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Autore: Elis_06    16/10/2016    0 recensioni
"Sento ancora la sensazione di freddo e bagnato sulle mani, provo a sfregare le dita e noto che si sono un po' appiccicate.
Sangue"
|Personaggio sorpresa|
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio. Ovunque guardo, mi sento avvolgere e stritolare dall'opprimente sensazione di trovarmi in un luogo sconosciuto senza luce. Senza via di fuga. Muovo una mano in cerca di qualcosa -qualsiasi cosa- che mi dia l'impressione dello spazio intorno a me. E tocco qualcosa. È qualcosa di morbido e caldo, ma immobile. Sono troppo curiosa per smettere di sfiorare con le dita la superficie bagnata e appiccicosa che si sta man mano spalmando sul mio palmo. Non so quanto tempo rimango così, a toccare qualcosa di invisibile con fare noncurante, sta di fatto che dopo qualche minuto -o forse qualche ora- i miei occhi si abituano al buio. Vedo un'ombra nell'oscurità, qualcosa che si muove sempre più lentamente, sbuffando e a volte grugnendo dalla fatica. C'è qualcosa qui. Sembra quasi che stia respirando, ma a mano a mano che premo di più la mano sulla superficie umida, il movimento rallenta, così come gli sbuffi. Sta diventando freddo, osservo. Sta morendo. Il panico mi assale. Mi stacco immediatamente da quel corpo e inizio ad indietreggiare, ma dopo pochi passi sbatto contro un muro e rimango immobile, trattenendo il fiato, studiando attentamente nel buio la figura davanti a me. Ci vuole poco più di un minuto perché smetta di muoversi. Sento ancora la sensazione di freddo e bagnato sulle mani, provo a sfregare le dita e noto che si sono un po' appiccicate. Sangue. Mi gira la testa, non capisco più niente, so solo che sto cadendo per terra e che l'impatto col terreno farà male. Ed inevitabilmente... -Ma come, non dirmi che ora provi compassione per lui?- una voce, che non capisco bene da dove provenga,  parla con voce roca e sibillante. Un brivido mi sale lungo la schiena. Lui, chi? -Eppure non la pensavi così quando gli hai staccato gli occhi con le tue stesse mani... Sento di stare per vomitare. Come avrei potuto uccidere qualcuno? Le luci della stanza si accendono, irradiando una luce potente che mi brucia gli occhi e poi lo vedo. Sta lì, disteso a terra, le braccia e le gambe piegate in posizioni impossibili, mentre la testa poggiata di lato sembra scrutarmi, gli occhi vuoti, rossi, senza bulbi oculari. Questi sono finiti nel punto in cui io mi trovavo prima, a penzoloni da un appendino. Vedo che indossa qualcosa, sembra un'armatura. Una guardia. Non sopporto questa vista. Non riconosco chi sia, ma mi sembra pericolosamente familiare. La cosa non va bene per niente, oh no. C'è uno specchio qui e senza farci caso ci vado davanti, mostrando il mio riflesso. Ciò che vedo però non è la ragazza che ogni mattina da sedici anni si alza sorridente e raggiante di gioia. Vedo una donna dagli occhi folli, la bocca con del sangue che cola, gli occhi bianchi e i capelli bagnati di rosso, come le mani, le braccia, i vestiti. Quella non sono io, mi dico. La voce di prima parla attraverso la bocca del mio finto riflesso: -Oh, non spaventarti, cara. Presto ci farai l'abitudine. Certo, non è come quando ti pettinavi la mattina, ma un po di sangue non fa mai male a nessuno. -Che...che succede? Perché c'è un tizio morto in questa stanza? Questa non sono io: se è uno scherzo, non è per niente divertente!- sto per piangere, quasi balbetto, il mio finto riflesso parla con e come me. Muovo la bocca toccandomi la mascella e in quel momento la voce parla di nuovo: -Ma come, non hai ancora capito? Sei stata tu. Tu lo hai ucciso, tu lo hai portato qui dentro, tu e solo tu sei la responsabile! -Io non lo farei mai! Tace per un momento, la voce, poi dalla MIA gola parte un suono scomposto ed esagerato. Una risata, troppo grave per essere la mia. -Hai ragione, non lo faresti mai. Ma ora io sono qui con te, mia cara. E non avrai più modo di preoccuparti di ciò che faremo insieme. -Chi sei?!- chiedo mentre penso: come diavolo ho fatto a riprodurre quella misteriosa voce? -Io sono te. E tu sei me. Siamo due facce della stessa medaglia, due entità in un solo corpo. Ma ora sono stanca di essere sempre io a nascondermi. Dimostreremo a chi ci ha rinchiuse qui chi siamo veramente. E alla fine, tremeranno di fronte al nome di Bloody Mary. Questa è una promessa.
   
 
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