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Autore: punk_is_dad    21/10/2016    0 recensioni
[Danilo] non capisce come facciano a essere tutti così promiscui, i suoi amici. Capirebbe un paio, ma tutti no. Soprattutto Regina, che in qualche modo finisce sempre per baciare qualche ragazza (solo Anna Mae, in realtà, ora che ci pensa) sotto gli occhi impassibili e vagamente annoiati di Achille. Una volta Regina gli ha detto di essere lesbica, ma era davvero ubriaca e aveva appena spento il telefono dopo aver mandato un numero esagerato di cuori rosa scintillanti a Achille.
“Danilo, rassegnati, sei la minoranza etero di cui non frega un cazzo a nessuno,” dice Lidia.

Seconda classificata al contest "Coppie su coppie" di Alexalovesmal
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5:30 am

 

Achille si sveglia, ma non apre gli occhi. È nel letto di Regina, in mezzo a Enrico e Sirio, che stanno parlando sottovoce. In realtà non sa nemmeno cosa ci fa lì con quei due (il terzo incomodo, ecco cosa), sa solo che è tutta colpa di Danilo e la sua fragile virilità che non gli permette di dormire con altri ragazzi. Danilo si è preso il divano e le ragazze l'unica altra camera da letto, condannando Achille a una notte di sofferenze.

Achille resta fermo, il più fermo possibile, si finge morto. Enrico sta dicendo a Sirio che ha visto Laura l'altro giorno, che stava bene anche se era stanca, stava cercando un costume da portarsi in viaggio di maturità (quello da cui Achille si è chiamato fuori, lui va a Paxos con i suoi amici di atletica, negli stessi giorni di Regina e gli altri, così magari possono vedersi, ma non per forza). Sirio non dice nulla, si sente sempre a disagio quando si parla di Laura, che l'ha mollato per uscire con Enrico, solo che, alla fine, complici una cotta lunga quasi tre anni e il primo bacio da sobri, era stato Sirio a mettersi con Enrico.

Achille non sa se dire qualcosa, ora che c'è silenzio. Forse dovrebbe: non è bene origliare le conversazioni altrui, ma non è colpa sua se quei due stanno parlando di cose personali con lui lì presente. Tutto quello che fa è spostarsi un po' perché gli sta andando un braccio in cancrena. Con la faccia nel cuscino e le mani al petto, Achille smette di ascoltare Sirio e Enrico e pensa al fatto che vorrebbe dire la verità a qualcuno. Regina l'ha detta alle sue migliori amiche, quindi perché non dovrebbe poterlo dire anche lui a qualcuno? Non che Sirio e Enrico siano i suoi migliori amici, anzi non sono nemmeno amici, ma non gli importa. Vuole solo dirlo a qualcuno, levarsi il peso di dosso, parlare con uno che non sia Regina ma sia a suo agio con l'argomento come lo è lei. Vuole spiegare tutto a qualsiasi persona disposta ad ascoltarlo, raccontargli per filo e per segno come stanno davvero le cose, si è preparato il discorso da secoli, lo ha perfezionato e lo sa a memoria parola per parola. Vuole solo dirlo ad alta voce.

Eppure più ci pensa, più è vicino a mettersi a sedere e fare la sua orazione, più gli sembra che sia una brutta idea.

Ha paura di interromperli, di rompergli le scatole coi suoi problemi mentre loro stanno parlando di altro. Non crede che siano così cattivi da mettere le loro chiacchiere prima di qualcosa di serio, ma non si può mai sapere.

Poi c'è la cosa che più lo fa vergognare, ovvero che Sirio e Enrico sono belli, almeno secondo lui. Sirio somiglia sempre di più a suo padre (che Achille ha visto una volta sola, fuori dal cancello della scuola) il naso importante e la mascella squadrata da slavo. Enrico invece è i colori caldi dell'India di sua madre, la pelle di bronzo e gli occhi nerissimi. Gli sembra terrificante, parlare di cose personali con qualcuno che gli piace, figuriamoci con due. Ha paura che non siano gentili come vorrebbe che fossero, e sa che si sentirebbe mille volte peggio se parole cattive venissero dette da loro, che in qualche modo ammira.

La verità, però, è che ha paura di dirlo, chiunque sia ad ascoltarlo. Ai suoi genitori ha deciso di dirlo in modo conciso: nomina sunt consequentia rerum e ci potevate pensare prima di chiamarmi Achille. Vuole solo provare il discorso con qualcuno, giusto per vedere com'è. I suoi amici sono fuori discussione, non vuole dirglielo ancora, vuole aspettare di essere costretto a farlo, di non avere altra scelta, vuole rimandare fino all'ultimo, ritardare l'esplosione.

I pensieri di Achille stanno ancora correndo quando Sirio e Enrico iniziano a sbadigliare e decidono di mettersi a dormire. Si sdraiano, si danno la buonanotte e chiudono gli occhi. Achille si gira, fa un respiro profondo e lo dice. Niente orazione preparata, lo dice e basta.

“Io sono gay e Regina è lesbica e non stiamo insieme davvero”.

Si sente così leggero che quasi trema.

 

✨ ✨ ✨

 

Danilo si sveglia e apre gli occhi, ma resta fermo. La luce in cucina è accesa, qualcuno parla cercando di fare piano, ma non ci riesce. Due persone ridono, il frigo viene aperto, appoggiano una bottiglia sul tavolo, poi due bicchieri. Danilo tende appena il collo, vede prima Regina (l'aureola giallo banana dei suoi capelli contro la luce al neon), e per un momento teme che l'altra persona sia Achille, ma è solo Anna Mae. Rincuorato, Danilo chiude gli occhi, si sposta appena per trovare una posizione comoda e si riaddormenta.

Le ragazze stanno ridacchiando, Regina quasi si strozza mentre beve. Si siedono sul tavolo e si dicono cose nell'orecchio, sempre ridendo il più piano possibile (che non è poi così piano, in realtà, ma Danilo è troppo stanco per farci caso). Sono fronte contro fronte, si guardano negli occhi, le mani di Regina sono sulle cosce di Anna, le mani di Anna nei capelli di Regina. Si baciano per secoli interi, fermandosi solo per sorridere e riprendere fiato. E poi si baciano di nuovo e di nuovo, e quando hanno finito Regina bacia Anna Mae sulla fronte e sul naso e sugli occhi. E Anna Mae bacia Regina sulle labbra ancora una volta, ma solo per un momento, il bacio schiocca nel silenzio, e loro ricominciano a ridere.

Dopo ere geologiche si calmano, bevono un paio di bicchieri d'acqua a testa e scendono dal tavolo. Mentre Regina sta mettendo i bicchieri nel lavandino, uno le cade di mano; il rumore sveglia Danilo. Si alza di scatto, in un secondo è in cucina. Anna e Regina lo rimandano a letto, puliscono in fretta, spazzano per terra un po' alla buona.

Anna sale per prima ché deve andare in bagno, Regina si ferma davanti al divano, davanti a Danilo seduto con un'aria spaesata.

“Ehi,” dice Danilo.

“Dani,” dice Regina, sedendosi accanto a lui, “Devo parlarti”.

Forse dovrebbe aspettare la mattina, fare un discorso per bene quando è riposata e fresca, ma è meglio togliersi il dente subito, senza tante cerimonie.

“Anche io,” dice Danilo con un filo di voce. Gli batte il cuore a mille, il respiro gli muore in gola, le mani gli tremano: è come se la sua intera vita dipendesse da quella conversazione. Cerca di soffocare la speranza che Regina gli confessi il suo amore e lasci per sempre Achille, almeno così, non aspettandosi nulla, non rischia di rimanerci male. È molto più difficile a dirsi che a farsi, però, e Danilo si trova a pensare, per un attimo, di baciarla, ma non lo fa: lei non vorrebbe, e non è proprio il caso. Pensa poi come sarebbe se fosse lei a baciarlo: il viso sempre più vicino, i capelli biondissimi messi dietro le orecchie, il suo profumo, le sue labbra di rosa. Danilo pensa che morirebbe.

Ma non corre rischi.

“Dani, non so come dirtelo,” dice Regina, che non riesce a guardare Danilo in faccia, “So cosa vuoi dirmi, e sei un ragazzo stupendo, ma...”

Ma il problema è che non sei stupendo, sei come ogni altro ragazzo, e non sei per nulla il mio tipo, e non perché hai fatto quella faccia schifata appena hai visto la pila di Cosmopolitan in camera mia, ma ti sei ricomposto subito perché sei un bravo ragazzo – anche se ti ho visto, ti ho visto mentre pensavi “Non me l'aspettavo davvero così scema” – e mi ha dato davvero fastidio, ma non è per questo, e nemmeno per il motivo che pensi tu, che credi che mi piacciano i tipi muscolosi che ascoltano la peggio musica pop, e non è perché non sei abbastanza per me, anche se forse è vero, dato che ci provi così tanto a non mostrare quanto ti faccia strano (per non dire schifo) vedere Enrico e Sirio che si baciano, me e Anna che ci baciamo, o quanto ti sembriamo un po' troie tutte noi che abbiamo pomiciato con gente conosciuta da mezz'ora, e se anche sei omofobo e misogino, non è nemmeno per quello.

“Sono lesbica”.

Le parole cadono nel vuoto, Danilo annuisce piano. Ha una specie déjà-vu: Regina in piedi insieme a lui in un parcheggio mentre aspettano che Sirio li riporti a casa, lei sta fumando, Anna li saluta mentre sale in macchina dei suoi, Regina le risponde con la mano, fa un altro tiro e poi dice: “È davvero la persona più bella su questa terra, la amo” e quando Danilo dice che sì, è davvero dolce, Regina ride e risponde: “Lo so, la amo”.

“E Achille?” è l'unica cosa che Danilo riesce a dire.

“Oh, lo sa. Insomma anche lui...”

“Oh,” dice Danilo, e gli sembra che tutto sia molto più chiaro, anche se in realtà è tutto molto confuso nella sua testa, ha informazioni sparse con vuoti a collegarle.

“Quindi con Anna,” dice Danilo, ma si ferma lì perché non sa come continuare.

“Sono sicura che troverai la ragazza perfetta per te, magari all'università” dice Regina, un sorriso stretto sulle labbra.

 

 

  
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