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Autore: scoiattolo17    19/10/2016    0 recensioni
Ciao a tutti/e!!!! Eccomi di nuovo tra di voi!!!!! :D Ma cominciamo....
Era da un pò che mi chiedevo cosa sarebbe successo se, dopo lo scontro con Kaibara sulla nave, Kaori non avese più riacquistato la memoria... Ebbene! Ecco qua tutto ciò che la mia testolina sta sviluppando molto, ma molto lentamente (Chiedo scusa in anticipo!) Vi saluto! A presto! :D S.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Arrivò trafelata sul pianerottolo delle scale, stava per correre in direzione dell’appartamento quando un leggero dolore la fece fermare. Controllandosi sotto il giacchetto di jeans notò che la ferita al fianco perdeva nuovamente sangue.
-due promemoria per la prossima volta Kaori- pensò tra sé e sé : - uno, non correre dopo che qualcuno ti ha sparato e due, cerca di non farti sparare la prossima volta… Anche se…-
Fu un attimo e una leggera sensazione di paura la pervase.
Qualcosa non quadrava.
E se il killer che voleva City Hunter morto era lo stesso che stava tenendo poco fa sotto tiro lei e Mick?? E non era strano che quella bambolina di Haruko fosse comparsa precisamente il giorno dopo la sparatoria?
Quelle domande le frullavano in testa mentre tentò di tamponarsi come meglio potè la ferita.
Strano a dirsi ma non le faceva male, forse a causa di tutta l’adrenalina in circolo.
Non perdendo di vista la porta dell’appartamento si avvicinò quasi trattenendo il respiro.
Il cuore le tamburellava nel petto. Accostandosi alla porta sentì delle voci…
 
-Cosa?... Complimenti fratellone ti sei fatto scappare quella novellina… Allora passiamo al piano B-
 
Kaori ascoltava in silenzio fuori dalla porta. Come sospettava Haruko era immischiata nella faccenda del killer. Nessuno le rispondeva quindi forse parlava al telefono con qualcuno che forse non era altro che il killer Coreano che la teneva sotto tiro pochi minuti fa…
 
-Mi dispiace Saeba- parlò Haruko volgendo lo sguardo a Ryo  -Sei mio…- finì, puntandogli la pistola.
Ryo la guardava impassibile armare il cane e puntargli la pistola addosso a pochi metri di distanza.
Il dito scorse sul grilletto.
Uno sparo rimbombò nella stanza.
-Ehi Barbie non ci provare!-
Kaori era entrata un attimo prima correndo in direzione di Haruko, buttandola in terra e facendo in modo che lo sparo diretto a Ryo mancasse il bersaglio.
Un sorrisetto beffardo si fece largo sulla bocca di Ryo.
-Era l’ora socia- la canzonò, mentre si dirigeva verso le due
Kaori sedeva sopra Haruko immobilizzandola
-Sapevi che ero fuori dalla porta?-
-Certo, ti sei presa del tempo ho notato. Cos’è? Volevi farmi ammazzare??- ironizzò quello mentre disarmava Haruko, legandole i polsi dietro la schiena e lasciando Kaori libera di alzarsi.
-Io credevo che…-
-Sei stata in gamba comunque-
Kaori gli sorrise di rimando, poi, ad un tratto si ricordò di Mick
-Ryo dobbiamo aiutare Mick!! Eravamo sotto tiro quando…-
-Io farmi aiutare da lui????!!- Mick comparve sulla porta gettando nella stanza il corpo malconcio di Sang-Hun –Preferirei morire piuttosto!!!- ironizzò quello
-Mick ma come??- Kaori sbalordita guardò l’americano sedersi sul divano ed accendersi una sigaretta in tutta tranquillità
-Ti ho sbalordita Darling?? È il mio mestiere!- disse ammiccando verso Ryo che, di tutta risposta, lo congelò con lo sguardo
-Kaori, Mick ha i suoi assi nella manica…- concluse Ryo, mentre immobilizzava anche il corpo malconcio del malcapitato.
La ragazza sorrise sedendosi a sua volta sul divano a fianco di Mick.
L’adrenalina ancora le scorreva nelle vene. Qualche minuto prima fuori dalla porta, quando aveva sentito Haruko minacciare Ryo, aveva fatto ciò che Mick le aveva consigliato:
‘Non pensare’
E così aveva fatto. Aveva smesso di pensare e come una furia aveva aperto la porta e si era scagliata su Haruko quell’attimo prima che lei facesse fuoco.
Si era completamente arresa al suo corpo e alla sua anima. E nel momento in cui  Ryo aveva rischiato la vita, da esserino fragile e indifeso, si era trasformata in una leonessa pronta a combattere.
Non l’aveva fermata la paura.
Non l’aveva fermata il dolore.
Lei avrebbe dato la vita per lui.
Adesso, come altre mille volte. Ne era certa.
Quando anche Ryo, dopo aver chiamato Saeko per informarla dell’accaduto, si sedette al suo fianco sul divano il cerchio sembrò chiudersi.
Kaori guardò prima Mick alla sua destra e poi Ryo alla sua sinistra.
Erano la sua famiglia. E, anche se avesse viaggiato per anni e per chilometri, non ne avrebbe trovata una migliore. Sorrise leggermente ripensando con gioia al passato.
Veloce scattò in piedi, seguita dagli sguardi dubbiosi dei due
-Kaori che c’è?!- le chiese Ryo
Kaori sembrava pietrificata davanti a loro:
-Ricordo tutto…-
 
  
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