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Autore: midnight89    10/05/2009    0 recensioni
Chi non conosce Get backers??Tutti o quasi...così ho deciso di scrivere questa fanfiction..Ban e Ginji vincono un premio,una settimana ad Okinawa tutto compreso,riusciranno in 7giorni a riordinare i loro sentimenti?Per chi è incuriosito o chi adora la coppia BnxGinji,ecco questa fanfiction (IN PROSEGUIMENTO)
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era già alto da tempo ma i suoi raggi impertinenti non avevano ancora raggiunto i suoi occhi ancora chiusi

Finalmente ecco qui il nuovo capitolo!Il mio vecchio pc si è rotto ed ho dovuto comprarne uno nuovo, ma ho anche perso tutti i dati. Per bontà divina gran parte li ho recuperati e pochi giorni fa ho ritrovato anche questa fan-fiction di cui ora mi accingo a completarne la pubblicazione. Se non mi avete ancora abbandonato lasciate che vi auguri come sempre una…

BUONA LETTURA!

 

Il sole era già alto da tempo ma i suoi raggi impertinenti non avevano ancora raggiunto i suoi occhi ancora chiusi. Fu un profumo caldo e dolce a destarlo.

-Sapevo che con questi ti saresti svegliato di certo...-esclamò una voce divertita. Un sorriso si dipinse sulle labbra del biondino che poco a poco aprì gli occhi bruni.

-Guten Morgen...-disse Ban dandogli un bacio veloce sulle labbra.

Ginji si leccò le labbra e poi esclamò sorpreso

-Ban-chan non vale!Non mi hai aspettato!Hai già mangiato una brioche!-.

Quello sorrise e gliene porse una che immediatamente Ginji addentò felice, talmente era buona e fragrante.

-Ero sicuro che potessero farti piacere...-esclamò sorseggiando del caffè. Il biondino sorrise con le labbra zuccherate che vennero poi attentamente ripulite da quelle di Ban.

-Dove vuoi andare oggi?-domandò accarezzandogli il capo.

-Dovunque,mi basta restare con te ,Ban-chan...-disse ingurgitando un secondo croissant. Il moro sorrise. -Come vuoi,allora vestiti...-e detto questo si alzò.

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Avrebbero potuto anche rimanere tutta la mattina seduti su di una panchina per quello che gli importava. Non aveva rilievo il dove fossero, l’importante era starci insieme. Così pensava Ginji, affiancando Ban in quella passeggiata verso l’ignoto. Aveva più volte avuto la tentazione di prendergli la mano, ma la situazione sarebbe divenuta certamente imbarazzante, anche per Ban. Così si limitava a stragli accanto e guardarlo con la coda dell’occhio. Dal canto suo Ban sperava di non sbagliare strada, aveva un posto speciale dove avrebbero potuto starsene in pace senza dover tener conto di nessuno.

Avevano superato tutte le spiagge attrezzate e ora il biondino si guardava in giro curioso.

-Dove stiamo andando Ban-chan?-domandò allegro. Il compagno sorrise e si fermò.

 -Stiamo andando qui. Siamo arrivati...-esclamò voltandosi verso una spiaggia libera totalmente deserta. Ginji la osservò a lungo, era totalmente deserta eppure non erano troppo lontano dal centro d’Okinawa.

Era un’isola felice in mezzo ad un arcipelago infinito. L’unico suono che rompeva il silenzio era quello del mare adornato da una tiepida brezza marina e il richiamo di qualche gabbiano lontano.

-Che dici?-domandò il moro attendendo con trepidazione una risposta. Ginji gli sorrise.

 -Davvero bello Ban-chan...-Bastò quello,non servivano tante parole per comprendersi.

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Il sole era già alto nel cielo cosicché non ritennero opportuno prendersi un’insolazione il penultimo giorno di vacanza e non appena l’orologio segnò le 12.30

uscirono dall’acqua e si sdraiarono sulla sabbia facendosi asciugare dal sole.

Ginji aveva lo sguardo fisso in cielo e sembrava costantemente immerso nei suoi pensieri. -Non mi hai ancora detto cos’hai...sono giorni che sei taciturno...- esclamò Ban mentre si scrollava della sabbia e si metteva a sedere sotto l’ombrellone.

-Eh?-domandò Ginji uscendo da chissà quale meditazione.

 -Ecco appunto...- disse sospirando il moro. Il biondino si alzò e andò a sedersi vicino con un mezzo sorriso sul volto.

-Vuoi sapere cos’avevo?- domandò come se volesse essere certo di ciò che aveva udito. Ban annuì debolmente con il capo non togliendogli gli occhi di dosso. Ginji mostrò un sorriso radioso.

-A dir la verità ero confuso...riguardo noi ecco...-disse facendo arrossire le sue guance.

-Ah...-esclamò abbassando il capo.

 -Quella sera dopo che quel gruppo di bulli ci avevano sfidato,beh ecco...c’è stato un momento che tu...ecco a me sembrava...-come poteva spiegare il tutto?

Assurda poi la situazione che s’imbarazzasse ancora in quella maniera.

-...che ti volessi baciare per caso?-finì la frase il moro mostrando un sorriso affascinante.

-Beh ecco...si.- ammise timoroso il biondino.

-Capisco...-e detto questo Ban si alzò stiracchiandosi.

-Vado a prendere qualcosa da mangiare o ben presto ti brontolerà lo stomaco,ho visto prima di venire qui che c’era un negozio di...-venne bruscamente interrotto.

-Ban-chan!Non mi hai risposto...-sul finire la frase perdeva ogni genere di sicurezza. Il moro dopo avere mostrato uno sguardo sorpreso. Si avvicinò al compagno e gli diede un veloce bacio sulle labbra. -Hai bisogno di ulteriori conferme,baka?- disse queste parole solleticandogli le labbra. Il biondino sorrise e per risposta lo baciò con passione.

-Ok,ho capito che hai fame...torno subito!-esclamò Ban staccandosi un poco mal volentieri dal compagno e infilandosi le ciabatte si avviò verso la strada.

Ginji lo osservò sino a quando lo vide attraversare e scomparire alla sua vista. Fu colto d’improvviso da un desiderio irrefrenabile di ridere, saltare, cantare come un matto. Era così folle essere innamorati?Forse perchè non aveva mai provato a convivere con un Ban dolce ventiquattro ore su ventiquattro, anche se la cosa non gli dispiaceva minimamente, gli faceva uno strano effetto.

Filtrò i raggi del sole con la mano e osservò i gabbiani che con le ali immobili si lasciavano cullare dal vento, erano liberi in cielo, senza preoccupazioni. Lo sarebbero stati anche loro?

Passò una mezz’ora buona e il biondino cominciava a chiedersi che fine avesse mai fatto il compagno quando la luce venne improvvisamente a mancare, due mani gli avevano oscurato la vista. Ginji sorrise.

-Ban-chan?-domandò già certo della risposta.

-Spero ti vada bene...- disse il moro mettendogli tra le mani un panino dal profumo decisamente invitante.

-Come mai ci hai messo così tanto?-domandò mentre Ban si sedeva a fianco.

 -C’era coda...-tagliò secco il ragazzo addentando il suo panino.

-Capisco...-esclamò Ginji leggermente turbato. Era calato un silenzio strano, misterioso a dirla tutta. Ban era strano, sembrava pensieroso. Il biondino non ritenne opportuno fare domande o le risposte sarebbero state tutte certamente negative, così che spazzolò rapidamente il suo pranzo per poi alzarsi facendo finta di stiracchiarsi e così fare qualche passo indietro per poi sedersi dietro Ban e cingerlo con le braccia,gesto che sorprese notevolmente il moro.

 -C’è qualcosa che non va, Ban-chan?-domandò appoggiando il capo sulla sua schiena. Il compagno stupito sulle prime, abbandonò per un momento il suo pranzo e strinse una mano a Ginji

-No,non è nulla...forse...-fece una pausa in cui sorrise-...forse mi fa uno strano effetto tutto questo...-esclamò piano. Il biondino rise

 -Ban-chan non pensavo fossi così sentimentale...-.

Il moro rispose subito con quanto sarcasmo era capace di utilizzare in quel momento

-Infatti io non sono sentimentale, sono solo un ottimo attore-.

-Lo sospettavo. Infondo rimarrai sempre  manesco, venale ed egocentrico...-e Ban stava per rispondergli su tono quando le labbra del compagno si fecero vicino al suo orecchio

-...ed è anche per questo che sono innamorato di te...-. Il moro fu zittito in un modo che certo non si aspettava, non avrebbe mai creduto di udire simili parole dalle labbra di Ginji, o perlomeno non rivolte a lui,nonostante il loro rapporto si fosse notevolmente evoluto.

Terminò quel che rimaneva del suo pranzo mentre Ginji gli si era accoccolato sulla schiena con gli occhi semichiusi.

-Non credere che ti permetta di restare lì all’infinito...-disse mentre beveva avidamente una bottiglietta d’acqua. Il biondino si risvegliò come d’improvviso ed esclamò con tono lamentoso

-Anch’io Ban-chan!- riferendosi alla bottiglietta che con un gesto divertito Ban allontanò alla sua presa.

 -Sapevo che l’avresti fatto-disse staccandosi da lui e tentando di afferrare la fonte della sua salvezza. Ovviamente il moro non aveva nessun’intenzione di cedergliela così facilmente, era un piacere troppo forte vedere i tentativi inconcludenti di Ginji per rubargliela. Se aveva avuto alcune possibilità quando erano seduti, ora che erano in piedi era inutile dire che finiva per mangiare sabbia per tutte le volte che scivolava nel prenderla. Alla fine il compagno si arrese sedendosi sulla sabbia con le ginocchia strette al petto.

 -Sei cattivo Ban-chan!Mi si seccherà la gola  e non potrò più parlare...-esclamò piagnucolando tentando di commuovere in qualche maniera il moro.

 -Quale dispiacere...mi priverai di sentire i tuoi capricci?- esclamò sarcastico.

-Non parlerò più e avrò la voce rauca e mi seccheranno anche le labbra...-esclamò tentando di puntare su qualcosa che interessasse nel vivo il compagno. Il moro sospirò e poi si avvicinò mettendosi di fronte.

-Questo in effetti sarebbe problematico...-.Ginji alzò appena il volto felice di aver raggiunto il suo scopo.

-Ecco vedi...dai Ban-chan!-esclamò allungando la mano. Il moro sorrise e anziché dargliela la bevve fino all’ultimo goccio e prima che Ginji potesse recriminare ancora si abbassò e lo baciò permettendogli di bere direttamente dalle sue labbra. A Ginji quell’azione sorprese in maniera inverosimile, tanto che per poco non gli andò di traverso la bevanda.

-Dissetato?-domandò il compagno a pochi centimetri da lui.

-Sei sempre il solito...-esclamò imbarazzato il biondino.

-Sei stato tu a dirmi che ti piaccio per questo, no?-rispose prontamente Ban sistemandogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Ginji sorrise. -Mi arrendo.-

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Ban si era addormentato sotto l’ombrellone cullato da quella piacevole brezza, riparato da quei raggi cuocenti da un ampio e ombroso ombrellone, mentre Ginji se ne stava seduto ad osservare con sguardo perso il mare e le sue indomabili onde che sembravano quasi voler fuggire dal mare e raggiungere la spiaggia, ma ad ogni slancio queste venivano ricatturate dal mare e di nuovo allontanate dalla spiaggia.

Si voltò poi a guardare Ban, in quell’istante appariva in tutta la sua debolezza, respiro tranquillo, muscoli rilassati, occhi chiusi e mente totalmente lontana dalla realtà. In quell’istante avrebbero potuto fargli di tutto e non se ne sarebbe accorto, era davvero raro vedere Ban Mido così indifeso, era davvero un privilegio. Il biondino gli si avvicinò piano senza far rumore, voleva vederlo da vicino. Con estrema delicatezza gli tolse gli occhialetti viola e li appoggiò con cura sopra le salviette. Senza quelle difese Ban appariva in tutta la sua bellezza angelica e demoniaca insieme, logico capire il perchè avesse così tante ammiratrici. Lui più che quegli occhi da cucciolone non poteva mostrare, non aveva quell’eleganza innata e quello spirito che contraddistingueva Ban da lui.

Aveva ancora indosso il profumo del mare e Ginji lo assaporò chiudendo gli occhi e sfiorando appena quella pelle lattea. Poi un’idea gli balenò in mente, era rischiosa ma sicuramente piuttosto divertente. Si mise subito all’opera.

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Essere svegliati con un bacio è sicuramente il massimo del romanticismo e certo Ban non poté che apprezzare quel gesto da parte del compagno. Lo assaporò solo con il tatto, non aprendo gli occhi, voleva gustarsi quelle sensazioni rimanendo cieco, ma quando volle sfiorare con le sue mani quel volto qualcosa glielo bloccò. Le sue mani erano come paralizzate e non potevano muoversi, ma anche tutto il suo corpo!

Subito spalancò gli occhi e la sua ansia si placò quasi immediatamente. In effetti, a dirla tutta, era veramente prigioniero e impossibilitato a muoversi. -Ginji...-esclamò con tono incline all’infuriarsi. Questo fu subito ben inteso dal compagno che nonostante piangesse per le risate già correva verso il mare, con la speranza di salvarsi.

-...Io ti uccido!-esclamò Ban saltano fuori della sua prigione di sabbia e scattando verso il biondino.

Superfluo è ormai spiegare cosa avesse fatto Ginji per ingannare il tempo,era stata una tentazione troppo forte ricoprire completamente Ban di sabbia lasciandogli fuori solamente la testa a riccio.

Invano il compagno scappò da Ban che in pochi istanti l’aveva acciuffato braccandolo da dietro.

 -E così mi attacchi durante il sonno, eh?-esclamò sprezzante ma allo stesso tempo sorridendo.

 -Gomen...Ban-chan...-tentò il giovane.

-No,no...questa volta il suo sguardo da cucciolo non ti salverà...-esclamò con un sorriso ambiguo.

Inutile dire che la “pena” inflitta da Ban non fu poi così dolorosa. Diciamo che si divertiva come un gatto con la sua preda. Permetteva a Ginji di scappare, poi lo riacciuffava e lo cacciava sott’acqua oppure lo spruzzava, senza mai però allentare la presa, adorava vederlo alle strette, soprattutto se era lui a metterlo in quelle situazioni.

Trascorsero così il pomeriggio, accorgendosi dell’ora solo quando il sole tramontava, e fu allora che Ban raccolse le preghiere di Ginji.

-...Ban-chan...stop...per piacere...- ansimò il biondino scostandosi i capelli bagnati dalla fronte e raggiungendo una zona del mare in cui si toccasse. Ban lo seguì ma quando intuì che il compagno voleva raggiungere la riva lo prese per un braccio e lo voltò ritrovandosi a pochi centimetri.

-Credi di aver già finito?-gli sussurrò  baciandogli una guancia.

 -Ma Ban-chan...avevi detto...-tentò di ribattere il ragazzo. Ban sorrise.

 -Allora l’ultimo...-disse continuandolo a baciare sul viso e ritornando in una zona in cui a mala pena si toccava.

 -...Ban-chan...-.

Non capiva cosa il compagno volesse fare, ma gli piaceva da matti quella situazione. -Fidati...-gli sussurrò Ban e costringendolo ad andare sott’acqua con lui. Il biondino tenne chiusi gli occhi e percepì distintamente i movimenti di Ban, le sue mani che gli prendevano il volto, le sue labbra che si avvicinavano e lo baciavano.

Indescrivibile cosa provò in quell’istante, sentire improvvisamente freddo intorno e un calore nascere dall’interno e diramarsi per tutto il corpo. Un desiderio irrefrenabile di non staccarsi mai più e di bloccare il tempo in quel singolo istante.

Nonostante questo però, quando l’ossigeno finì furono costretti a riemergere. Ginji con un lieve rossore sulle guance, poiché certo non si aspettava un simile gesto, Ban divertito nel vederlo così. Si guardarono un attimo e poi Ginji esclamò.

-Altre sorprese Ban-chan?-. Il moro sorrise indeciso su come rispondere,ma pi si limitò a rimanere in silenzio e a seguire il compagno fuori dall’acqua. Ora doveva dirgli la cosa più difficile.

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-Dai Ban-chan!Ho una fame tremenda!-strepitò Ginji lamentandosi della lentezza del compagno. Ban si allacciò l’ultimo bottone della camicia e fece cenno a Ginji di avvicinarsi e sedersi. Il biondino piuttosto incuriosito, ubbidì senza fare domande.

-Cos’hai Ban-chan?-domandò vedendo quell’espressione seria sul suo volto. Il compagno per tutta risposta si accese una sigaretta e solo dopo arene aspirato gli si sedette di fronte.

-Ginji mi spiace,ma questa sera dovrai rimanere ad aspettarmi in albergo da solo...-.Il biondino fu piuttosto sorpreso per quell’affermazione, voleva dire solo una cosa.

 -Perché mi dici questo?Avevo ragione io a pensare che ci fosse di mezzo una missione,vero?E vuoi tenermi fuori per delle assurde ragioni,per caso?Ban-chan avevi detto che...-lo sguardo di Ban lo fece zittire.

-Non c’è nessuna missione Ginji. La cosa è molto più semplice...-esclamò aspirando nuovamente dalla sigaretta.

-Il problema è che non ci bastano i soldi per i biglietti sia per l’aereo e per lo shinkansen...così oggi a pranzo ho ricontattato il gestore di quel bar...gli ho chiesto di prendermi per questa sera...così domani possiamo partire senza problemi...-.Ginji rimase in silenzio e poi replicò –

Allora vengo anch’io!Non voglio che debba lavorare solo tu!E poi so bene che tu preferisci fare solamente il riportatore e non altro...-.Ban sorrise e poi gli avvicinò il volto e gli sussurrò

 -Meglio di no. Mi distrarresti troppo...-e gli baciò l’orecchio.

 -Non è vero Ban-chan...-mugolò il biondino.

Alla fine, in un modo o in un altro era sempre Ban ad averla vinta. Inutile dire che sapesse alla perfezione come ottenere il consenso del compagno. Ora stavano camminando nel centro diretti verso l’albergo.

 -Fino a che ora starai via?- domandò ad un certo punto il biondino. Ban lo guardò sorridendo.

-Ehi,mica devi abbatterti così!Guarda che mica ti lascio per sempre, saranno tre o quattro orette...-.

Ginji sobbalzò.

 -Così tanto?Posso venirti a trovare?-domandò ansioso.

-No,mi faresti distrarre,lo sai. E poi non ti ricordi nel Mugenjo quanto siamo stati divisi?Tu eri con Akabane ed io con quel garzone da circo...Sei sopravissuto, no?- disse gettando il mozzicone in un cestino.

 -Per bontà divina,Akabane avrebbe potuto attentare alla mai vita in ogni istante,...e poi non è vero che non mi mancavi!-esclamò arrossendo un poco. Ban rimase in silenzio, ma poi sorrise e senza preavviso lo cinse  a lui con un braccio.

 -B...Ban-chan?-era un poco imbarazzante andare in giro così. Come avrebbero potuto?

-Non ci guarda nessuno,baka. E comunque per me non è un problema...-e fece per staccarsi quando Ginji rafforzò la presa.

-No...-.

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Quando furono le 19.30 Ban dovette abbandonare il suo cucciolotto e recarsi a quel bar. -Non fare tardi, ok?-esclamò Ginji sulla porta della stanza.

-Si mamma...ah il maglione di lana ce l’ho...-e si beccò un cuscino in faccia.

-Spiritoso!-esclamò andandosi a sedere sul letto con le gambe e braccia incrociate. Ban sorrise e raccogliendo il cuscino gli si avvicinò.

-Su, non tenermi il broncio...-esclamò iniziando a mordicchiargli le labbra.

 -Non...non vale...-mugolò il biondino, accettando di buon grado quelle attenzioni.

-Devo andare...-disse Ban, non volendo interrompere per nulla al mondo quel contatto tanto piacevole.

-Va bene...-annuì il biondino. Ma nonostante questo Ban non accennò ad andar via e ciò fece sorridere Ginji che fece un piccolo risolino.

 -Ban-chan...devi andare...- esclamò staccandosi da lui.

Il moro sospirò -Dannata anguilla diligente...-esclamò prima di alzarsi e uscire dalla porta. Ginji rimase in contemplazione della porta per alcuni minuti poi accese la tv sperando che il tempo passasse in fretta.

 

  
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