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Autore: KaosKindgom    17/10/2016    3 recensioni
Odiamo la scuola. Ma lei ama noi?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Cronache di una scuola
 
 
Anche oggi la campanella è suonata e onde di bagordi si sono riversati nelle mie aule.
Questi ragazzi non li capisco. Prima dicono di non volerci venire a scuola, poi fanno i salti mortali per arrivare in orario.
 
Gli avvenimenti rilevanti di oggi sono stati:
  • Un ragazzino della 1a, corrispondente al nome di Sorgiovanni Artaserse, si è preso una ramanzina epica dalla prof. di Italiano Pasqualina del Monte, per non aver studiato neppure mezzo rigo. Per carità, la prof. aveva ragione, però l’avranno sentita gridare fino in Congo probabilmente.
 
  • Venerdì prossimo ci saranno gli incontri scuola-famiglia: che barba, tutti quei genitori che parlottano tra loro e io che me li devo sorbire. A volte escono con un’espressione molto incavolata. Quasi mi spiace per i ragazzi. Quasi.
 
  • Il preside e la bidella (entrambi sposati) hanno fatto un’altra delle loro porcherie. Che schifo, ho dovuto anche guardarli. Bleah.
 
 
 
A volte mi chiedo se siano meglio gli studenti o i professori. A volte questi ultimi compiono gesti di una tale maleducazione. In bagno i ragazzi non sono mai andati oltre qualche smanettata, ma i prof. ci vanno giù pesante. Ad esempio giovedì scorso la prof. del Monte e il professor Adalberto della Castellana sono entrati nei servizi riservati agli insegnanti e hanno ...ehm, dato sfogo ai loro bisogni fisiologici.
 
 
 
Poi a ricreazione quel bulletto di Ulderico de Pacchianos ha tentato di nuovo di far centro col succo di nel cestino dall’ultimo banco. Al primo tentativo non ci è riuscito, per cui ha pensato bene di farlo altre dodici volte. Che idiota.
 
 In palestra Paolino de Secchionis, soprannominato “mani di burro” da de Pacchianos, ha erroneamente colpito in faccia l’insegnante di Educazione Fisica, Pierfrancesco Pugnodiferro.
Al che tutti hanno riso giusto per due nanosecondi, poiché Pugnodiferro è detto “Mussolini 2.0”.

Ad ogni modo Pugnodiferro ha voluto liquidare la questione molto velocemente, cosa che normalmente non avrebbe fatto, ma probabilmente era di buonumore perché di lì a poco il preside avrebbe discusso con lui di un aumento per il suo egregio lavoro.
In realtà Mussolini 2.0 lo aveva beccato durante una delle sue tresche e l’aveva ricattato.
 
Tornando agli studenti, oggi Matilde de Popolares ha rotto col suo super sexy ragazzo Marcomanno de Prestante; inutile dire che il fatto è già sulla bocca di tutti, insomma loro sono, anzi erano, la coppia perfetta. Però cosa ci trovano poi tutte (o forse tutti?) in Marcomanno non riesco proprio a capirlo.
Il municipio è molto più attraente di lui. Ah, se solo lo vedeste! Alto, dipinto di bianco, che trasmette una sensazione di bellezza e sfarzo solo a guardarlo. Sono proprio innamorata. Peccato che per lui sarò sempre e soltanto uno degli edifici pubblici della città!

Già, perché lui mi pare piuttosto infatuato della Piazza Principale.
Quant’è smorfiosa quella tipa! Sempre a vantarsi di quanto sia importante, di quanto sia principale. Bah.
 
Il prof. di Greco, della Castellana, ha narrato alla 2a gli strambi accoppiamenti di Zeus. Forse il vecchiaccio era un filino zoofilo. Un filino. Forse lo era anche Pasifae. Doppie corna per Minosse.

I miti greci sono veramente strani: sposare le proprie sorelle? Che schifo! E poi, vogliamo parlare di Persefone che ha sposato il suo zio-stalker?

Quanto ai bulletti, oggi quel povero ragazzo, Gianpaoletto Pestatello, è stato beffeggiato da Ulderico il Deficiente (bel soprannome, eh?) che ha mostrato un video in cui Pestatello cantava la canzone “Vola, vola, mio minipony” ubriaco e con addosso solo le mutande. Raccapricciante.

Siccome ho parlato male solo dei ragazzi credo sia ora di lasciare un po’ di spazio alle donne (mica son sessista, io).
Ci sono quelle ragazzine del 4o -5o che si atteggiano sempre a donne vissute: le vedi con quella minigonna (che a malapena copre metà coscia) che parlano di vestiti, dei ragazzi che si sono fatti, di Quanto è frocio quello là!, di Guarda quella zoccola che ci prova con Marcomanno! (come se loro fossero meglio).

Un esempio? C’è una ragazza, Andreotta Teladò, che va sempre in giro con una minigonna, ma che dico, una mutanda sopra un’altra, e praticamente si è fatta tutti i ragazzi dell’Istituto, persino il preside, pur di essere promossa. Le altre la considerano una poco di buono, ma in realtà sono invidiose della sua ocaggine bellezza.

Mi ricorda tanto la Piazza Principale. Uhm.

Poi c’è quest’altra tizia, la tipica ragazza emo, Gianpiera Innero, che risponde male a chiunque: prof., presidi, genitori... Ma infondo mi sta molto più simpatica delle altre. Certo, è un po’ inquietante (tipo Nico di Angelo al femminile, n.d.a.) sempre con quei pantaloni borchiati e la giacca di pelle nera (o umana?), ma sempre meglio di Teladò.


Be’, meglio chiudere qui, sennò a parlare male di tutta questa gente ci sarà un’epidemia di starnuti di massa.
 
793 parole
 
 
 
 
Angolo del caos
La scuola è un edificio intero, quindi ho voluto darle un senso di onniscienza. Tipo Odino.
Non mi sono spiegata. Eh, c’ho messo tre giorni per scriverla, mo’ basta.
 
 
 
 
 
   
 
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