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Autore: LaSignorinaRotterMaier    15/10/2016    2 recensioni
[ Classificata 2 al contest Phobos e Deimos indetto da Meryl watase sul forum di efp. ]
Attraverso il Genjutsu nemico, in quello spazio così ristretto, si risvegliarono in me la recondita paura per gli spazi stretti. Ma il mio inconscio aveva riprodotto Sasuke come immagine di conforto e incoraggiamento, aiutandomi a combattere la paura. Sospirai ripensando al suo confortante calore, crogiolandomi nel ricordo di Sasuke che era lontano e, malgrado la rabbia che provavo dentro, speravo con tutto il cuore nel suo imminente ritorno.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Claustrophobia.

 

 

 

 

 

 

Faceva un caldo assurdo nel deserto, verso Suna. Avevamo appena ricominciato a correre ed eravamo già zuppi di sudore. Naruto era almeno due o tre passi avanti a me e mi esortava a seguirlo, rassicurandomi che mancava poco alla nostra destinazione. Sbattevo le palpebre più volte, per cercare di resistere all’afa. Mi sforzai di aumentare la velocità della mia corsa ma improvvisamente un senso di soffocamento cominciò a invadermi lentamente la gola, come un rigurgito acido. Boccheggiai cedendo sulle ginocchia. Presi il mio collo fra le mani, provando a riprendere aria. Chiusi gli occhi e quando li riaprii mi ritrovai fra quattro mura di freddo acciaio. Mi alzai e percorsi il perimetro di quel minuscolo quadrato grigio, per accettarmi che quello che stavo vedendo non fosse un miraggio. Ero completamente immersa nel buio e questo accentuò maggiormente il mio stato d'ansia. Non smisi nemmeno per un attimo di toccare quella parete liscia e fredda, dovevo in qualche modo tranquillizzarmi, sapere di essere perlomeno dentro qualcosa di stabile. Questa consapevolezza avrebbe dovuto confortarmi ma, mentre continuavo con il mio sopralluogo, ad un tratto, sentii qualcosa sotto le mie dita. Le ritrassi di scatto e avvertii un respiro profondo sfiorarmi le guance. Indietreggiai, andando però ad urtare contro la parete opposta, incominciando a percepire un fortissimo senso di asfissia. Il cuore cominciò a pompare forte per la opprimente paura. Emisi un grido ma una mano mi tappò la bocca. Era terribilmente fredda.

<< Sei sola. Completamente immersa nell'oscurità. >> disse, una voce sconosciuta, quasi inumana.

Delle dita incominciarono ad entrarmi una ad una all'interno della mia cavità orale, impedendomi di prendere aria, mentre quella strana presenza si avvicinò ancora di più al mio corpo. Mi dimenai cercando di sfuggirgli ma possedeva una forza sovrumana, capace di neutralizzare la mia volontà. Sentii i miei polmoni gonfiarsi al limite del possibile, affamati di ossigeno. Di rimando, quel demonio attaccò il suo torace al mio e irrimediabilmente allentò il mio respiro.

<< Senti come le mura stanno pian piano avvicinandosi a te? Le senti? >> ridacchiò, e il suo sorriso malefico scintillò nell’oscurità.

Captai le sue dita scendere più in profondità, graffiandomi atrocemente la gola. Incominciai a tremare convulsamente e, per appurare la veridicità delle sue parole, allargai le braccia, ma subito le nocche delle mani sbatterono contro qualcosa di freddo e metallico. Spalancai gli occhi respirando a fatica, le pareti erano davvero pericolosamente vicine e il peso di quel busto sul mio, rese il mio fiato ancora più affannoso. La paura si impadronì di me e la claustrofobia prese corpo. L'ambiente s'illuminò ed io riuscii finalmente a vederla. Era davanti a me. Io stessa ero davanti a me. Il naso dell’altra me quasi sfiorava il mio, i suoi occhi non avevano pupille e mi guardavano compiaciuti del terrore che mi stava logorando l’anima. E poi di nuovo le tenebre, accompagnate dalla sua maligna risata. Sentii un enorme peso sullo stomaco, come se le dita di quel demonio fossero arrivate fin laggiù per continuare la sua crudele tortura.

<< Sei sempre stata d'intralcio a tutti, sei una nullità. >> sentenziò quella presenza, mentre le mura erano oramai incollati ai nostri corpi, stringendoci ancora di più.

Spalancai gli occhi, sentivo le pupille fuoriuscire dalle orbite per la paura. Mi aggrappai alla figura che era davanti a me, implorandola di lasciarmi andare. Ma non ricevetti nessuna reazione e il respiro continuò ad avanzare sempre più faticosamente. Chiusi gli occhi. Mi sentivo morire.

<< Sakura >> una voce calda e profonda, mi chiamò.

Aprii le palpebre, con quel poco di forza che avevo nel corpo, e vidi finalmente una luce, che fioca e tenue, mi inondò la vista. Un rumore di passi mi svegliò completamente da quello stato di silenziosa agonia. Vidi dei fili neri volteggiare nell'aria e uno sguardo profondo e oscuro. Sasuke.

<< Per vincere la paura devi diventare paura >>

<< Sasuke! >> invocai, non riuscendo a vederlo.

<< Devi bearti delle paure degli altri >> continuò, ma non riuscivo a prestargli attenzione. L’oscurità mi aveva privato della vista e della facoltà di respirare.

<uomini temono soprattutto quello che non vedono >> disse, con voce ferma e decisa. Iniziai ad andare nel panico quando avvertii la presenza farsi ancora più vicina, troppo. Ad un tratto, però, un calore mi avvolse e con diffidenza guardai sottecchi cosa stesse succedendo e vidi le braccia forti e muscolose di Sasuke circondarmi, come se volesse proteggermi.

<< Devi diventare un pensiero orribile. Diventare un'idea! Senti come il tuo terrore annebbia i tuoi sensi >> s'interruppe, quando qualcosa gli colpì la schiena. Guardai oltre le sue spalle e vidi la me stessa demoniaca prenderlo a pugni, come per liberarsi di quell'ostacolo e poi incollarsi di nuovo a me.

<< Sakura, ascoltami >> arrancò Sasuke, cercando di non farmi cadere di nuovo nello spavento << Apprezza il suo potere di distorcere e di tenere a freno. E convinciti che questo potere può essere tuo >> continuò, mentre incorporava a sé la mia paura.

Vederlo combattere per me, contro quel mostro demoniaco, mi fece rendere conto che non ero affatto sola, avevo qualcuno su cui poter contare. Nascosi il volto nel petto di Sasuke e chiusi gli occhi assorbendo quell'agglomerato di sensazioni positive che il suo corpo mi trasmetteva.

<< Abbraccia la tua peggior paura. Diventa una cosa sola con l'oscurità. Focalizza. >>

Lo strinsi ancora più forte mentre strazianti urla demoniache si liberarono nell'aria, facendomi tremare per un attimo.

<< Concentrati! >> esclamò , affondando le dita nei miei capelli arruffati per il sudore.

Ritornai in me e alzai per un attimo il capo per incrociare il volto di Sasuke che, intanto, mi fissò con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra.

Quell'idilliaca immagine andò lentamente a pezzi e, dietro di lui, comparve l'essere demoniaco completamente inerme, come morto.

<< Domina i tuoi sensi >> concluse Sasuke.

Mi distaccai indietreggiando con decisione da quel corpo privo di vita. L'ambiente si estese e riprese magicamente colore. Al contatto con la terra, la figura infernale divenne cenere e i miei polmoni, automaticamente, ricominciarono a riempirsi di ossigeno. Il mio respiro si regolarizzò. Mi guardai intorno, impaziente di vedere Sasuke, ma di lui nemmeno l'ombra. Abbracciai l’idea che l’immagine di Sasuke non era altro che frutto della mia immaginazione e che lo avevo visto soltanto perché sentivo il bisogno di averlo vicino.

<< Sakura! >> Naruto si fermò davanti a me, rosso in viso, cercando di riprendere fiato << Tutto bene? >>

<< Naruto, scusami, io... Che cosa è successo? >> chiesi, ancora un po' frastornata.

<< Credo che siamo caduti vittime di un Genjutsu >> risposi, anche se incerto ed io capii.

<< Una trappola... >> mormorai.

<< Questo significa che siamo sulla via giusta! >> esultò Naruto, ebbro di gioia.

<< Dobbiamo essere cauti >> lo avvertii, e, in silenzio,incominciammo a riprendere il cammino per l’infinito mare di sabbia rovente, riflettendo circa quello che ci era appena successo. Attraverso il Genjutsu nemico, in quello spazio così ristretto, si risvegliarono in me la mia recondita paura per gli spazi stretti. Ma il mio inconscio aveva riprodotto Sasuke come immagine di conforto e incoraggiamento, aiutandomi a combattere la paura. Sospirai ripensando al suo confortante calore, crogiolandomi nel ricordo di Sasuke che era lontano e, malgrado la rabbia che provavo dentro, speravo con tutto il cuore nel suo imminente ritorno.

   
 
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