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Autore: Mick_ioamoikiwi    16/10/2016    0 recensioni
Breve raccolta di flashfics.
Riprendo parti e scorci della mia vita e di altri, rimestando le parole come se fossero minestroni caldi aggiungendo un pizzico di paprika.
Chi l'avrebbe mai detto che un minestrone di ossa umane poteva diventare un succulento piatto della vita in cui immedesimarsi?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un altro caso (umano)

 
La schiuma del mare ormai aveva cancellato qualsiasi traccia di DNA, il patologo forense sapeva che non sarebbe stato facile risalire a un colpevole ma aveva fiducia nelle capacità del suo capo.
L’uomo infatti arrivò pochi minuti dopo, fumando una sigaretta ridotta ormai a un misero mozzicone. Il cappello pendeva da un lato e l’impermeabile era visibilmente stropicciato: lo avevano praticamente buttato giù dal letto, non a caso le prime luci dell’alba stavano riempiendo il cielo in quel momento.
“Che cosa abbiamo, signor Lassiter?” domandò il detective.
“Donna, caucasica, di circa vent’anni. Le hanno tagliato la gola all’altezza della giugulare, deve essere morta in pochi secondi per dissanguamento... nel peggiore dei casi è soffocata nel suo stesso sangue. Lo stabilirò dall’autopsia.”
“Peggiore dei casi, dici?” L’uomo si appuntò tutto sul taccuino che aveva tirato fuori dalla tasca per poi riporlo al suo posto. “Sembra una bella gatta da pelare.”
Si avvicinò al corpo fradicio e grigio della ragazza poi, insieme al medico legale, la girò su un lato: i lunghi capelli neri, appiccicosi di acqua salmastra e sabbia, le ricadevano sul viso violaceo e contrito. Aveva un pendaglio sottile appeso al collo. “San Cristoforo.” Mormorò il detective. “Protettore dei viaggiatori.”
Il patologo prese un lungo termometro per misurare la temperatura del fegato ma, una volta letto il valore, assunse un’espressione di diniego. “è stata in acqua troppo a lungo. Impossibile determinare con certezza l’ora della morte.”
L’uomo col cappello guardò il viso della ragazza: gli occhi scuri erano velati ma mostravano ancora la vitalità di quella giovane vita strappata. Con l’indice e il medio della mano destra le richiuse le palpebre e le spostò i capelli. Osservò tutto il corpo, fino alle punte dei piedi per poi riguardarle il viso. “San Cristoforo, abbi cura di questa ragazza. Che tu possa fare ancora un buon viaggio.”
   
 
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