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Autore: luckie_controlofwhatIdo    14/10/2016    1 recensioni
Quando Blaine Anderson soggiornò al "Kellerman's Mountain Home" con la sua famiglia nel 1963, non si aspettava altro che giorni al sole e partite a croquet, ma quando lui e sua cugina Rachel conobbero gli istruttori di danza , i loro piani furono scombussolati. Le vacanze di Blaine in famiglia potrebbero quindi diventare il più bel momento della sua vita.Klaine Dirty Dancing .AU
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Hiram Berry, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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La prima prova di ballo per Rachel avvenne il prima possibile, e cioè il pomeriggio di due giorni dopo.

Stranamente Finn pretese che le lezioni fosse private , solo lui e Rachel, con nessun altro presente.

“Per allentare la pressione” spiegò Quinn , scrollando le spalle, quando fu messa alle strette da Blaine , brevemente, dopo la cena della sera precedente per prendere accordi .

Finn aveva spostato alcune lezioni per potersi ritagliare un’ora di tempo a metà pomeriggio e quando Rachel se ne andò, mentendo allegramente di voler partecipare al gioco con i ferri di cavallo, stava letteralmente saltellando.

Blaine rimase un po’ sul portico quando lei se ne andò, lo sguardo fisso su un libro che aveva preso in prestito dalla biblioteca , situata nell’edificio principale… un tascabile giallo vecchio di almeno dieci anni.

Non aveva assorbito nemmeno una parola.

Quando il suo orologio gli rivelò che erano passati dieci lunghissimi minuti, si affacciò in camera, dove Hiram e Shelby stavano giocando a canasta con un'altra coppia.

“Vado a vedere se c’è posto anche per di giocare con i ferri di cavallo” disse e tutti lo salutarono giovialmente.

Come aveva fatto Rachel, Blaine si diresse prima verso il campo dei ferri di cavallo che si trovava di lato all’edificio principale.

Pensò che la scusa di Rachel fosse un po’ debole… non riusciva ad immaginarsela mentre lanciava dei ferri di cavallo.. ma fortunatamente nessuno aveva fatto domande.

Mentre si avvicinava  al campo, Blaine fu sollevato nel constatare  che non c’era nessuno che conosceva che stesse giocando.

Bene, pensò.

Questo significava che c’erano poche possibilità che qualcuno avrebbe detto ad Hiram e a Shelby che loro non erano stati la.

Blaine costeggiò l’edificio principale e si diresse verso l’area del personale.

Evitò di usare le porte , preferendo girare intorno all’edificio nella direzione opposta, col pensiero di poter essere capace di vedere cosa stesse succedendo attraverso le grandi finestre da questo lato , se fossero state aperte.

Non voleva spiare o interrompere ma non poteva fare a meno di essere interessato a come stesse andando la lezione.

Svoltando l’ultimo angolo, rimase sorprese nel vedere di non essere solo li.

Kurt era fra gli alberi, appoggiato con disinvoltura ad un tronco; fermo li sembrava così tanto una foto di una rivista.

O ad un dipinto, pensò Blaine,… non che sapesse così tanto di arte.

Era così preso a guardarlo che dimenticò completamente di essere discreto e calpestò un rametto che si spezzò sotto il suo peso.

Kurt si voltò di botto, rilassandosi immediatamente quando riconobbe Blaine.

Incoraggiato , Blaine continuò a camminare .

Avrebbe anche giurato di aver visto Kurt sorridere leggermente.

“Cosa ci fai qui?” chiese Kurt quando Blaine gli si avvicinò; ma il tono della sua voce non aveva nulla dell’ostilità  che c’era stata la sera prima.

Infatti Blaine osò sperare di aver sentito un’inflessione amichevole nel tono di Kurt.

“Solo curiosità” disse Blaine, “ Volevo vedere come stava andando” facendo un cenno verso l’edificio.

La luce del sole filtrava attraverso le porte e le finestre aperte della sala, rendendo Finn e Rachel visibili all’ombra della pineta.

Blaine poté vedere Finn mostrare il movimento base dei piedi del mambo mentre Rachel lo stava guardando.

Kurt annuì, guardandolo per un momento, poi disse:

“Ti prendi cura di lei “

“Si , certo” disse Blaine.

Sentendosi audace si spinse in avanti e si appoggiò allo stesso albero al suo fianco.

La notte precedente aveva piovuto molto ed anche se si era schiarito durante la notte, l’odore seducente di erba bagnata era ancora fortemente nell’aria.

Blaine respirò a pieni polmoni  mentre rimasero entrambi in silenzio guardando come Rachel cercava di copiare alcuni passi di danza per la prima volta.

In base alla reazione di Finn , Blaine pensò che non li stesse facendo nel modo giusto.

Alzò lo sguardo e vide un leggero cipiglio sul volto di Kurt.

“Cosa ci fai tu qui?” chiese.

“Mi spiace che non sia per un motivo bello come il tuo” rispose Kurt, agitando la mano per indicare Blaine.

“Mi hanno tagliato la paga per la coreografia, quindi sono qui per assicurarmi che tutto questo non sia un completo disastro”.

“Oh beh.. è comprensibile”.

“E forse anche un po’ egoista?” disse Kurt.

Fece un sorriso a Blaine,  e Blaine sentì il cuore stringersi in petto.

Spaventato , poteva già sentire il sangue scorrere verso il suo viso, solo per questo.

Fortunatamente, Kurt non lo stava più guardando, essendosi voltato di nuovo verso la finestra.

“Posso solo già capire di dover rielaborare la coreografia, a dire la verità. E’ così piccola”.

Prima ancora di rendersene conto , Blaine si erse in tutta la sua altezza.

“Non è così piccola” .

Sembrò che Kurt cercasse di non ridere.

“E’ abbastanza piccola” affermò per poi fermarsi… e Blaine attese.

Non sapeva cosa esattamente stesse aspettando, ma trattenne il fiato , mentre guardava Kurt ansiosamente; fino a quando lo sguardo di Kurt non tornò di nuovo su Blaine.

“E’ una caratteristica di famiglia?” chiese.

“Oh, smettila. Sono alto quasi quanto te”.

“No.. non lo sei” l’espressione canzonatoria negli occhi di Kurt fece agitare il suo stomaco, che fu costretto a distogliere lo sguardo.

“Beh”.. disse , guardando di nuovo verso la finestra, sperando che il rossore sulle sue guance non fosse così evidente come sentiva, “Preferirei essere alto quanto me… piuttosto che un gigante come il tuo fratellastro”

“C’è qualcosa su cui entrambi siamo d’accordo”.

Rimasero poi di nuovo silenziosi, mentre guardavano Finn e Rachel che provavano i passi di danza un paio di volte.

Blaine si ritrovò a dover combattere la voglia di agitarsi, sentendosi a disagio per la sua incapacità di rompere questo silenzio.

Si guardò intorno alla ricerca di qualcosa da dire, ma alla fine , Kurt lo batté sul tempo.

“Allora” disse, “ come mai sei qui con i tuoi zii?”

Il cuore di Blaine perse un battito.

Ma parlò tranquillamente, ormai sapevo , dopo anni di esperienza, che non c’era un modo per evitare o addolcire il tutto.

“In realtà, vivo con loro. I miei genitori hanno avuto un incidente circa quattro anni fa. Loro… non ce l’hanno fatta.”

Kurt rimase calmo.. spalancando solo gli occhi.

“Mi dispiace” disse, “ Deve essere stata dura perdere entrambi in una sola volta”.

Blaine annuì.

Fu sorpreso e sollevato nel sentire dal tono della sua voce, che Kurt non si era spaventato   come succedeva di solito quando la gente scopriva che i suoi genitori erano morti.

E fu ancora più sorpreso quando sentì la successiva domanda di Kurt.

“Com’erano?”

Per un attimo Blaine cercò di riflettere.

Non riusciva a ricordare se qualcuno glielo avesse mai chiesto prima ed , all’improvviso, si sentì soffocare dalle parole e desiderò ardentemente parlare.

Fu sommerso dai ricordi.. gli occhi dolci di sua madre.. l’energia vigorosa del padre..

“Erano .. erano grandi” riuscì a dire, ma le parole sembrarono inadeguate.

“Si?” chiese Kurt , con voce chiara, quasi come a chiedere di saperne di più ma dando comunque a Blaine la possibilità di fermarsi se voleva.

“Si” disse Blaine ed un po’ di quella sensazione di oppressione che sentiva al petto e alle spalle si affievolì.

“Volevano davvero il meglio per me…Lo so che sembra una cosa stupida da dire… cioè erano i miei genitori.. ma davvero lo hanno fatto.

Hanno cercato di rendere ogni cosa speciale.

Credo che ricorderò per sempre il mio ottavo compleanno.

Amavo guardare Howdy Doody* così mia madre invitò tutti i bambini e cercò di disegnare un cavallo con la glassa della torta. Mio padre si vestì da Buffalo Bob.. te la ricordi quella camicia con le frange? Non so come.. mia madre sia riuscita a convincerlo..” Si fermò all’improvviso.. “ Scusa …sto divagando.. Mi dispiace”.

“Non scusarti per questo” disse Kurt, “ E’ davvero una bella storia”.

Blaine fece un piccolo sorriso.

“Fu davvero una bellissima giornata”.

Entrambi riportarono la loro attenzione alla finestra e divenne sempre più evidente che Rachel ancora non riusciva a fare i passi giusti.

“Si innervosirà presto con lei”.. disse Kurt e Blaine fu contento per il cambio di argomento.

“Finn non è sempre il più paziente degli insegnanti. Di solito riesce a trattenersi perché sa che è pagato per questo”.

“Oh.. non preoccuparti” disse Blaine, “ Rachel non è tipo da subire”..

E neanche a farlo apposta, Rachel incrociò le braccia al petto e rispose aspramente a Finn che fece un passo indietro.

Si scambiarono quelle che sembrarono delle frecciatine prima che Finn facesse ripartire il disco per poi voltarsi e riprovare i passi .

Quando Kurt riprese a parlare, rompendo il loro silenzio, si sentì nella sua voce una forzata disinvoltura.

“Mia madre è morta quando aveva otto anni. Di cancro”.

“Mi dispiace tanto” disse Blaine; avrebbe voluto aggiungere che era molto giovane, ma le parole gli si bloccarono in gola.

Non sembrava opportuno, soprattutto visto che gli aveva appena rivelato la sua passione Per Howdy Doody alla stessa età. Certo che era giovane.

“Grazie” disse Kurt, “ Sembra che sempre come se la gente non sappia cosa dire quando lo scopre, non credi? Ho sempre solo voluto raccontare di quanto lei fosse meravigliosa, ma nessuno m lo ha mai chiesto.”

Blaine abbassò la testa, per poi rialzare lo sguardo.

“Kurt… com’era tua madre?”

Kurt continuò a guardare verso la finestra ma con un ampio sorriso sul viso.

“Era davvero meravigliosa. Gentile, premurosa e paziente. Amava disegnare… inventava delle storie per me e me le disegnava ed aveva una bellissima ed intonatissima voce”.

“Sembra ..meraviglioso” disse a fatica Blaine, ripetendo le stesse parole di Kurt, che però non sembrò infastidito.

Annuì solamente.

“E’ lei la ragione per cui ho iniziato a cantare… od ho continuato a cantare così a lungo, se la vuoi vedere in questo modo” commentò Kurt.

Blaine sollevò la testa di scatto.

“Oh.. canti?”

“Ho fatto parte per tre anni del glee club del mio liceo” confermò Kurt.

“Davvero?” disse Blaine sistemandosi meglio  e sporgendosi verso Kurt.

“Anche io e Rachel siamo stati al glee club”.

Kurt lo guardò con aria divertita.

“Sei dell’Ohio, giusto? Lima?”

Blaine trasalì.

“Si .. come lo sai?”

Se l’era immaginato o Kurt era sembrato imbarazzato per la domanda?

Per la prima volta si mosse a disagio, aggrottando le sopracciglia, quando sentì la sua maglietta rimanere impigliata per un secondo a qualche sporgenza dell’albero.

“Oh.. beh.. Rachel ha raccontato a Finn un sacco di cose su se stessa l’altra sera.. soprattutto considerando che hanno ballato solo per una canzone e mezza.”

“ A dire il vero …la cosa non mi sorprende” disse Blaine ridacchiando, “Allora.. perché me lo hai chiesto?”

“Sto cercando di capire se ci siamo mai incrociati a qualche competizione. Quando ti sei diplomato?”

“Quest’anno. Ma dubito fortemente che ci siamo scontrati in qualche competizione. Eravamo terribili. Non siamo mai andati oltre le regionali. In realtà, ci hanno invitato alle regionali una sola volta”.

Sul volto di Kurt apparve un sorriso comprensivo.

“E’ un peccato. Ma anche se è così, non importa comunque. Mi sono diplomato nel ‘59”.

“Quindi… hai…” Blaine si interruppe.

“Ho 22 anni” disse Kurt, “ 23 tra qualche mese a dire il vero”.

Queste parole colpirono Blaine come una secchiata d’acqua gelata.

“Oh!” rispose.

Kurt sospirò.

“ Lo so, lo so .. sembro più giovane. E’ la storia della mia vita”.

Ma Blaine rimase comunque senza parole e poté solo ripetere.. ”Oh!”

Si sentì improvvisamente piccolo ed infantile.. non ancora ventenne ed ancora viveva con la sua famiglia.. era qualcuno che passava la maggior parte del suo tempo con sua cugina ed era molto nervoso di trasferirsi nella grande città.

Mentre Kurt si stava facendo strada nel mondo da anni e cercava di reagire alla perdita di sua madre da quando aveva otto anni.

Cosa poteva offrirgli?

“Blaine?” disse Kurt, guardandolo con curiosità.

“Si?”

“Sono sempre la stessa persona con cui stavi parlando 5 minuti fa”.

“Certo!” disse Blaine in fretta.

Il silenzio di insinuò di nuovo tra loro e Blaine seppe che questa volta era lui a dover trovare qualcosa di cui parlare.

“Allora.. quando hai imparato a ballare?

“Beh… a dire il vero.. è tutto cominciato con Quinn.. sai che era una ballerina di fila?” chiese Kurt

Dopo che Blaine lo aveva confermato, Kurt continuò, rilassandosi mentre raccontava.

“Quando è tornata da New York, scoprì che Arthur Murray stava facendo dei provini per degli insegnanti. Se lo passavi, ti avrebbero insegnato vari balli .. come scomporli.. come insegnarli. Ballava da quando era solo una piccola bambina, quindi non era un problema per lei.

Poi tornò e pensò a noi. Era come fare pratica.

Ha sempre detto che se riusciva ad insegnare a noi, avrebbe potuto insegnare a chiunque.

E credimi, è stata una grandissima sorpresa per tutti noi che Finn fosse bravo in qualcosa”.

“Non sembra proprio il tipo..” disse Blaine, cercando di essere pieno di tatto.

“Beh, non è bravo ad inventarsi tutti i passi.. ma è bravo a fare quello che gli viene detto” disse Kurt, “ E’ abbastanza forte da fare praticamente qualsiasi acrobazia mi venga in mente, così è tutto perfetto quando faccio una coreografia” .

“Me lo immagino”, commentò Blaine, “ Ma come ci siete finiti tutti qui?”

“Max voleva davvero assumere Finn e Quinn. Ma noi siamo tutti un pacchetto.” Kurt non disse di più e a Blaine sembrò che con questo l’argomento fosse chiuso.

Precipitò di nuovo in quella sensazione di insicurezza e tensione , certo di aver fatto la domanda sbagliata.

Guardarono di nuovo verso la finestra, mentre Finn e Rachel riprovavano i passi base.

Per l’occhio inesperto di Blaine, sembrò che Rachel stesse migliorando .

Si chiese poi se avrebbero finito presto.

Non aveva il suo orologio quindi non sapeva che ore fossero.

Pensò fosse comunque meglio per lui andar via prima di parlare di nuovo senza pensare.

“Probabilmente dovrei tornare nella nostra camera al più presto” disse “ devo essere sicuro di battere Rachel . Non voglio che sappia che sono stato qui”.

"Potrebbe pensare che sei iperprotettivo?” ipotizzò Kurt.

“ Potrebbe” disse Blaine, sentendosi inspiegabilmente un po’ vergognoso.

“Lo sei?”

Blaine si strinse nelle spalle.

“ A volte. Probabilmente. Solo… è sempre stata qui accanto a me in questi anni. Voglio sole essere sicuro che sappia che anche io ci sono per lei”.

Kurt lo guardò con un sorriso aperto ed amichevole.

“La famiglia dovrebbe esserci sempre. Ma penso lo stesso che sia molto dolce da parte tua”.

Queste parole fecero arrossire di nuovo Blaine, ma non distolse lo sguardo questa volta.

Non poteva nemmeno se avesse voluto non con gli occhi di Kurt inchiodati ai suoi.

Smettila, si rimproverò.

Ti sta guardando negli occhi.

E’ quello che le persone educate fanno .

Smettila , smettila di arrossire.

Riuscì a dire un “grazie” e un “arrivederci” mentre si allontanava dall’albero, camminando all’indietro per alcuni passi.

“Ciao Blaine. Ci vediamo” rispose Kurt.

Guardò Blaine ancora per un lungo momento, poi si voltò di nuovo verso la finestra.

Blaine si obbligò a voltarsi e andar via in modo normale.

Non avrebbe comunque potuto scendere le scale camminando all’indietro.




Le cose furono diverse dopo.

Quando ripensò al comportamento di Kurt, …cosa che aveva fatto più di una volta.. Blaine non riusciva a trovare nulla di falso.

Era stato un sollievo e si sentì un po’ più tranquillo dal fatto che Kurt non stesse nascondendo disgusto verso qualsiasi sospetto potesse aver avuto.

Blaine cominciò a chiedersi se avesse interpretato male il tutto.

Forse Kurt non aveva capito quale era il suo segreto.

E questo era il lato positivo.

Poi… c’era il lato negativo.

Per il resto della giornata Blaine non poté smettere di pensare a quanto avesse in realtà apprezzato il parlare con Kurt.

Aveva spalancato qualcosa dentro di lui e provava un senso di nostalgia mai provato prima nemmeno quando emozionato aveva visto dalle gradinate Rudy fare uno spettacolare tiro in sospensione.

Aveva scambiato si e no due parole con la star del basket del McKinley.. Rudy era popolare e bello e il suo stato sociale superava di gran lunga quello di Blaine.

Ron era stato un tipo così tranquillo e studioso che Blaine non aveva mai capito se aveva apprezzato o meno la sua personalità.

Ma non poteva cancellare il fatto che gli piacesse Kurt così tanto.

Si disse aspramente che non aveva importanza, perché era tutto inutile.

Blaine non aveva nessuna scelta se non quella di lasciar perdere tutti i battiti e smetterla di comportarsi come uno scolaretto alla prima cotta se voleva superare la prossima settimana e mezzo.

Poteva farlo.

Sarebbe stato solo amichevole.

Blaine pensò di star facendo un buon lavoro quando si aggregò alla successiva lezione di Rachel.. una lezione di gruppo, perché anche Kurt e Quinn erano presenti per aiutare.

Naturalmente non fu altro che una prova.

Kurt lo aveva salutato allegramente e poi era tornato a concentrarsi esclusivamente sul perfezionare il mambo di Rachel.

Blaine passò la maggior parte del tempo fuori dai piedi cercando di non guardarlo troppo o esageratamente.

La seconda volta che si incontrarono in gruppo, erano in una squallida sala al secondo piano che il signor Kellerman aveva riservato per le lezioni di ballo.

Il tempo aveva preso una drastica piega, a causa del caldo appiccicoso e , anche se avevano aperto tutte le finestre che avevano potuto, la stanza era ancora soffocante.

Gocce di sudore scorrevano lungo la sua schiena, dopo solo pochi minuti e lui restò fermo più che poteva.

Aveva trascinato uno dei tavoli verso la parete posizionandolo sotto una delle finestre, per poi salirci sopra e sedersi a gambe incrociate, facendo attenzione a rimanere di lato.

Non voleva bloccare l’aria che poteva entrare e rinfrescare i ballerini, ma sembrava comunque non funzionare.

In quel momento Kurt stava con Quinn mostrando alcuni passi della coreografia che aveva modificato a Rachel e a Finn, che stavano cercando di imitarli.

Blaine cerò di dividere la sua attenzione tra entrambe le due coppi, ma i suoi occhi continuavano a tornare sempre su Kurt; osservò con grande interesse il modo in cui la sua maglietta si tendeva sulla sua schiena mentre si muoveva e le macchie di sudore che si stavano formando.

Il modo in cui i suoi capelli si scurirono per il sudore e come le sue braccia…

Blaine distolse lo sguardo, spostando a disagio una gamba sotto di lui.

Non era il momento di pensare a questo.

Voltò il capo, girandosi per guardare fuori dalla finestra per un momento, cercando di schiarirsi le idee.

“Hey” il suono della voce lo fece sobbalzare e si voltò di nuovo.

Perso nei suoi pensieri , non aveva notato Quinn fin quando non si trovò accanto a lui.

Lanciò una rapida occhiata e vide Kurt guardare con occhio critico Rachel e Finn che cercavano di fare delle piroette.

“Ciao” rispose incapace di sforzare il suo cervello lento per trovare qualcosa da dire.

Quinn guardò fuori dalla finestra per un momento come se stesse cercando di capire cosa stesse guardando.

Blaine sospettò che non lo avesse trovato, visto che aveva guardato ovunque con molta attenzione tranne che Kurt.

“Sai… non è necessario che resti qui se ti annoi” sottolineò, voltandosi di nuovo verso di lui.

“E’ molto più piacevole stare fuori e ci sono così tante attività qui al Kellerman” disse con tono ironico.

“Tutto questo non è noioso” rispose velocemente Blaine, “ Siete tutti così pieni di talento”.

“Grazie” rispose Quinn, sorridendogli dolcemente.

Senza tutto quell’astio con cui era abituato a vederla , Blaine si rese conto di quando lei fosse bella, un sorriso aperto e coinvolgente sul viso.

Blaine non poté fare a meno di sorriderle.

“E poi.. ad essere onesti.. non sono così interessato a giocare a croquet” ammise con fare cospiratorio.

Quinn rise poi abbassò lo sguardo , torcendosi le mani.

“Sono stata piuttosto cattiva con te. Non so nemmeno da dove cominciare per ringraziarti” .

Blaine scosse la testa .

“Non è necessario. Davvero”.

Quinn rialzò lo sguardò con espressione confusa e preoccupata.

“Perché lo hai fatto?” chiese, “ non sono stata gentile con te e Rachel”.

Non c’era un modo giusto per risponderle, almeno non senza condividere e spiegarle troppo e Blaine si ritrovò a balbettare per un attimo.

Non sapeva nemmeno se avesse capito lui stesso il vero motivo.

“Oh.. volevo.. volevo solo aiutare” disse; una spiegazione poco soddisfacente.

“Beh.. qualsiasi sia il motivo.. non potrò mai ringraziarti abbastanza” disse Quinn.

“Prego” replicò Blaine, allungandosi per stringerle una spalla.

Quinn accennò un sorriso, anche se c’era qualche ruga sulla sua fronte perché qualcosa la turbava.

“Lo hai… lo hai detto a qualcuno?..” chiese

“Certo che no!” esclamò Blaine, “Perché avrei dovuto?”.

“Non lo so.. Credo che volessi solo essere sicura che non lo avessi detto a nessuno. Nemmeno a… “

La sua voce si spense mentre guardava Rachel.

Anche Blaine la guardò ma si distrasse quando vide Kurt guardarli attentamente.

Rivolse a Kurt un piccolo sorriso, anche se la sua risposta fu più un stringere e storcere le labbra.

Blaine sentì un tuffo al cuore nel vedere questo e si chiese se non fosse stato un po’ troppo invadente.

Forse Kurt era solo frustrato mentre cercava di insegnare i passi giusto a Rachel, si disse.

“No” rispose vagamente, “ non ho detto nulla a Rachel”

“Davvero?”

“Davvero” disse Blaine, voltandosi di nuovo verso Quinn.

“Sa che devi fare un importante intervento chirurgico, e da quello che ho potuto capire lei crede che tu abbia qualche tipo di cancro. In realtà non ne abbiamo parlato molto.

Quinn mormorò.

“Suppongo sia una scusa come un’altra”.

Poi, all’improvviso , molto seria si voltò verso di lui e copri una delle sue mani con la propria.

“Per favore.. promettimi che non lo dirai a nessuno. Né cosa farò, né il perché né che è il responsabile. Ti prego. Non voglio che lo sappia qualcun altro, anche se sembra poco importante.”

Blaine la guardò negli occhi imploranti , così come lo erano le sue parola.

“Lo prometto” sussurrò.

“Quinn!” la voce tagliente di Kurt si sentì attraverso la sala, fece saltare entrambi.

Kurt era li in piedi , le mani sui fianchi , un’espressione poco felice sul viso…

La sua irritazione era sconcertante.

Blaine pensò che Rachel stesse andando abbastanza bene finora…

Davvero ero peggiorata così velocemente?

“Ti spiace venire qui ad aiutarmi a far vedere una cosa a Rachel?” continuò Kurt, “ Deve vedere come posizionarsi , una volta finita questa piroetta.”

“Certo” disse Quinn.

Strinse leggermente la mano di Blaine, mimò un’altra volta un grazie per poi dirigersi verso gli altri.

Kurt e Quinn ripeterono i passi numerose volte, ma persino Blaine vide che Rachel non sempre riusciva a farlo.

Alla fine Quinn spinse via Kurt e Finn ed iniziò a mostrarle i passi da sola.

Rachel iniziò a specchiarsi in lei e , per qualche ragione, questo sembrò funzionare.

Mentre le ragazze continuarono a ballare, Kurt si avvicinò al tavolo , appoggiandovisi, così vicino che Blaine riuscì a sentire il suo profumo.

Il suo viso era nettamene più rilassato.

“ Sai” disse comincio a credere che tutto questo non sia poi così tremendo”

“E’ un bene” disse Blaine.

Lo era.. ma , improvvisamente , si rese conto di quanto poco spazio ci fosse tra la sua gamba piegata e la vita di Kurt.

Non sarebbe stato possibile nemmeno costruire una ragnatela in così poco spazio, pensò…

“Sta imparando la maggior parte della coreografia piuttosto rapidamente” continuò Kurt, “ Naturalmente non abbiamo provato le parti difficili come le prese..”

“Le prese?” chiese Blaine costringendosi a concentrarsi , “ Pensavo avessi cambiato la coreografia per renderla più semplice per Rachel?”

Kurt strinse le labbra un momento.

“L’ho fatto ..ma la performance deve comunque piacere al pubblico altrimenti non ci verrà chiesto di tornare ad esibirci il prossimo anno. Penso ancora che possa funzionare. E’ così piccola e lui è abbastanza forte. Deve solo imparare”

“Allora non c’è bisogno di preoccuparsi” disse Blaine, “ se c’è una cosa che contraddistingue Rachel è la sua determinazione. Lo imparerà”.

Guardò di nuovo verso sua cugina che stava imitando gli stessi movimenti di Quinn.

Finn si trovava dall’altra parte della sala, le stava guardando ad occhi spalancati ed a bocca aperta.

Blaine inarcò un sopracciglio, lanciando una rapida occhiata a Kurt, che le stava osservando, guardando però i piedi di Rachel con occhio critico.

“Spero proprio tu abbia ragione” disse.

 


NOTE

Howdy Doody è una trasmissione televisiva per bambini andata in onda in America tra il 1947 ed il 1960.. qui trovate un po’ di foto per capire di cosa si tratta (https://www.google.it/search?q=cos%27%C3%A8+Howdy+Doody&biw=1280&bih=923&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwivpOq8kKzNAhVGORQKHYBuA88Q_AUIBigB&dpr=1#tbm=isch&q=howdy+doody)


Scusate l'ora ma oggi è il compleanno della mia mamma...

http://archiveofourown.org/works/610563/chapters/1108415 link del capitolo
   
 
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