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Autore: tixit    15/10/2016    0 recensioni
Loki torna sulla Terra per finire di scontare la sua pena, qualche giorno prima del previsto. Suo fratello lo attende, qualcun altro no - è la vita.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un letto troppo affollato'
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Disclaimer: proprietà di marvel e disney. Di certo non mia. Scritto senza scopo di lucro.




La vogliamo finire con queste sciocchezze?

La festa dell’Uomo di Ferro era ben riuscita, decise Thor, mentre si versava da bere.

A parte la musica. Quella non gli piaceva proprio, troppo… rumorosa. Poco epica: era musica per ragazzini, che pensavano a cose da ragazzini - sesso e sfidare l'autorità.

Guardò Anthony Stark a disagio - quello che stava per fare non era forse nobile, forse nemmeno corretto, ma era giusto, decise. Era giusto e quindi andava fatto. Suo padre avrebbe approvato.
E Anthony Stark, in fondo, anche se era un Eroe ed un suo compagno d'armi, ragionava ancora da ragazzino.

E poi non stava costringendo il Mortale, il Mortale aveva la possibilità di scegliere e dire di no. Strinse gli occhi. Avrebbe detto di no?

La donna bionda attraversò la stanza, diretta verso Anthony Stark, con i passi eleganti di chi sa di essere molto bella da un punto di vista astratto, assai seducente da un punto di vista animalesco e libera da ogni punto di vista.
La donna era bella come se la ricordava.
Era avvolta in un vestito midgardiano, nero, un tubino in stoffa rigida, che rendeva le sue forme una clessidra stilizzata, facendo venire voglia di scoprire come era fatta davvero la sua carne. La pelle delle gambe e delle braccia sembrava cremosa, un rosa delicato e senza difetti, era l'immagine di una ballerina, come l'avrebbe disegnata un pittore di altri tempi - eterea e lasciva. Frutto proibito che si poteva cogliere, solo allungando una mano.

Thor osservò il viso di Anthony Stark bloccarsi e lo sguardo fissarsi sulla donna, percorrendola dalla punta dei piedi a quella dei capelli, soddisfatto da ogni pollice che i suoi occhi accarezzavano.
Thor annuì - proprio come pensava. Se ci fossero state scommesse aperte, avrebbe scommesso che l'Uomo di Ferro stava immaginando quelle lunghe gambe avvolte attorno alle sue. L’Uomo di Ferro non era adatto per suo… per Loki. Era ora di far finire quella porcheria prima che diventasse… Era meglio per Loki, che ne aveva passate davvero troppe per dover sopportare anche questo.

Uscì sulla terrazza e fece volteggiare Mjolnir - avrebbe lasciato tutto il tempo all'Uomo di Ferro per decidere se voleva solo immaginare. Immaginare era già grave, aggrottò le sopracciglia, ma era una cosa, che, ammise, poteva capitare. Solo che... l'Uomo di Ferro si sarebbe fermato ad un sogno? Quando poteva fare più che sognare?
Intanto lui sarebbe andato a prendere suo fratello e lo avrebbe portato lì, come per una sorpresa: suo Padre lo aveva rimandato sulla Terra prima del previsto - i corvi, gli unici che riuscivano a viaggiare tra i reami senza problemi, lo avevano avvisato.
Quei due avevano sicuramente discusso: Loki, anche con la sua memoria frammentata, sembrava opporsi alla guida di Odino. O forse quelle piccole crepe del loro rapporto, adesso, dopo tutto quello che era successo, sembravano spaventosamente evidenti. I piccoli gesti di insofferenza di Loki non potevano essere lasciati correre come cose senza importanza. E anche Loki era diverso... non ricordava, ma qualcosa di lui, sotto la superficie, sapeva.

Suo fratello poteva scegliere, ora, se stare con “Tony” - aggrottò le sopracciglia irritato, Tony era il nome di un cane - o se stare con lui, per un periodo. Per scontare la sua pena. Odino forse riteneva che Loki non stesse espiando abbastanza, o forse stava dando finalmente retta al suo figlio maggiore: dato che sarebbe rimasto su Midgard per molto tempo, senza Bifrost, forse era lui il miglior guardiano di suo fratello, tutto sommato.

Avrebbe portato Loki ad una festa perché si rilassasse, per qualche ora di tregua, prima di ricominciare la sua vita mortale in un mondo mortale. Loki era orgoglioso, rifletté Thor. L’Uomo di Ferro non lo meritava. L'Uomo di Ferro non pensava alle conseguenze delle sue azioni sugli altri: era un ragazzino, troppo concentrato sul sesso e sul fare come gli pareva - un po' come Loki. Troppo.
E poi... era sbagliato. Loki non ricordava, ma se avesse ricordato avrebbe saputo che non era una cosa giusta.

Quando atterrarono insieme sulla terrazza, al buio, Thor si sentiva a disagio, ma si tranquillizzò dicendosi che l’Uomo di Ferro poteva scegliere. In fondo Loki sarebbe dovuto tornare tra tre giorni, cosa cambiava tre giorni prima o tre giorni dopo? magari Loki avrebbe apprezzato la sottigliezza che lui non era atteso e non si sarebbe irritato - ma sperò di no. Tre giorni erano un battito di ciglia.
Le donne non sarebbero sparite da Midgard all'arrivo di Loki, ci sarebbero sempre state attorno all'Uomo di Ferro donne stupende e disponibili. Era giusto sapere. Era giusto che Loki sapesse. Poi anche Loki avrebbe potuto scegliere.

Non guardò nella stanza, si limitò a osservare intensamente il profilo di suo fratello, nell’ombra. Lo vide passare dall’allegria, alla perplessità, passando per lo stupore e l'incredulità fino al dolore - fu un attimo, se non avesse guardato con attenzione tutto questo gli sarebbe sfuggito: suo fratello, ora, aveva la sua solita espressione indecifrabile, con quel sorriso obliquo da gatto soddisfatto.

Guardò per scrupolo nella sua stessa direzione: da lì si aveva una visione di sguincio del corridoio che portava alle stanze private dell’Uomo di Ferro. Lui aveva le mani sulle gambe lunghissime della donna, il tubino di lei era sollevato fino alla curva morbida delle anche, le loro bocche erano unite e voraci, i loro fianchi si stavano stuzzicando, un preludio - non c’erano molti dubbi su cosa stavano facendo quei due… non stavano parlando di scienza, piuttosto di... magia.

Aveva voglia di chiedere a Loki se ora potevano andare, se quella sua follia era finalmente terminata, se la voleva smettere con tutte quelle sciocchezze, la piantava di pensare in modo improprio ad un Mortale? Non era ora?
Ma non era il caso, lo capiva perfino lui.

Aspettarono finché Tony non scivolò nel buio con la sua conquista. Forse avrebbero giocato a Hnefatafl, per carità, ma non gli sembrava probabile, e Loki, che in fondo lo conosceva meglio, questo lo avrebbe saputo di sicuro: Anthony Stark preferiva lo Hnefatafl al sesso? Nel caso, per la festa di Natale, gli avrebbe regalato una scacchiera... A scacchi verdi ed oro.

Entrarono per la porta finestra dentro il salone, un ingresso discreto - Loki salutò educatamente le persone che conosceva. Banner guardò intimorito intorno a sé, come se stesse cercando qualcuno, sollevato di non trovarlo, ma non disse nulla. Banner non aveva fermato l'Uomo di Ferro, per farlo ragionare.

Loki non chiese di nessuno, e nessuno trovò strano che non nominasse mai il padrone di casa - eppure erano amici - si vedeva che il sollievo di non rispondere non li faceva ragionare, altrimenti lo avrebbero capito, che Loki non chiedeva perché già conosceva la risposta, e non aveva nessuna voglia di sentirsela sbattere in faccia.
Thor stette tutto il tempo accanto a lui, non mollandolo di un pollice.

“Vuoi andare a dormire?” chiese con cortesia, la voce un rimbombo. Banner sobbalzò, con lo stesso sguardo di un cinghiale quando si accorge che c'è una freccia puntata dritto in uno dei suoi occhi, ma Loki scosse la testa: la sua stanza di ospite-prigioniero-pupillo-temporaneamente minorenne era davanti a quella di Tony. E ultimamente non la aveva usata tanto.

“Sarai stanco” insistette Thor, “Viaggiare con la magia per i tuoi percorsi…” fece un gesto vago. “Senza Bifrost...” Loki annuì. Non ricordava perché il Bifrost fosse in quelle condizioni, i suoi ricordi più chiari erano solo dopo Tony - chiuse gli occhi - bei ricordi, come no?

“Ho una stanza su, all’ultimo piano, possiamo dormire insieme, come da bambini.” propose Thor ridendo.

“Russi…” replicò Loki, a disagio. Thor aveva visto quello che aveva visto Loki, il senso dell'offerta gli era chiaro, ma non c'erano altri posti dove andare. Loki non voleva sentire per tutta la notte i sospiri di Tony, immaginare cosa stava facendo... e poi incrociarlo il giorno dopo e fare finta di nulla.

“E tu hai i piedi i freddi. Ma hai il permesso di svegliarmi se faccio troppo rumore…” Thor sorrise, con quel suo sorriso largo da ragazzone, di quando erano bambini e correvano insieme per i corridoi del Palazzo e Midgard era solo un nome durante le lezioni di geografia.
Poi Thor gli circondò le spalle con un braccio, stringendolo a sé.

Chi dice di amarti più di quanto ti ami tuo fratello, dice un mare di balle pensò. Glielo avrebbe voluto dire, ma non era il momento.


Si limitò ad abbracciarlo, sperando che solo un ricordo, solo uno, si facesse spazio nella mente di Loki. Solo uno.
   
 
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