Rimasero un’altra mezz’ora in silenzio, a fissare quello schermo parlante, così invadente e rumoroso. Aprirono altre due lattine di birra, e Mello scartò una seconda tavoletta di cioccolata.
Tante volte erano rimasti per ore, assieme nella stessa stanza, senza dirsi una sola parola. Ognuno immerso nei suoi labirintici castelli immaginari, ognuno intento a sbrogliare i propri gomitoli di pensiero.
Spesso, nei primi tempi, se aprivano bocca era per litigare. Poi, crescendo, le cose erano radicalmente cambiate.
Mello ricordava la sua adolescenza, i suoi tredici anni, come il periodo più bello della sua vita. Certo, c’era stata la rivalità con Near, ma c’era anche stata la muta complicità con Matt.