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Autore: slytherin_sev    19/10/2016    0 recensioni
Cosa potrebbe succedere se una Serpeverde e un Grifondoro si innamorassero? Si, l'idea disgusta anche a me ma è ciò che è realmente successo.
Nb: i nomi, che posso sembrare quelli terribili alla Hope e via dicendo, sono in realtà i nomi delle stelle di alcune costellazioni. Ci saranno alcuni personaggi dell'universo HP ovviamente
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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9 La risposta era niente.
Io avevo il diritto di essere felice a fianco a qualcuno che riuscisse ad amarmi come lui non riusciva.
Il sabato successivo uscii di nuovo con Revan ma fu diverso, lo feci dormire da me, io avevo voglia di farci l'amore ma lui era timido, non sapeva come comportarsi, non voleva ferirmi e aveva paura che io reagissi male.
Io invece non avevo nessuna di queste cose in mente, volevo solo vederlo completamente nudo nel mio letto a fare l'amore con me, decisi che non avevo tempo per essere timida e impacciata così gli presi una mano e la misi sulla nuda pelle del mio seno.
Accelerammo notevolmente i ritmi tanto che poche ore dopo eravamo nudi e sfiniti e pronti alla cena, avevo la testa sulla parte destra del suo petto e lo guardai, fu un attimo "ti amo".
Quel ti amo non proveniva da lui ma dalla mia bocca, gli avevo appena detto che lo amavo, ma perchè? Cioè era vero per carità, ma perchè avrei dovuto dirglielo? Lui fece una faccia che ricorderò per sempre.
Sinceramente non riuscirei a descrivere quell'espressione, non la rividi mai in vita mia ma non me la scorderò mai, furono momenti infiniti di silenzio imbarazzante, stavo per dire che non importava se non mi amava, che ero stata impulsiva e di ignorarmi ma, prima che aprissi bocca, lui mi fisso dritta negli occhi "ti amo anche io".
Mi era andata bene, per una volta nella vita mi ero sentita dire ti amo da qualcuno che non fosse, almeno per ora, un perfetto idiota, lui era consapevole di ciò che aveva appena detto e il suo sentimento era reale.
Ci rivestimmo e raggiungemmo velocemente la sala grande, andammo a sederci insieme alle mie amiche, una presentazione era d'obbligo, qualcosa non andava però, era come se avessi ricevuto un peso addosso appena messo piede in quella stanza.
Iniziai in maniera discreta a cercare di capire cosa non andasse, cosa non rendesse tutto perfetto quella sera e non ci misi molto a capirlo, era uno sguardo ed era di troppo, era il SUO sguardo.
Lo sguardo di qualcuno che invece che aiutarti cerca di scavarti una buca ancora più profonda di quella in cui tu già non sia, ora la vedo così, ma allora era come una spada di Damocle appesa sulla mia testa, lui mi voleva più bene di tutti e mi conosceva meglio di chiunque altro quindi avrà avuto i suoi buoni motivi per fissarmi così no?
Appena rientrammo nella mia stanza R -prendete per buona questa abbreviazione- mi guardò "vorrei tu venissi da me domani, vorrei farti conoscere la mia 'famiglia'".
Mi mancò immediatamente il fiato, gli avevo detto ti amo dieci minuti fa e ora mi sentivo un cappio invisibile attorno al collo che stringeva e i miei piedi non erano sorretti da niente, mi sembrò di morire in quel terribile attimo.
"Volentieri" fu la sola cosa che riuscì a dire, la serata passò tranquilla, dopo poco lui già dormiva mentre io non avevo chiuso occhio nemmeno per errore, prima di passare la notte da lui decidemmo di andare a fare un giro.
Rimanemmo fuori fino a sera, il percorso che dovemmo fare per tornare al castello mi sembrò infinito ogni passo era più pesante dell'altro, ogni cosa che facevo era un macigno che si posava su di me, arrivai davanti al cancello mi sembrava di strisciare come un verme nel fango.
"So che ti ho detto ti amo e non mentivo, ma io non sono il tipo. Io ho bisogno dei miei spazi, del mio tempo, non riesco a immaginarmi a passare del tempo con qualcuno che non sia io. Verrò volentieri sta sera da te ma ti prego, prendiamoci qualche giorno distanti, ho bisogno di respirare".
Lui non disse molto, ma lo fece il suo sguardo, si limitò a rassicurarmi e farmi capire che tutto andava bene e che non aveva problemi a riguardo.
   
 
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