Erano passati ormai quattro mesi da quel giorno in cui Lex e gli altri arrivarono in Antartide e,alla fine morirono tutti nella battaglia tra gli alien ed i predator nella piramide. Tutti tranne la stessa Lex. Sebastian,Weyland,Miller,tutti con le loro vite ed i loro sogni e tutti morti in quella notte sotto i colpi di quelle due razze aliene. Queste ultime due,alla fine finirono con l'uccidersi a vicenda. Lex,però ricordava un alieno in particolare:il predator con il quale si era alleato,quello che l'aveva marchiata con il sui stessi segni,simboli della caccia ritenendola degna di ciò e quello che l'aveva salvata dalla regina degli alien quando questa stava per raggiungerla. Quello che,alla fine morì. O almeno così pensava. Di lui si ricordava solo il corpo esanime sul suolo innevato portato via dai suoi simili. Il più anziano di essi gli aveva donato un bastone telescopico.

Ora,nella sua casa Lex stava guardando quell'arma che gli era stata donata. Ora era solo un ricordo di quel giorno e,soprattutto di quel predator. Aveva passato diverso tempo a pensare a lui ed al marchio che gli aveva lasciato,che gli era rimasto impresso sulla pelle. Poi venne qualcosa. Qualcosa dentro di lei. Qualcosa che non avrebbe mai pensato di provare. Qualcosa che si chiamava "amore".  Un aforismo recita:"Incontri migliaia di persone, le tocchi e non accade niente. Poi ne incontri una che nemmeno sfiori e la tua vita cambia. Per sempre". Questo era successo con lei. Si era innamorata di quel cacciatore alieno e solo ora se ne era accorta.

Distolse lo sguardo dall'arma. E poi,senza volerlo pensò a quella regina che glielo aveva strappato via. Quella regina enorme,bestiale e feroce che gli aveva tolto l'amore della sua vita. Si mise a piangere. Odiava quella regina dei mostri per quello che le aveva fatto e con la mente non la lasciava andare neanche dopo la morte. Voleva che soffrisse nell'inferno in cui si trovava esattamente come soffriva lei. Poi pensò a lui,il suo lui. E al pianto aggiunse grida,grida di sofferenza,domandandosi perché il destino fosse stato così crudele con lei.

Poi,all'improvviso sentì qualcosa alle sue spalle. Si voltò,fermando almeno momentaneamente la sua sofferenza. Apparve una figura a lei fin troppo familiare. Esso si tolse il suo elmo. Era lui. Aveva gli stessi marchi che aveva allora. Ora non era più pesantemente corazzato come mesi prima. Ora era diventato un vero e proprio cacciatore rispettato all'interno della sua società.
<< Lex >> disse la figura.
<< Tu... sei vivo! >> disse la donna,che gli corse incontro abbracciandolo.
<< Ti credevo morto! >>
<< Sono vivo e vegeto. Ma che significa questo? >>
Lei non rispose. Continuava ad abbracciarlo sorridendo. E lui la ricambiò,abbracciandola a sua volta con le sue braccia possenti.
<< Come conosci la mia lingua? >>
<< Ho imparato. >>
<< Perché? >>
Il predator smise di abbracciarla ed anche la donna si fermò. Poi lui le toccò il viso con un dito,passandoglielo sulle lacrime. Gli sorrise come meglio poteva e si avvicinò di più a lei,iniziando a toccarle anche i capelli.
<< Come sei sopravvissuto? >>
<< Mi hanno guarito. >>
Lex notò le ferite causate dagli alien sul suo corpo,non completamente rimarginate.
<< Perché sei qui? >>
<< Per te. >>
Lex fu colpita da queste parole. Il suo cuore iniziò a battere più velocemente. Il predator lo notò e si avvicinò ancora di più a lei. Lei iniziò ad arrossire visibilmente. Ormai lui le era a pochi centimetri dal viso.
<< T-tu... >>
<< Sì  >>
Il predator distese le mandibole. Chiusero entrambi gli occhi e,senza pensarci due volte lui la baciò,avvolgendo le sue guance sempre con le sue mandibole. Lei lo ricambiò. Poi si staccarono.
<< Io ti amo. Solo dopo quella volta l'ho capito. >>