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Autore: Youhavesavedme_    15/10/2016    3 recensioni
Forse nemmeno lo so quello che sei per me, quello che mi togli e quello che mi dai, talmente tanto che non lo so vedere per intero.
Forse nemmeno so spiegarti quell’emozione che mi porto dentro e perennemente mi segue quando so che stai bene, che sei felice, che le cose vanno per il meglio, ma anche quella che mi perseguita quando so che stai male e sei triste o quando so che ti fanno del male. Pensa, sembrerà strano, ma mi vengono i brividi ad immaginarti con le lacrime agli occhi a causa del male che gratuitamente gli altri fanno. Ogni giorno, nonostante non sia la realtà, per me è come se entrambi stessimo vivendo simultaneamente compiendo gli stessi gesti, guardando le stesse cose, muovendoci nello stesso modo e pensando alle stesse cose, è come se ti sentissi parte di me, anche se a distanza.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sing me to sleep.
 
Volevo dirti che ti aspetto qua.
Volevo dirtelo ma no, non ti ho avvisato e me ne resto da sola con il mio orgoglio che uccide quello che voglio”

 
Forse nemmeno lo so quello che sei per me, quello che mi togli e quello che mi dai, talmente tanto che non lo so vedere per intero.
Forse nemmeno so spiegarti quell’emozione che mi porto dentro e perennemente mi segue quando so che stai bene, che sei felice, che le cose vanno per il meglio, ma anche quella che mi perseguita quando so che stai male e sei triste o quando so che ti fanno del male.
Pensa, sembrerà strano, ma mi vengono i brividi ad immaginarti con le lacrime agli occhi a causa del male che gratuitamente gli altri fanno. Ogni giorno, nonostante non sia la realtà, per me è come se entrambi stessimo vivendo simultaneamente compiendo gli stessi gesti, guardando le stesse cose, muovendoci nello stesso modo e pensando alle stesse cose, è come se ti sentissi parte di me, anche se a distanza.
Io che piango, io che rido, io che grido per il dolore che mi pervade quando realizzo di non poterti avere, cerco di convincermi che tutto passa anche se so che l’unico modo per superarlo sarebbe l’averti accanto, senza nessuna barriera, senza nessuna lontananza, senza nessun ostacolo, senza nessun impedimento, senza la paura di perderti, di vedere che ti sgretoli tra le mie mani, nel dolore di vederti di nuovo andare via, come tutte le volte nelle quali ti sento vicino, ma quando sono io che faccio un passo verso di te, tu ne fai altri lontano da me, aumentando sempre di più la distanza che ci divide.

Se potessi scriverei di tutti gli avvenimenti che immagino, scriverei di quanto solo guardandoti mi hai cambiata per sempre, e di quanto ho capito che avendoti vicino riuscirei a migliorare me stessa, ad avere fiducia negli altri, ad avere accanto qualcuno che mi protegge e che mi aiuta a crescere, senza il mio difetto di scappare davanti ai problemi, ma soprattutto senza la paura di essere abbandonata per il mio non essere abbastanza.
Scriverei del fatto che ti ho dato tutta me stessa, senza chiederti nulla in cambio come tutte le persone che una dopo l’altra ti sono state vicine, ma semplicemente permettendoti di far emergere tutto quello che già avevi dentro.
Nella tua vita hai provato tante cose, hai vissuto tanti amori, hai seguito tante donne, sei cambiato talmente tante volte per gli altri, che ora non sai più chi sei, tanto da sentirti trasparente ai loro occhi, quasi come se ti passassero dinanzi senza vederti e senza fare caso al tuo dolore, senza la voglia di condividerlo con te, come estranei, che ti guardano senza realmente vedere, provano pietà, ma comunque se ne vanno, non comprendendo quello che in realtà provi. L’unica cosa che cerchi di fare è ritrovare, nel vuoto di una sera e nel silenzio più profondo, la forza che ti ha sempre contraddistinto, per tirarti fuori da quel dolore che provi a causa del male degli altri, quel dolore che tanto ti squarcia e non ti fa dormire. Se ci penso non siamo poi così diversi, entrambi non siamo fatti per restare soli e forse questa è l’unica ragione per cui noi siamo ancora qua, forse è l’unica ragione che non ci dividerà e ci terrà legati anche da così lontani e pensarci mi fa stare bene, mi da una motivazione per sorridere e per andare avanti, solo così sono in grado di non pensare a tutto quello che mi è successo, che ti è successo e che ci è successo, solo così sono in grado di avere la forza di continuare con la mia vita, aspettandoti.

Quando leggerai tutto questo, siediti, così potrò cominciare a raccontarti di me, di noi, di quando ho cominciato ad immaginare come tutto sarebbe potuto cominciare.
Ho bisogno di tornare dove tutto era partito e ripercorrere i miliardi di strade, che ci hanno avvicinati e allontanati, all’infinito.
Dov’è iniziato tutto? Lo ricordi, no? Mi hai incontrata una sera, al buio in un locale in una situazione sconveniente, ma quando ti ho incontrato è lì che ho capito di poter essere abbastanza per qualcuno. Ti sei preso cura di me, hai avuto la delicatezza di tenermi tra le tue mani come se fossi stata un oggetto delicato da proteggere, mi hai avvicinata al tuo petto e quando ti ho chiesto di rimanere mi hai risposto che noi non saremmo potuti essere nulla, perché non te la sentivi di ricominciare da capo con un’altra persona, non credevi di farcela di nuovo, avevi speso tutte le tue forze con altre donne che ti avevano ferito e volevi solo lasciarti tutto alle spalle senza il bisogno di ricominciare di nuovo con qualcun’altra.
Quando te ne sei andato ho provato ad immaginare invece cosa si celava dietro al tuo sguardo che lasciava capire altro rispetto a quello che mi avevi detto a parole e ti avevo immaginato innamorato di me, ma avevo capito che non me lo avresti mai detto perché non volevi lasciarti andare. Avevi bisogno di me, ma non me lo avevi mai voluto dimostrare nonostante tu volessi stare con me, mi avevi detto tempo dopo, quindi ho capito che io ti avevo salvata da come ti volevano loro, ti avevo protetto dai loro sguardi e dal loro volerti cambiare e fare del male, spogliandoti di ogni cosa con cui ti avevano vestito per ogni occasione alla quale dovevi fintamente partecipare, senza permetterci di raggiungere la nostra occasione.
Ti immagino nel futuro a portarmi il caffè a letto, lasciandomi un bacio sulla fronte con fare protettivo, come avevi sempre voluto fare, sentivi il bisogno di proteggermi, come si fa con una bambina piccola che sta imparando a conoscere il modo, volevi aiutarmi a conoscere il mondo degli adulti con il tuo aiuto, dopo tutte le nostre sofferenze. Ti immagino a portare i nostri bambini a scuola, a proteggerli con lo stesso amore con il quale proteggevi me e a promettermi di vivere con me, di amarmi e di rimanermi accanto, fino a quando saremo grigi, fino a quando saremo spettri.

Ogni volta che ti penso, prendo a morsi le mie stesse labbra, ricordando quel bagliore che avevi negli occhi che brillavano di un verde particolare, ma soprattutto ricordando la curva del tuo sorriso che faceva emergere quelle fossette che tanto amavo e che da sempre avevo desiderato toccare facendoti spuntare un po’ di rossore sulle guance e facendoti sorridere, perché avevi imparato a capire quanto le amavo, come amavo ed amo ogni dettaglio del tuo viso, perché eri solo tu che somigliavi alla felicità. Ogni volta che ti penso cerco di dare peso al tuo respiro poggiato dolcemente sul mio corpo quando vegli su di me quando faccio un incubo.
Sono sicura che pensandoti non potrei mai dire che ad un bel momento della nostra vita ci troveremo soli senza nulla da dire, perché so che tutt’ora che non sei qui con me non posso fare a meno di rivivere ogni momento che ho immaginando rabbrividendo per il fatto che ogni posto ed ogni canzone mi ricordi di te, che mi ricordi quanto siamo lontani e quanto per moltissimi aspetti siamo diversi. Ma io sempre ti aspetterò, sul ciglio della strada senza far rumore, perché ora come ora non c’è una misura per questa sofferenza, ora come ora nulla mi potrà impedire di sentirti meno vicino a causa della tua fama, ma niente paura ho messo in tasca un po’ del tuo respiro e qualche bacio di riserva per quando mi mancherai, perché oramai sei dentro di me per sempre come un tatuaggio.                                                                                                                                                                            
Ed ora che hai finito di leggere tutto quanto e ti sei rialzato, aspetta un attimo, ti prego, non andartene subito nonostante la paura nell’apprendere quanto siamo simili.
Fammi riprendere fiato e fammi riflettere su tutto quanto e prima di tutto fammi ricordare come ci si sente a sentire la tua voce, fammi ricordare quanti brividi fa venire la tua voce e quanta sicurezza possa trasmettere. Fai questo per me, ovunque ed in qualunque momento, come io farei ovunque ed in qualunque momento qualcosa per te, come ti starei vicina in ogni momento di bisogno. Ed ora ti prego canta per farmi addormentare, cullami con la tua meravigliosa voce, per allontanarmi da ogni paura e da ogni problema, da ogni incubo e da ogni insicurezza.
              
Pensa, anche se sei lontano riesco a sentire i tuoi sussurri nella mia mente, riesco a sentire il battito del tuo cuore nelle mie orecchie, sento rimbombare il rumore di quando il cuore rallenta ed aspetta un tuo respiro per prendere ossigeno.
Sento che ormai siamo divenuti altro oltre a quello che eravamo una volta perché io sono diventata ciò che non puoi abbracciare dato che siamo troppo lontani, quindi il nostro ricordo sarà per sempre la mia ninna nanna preferita.

Ed ora ti prego, non scappare, non potrei sopportare di averti fatto andare via da me a causa delle mie parole, non riuscirei a sopportare una vita senza la tua vicinanza, non riuscirei a credere di poter vivere ancora dopo il l’averti fatto capire che noi siamo così simili e così legati, da non poter sopravvivere uno senza l’altra.

Credimi se ti dico che ogni notte ti immagino nella mia realtà, steso al mio fianco che mi abbracci e ti prendi cura di me, senza però mai mostrarti, canti per farmi addormentare e poi te ne vai nello stesso modo in cui sei arrivato, perché hai paura che possa succederci qualcosa, quindi per evitarmi tanto dolore è come se tu in silenzio arrivassi da me per cullarmi e poi te ne andassi senza dimostrarmi la tua vicinanza e la tua presenza.

Non preoccuparti, sto imparando a convivere con l’idea di non poterti avere, so solo che fa male e non so nemmeno spiegarti quanto possa essere difficile vedere che altre persone possono abbracciarti e starti accanto, mi piacerebbe tanto avere questo privilegio, anche per un solo momento, mi piacerebbe rimpiazzare tutte quelle facce false e forzate con la mia, che non desidera altro che starti vicino e prendersi cura di te. Mi piacerebbe sapere cosa pensi quando ti succede qualcosa, quando qualcuno comincia a parlare male di te, ma posso solo vedere le foto che a tradimento ti fanno, con il tuo viso triste e sconsolato, come se sperassi nell’arrivo di qualcuno che possa salvarti e tirarti fuori da tutta questa monotonia e questo dolore.

Non preoccuparti, ho smesso di credere che prima o poi sarai mio, ho smesso di credere ad ogni immagine che mi compare nella mente, ho smesso di pensare anche solo per un momento che tu vedendomi avresti potuto scegliermi, insomma io non ho nulla di più rispetto alle altre ragazze, anzi forse ho molto in meno rispetto a loro. Credimi, sto facendo il possibile per allontanarmi da te, come potrai leggere i miei pensieri su di te sono molto contraddittori, perché un momento vorrei starti accanto e stringerti la mano e un momento dopo vorrei starti lontano per proteggermi da tutto il male che potrei vivere, ma detto sinceramente, non credo che potrei riuscire a pensare alla mia vita senza di te, non credo che poteri farcela a non pensarti e a non viverti, anche se a tutta questa distanza.

Credimi se ti dico che non posso fare a meno di amarti, perché altrimenti dovrei odiarti o addirittura dimenticarti ed io tutto questo non posso permettermelo, non ho la forza necessaria per farlo.

Vorrei poter sentire il tuo parere, vorrei parlarti faccia a faccia e capire la tua opinione, vorrei starti accanto, stringerti in un abbraccio e assaporare le tue labbra, ma tu sei sempre troppo distante da me, anche quando ti immagino accanto a me, lo fai in silenzio, senza farti notare, senza parlare, per evitare di affrontare questa situazione con me.
Vorrei sedermi accanto a te e parlare di quello che potremmo essere, ma non posso, così decido di immaginarti abbracciato a me, che canti una delle nostre tante canzoni che ci uniscono e mi fai addormentare, mentre entrambi piangiamo per il nostro non poterci sentire finalmente uniti.
 
Pov’s Harry.

In alcune situazioni mi sento così tanto strano da non riuscire a descrivere come mi sento nemmeno a tutte le persone che mi stanno vicino. A volte mi sembra di essere strettamente legato ad una persona totalmente lontana da me, mi sembra di compiere le sue stesse azioni, mi sembra quasi di averla sotto la mia ala protettiva come se fosse un qualcosa di talmente tanto delicato da non potermi permettere di frantumarla in mille pezzi. Spesso, proprio ad occhi aperti la immaginavo accanto a me, immaginavo di sfiorarla, di proteggerla e di fare l’amore con lei, ma non riesco a dare un volto a questa persona, nonostante mi passino davanti agli occhi che cerco di tenere ben aperti, migliaia di donne, ragazze, migliaia di foto, non riuscivo ad identificarla, sentivo solo di essere strettamente unito a lei, alla sua vita, ai suoi sguardi, ai suoi gesti. Ero parte di lei come lei era parte di me, ma non riuscivamo ad avvicinarci, mi sembrava quasi come se noi non potessimo avvicinarci e non riuscivo a capirne il motivo.

Immagino migliaia di momenti insieme a lei, momenti che mi fanno impazzire dalla voglia di averla, ma mi fanno allo stesso tempo sentire strano, perché non mi sembra possibile immaginare di avere dei figli e vivere un’intera vita con una donna che nemmeno conosco, ma non posso fare a meno di farlo, mi sembra inevitabile riprodurla al mio fianco mentre anche lei tenta di proteggermi dalla cattiveria del mondo perché ero così stanco di sentirmi solo.
Immagino frequentemente di averla con me e di dirle di stendersi in braccio a me, come una bambina che va protetta e coccolata. La immagino mentre viene scossa dalle sue solite paranoie sul peso, infatti quando penso a lei in questa situazione, sempre mi domanda se è troppo pesante ed io quasi a rassicurarla le lascio un bacio sulla fronte e le dico che non lo è, sorridendole, perché lei è perfetta così com’è. La immagino poi quasi cadere dalle mie braccia, quindi penso di dirle di stendersi meglio sopra al mio petto per non rischiare di cadere lontano da me, ed è sopra al mio petto che la vedo darmi uno, due, tre baci mentre io facevo scorrere la mia mano sulla sua schiena su e giù, lentamente, perché per me lei era qualcosa di troppo delicato. Ad un certo punto la vedevo cominciare a piangere e le chiedevo il motivo di queste sue lacrime mentre le sollevavo il mento, lei mi fissava un momento, quasi a vergognarsi di dirmelo, poi mi confessava la sua paura di perdermi e perdere tutto ciò che avevamo costruito. Io ti asciugavo le lacrime e ti sorridevo, tentando con ogni gesto, più che con le parole, di rassicurarla su ciò che eravamo noi.
Come poteva essere possibile una cosa del genere? Io non potevo permettermi di impazzire in questo modo per una persona che non avevo mai visto.
Mi ripeto continuamente di non riuscire a credere al fatto di sentirmi così vicino a qualcuno, di sentirmi così tanto capito da una persona che non sia parte della mia famiglia, non posso credere di compiere così tanti errori sperando che da un momento all’altro lei possa spuntare fuori dal suo nascondiglio e possa salvarmi.

Come potevo essere così stupido da credere che una persona così potesse essere innamorata di me? Non riuscivo a capacitarmi dell’importanza che quella persona stava assumendo all’interno della mia vita, ma allo stesso tempo non volevo e non potevo credere che quello scricciolo così dolce potesse interessarsi ad una persona come me, che in tanti criticavano, che in tanti odiavano, che in tanti allontanavano per la paura che io potessi loro rovinare la vita, non riuscivo a capirlo come potesse essermi così legata, sapevo solo che come lei lo era con me, che ero famoso e conosciuto, io lo ero con lei che per me era una sconosciuta, ma che sentivo di amare più della mia stessa vita.

Per evitare di continuare a soffrire ogni sera immaginavo di recarmi a casa sua, di stendermi accanto a lei che era stesa sul lato di quel meraviglioso corpo, di abbracciarla tenendola accanto al mio petto e cominciare a sussurrare al suo orecchio la verità su ciò che lei mi trasmetteva.
 
“My hands, your hands tight up like two ships drifting weightless,
waves try to break it
I’d do anything to save it.
Why is it so hard to say it?

I’m sorry if I say, I need you
But I don’t care, I’m not scared of love
‘Cause when I’m not with you I’m weaker
Is that so wrong? Is it so wrong?

So baby hold on to my heart
Need you to keep me from falling apart
I’ll always hold on
‘Cause you make me strong”
 
Non appena riuscivo a sentire il suo respiro farsi pesante, la stringevo ancor di più a me, poi immaginavo di scappare come un codardo, senza farle sentire la mia vicinanza, correre via da lei e continuare ad immaginarla a sentire il suo profumo e stringerla come se avessi rischiato di non poterla più vedere.

Vorrei poterle parlare da vicino, vorrei poterle chiedere tutti i giorni come sta, per guardarla negli occhi e vedere se la sua risposta è realmente sincera, vorrei poterla immaginare al mio fianco, perché tutte le volte che la immagino con qualcun altro mi riempio di rabbia, non riesco minimamente a pensarla con altri uomini che non sia io, anche se non è possibile che io sia così geloso di una persona che non è mai stata mia, ma solo che ho sentito come mia.

Vorrei che avessimo la possibilità di vederci, di desiderarci, di passare del tempo insieme, di viverci, di sentirci rispettivamente uno appartenente all’altro, vorrei che riuscissimo a vivere insieme, nonostante la paura che le cose possano andare male, ma so che in ogni caso non riuscirei a farla andare via da me, perché so che lei è quella giusta, so che lei sarebbe quella che merito, sarebbe quella che riuscirebbe a gestirmi, a controllarmi e a prendersi cura di me.

L’unica paura riguardo a tutto questo, sono i pensieri di entrambi, che ci uniscono, che ci avvicinano, ma che non ci permettono di avere un contatto, di vederci, di averci, quindi vorrei capire che cosa resterà, che cosa ne sarà di tutti questi piccoli dettagli, di queste piccole paure, di questi fili che ci uniscono e che ci permettono di restare in piedi grazie alla forza dell’altro, vorrei sapere come riusciremo a sopravvivere curandoci così da lontano, vorrei sapere tutto, ma non riuscirei ad essere convinto della risposta, perché l’unico modo per calmarmi sarebbe averti al mio fianco.
Infatti io avevo deciso che avrei preso di te la parte “peggiore”, quella che tutti avevano scartato. Mi prenderò la parte invisibile, quella che tutti evitano o fanno finta di non vedere perché non fa loro sufficientemente comodo accettarla e tentare di cullarla. Mi prenderò le colpe di chi non ti ha saputa amare, di chi ha giocato i tuoi sentimenti ai dadi, per scommessa, come non fossero importanti, mi prenderò tutto quello che per gli altri è il peggio e aspetterò fino a quando il tuo cuore non ricomincerà a battere un’altra volta, rendendomi felice.
Credimi se ti dico che aspetterò come un assetato in un deserto la goccia di dolcezza che uscirà dalle tue labbra, aspetterò i raggi del sole che usciranno dal tuo cuore, quelli che mi illumineranno e mi proteggeranno, come solo tu sei in grado di fare da lontano. Aspetterò il tuo amore, quello che nessuno ha mai visto, quello che percepisco che destini solo a me, quasi come fossi l’unico che lo merita, quasi come se ti spaventassi a questa consapevolezza, sapendomi lontano ma sapendoti così dipendente da una persona così distante. Aspetterò tutta la vita quell’attimo che ci avvicinerà, quello che ci farà sfiorare, anche da dietro ad un vetro, quello che ci farà percepire uno accanto all’altra e ci farà finalmente respirare, quasi come fossimo uno il respiro dell’altra. Aspetterò quell’attimo che sia per sempre o che duri un istante, come il bagliore di un lampo.
Aspetterò quel fatidico momento, quando tutti quelli che ti hanno fatto del male si accorgeranno di quello che hanno lasciato e solo in quel momento
tu sarai il mio respiro.
 
Avevo capito però che il nostro problema era tutto questo che ci stava morendo dentro senza darci la possibilità di unirci e amarci. Ed in ogni istante ti vengo a cercare negli attimi di silenzio, nei momenti di malinconia, nella tristezza e nella felicità, tento di raggiungerti in ogni modo, ma questo non mi è possibile.

Credo che ti troverò, ti cercherò fino ad averti al mio fianco e se non ci riuscirò ti dedicherò ogni mio pensiero, ogni mio momento,ogni mia canzone ogni mio gesto, fino a quando non riusciremo a stare insieme, perché io sono convinto di amarti, avevo compreso che anche solo immaginandoti nessun’altra sarebbe potuta contare allo stesso modo tuo, nessun’altra mi avrebbe aiutato a dimenticarti e ad amarti meno.

Ho bisogno di averti, averti con me per sempre.
 
 
“If you get out on the ocean
If you sail out on the sea…
If you get up in the mountains
If you go climbing on trees
Oh or through every emotion
When you know that they don’t care
Darling, that’s when I’m with you
Oh, I’ll go anywhere with you.”
 
 
*Angolo autrice*
Sono tornata con una nuova OS, spero vi piaccia tanto quanto ho adorato io scriverla, preoccupatevi perchè probabilmente tornerò presto con un’altra OS totalmente strappalacrime, preparatevi psicologicamente. Sto riflettendo molto bene, perché riguarda un tema molto delicato, ma sono sicura che ce la farò e sono sicura che verrà bene, spero di riuscire a pubblicarla presto, ma non vi assicuro nulla, voi intanto godetevi questa, vi prometto che tornerò. Il bellissimo banner è stato fatto da @ciuffano (su Twittah) non riesco a taggarla, ma è meraviglioso, grazie.
A presto, la vostra Carol.
  
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