ha ragione, se fosse stato un posto diverso probabilmente Granny avrebbe dovuto tenerlo riservato, ma essendo che qui vengono sempre le stesse persone ognuno di noi ha il suo posto, e si da il caso che quello sia il mio-
-oh è così che accogliete la nuova clientela? Forse è per questo che vengono sempre le stesse persone- Disse la mora incrociando le braccia al petto e accavallando le gambe con aria sarcastica e tono di sfida. “Bingo, brava tesoro. Amo quando sei così pungente” Emma si prese qualche minuto per osservare Regina, per memorizzare ogni dettaglio, ogni cambiamento di cui non era potuta essere partecipe durante quell’anno di vita che per lei, e che egoisticamente sperò fosse stato in qualche modo anche per la mora, fu un anno vuoto, morto, privo di significato. Il suo corpo leggermente più snello di come se lo ricordava, le curve del suo corpo in compenso erano più aggraziate, più invitanti. I capelli erano un po’ più lunghi, e scendevano delicatamente sulle sue spalle, le sue labbra erano rosse e carnose, e i suo occhi.. erano il paradiso e l’inferno allo stesso tempo, intensi e profondi, dentro il quale si perdeva volentieri..
Doveva distrarsi o non avrebbe resistito alla tentazione di avvicinarsi e perdersi del tutto...
-Sidro di mele- disse Emma guardando la sua ordinazione e cercando di cambiare argomento. Quella era una delle cose che non sarebbe mai cambiata, l’amore di regina per le mele.
-difficile trovare qualcuno che lo ordini qui nei dintorni, ha un gusto troppo delicato
per gente rozza come noi. Questo fa di lei una persona diversa da quelle del suo ceto.- “Molto diversa!! Non immagini neanche quanto!”
-il mio ceto? -
-si esatto, il suo ceto sociale-
- e cosa ne vuole sapere lei del mio ceto sociale?-
-Beh dubito che qualcuno come noi possa permettersi una camicia di seta, pantaloni e giacchetta neri lucidi firmati..- fece con naturalezza.
Regina assottigliò il suo sguardo, Emma sapeva benissimo che era un avvertimento, ma a lei non interessava, anzi quel suo modo di guardarla le provocò un emozione che non provava da quando l’aveva lasciata andare, nonostante tutto quel tempo, nonostante lei non ricordasse chi fosse, aveva ancora una connessione diretta con il suo corpo…
- Dato il precedente scontro dubito che sia una persona indecisa, anzi direi proprio che sa ciò che vuole, il che mi induce a pensare che faccia parte della categoria delle persone ricche, snob e impossibili da trattare.. d’altro canto però, è riuscita a fare un sorriso e lasciarsi contagiare dall’atmosfera che regna in questo posto grazie alle persone che lo riempiono, cosa che le persone a cui ho appena fatto riferimento non riescono a fare, quindi lei non è poi tanto di ghiaccio, perciò forse è una di quelle, rare persone ricche, umili, che hanno anche un cuore oltre ai soldi, dunque, si può dire che lei è speciale..- incrociò le braccia e si appoggio al tavolo sapendo di stare a giocare con il fuoco
-allora ho indovinato?-
Regina bevve un sorso del suo sidro senza staccare i suoi meravigliosi occhi nocciola da quelli di Emma. “ti piace guardarmi negli occhi vero? I miei occhi color del mare, così come li definivi sempre tu.” Bastarono pochi secondi ad Emma per riconoscere la melodia che stava uscendo dalle casse della radio.
-Non credo di voler rispondere a una persona così invadente e..-Non diede modo a Regina di finire la frase. Non perse tempo.
(*) Le prese la mano, la fece alzare e la portò al centro della sala per poter ballare quella che, anche se Regina non poteva ricordarlo era la sua, la loro canzone preferita. Le mise una mano sul fianco, stringendola al suo corpo.
-Ma che fa? Come si permette?- Regina cercò di obbiettare arrossendo per l’imbarazzo, ma questo non bastò a impedire ad Emma di continuare.
Tu non puoi saperlo ora, ma è su queste note che è scattata la magia, che abbiamo finalmente accettato come stavano davvero le cose..” Emma le prese l’altra mano che tenne saldamente alla sua, puntò i suo occhi azzurri dritti in quelli color nocciola della sua Regina, senza staccarli mai, guardandola intensamente. Iniziarono a ballare “è stato in missione per liberare merlino, quando al ballo di Re Artù ti strappai alle braccia di Robin per poterti parlare e invece dalle nostre labbra non proferì neanche una parola, furono i nostri occhi e i nostri cuori a farlo per noi..” Danzarono al ritmo di musica. Prima a passo normale.. girando delicatamente …e poi aumentarono l'andatura... “Ricordo tutto perfettamente, il cielo stellato, le luci, gli sguardi e tutti che si fermarono a guardarci.. é stato a tutti gli effetti il nostro primo ballo, ed è su queste note che ci siamo innamorate..” I ricordi si fecero spazio nella sua mente e si trovò a dover trattenere le lacrime che si facevano strada appannandole leggermente la vista. Regina non poté far altro che seguirla e lasciarsi trasportare ed Emma non poté che esserne felice. Se Regina non si opponeva, voleva dire che aveva ancora effetto su di lei, che forse poteva esserci ancora qualche speranza per loro, che inconsciamente l’amava ancora. Forse il suo cuore riconosceva ciò che la mente da troppo tempo aveva dimenticato. “oh amore, è proprio come la prima volta, vorrei lo ricordassi.. Provaci... Il mio cuore batteva all’impazzata come ora, e le tue guance erano esattamente rosse come lo sono adesso.”  Il cuore di Emma sembrava volesse uscirgli fuori dal petto per quanto batteva forte, cercò di assaporare fino in fondo quel momento, quella vicinanza, si perse nei suoi occhi cercando di capire lei cosa stesse provando e le si scaldò il cuore quando vide che accennava a sorridere, anche se, chiaramente, Regina si tratteneva. Lei era felice! Questo era il regalo più bello per Emma. Lei era riuscita a riportarle quella luce , ora lo vedeva chiaramente nei suoi occhi, che la rendeva la donna di cui si era innamorata, la SUA Regina. Si era annullato tutto e tutti, come un tempo, esistevano solo loro.
“Ti prego Regina, Resta fra le mie braccia, resta con me.. per sempre..”              
Quella era la sua supplica, ciò che i suoi occhi cercarono di trasmetterle.  La fece continuare a ballare cercando di rendere indimenticabile quel momento. Notò come Regina avesse abbandonato quella rigidità dell’inizio e si fosse lasciata andare completamente a quella straniera. Tutti si erano fermati ad ammirarle. Sembravano due angeli. Emma era al settimo cielo..
La musica finì di colpo, e Regina, forse per lo sconcerto, era rimasta fra le sue braccia. Lei aveva ancora la sua mano sul suo fianco. I loro occhi non accennavano a volersi staccare e l’aria si era fatta improvvisamente tesa...Emma provò un irrefrenabile voglia di poggiare le sue labbra su quelle meravigliose di Regina.
Vrrr…Vrrr.. 
Ma per fortuna, alla mora squillò il telefono e si allontanò da lei. Stava per commettere un errore imperdonabile. La sua vicinanza era una droga e doveva imparare a controllarsi se non voleva ripetere ciò che già era accaduto. Diede un ultimo sguardo a Regina, e in silenzio gli fece una promessa. “Non importa quanto ci vorrà o quanto mi costerà, troverò il modo per poter stare con te. Ti riconquisterò Regina, dovessi rifare tutto da capo, passo per passo, ti aiuterò a ricordare e torneremo insieme.. Avremo il nostro lieto fine amore mio.. Solo io ti posso rendere felice, ora lo so per certo!.. Rientrerò a far parte della tua vita, ancora una volta…” E se ne andò.

 
   
 
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