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Autore: Clovedtreid    22/10/2016    0 recensioni
Molti di voi si staranno chiedendo come mai sono io a dover fare questo discorso.
È presto detto. L’avevo promesso a Zio Harry.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Molti di voi si staranno chiedendo come mai sono io a dover fare questo discorso.
È presto detto. L’avevo promesso a Zio Harry.
Sarebbe più onesto dire che mi ha obbligato e lo ricordo come fosse ieri quando è venuto da me e
mi ha detto che stava morendo, non era triste o rassegnato, anzi aspettava questo momento con serenità.
Mi disse che aveva avuto una vita lunga e felice e che alla soglia dei centotre anni poteva andarsene in pace,
l’unica cosa che gli premeva era sapere che ci sarebbe stato qualcuno a prendersi cura del suo Draco e
soprattutto qualcuno che lo limitasse nelle spese per il funerale; voleva che la cerimonia, la bara e la lapide fossero
molto semplici e essendo questa la sua ultima volontà noi avremmo dovuto rispettarla.
Mi impose infine un’ultima cosa: dovevo tenere io il discorso al suo funerale, ma ed era un grosso ma,
quando fosse giunto il tempo avrei dovuto farne uno anche per Draco, solo più bello; entrambi sapevamo quanto fosse vanesio anche se erano lontani i tempi in cui poteva permetterselo, ma a lui non importava e Harry lo sapeva.
Ed è bello che la sua predilezione a rendere felice e appagato lo Zio Draco fosse ancora viva dopo settant’anni insieme.
Per Merlino, la gente normale muore a settant’anni, non ha un matrimonio durato sette decenni, ma anche qui dovevano distinguersi.
Voi tutti li conoscerete come l’Eroe del Mondo Magico e il Mangiamorte Redento,
ma per me erano i genitori che non ho avuto, sono stati i miei consiglieri, le mie valvole di sfogo.
Tutti sanno che Harry era il mio padrino, e che la loro storia è cominciata quando ancora ero molto piccolo,
ma vivevo già con lui. Draco era diventato una presenza costante in casa nostra e io non capivo come mai
lui non abitasse con noi, ormai ero grandicello e allora lui mi spiegò che la mia serenità era più importante e dato che io ero felice in quella situazione loro non volevano alterare un così fragile status quo.
In quel momento capii quanto Harry tenesse a me.
Fu così che a dieci anni convinsi Draco a fargli la proposta.
Ora, per favore, immaginatevi la scena di un me bambino che vado a fare il discorsetto sull’unità familiare a un algido e adulto Draco Malfoy.
Potete non crederci, ma così che è andata.
E meno di due anni dopo io ero il più bel paggetto che si fosse mai visto in un matrimonio magico, modestamente.
Finalmente eravamo una famiglia, con tre cognomi diversi, ma lo eravamo.
Poi è arrivata la scuola, i primi amori, il mio periodo viola, Morgana quanto adoravo i capelli viola, le prime ribellioni.
Loro non hanno mai mollato, bisogna dargliene atto, e hanno fatto un buon lavoro.
Ho avuto due genitori pazzeschi, la famiglia allargata più affettuosa e sconclusionata di sempre,
che ci appoggiava e sorreggeva nei momenti di crisi. Mi ricordo le volte in cui durante le loro liti uno dei due
mi parcheggiava in ufficio dalla Zia Herm e facevo il lavoro più bello del mondo: l’assistente della segretaria del Primo Ministro in persona.
Sono stato un bambino felice, che mi ha portato ad essere un adolescente frizzante, anche Harry avrebbe usato un altro termine.
E ora sono un adulto sereno e un padre amorevole solo grazie a loro.
Anzi se sono padre è solo grazie a quei due.
Dovete sapere che io e Victoire qualche anno dopo esserci fidanzati ci lasciammo.
Ma Draco-paladino-delle-storie-d’amore-travagliate Malfoy, mi fece rinsavire.
Un anno dopo eravamo sposati e con un figlio in arrivo. E come da manuale mi venne la crisi del neo padre.
Loro cercarono di aiutarmi al meglio delle loro possibilità, ma quando cominciarono a rendersi conto che non c’era verso
mi riportarono saldamente sui binari della vita coniugale a suon di schiaffi.
Ed erano tipo dieci anni che non ne prendevo uno, ma in quel periodo me ne hanno dati talmente tanti che sono
tornato da Tori più che altro perché lei non mi aveva ancora picchiato.
Ma sappiamo come sono le francesi, a un certo punto a cominciato anche lei, ma questa è un’altra storia.
Ora mi trovo qui a ottantasei anni a fare un discorso funebre davanti a tutti voi.
Sono appena diventato orfano per la seconda volta, sto per diventare bis nonno per la terza volta, e sono ufficialmente orfano.
Dai, un po’ fa sorridere questa cosa.
Ne abbiamo parlato tanto con Harry a suo tempo, di come avrei dovuto affrontare il lutto e tutto sommato ero preparato, ho avuto Draco che era ancora una presenza tangibile ed era incredibilmente lucido, se pensiamo che negli ultimi trent’anni Harry era sempre un po’ più smemorato e fragile, lui invece è riuscito a mantenere quella dignità che ha contraddistinto tutta la sua vita.
Sapete anche Draco era pronto a morire, lo è stato dal giorno in cui abbiamo seppellito lo Zio Harry,
temeva solo di metterci di più a raggiungerlo, ma ha fatto presto, solo due anni senza la sua metà.
Se ci pensiamo bene loro non erano la classica coppia che a vederli avremmo detto fosse indistruttibile, ma lo erano, lo erano davvero.
Una volta Zio Draco disse a Harry che ormai era ancora sposato con lui più che altro per abitudine e lì per lì ci rimasi male,
ma poi mi confidò che non era assolutamente vero, mi disse che lui non poteva vivere senza Harry, non perché non riuscisse ma perché non voleva. Non voleva liberarsi di quella persona senza classe, senza una minima conoscenza dell’etichetta, perché era la sua metà e
non avrebbe camminato sulla terra vagando fino alla morte con un vuoto da riempire,
avrebbe incollato e rattoppato ogni più piccola crepa perché quella persona gli era indispensabile per sentirsi se stesso.
Poche ore dopo Harry mi disse la stessa cosa, in maniera meno poetica e prosaica,
ma disse semplicemente potrei abituarmi a vivere senza di lui, ma non voglio.
Tutto qui, non si preoccupò minimamente di intavolare un discorso che mi facesse capire a cosa si riferiva,
no era in cucina a lavare i piatti e disse quelle semplici dieci parole che racchiudevano già tre decadi insieme.
Sono stati settant’anni appassionanti per loro.
Erano persone che si erano aspettate di morire già da ragazzini, secondo i loro calcoli non sarebbero arrivati a compire vent’anni,
molto probabilmente uccise dalla stessa persona con moventi diversi, ma la storia della guerra la conosciamo tutti.
Quindi vivevano ogni giorno come una benedizione e la vivevano soprattutto tra le lenzuola.
Ora so perfettamente quanto sia di cattivo gusto parlare di questo ad un funerale, ma Draco ci teneva tanto.
Qualche mese fa stavamo prendendo il the al Maniero e lui di punto in bianco mi chiede se nel posto dove è finito
mio marito ci si possa presentare con cinquanta o sessant’anni in meno perché lui avrebbe voluto tanto passare
l’eternità a far l’amore col suo Harry come quando erano giovani, però dovevano esserlo in due perché metti caso che
lui arriva là bello e aitante e l’altro ha passato i cento non è che poi gli verrà voglia di darsi da fare con una cariatide,
se lui sarà giovane non avrà la pazienza di stare dietro a un vecchio con l’anca che gli duole
e la schiena che si blocca, gli servirà un corpo flessuoso.
E giuro che queste sono le parole che ha usato.
Mi chiese, sapendo che l’elogio l’avrei fatto io di chiedere a voi di sperare che la sorte gli sia amica o tornerà a perseguitarci tutti.

Io non so, se al momento sono vecchi o giovani, se si tengono la mano o ci stanno dando dentro come un tempo, so solo che mi ero preparato a perdere anche Draco, ma non per questo è meno difficile e doloroso.
Sono rimasto orfano dopo tutta una vita accanto a loro, ma adesso sono finalmente insieme e va bene così.
Allora Zio Draco ti è piaciuto di più il tuo elogio o il suo?”





Me Dice_

Non sono pazza giuro, ma mentre sistemavo il mio testamento mi 
è venuta in mente questa storia. E l'ho buttata giù praticamente di getto.
Tutto qui.


C
  
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