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Autore: Clockwise    19/10/2016    5 recensioni
Era arrivato insieme alla marea - impetuoso, disarmante, inevitabile.
John, Sherlock, una spilla abbandonata sulla spiaggia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luckenbooth

 

I love borders. August is the border between summer and autumn; it is the most beautiful month I know. Twilight is the border between day and night, and the shore is the border between sea and land. The border is longing: when both have fallen in love but still haven't said anything. The border is to be on the way. It is the way that is the most important thing.

Tove Jansson



Era arrivato insieme alla marea  impetuoso, disarmante, inevitabile. 
Aveva travolto il corpo naufrago sulla riva senza lasciargli scampo 
 e John aveva atteso che l'acqua salata rimarginasse le sue ferite, rinvigorisse i suoi muscoli stanchi, mentre tornava a nuotare. Galleggiava senza sforzo, cullato dalle onde pallide al chiaro di luna.
Niente più incubi, nelle sere illuminate dai lampioni, lambite dalle note dolci del violino; corse sfrenate, il rombo del sangue nelle orecchie, adrenalina come un fiume sottopelle
tornava a respirare dopo un'apnea troppo lunga.
Non abbastanza parole, tuttavia. Gli si impigliavano in gola, quando incrociava lo sguardo dei suoi occhi luminosi, trafugava il lampo di un sorriso, una tazza di tè veniva posata accanto alla sua poltrona. In quei momenti, qualcosa nel suo petto si gonfiava e pulsava, dolce e doloroso a un tempo, e le parole rimanevano incastrate fra i denti.
Un amore muto, condividevano lui e Sherlock.

E poi, così come era arrivata, la marea se n'era andata col mattino
e l'aveva lasciato lì, a sputacchiare acqua salata, tramortito, immobile, insieme a ciottoli, alghe, conchiglie, ossi di seppia e vetri di mare. E John non riusciva a fare altro che giacere sulla sabbia bagnata, rifiutato dalle onde, privato di un motivo che lo spingesse a muoversi. Tanto valeva restare lì, magari un'onda l'avrebbe raggiunto e portato via. 
E invece, pian piano, John si era rialzato, un passo per volta, e aveva voltato le spalle a quella baia crudele. 
Sulla riva, dimenticata, luccicava una spilla di amore promesso e non mantenuto.

Avrebbe dovuto gioire, allora, quando la marea era tornata con la luna? 
Dapprima, non se ne capacitava, non faceva che scalciare contro le onde, sollevando schizzi e spuma. Ma i flutti lo cullavano gentili e ostinati e, prima di accorgersene, la corrente lo stava trascinando di nuovo al largo.
Passò del tempo; dubbi e incomprensioni, misteri ed errori si infransero sulla risacca, mentre John e Sherlock tentavano di venire a capo dell'ingarbugliata matassa che erano diventati i loro cuori. 
E accadde una sera di agosto. Ancora affannati, cercavano di riprendere fiato dopo una corsa estenuante. Erano entrambi feriti e consumati, ridotti al nocciolo, allo stremo delle forze - il mare non lascia scampo, corrode ogni cosa (anche l'amore, se uno non fa attenzione). 
E John, semplicemente, lasciò che quelle piccole parole gli rotolassero dalla lingua, come perle
Sherlock le raccolse e le strinse a sé, per non perderle mai più. 

Trovarono, alla fine, un isolotto di pace indisturbata (Baker Street non era mai stata così accogliente, con il suo odore di libri, polvere da sparo e tè, mai tanto adatta ai loro spigoli e angoli smussati, ora che finalmente riuscivano a parlare).
La marea andava e veniva, ma loro resistevano
tenuti insieme da una spilla di amore promesso e infine mantenuto.








*** 

Hiya!
Sono viva, risorgo con qualcosa che non avevo assolutamente pianificato
semplicemente, è nata così, alle cinque e mezza di mattina, scritta dal cellulare eppure, sentivo il bisogno di condividerla. Sarà la nostalgia di casa.
La Luckenbooth è un po' la variante scozzese del Claddagh Ring: una spilla a forma di cuore che si regalava al proprio fidanzato/a o ai propri figli, come pegno d'amore. Nella mia testa, la famiglia di John ha origini scozzesi
che non è del tutto infondata come ipotesi, se si pensa che il cognome Watson è diffusissimo in Scozia (a quanto pare, sopratutto nella zona in cui mi trovo ora :3) e sembrerebbe avere origine proprio dalla Scozia o dal nord dell'Inghilterra. E poi, esiste il Watson tartan :3 (uno dei più belli, secondo me).
E niente, avevo bisogno di scrivere. Grazie, se siete arrivati fin qui :)
A presto (spero, ma non prometto niente)

Clock
  
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