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Autore: Justice Gundam    22/10/2016    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
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Capitolo 34 – Lotta nel Palazzo Yureyu, Parte 1

 

La scena era piuttosto surreale. Saphira, Laura, Dragonite e Lilligant erano in piedi in quella che una volta era stata una sala riunioni, a guardare Charlotte che, come niente fosse, stava presentando loro Simone e Tara, due reclute del Team Meteora che cercavano senza troppo successo di apparire minacciose e pericolose. La ragazzina dai capelli rossi si stava comportando come se non si trovasse in mano a dei nemici, ma stesse invece facendo salotto con dei vecchi amici.

“Ch… Charlotte, tu… mi stai davvero dicendo che ti sei fatta amica questi due uomini del Team Meteora?” chiese Laura con evidente nervosismo. La sua Lilligant stava acquatta accanto a lei, non sapendo se tenersi pronta a combattere o rilassarsi.

Charlotte si mise a posto un codino ribelle. “E perché no, scusa tanto, Lauretta? In fondo, anche loro sono esseri umani, come noi.” Affermò con tono sbarazzino. “La sola differenza è che loro stanno dalla parte opposta rispetto a noi.”

“Non è proprio così semplice.” Affermò Saphira severamente, stringendo gli occhi con fare minaccioso. “Non ricordi, Charlotte, che i capi del Team Meteora hanno ucciso molte persone che hanno cercato di opporsi a loro?”

La minore delle sorelle Belrose non perse un colpo. “Beh, ma loro non hanno fatto nulla a nessuno, almeno per adesso.” Affermò, come se stesse dicendo la cosa più ovvia di questo mondo. “Quello che voglio dire… è che non è che Simone e Tara possono dire di no quando vengono dati loro degli ordini. Avete presente chi sono i loro superiori, no? Sirius e Lord Solaris non sarebbero tanto teneri con loro. Tuttavia… detto questo, Simone e Tara, non credete che sarebbe una buona idea approfittare di questo momento per tagliare la corda e piantarla una volta per tutte con il Team Meteora? Credetemi, non penso proprio che vi aspetterebbe una bella fine, se restaste con questa gentaglia.”

“E’ vero. Se ve ne andaste dal Team Meteora, potremmo… potremmo offrirvi noi protezione e sicurezza!” affermò Laura.

Lilli, lilligant!” affermò la graziosa Pokemon Fiorfronzolo.

Per quanto Saphira non fosse eccessivamente convinta, il suo pragmatismo le consentiva anche di vedere il lato più conveniente di ciò che proponevano le sorelle minori. "Non mi fido degli appartenenti al Team Meteora, e non mi fiderò mai completamente di loro... voi e i vostri colleghi avete fatto troppi sgarbi a me e alle mie sorelle... voi e il vostro amichetto, il Dr. Connal... però, effettivamente, se due come voi abbandonassero il Team Meteora e decidessero di collaborare con noi... la cosa potrebbe convenire a tutti e due, non credete?"

Simone fu rapido a rispondere, scuotendo la testa. "Non possiamo. Almeno, io non posso." affermò. "Non importa quello che mi dite, non lascerò il Team Meteora."

"Perchè no? Voglio dire, io ho avuto modo di conoscervi, e non mi sembrate delle persone cattive come il vostro capo Sirius." affermò Charlotte.

"Quando i piani del Team Meteora saranno andati in porto, avrò una vita diversa da quella che ho adesso... una vita migliore, sia io che Tara." affermò la giovane recluta.

Tara fece un cenno con la testa. "Il Team Meteora ricostruirà il mondo... creerà un mondo nuovo e migliore di questo." affermò. "E se ci schiereremo con loro, avremo la possibilità di avere un posto per noi, nel nuovo ordine." affermò la ragazza.

"E di questo mondo, allora... che ne sarà?" chiese Laura, accarezzando la sua Lilligant.

Simone esitò un momento prima di rispondere. "Sarà cancellato." disse infine, con evidente riluttanza. "Scomparirà. Cesserà di esistere per sempre. Mi rendo conto che ciò che facciamo è terribile... e non voglio addurre giustificazioni... ma una volta che il Team Meteora avrà realizzato il suo obiettivo finale, tutto questo dolore e questa sofferenza non saranno mai accaduti."

"Drag?" chiese il Dragonite di Saphira, piegando un po' le antenne in segno di confusione.

Saphira restava fredda e controllata, ma se qualcuno avesse potuto vederla un po' più da vicino, avrebbe potuto vedere che aveva la fronte aggrottata. Le parole di Simone avevano confuso un po' il capo della resistenza... "Sentite, non sono una a cui piace parlare per indovinelli. Cosa volete dire quando dite che le sofferenze che voi infliggete al popolo di Reborn non saranno mai accadute?"

"Heh... cosa credi, che i nostri capi ci rivelino tutto quello che sanno? Noi sappiamo quel tanto che basta per portare avanti i progetti del Team Meteora." affermò Tara. "Ma quello che sappiamo ci basta per porre tutta la nostra fiducia nel Team Meteora e nella loro causa. Ci dispiace per quello che stanno passando gli abitanti di Reborn... ma sono sicura che alla fine ne sarà valsa la pena."

"Capisco, capisco... il fine giustifica i mezzi, e cose del genere." Charlotte riassunse in breve quello che le due reclute sue amiche avevano cercato di dire... e quando Tara fece un cenno affermativo con la testa, la più piccola delle sorelle Belrose alzò le spalle, come per dire che non le importava più di tanto. "Oh, beh, se è così che la pensate, per me non c'è problema. Comunque, io me ne vado. Sapete com'è, sono stata separata dalle mie sorelle da un po' troppo tempo, e vorrei ricostruire quel po' di famiglia che mi è rimasta. Quindi... tanti saluti, Simone e Tara. Statemi bene."

Con tutta la nonchalance di questo mondo, Charlotte si allontanò dalle due sbalordite reclute del Team Meteora, e si incamminò verso le sue sorelle, accelerando un po' il passo nel momento in cui si avvicinò a Saphira e Laura. Un istante dopo, le tre sorelle Belrose si gettarono in un abbraccio di gioia e liberazione, finalmente assieme dopo anni in cui avevano potuto vedersi solo a sprazzi, passati a cercare di sopravvivere e a nascondersi dal Team Meteora e dal Dr. Connal! Saphira stessa fece un sorriso di gioia e felicità, tenendosi stretta a Charlotte con tutte le sue forze, come se avesse paura che, se avesse mollato la presa, la sua sorellina sarebbe stata portata via di nuovo.

"Laura, Saphira... sono tornata! State tranquille... ora sono qui, e non me ne andrò per nessun motivo!" esclamò Charlotte, trattenendo a stento le lacrime di gioia.

Simone e Tara stessi esitarono, troppo colpiti da quella scena toccante per interferire... ma qualche istante dopo, come se si ricordassero quale fosse il loro compito e cosa rischiavano in caso di fallimento, le due reclute si mossero verso le sorelle Belrose, mettendo mano alle loro Pokeball. "Hey! Hey, voi, aspettate un momento! Non potete mica andarvene così, come niente fosse!" esclamò Simone.

In realtà, avrebbe aggiunto altro... se non fosse stato per il Dragonite di Saphira e la Lilligant di Laura, che si piazzarono davanti a loro fissandoli con fare minaccioso!

"DRRRRAGONITE!" ruggì il dragone, inchiodando Simone sul punto dove si trovava con uno sguardo di ghiaccio! I due scagnozzi del Team Meteora indietreggiarono spaventati, mentre le tre sorelle si voltavano verso di loro... e Charlotte sfoderava il suo immancabile sorriso da spaccona!

"E perchè non ce ne possiamo andare, scusa?" chiese retoricamente. "Dopotutto... non è che voi potete fare molto per fermarci, no?"

"Il vostro capo non è riuscito a fare nulla contro il mio Dragonite." disse Saphira. "Se pensate di avere miglior fortuna, siete i benvenuti. Ma io non ve lo consiglierei."

Giusto per fare sì che il concetto entrasse meglio nelle teste di Simone e Tara, Dragonite si guardò attorno per un attimo... e dopo aver adocchiato una poltrona lì vicino, la raggiunse, la raccolse come se non pesasse nulla... la ridusse ad una fisarmonica e la scaraventò fuori da una finestra con un terrificante rumore di vetri infranti! Simone e Tara lanciarono un acuto urlo di terrore e si abbracciarono a vicenda, con delle comiche fontane di lacrime che schizzavano dai loro occhi!

"Lilli, lilli..." disse Lilligant, tenendo le braccia conserte e facendo un movimento della testa come per dire di sì.

"Se volete il mio consiglio... adesso ne approfitterete per andarvene da qui, intanto che noi facciamo un po' di confusione ai piani più bassi." disse Saphira. "Abbandonerete il Team Meteora, vi cercherete un lavoro onesto, e vi impegnerete a fare sì che i vostri capi finiscano in galera. Magari andrete alle autorità e confesserete quello che avete fatto. Se decidete di restare nel Team Meteora... allora la prossima volta che ci incontreremo saremmo nemici. E vi avverto che io non mi faccio tanti scrupoli, quando si tratta di difendere la mia famiglia."
Il Dragonite di Saphira emise un ruggito sommesso, come per dire che non aveva voglia di ricorrere alla violenza, ma lo avrebbe fatto se fosse stato necessario... e per fortuna, nè Simone nè Tara avevano intenzione di renderlo necessario - si ritirarono rapidamente al di là della portata del Pokemon Drago/Volante, alzando le mani in segno di resa.

"Ecco. Così va già meglio." affermò Saphira. "Ma giusto per non correre rischi... Laura, sai cosa fare."
La sorella di mezzo fece un cenno con la testa e diede alla sua Lilligant il permesso di procedere. "Sì, Saphira... Lilligant, usa Sonnifero." disse.

La Pokemon Fiorfronzolo chiuse gli occhi, fece un'elegante piroetta e aprì le braccia, rilasciando in aria una nube di spore dorate che poi spazzò verso Simone e Tara con un gesto delle braccia. Le reclute del Team Meteora non poterono fare altro che cercare di proteggersi come potevano, schermandosi con le braccia dalla polverina soporifera, ma non servì a nulla - in breve tempo, le gambe si fecero molli e le palpebre pesanti, e i due si afflosciarono a terra come sacchi di patate dopo aver mormorato qualcosa.

"Oggi... non è davvero... il nostro giorno... fortunato..." riuscì a biascicare Simone, prima di scivolare nel mondo dei sogni.

Charlotte fece un breve applauso, e Lilligant si inchinò a lei come un'attrice teatrale, prima di richiamare l'attenzione delle tre sorelle sulla situazione attuale. "Lilligant, lilli... lilligant!" affermò con la sua vocetta acuta, indicando l'uscita e con essa le scale che portavano al piano inferiore.

"Tranquilla, Lilligant, non ce ne siamo dimenticate." affermò Charlotte sorridendo. Poi, si voltò verso le sue sorelle per spiegare com'era la situazione. "Ascoltate... quelli del Team Meteora hanno preso in ostaggio alcuni di noi, e credo che li stiano usando come scudi umani per impedire ai nostri compagni di attaccare. Un po' come hanno cercato di fare quei due con me, solo che loro non hanno avuto il coraggio di sostenere le loro minacce." Indicò con lo sguardo Simone e Tara, che stavano ronfando come ghiri sul pavimento. "Dobbiamo andare ad aiutarli. Temo che si stiano servendo della piccola Shelly, in questo momento."

"Va bene. Allora sbrighiamoci." disse Saphira. "Dragonite, per adesso ritorna. Ma tieniti pronto, perchè credo che avremo ancora bisogno del tuo aiuto, e molto presto."

"Nite!" assentì il maestoso Pokemon Drago/Volante mentre la sua allenatrice lo richiamava nella sua sfera. Anche Laura richiamò Lilligant, e le tre sorelle si guardarono a vicenda, feici di essere di nuovo assieme, prima di infilare la porta e cominciare a scendere le scale...

 

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Lo stallo durava già da un po'. Da una parte, Amaria, Florinia e Fern che erano praticamente paralizzati dal loro dissidio, e dall'altra gli uomini del Team Meteora che continuavano a tenere Shelly in ostaggio... e che erano rimasti confusi e sbigottiti dalle reazioni dei loro avversari. Persino Shelly sembrava aver superato almeno in parte la sua paura, e adesso dava soltanto l'impressione di essere un po' spiazzata.

Amaria e Florinia, in particolare, erano decise a non cedere nemmeno di un passo sulla loro posizione.
"Per favore, Flo... io ti conosco, non sei davvero tu quella che ha suggerito di sacrificare la piccola Shelly!" affermò Amaria. "Io conosco la vera Florinia, è una ragazza dolce e timida che comprende i sentimenti degli altri, e che non lascerebbe mai un amico nei guai."

"Qualsiasi... qualsiasi conoscenza relativa ad un previo stato emotivo dell'unità Florinia è da considerarsi nulla e non più valida." disse la ragazza dai capelli verdi. Per un attimo, all'inizio della frase, Amaria ebbe l'impressione di sentire un istante di esitazione nella voce piatta e tersa della sua amica. "I sentimenti costituiscono un ostacolo alla conoscenza e all'efficienza."

Fern sospirò rabbiosamente, sperando che prima o poi quelle due si decidessero... ma pochi istanti dopo, vedendo che non si approdava ad una soluzione, decise di prendere in mano la situazione, e fece cenno al suo Serperior di farsi avanti. "Bah, al diavolo... ne ho abbastanza di queste stupidaggini." affermò. "Avanti, Serperior, chiudiamola qui, e sistemiamo quei due come si deve."

"Sssserperior?" chiese il Pokemon serpente, stupito dalla decisione del suo allenatore... ma non fece storie e seguì il ragazzaccio con gli occhiali mentre superava Amaria e Florinia, e si parava dinnanzi agli uomini del Team Meteora. Amaria distolse immediatamente la sua attenzione dalla discussione con la sua amica di college, e cercò di richiamare il suo compagno.

"Fern? Hey, Fern, che stai facendo?" chiese.

Immediatamente, le reclute del Team Meteora ebbero un momento di panico, e quella che tratteneva Shelly strattonò la bambina dai capelli violetti verso di sè, sempre tenendo in mano la sua arma. "Hey! Hey, ragazzino, cosa stai facendo?" esclamò, cercando di suonare minaccioso, ma senza riuscirci in pieno - il coltello gli stava ancora tremando tra le mani. "Se... se ti avvicini ancora, la tua amichetta fa una brutta fine, lo sai, vero?"

"Kyaaah! Ugh... F-Fern... Amaria..." balbettò Shelly, sentendosi di nuovo avvinghiare dalla paura.

Fern ghignò sinistramente. "Certo che lo so, credi che mi importi qualcosa?" chiese retoricamente. "Quella marmocchia non è mai stata mia amica. E non perderei neanche un minuto di sonno se lei schiattasse."
"Fern! Non puoi dire sul serio!" esclamò con orrore Amaria.

Florinia, come sempre, non ebbe quasi alcuna reazione. "Il soggetto Fern mostra migliori capacità elaborative e procedurali." commentò.

Gli uomini del Team Meteora indietreggiarono, trascinando con sè una Shelly che appariva meno spaventata di quello che forse ci si sarebbe potuti aspettare. Evidentemente, la bambina non si aspettava che a Fern importasse molto della sua incolumità...

"No! Fermo! Non una mossa di più! Lo facciamo sul serio, sai?" esclamò la recluta che teneva ferma Shelly, mentre Fern e il suo Serperior avanzavano sempre di più...

"E allora, perchè non lo fate?"

La voce di Charlotte colse tutti di sorpresa, e numerosi sguardi scattarono verso le scale da cui stava scendendo con tutta calma, come se niente fosse, la ragazzina dai capelli rossi, con le mani dietro la nuca ed un'espressione divertita, quasi indifferente, sul viso mentre scrutava gli scagnozzi del Team Meteora. Shelly deglutì, tremando visibilmente e fissando Charlotte con sgomento. Si aspettava che a Fern non importasse nulla di lei, ma Charlotte... non aveva avuto l'impressione che fosse una ragazza così insensibile.

"Ch-Charlotte? Cosa... cosa dici...?" mormorò Shelly.

"Io mica sono qui per lei. La conosco appena." continuò Charlotte, che nel frattempo aveva finito di scendere le scale ma non si era fermata, e continuava ad avanzare verso gli uomini del Team Meteora. "Quindi per me, potete fare quello che volete. Non me ne può importare di meno."

"Anche tu, Charlotte? Ma cosa prende all'improvviso a tutti voi?" protestò Amaria. "Credevo che tra noi della resistenza ci fosse più solidarietà! E invece... e invece... siamo davvero disposti ad abbandonare una nostra compagna al Team Meteora per..."

In un attimo, la situazione si rovesciò.

Charlotte ebbe uno scatto felino e si lanciò con tutto il suo peso addosso alla recluta che teneva prigioniera Shelly, con il risultato che lo scagnozzo emise un grugnito di sorpresa e fece cadere il coltello con cui minacciava la piccola entomologa! L'arma cadde a terra con un tintinnio sinistro, e Shelly incespicò in avanti per qualche passo, prima di essere afferrata al volo da Charlotte!

"Sei salva, Shelly!" esclamò la rossa. "Fern! Ragazzi, adesso!"

Dopo un istante di sorpresa, Amaria sfoderò un sorriso gioioso! "Ah... era... era tutto un trucco per avvicinare quelle reclute, allora! Lo sapevo che in realtà non volevi abbandonare Shelly!" esclamò. "Bene, adesso non c'è più niente che ci fermi! Libertà, tocca a te!"

"Alla buon ora..." mormorò Fern. "Vai, Serperior!"

"LAAAAAPRAS!" esclamò il Lapras di Amaria, scagliandosi verso le reclute del Team Meteora con decisione e potenza! Appena in tempo, le reclute sbigottite fecero uscire i loro Pokemon - un Golbat e un Boldore, uno strano Pokemon simile ad un masso vivente bluastro con numerosi cristalli rossi infissi nel corpo, che si muoveva su tre zampe tozze, e il cui volto era composto da niente più che un grande occhio cavo, diviso in due da una cresta di pietra, e da tre spuntoni rossi che assomigliavano a denti aguzzi!

"Maledizione, ci hanno fregati!" esclamò una delle reclute. "Presto, Boldore, usa Cadutamassi!"

"Golbat, colpisci quel Serperior con Velenodenti!" esclamò l'altra recluta. Il Pokemon simile ad un enorme pipistrello scattò in avanti e spalancò le sue fauci, dalle cui zanne acuminate gocciolava un liquido dall'inquietante colore violaceo, mentre Boldore scagliò alcuni grossi pezzi di roccia contro il Lapras di Amaria... che rispose scagliandosi a tutta velocità contro l'avversario e prendendo in pieno l'attacco senza alcun apparente problema!

"Libertà, attacca con Acquadisale!" ordinò la ragazza. Lapras spalancò la bocca e scagliò un potente fiotto di acqua salata contro Golbat, centrandolo in pieno e mandandolo a schiantarsi a terra con un rapido frullo d'ali!

"Serperior, usa Fendifoglia." ordinò Fern. Serperior scattò rapidamente, guizzando come un'anguilla sotto i colpi di Boldore, e sferrò dei rapidi fendenti con la coda, centrando Boldore diverse volte e mandandolo a terra. Il Pokemon Roccia si rialzò subito e mandò a segno un potente attacco Bottintesta che fece barcollare il serpente verde... poi, mentre Serperior cercava di rimettersi in guardia, Boldore strisciò una delle sue zampe rocciose per terra e scagliò una manciata di sabbia e polvere che raggiunse Serperior al muso. Chiaramente un attacco Turbosabbia che aveva lo scopo di diminuire la precisione del campione di Fern... ma con grande sorpresa delle reclute, la polvere si disperse davanti agli occhi del bersaglio, che si illuminarono di una strana luce rossa... come se invece di offuscargli la vista, gliel'avesse aguzzata!

"C-cosa? Che razza di trucco è questo, dannato moccioso?" esclamò una delle due reclute. Prima che Fern rispondesse, Serperior si lanciò nuovamente all'attacco, con la coda avvolta da una ruggente massa d'acqua!

"Serperior, colpisci con Idrondata!" esclamò Fern. Con un tremendo colpo, Serperior travolse Boldore con la sua coda e lo scaraventò a terra, mentre il Lapras di Amaria scagliava un attacco Fulmine dalla bocca, travolgendo il Golbat nemico e mandandolo al tappeto. Prima che le reclute del Team Meteora potessero rendersi conto di cosa stesse accadendo, entrambi i loro Pokemon erano a terra privi di forze, e il Serperior di Fern si ergeva fiero e trionfante su di loro. "Heh... siete due grandissimi ignoranti, lo sapete? Questa è l'abilità speciale del mio Serperior!"

"Cosa? Ma che stai dicendo?" chiese l'altra recluta. "Non... non crederai che ci berremo una sciocchezza simile! Tutti gli starter di tipo Erba hanno l'abilità Erbaiuto, e Serperior non fa eccezione."

"Errato." li corresse Florinia, che ora sciorinava fatti sui Pokemon e sulle loro abilità come se non fosse successo nulla. "Effettivamente, la maggior parte degli Snivy, cioè la forma primaria di Serperior, possiede tale abilità, ma una piccola percentuale di essi è invece dotata dell'abilità Inversione, il cui effetto consiste nell'invertire l'effetto delle mosse che modificano le statistiche. Se su di essi viene usata una mossa che diminuisce l'attacco, la difesa o la velocità, per esempio, tali statistiche invece aumentano."

"Esatto... e il mio Serperior, guarda caso, possiede questa preziosa abilità! Il che significa che il tuo attacco Turbosabbia non ha fatto altro che aiutarlo." si vantò Fern. Serperior si erse accanto al suo allenatore, fissando minaccioso i due uomini del Team Meteora, che non ebbero altra scelta che richiamare i loro Pokemon nelle sfere. Charlotte sghignazzò con fare convinto, e poi guardò verso Shelly, che era ancora aggrappata a lei come ad un salvagente in mezzo ad una bufera. La bambina dai capelli lavanda era ancora sconvolta per lo scampato pericolo, e si tenne abbracciata a Charlotte finchè non fu sicura che fosse tutto passato.

"Ben vi sta, a voi due buffoni!" esclamò Charlotte rivolta alle reclute stupefatte. Poi, ricordandosi di Shelly, accarezzò sulla testa la piccola entomologa, che finalmente riprese coraggio e riuscì a staccarsi da Charlotte, guardandola con gli occhi tremanti. "Hey, Shelly? TUtto bene, piccola?"

"S-sì... sì, Ch-charlotte... io... io sto b-bene..." balbettò la ragazzina di Johto. "Per... per un attimo ho... ho davvero... p-pensato che non ti importasse nulla di... di..."

"No, Shelly... e mi scuso di avertelo fatto credere, anche solo per un attimo." affermò Charlotte, dandole un abbraccio in segno di scusa. "Dopotutto, anche tu mi hai aiutato a fuggire dall'orfanotrofio, e per questo te ne sarò sempre grata. E' solo che... beh, a volte puoi far perdere il controllo ai tuoi nemici... semplicemente facendo loro credere che lo hanno già perso. Non avrei mai voluto che nessuno ti facesse del male, Shelly."

"Grazie, Charlotte... sei stata grande!" affermò Amaria, accarezzando il suo Lapras, che fece un cenno affermativo con la testa. "A proposito... il fatto che tu sia stata liberata vuol dire che le tue sorelle non dovrebbero essere lontane, vero?"

"Infatti noi siamo qui. Abbiamo voluto vedere come se la cavava Charlotte anche senza Pokemon, e devo dire che sono parecchio impressionata." rispose la voce di Saphira. La comandante della resistenza stava scendendo le scale assieme a Laura, e fece un cenno di saluto ad Amaria e a Florinia. "Ottimo lavoro a tutti quanti. Anche a Fern. Il tuo Serperior è davvero ben allenato."

"Heh... almeno c'è qualcuno qui che riconosce i miei meriti. Comunque, queste reclute erano delle mezze cartucce. Io ambisco ad affrontare avversari ben più forti di così." affermò il giovane allenatore con gli occhiali. "Ad ogni modo... mi sembra di capire che avete intenzione di andare a ripescare anche quegli altri incompetenti che si sono fatti beccare dal Team Meteora, vero?"

"Heather... Noel ed Anna sono ancora nelle mani del Team Meteora..." mormorò Shelly, la cui preoccupazione andava ora alla sua migliore amica e a come se la stava cavando. "E... Julia e Pietro? Ci... ci sono anche loro, vero? Dove sono, adesso?"           

 

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"Molto bene... allora qui ci pensate voi?" chiese Julia, come se stesse parlando di una faccenda di tutti i giorni piuttosto che di una battaglia di Pokemon contro un pericoloso criminale. Pietro ed Aya erano pronti ad affrontare il Dr. Connal in uno scontro che si preannunciava difficile... il suo Rotom e il suo Raichu erano già davanti a lui, e aspettavano che i due ragazzi mandassero in campo i loro primi Pokemon. "Se è così, io vado a liberare gli ostaggi. Così ci dividiamo i compiti come si deve, okay?"

"Certo, Julia! Tu non ti preoccupare del buon dottore, che a lui ci pensiamo noi!" affermò Pietro. "E a questo proposito... vai, Rhydon! Adesso ci sarà bisogno di te!"

Pietro scagliò in aria la sua Pokeball e ne fece uscire il massiccio rinoceronte bipede, che atterrò con fragore e si mise in guardia. Emanava una notevole sicurezza in sè stesso, che il Dr. Connal, da abile psichiatra qual era, colse al volo e non perse occasione di criticare.

"Il tuo Pokemon... vedo che non si discosta molto da te, quanto ad attitudine." disse il medico. "Lo stesso arrogante, infantile senso di superiorità dato dalla consapevolezza di essere avvantaggiato sui Pokemon Elettro. Dimmi, ragazzo... sei davvero convinto che questo basterà a sconfiggermi?"

"Forse non varrò molto... ma anch'io combatterò al suo fianco." intervenne Aya, lanciando la sua Pokeball. La sfera si aprì di scatto, e da essa uscì una Pokemon dall'aspetto spiccatamente riconoscibile - era alta quasi un metro e mezzo, bipede, con caratteristiche da rettile, il corpo coperto da piastre di corazza naturale di colore azzurro che diventavano color crema sui pettorali e sull'addome. Aveva un muso rotondo e tozzo armato di un piccolo corno sul naso, con stretti occhi castani e grandi orecchie a sventola, e una fila di corti spuntoni velenosi percorreva la sua spina dorsale, terminando alla base della sua lunga e muscolosa coda.

"Nido nido... QUEEN!" ruggì la Pokemon, mettendosi anche lei in guardia accanto a Rhydon.

Pietro non nascose un pizzico di sorpresa. "Ma come, Aya, non usi subito il tuo Dragalge?" chiese il giovane rockettaro, anche se il suo tono faceva capire che la stava solo prendendo amichevolmente in giro.  

Aya non sembrò divertita. "Preferisco non usare subito il mio Pokemon più forte in uno scontro così importante." disse con distacco. "Va bene. Buona fortuna, Julia. Qui ci pensiamo noi."

"Ricevuto! Mi raccomando, date al dottore una bella lezione anche da parte mia! Io vado a far saltare in aria qualche farlocco del Team Meteora!" rispose la graziosa cheerleader dai capelli verdi, facendo il segno del pollice in alto prima di dirigersi verso una rampa di scale che portava al piano di sopra...

"Non ricordo di aver detto che potevi andare." disse Connal. "Raichu, usa una Tuononda per bloccare quella sciocca ragazza."

"Rai raichu!" rispose la forma evoluta di Pikachu, toccando terra con la punta della coda e scagliando una scarica elettrica attraverso il pavimento, che sfrecciò rapidamente verso Julia...

"E io non ricordo di aver mai avuto bisogno di un permesso, doc!" rispose Julia, fermandosi un attimo per restituire a Connal un sorrisone disarmante. In un attimo, Julia aprì una Pokeball e ne fece uscire la sua Zebstrika, che si parò davanti alla Tuononda... e non appena la scarica elettrica raggiunse la zebra, venne assorbita dai suoi zoccoli e penetrò nel corpo di Zebstrika senza farle alcun male. Anzi, la Pokemon Elettro sembrò addirittura rinvigorita: sollevò in aria il suo corno, si impennò e nitrì con evidente eccitazione. "Brava, Zebstrika! Scommetto che non sapeva della mia Pokemon e della sua abilità Elettromotor, vero, dottor Barbagianni? Ogni volta che Zebstrika viene colpita da un attacco elettrico, lo assorbe e diventa più veloce!"

"E comunque, non si preoccupi troppo per Julia... io e la mia dolce Aya siamo più che sufficienti per tenerle testa, dottore!" esclamò Pietro con convinzione. "E allora iniziamo noi, Rhydon! Usa un attacco Giravvita!"

"Nidoqueen, comincia con Corposcontro su quel Raichu." disse Aya, senza metterci troppo entusiasmo. I due Pokemon di tipo Terra si scagliarono all'attacco, e il corno di Rhydon, trasformato in una trivella, emise uno stridio terrificante mentre sfrecciava verso il Rotom del Dr. Connal, che però resto fermo dov'era come niente fosse... e si sollevò in aria al momento giusto, fluttuando sopra la testa del rinoceronte bipede, che si fermò di botto e si voltò per cercare di tenerlo d'occhio.

"Sembra che neanche voi conosciate molto bene le abilità dei miei Pokemon." commentò seccamente Connal. "Rotom, usa Funestovento. Raichu, attacca con Mega Pugno."

Nidoqueen si scagliò con tutto il suo peso contro il Raichu di Connal, che rispose tirando indietro un braccio e sferrando un tremendo pugno al torace della Pokemon Veleno/Terra, con il risultato che entrambi i contendenti vennero scossi dal poderoso impatto e costretti ad indietreggiare... mentre Rotom spalancava le sue "braccia" zigzaganti e scagliava una folata di vento soprannaturale, composto da turbinante foschia violacea, contro il Rhydon di Pietro, colpendolo alla schiena. Rhydon sentì un colpo di freddo innaturale e barcollò in avanti allorchè l'attacco Funestovento oltrepassava la sua corazza naturale come se non ci fosse neanche e gli sottraeva rapidamente le forze, ma riuscì a restare in piedi... e nello stesso momento, il Rotom di Connal si sentì pervadere da una carica incredibile, e un'aura violacea si accese attorno al suo corpo per un istante... al termine del quale, Rhydon e il suo allenatore ebbero l'impressione che il corpo del fantasmino di plasma fosse diventato più grande, e che il campo elettrico che lo circondava si fosse in qualche modo intensificato.

"Cavolo, questa non ci voleva... l'attacco Funestovento ha una piccola possibilità di aumentare di colpo la potenza e la velocità del Pokemon che la usa... e anche le difese. E' una sorta di Forzantica di tipo Spettro..." disse il giovane rockettaro, rivolto ad Aya.

"La conosco. Non sono una sprovveduta." tagliò corto Aya. "Nidoqueen, rispondi con Focalenergia."

"Rhydon, usa Lucidatura per stargli dietro!" esclamò Pietro. Nidoqueen congiunse le mani davanti a sè e cominciò a concentrarsi per sferrare un colpo più potente al Raichu nemico, mentre Rhydon si sfregò la corazza con le mani per renderla più lucida e aumentare enormemente la sua velocità.

"Raichu, Rotom... scambiatevi i bersagli." ordinò Connal. "Raichu, Congiura e poi Laccioerboso su Rhydon! Rotom, attacca Nidoqueen con Fuocofatuo!"

"Rrrrhydon..." grugnì preoccupato Rhydon, vedendo che il Raichu del dottore stava cominciando ad avvicinarsi di corsa, creando una striscia di energia verde dietro di sè e avvolgendosi parzialmente in un'aura nero-violacea, mentre Rotom faceva crepitare due piccole scariche elettriche ai propri lati, che si trasformarono in due sfere di luce rossa che emettevano un calore tremendo!

Con un gesto del corpo, Rotom lanciò l'attacco Fuocofatuo contro Nidoqueen, che però reagì in tempo, aprendo di scatto gli occhi e scansandosi all'ultimo momento. Rhydon si fermò di colpo, cogliendo di sorpresa Raichu... e nel breve istante in cui il roditore elettrico si era fermato, interrompendo il suo micidiale attacco Laccioerboso, Pietro agì!

"Bravo, Rhydon! Ora usa Rocciotomba!" esclamò il ragazzo. Con un gesto improvviso, Rhydon abbassò le braccia e scagliò una raffica di rocce, ciascuna grande come il proprio pugno, dal suo corpo. bersagliando il Raichu avversario!

"Respingili con Codacciaio, Raichu." replicò Connal, che evidentemente aveva già previsto un simile attacco e aveva preparato le sue contromisure. Il suo Raichu sferrò un fendente in aria con la coda luccicante come acciaio, e infranse le rocce, passando così indenne attraverso il pericoloso attacco.

Pietro strizzò un occhio con acredine - la battaglia si stava prolungando un po' troppo, e ancora nessuna delle due parti aveva fatto progressi. Era necessario sbloccare lasituazione in qualche modo...

"Nidoqueen, ora attacca con Unghieaguzze... e poi Sgranocchio!" esclamò Aya. La Pokemon Veleno/Terra si acquattò sul terreno e cominciò a trascinare le unghie su di esso, facendo un'inquietante suono stridente... e poi si lanciò contro il Rotom di Connal, che cercò di difendersi come poteva! Il fantasmino di plasma creò una Palla Ombra davanti a sè e la scagliò contro Nidoqueen, colpendola in pieno petto... ma la Pokemon strinse i denti e proseguì la sua folle corsa, raggiungendo l'avversario e colpendolo con un potente morso! Rotom spalancò gli occhi, stridendo per la sorpresa e il dolore, e Nidoqueen fece un rapido movimento con il collo, scagliandolo via! Con un tonfo, Rotom atterrò vicino ad un angolo polveroso della stanza, restando stordito per un attimo prima di rimettersi in piedi fluttuando. Nidoqueen strinse gli occhi, un po' sorpresa che il Pokemon Elettro/Spettro fosse riuscito a reggere ad un attacco Buio così potente... ma si rimise rapidamente in guardia e si preparò allo scontro successivo. Il dottore stava assumendo un'espressione contrariata, segno che non si aspettava che la lotta sarebbe durata così tanto... Forse questo voleva dire che avevano delle concrete possibilità di vincere!

"Bel colpo, Aya!" si sentì lodare da Pietro, prima che il ragazzo tornasse a concentrarsi sulla battaglia del suo Rhydon. "Okay, adesso usa Protezione, Rhydon! Cerca di evitare quel Laccioerboso!"

"Raichu, usa Agilità per coglierlo al fianco!" esclamò Connal. Aya sorrise cupamente nonostante tutto - non sentiva di essere degna di quella, nè di nessuna altra lode, ma se non altro, almeno per quell'istante, sentirselo dire era una bella sensazione...

Il Raichu di Connal scattò di lato, lasciandosi dietro qualche immagine illusoria di sè stesso mentre cercava di assalire il Rhydon di Pietro su un fianco... ma il Pokemon roccioso reagì appena in tempo, creando uno schermo di energia davanti a sè che respinse l'assalto e costrinse il topo elettrico ad indietreggiare rapidamente! Pietro e Rhydon agirono rapidamente...

"Adesso, Rhydon! Colpiscilo con Giravvita!" esclamò Pietro. Il rinoceronte bipede grugnì in segno affermativo e ghignò quasi sinistramente prima di scagliarsi a tutta velocità contro il nemico, colpendolo in pieno con il suo corno-trapano! Questa volta, Raichu non  riuscì a difendersi e venne sollevato da terra e fatto volare per un breve tratto, fino a schiantarsi su un tavolo vicino, mandandolo in pezzi!

"No! Raichu!" esclamò il Dr. Connal, perdendo la sua calma monolitica per un attimo quando vide il suo Pokemon giacere a pancia in su in mezzo a ciò che rimaneva del tavolo, con gli occhi trasformati in spirali! "Razza di mocciosi... come avete osato fare del male al mio Raichu! E va bene... ritorna, Raichu, hai fatto già abbastanza."

Con un gesto del braccio, Connal richiamò Raichu nella sua Pokeball, per poi riagganciarla alla sua cintura e mandare in campo un altro Pokemon. "Pensaci tu, Lanturn!" esclamò, mandando in campo il suo Pokemon Acqua/Elettro, che apparve fluttuando placidamente a mezz'aria, muovendo pigramente le pinne pettorali. "Bene... abbiamo permesso a questi ragazzini impertinenti di giocare un po' troppo. Fai quello che deve essere fatto."

"Non credo che sarà tanto facile per te, caro il mio dottore!" affermò Pietro. "Ora alziamo un po' il volume, Rhydon! Usa un attacco Tritartigli!"

"Rhydon!" ruggì il Pokemon Terra/Roccia, scagliandosi con decisione contro Lanturn, tenendolo d'occhio per tenersi pronto a qualsiasi mossa il nemico stesse per fare...

"Il tuo Pokemon ha le idee confuse come te su come stanno le cose in realtà." affermò Connal. "E questo te lo dimostrerà. Lanturn, usa Stordiraggio."

"Lan... lanturn!" esclamò il pesce luminoso, la cui appendice luminescente si accese di colpo di una strana luce blu-violacea che sfrecciò verso Rhydon. Per quanto il Pokemon rinoceronte avesse cercato di essere preparato, e avesse cercato di scansarsi al momento giusto, agì mezzo secondo troppo tardi, e la luce spettrale lo raggiunse alla testa, girando vorticosamente attorno a lui! Gli occhi di Rhydon si fecero vitrei, e la sua espressione divenne di colpo vacua, come se fosse stato ubriaco... poi, incapace di frenare il suo slancio, Rhydon proseguì la corsa, mancò Lanturn e si schiantò contro il muro più vicino, aprendovi un buco enorme dalla forma del proprio corpo! Il pavimento tremò quando il possente Pokemon finì faccia a terra, e si rialzò lentamente per riprendere la lotta, mentre Nidoqueen e Rotom continuavano a fissarsi rabbiosamente, ciascuno aspettando che l'altro facesse la sua mossa...

 

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"Oh, ooooh, ma cosa vedo! Una porta chiusa! Per me questo è un invito a nozze!" esclamò Julia, avanzando verso la porta blindata che dava accesso alla stanza successiva con evidente gioia, al punto che si stava fregando le mani! La sua Zebstrika si fece avanti, immaginando che questo volesse dire che aveva il permesso di buttare giù la porta a calci... ma Julia le fece cenno di aspettare, e mentre la Pokemon zebra la guardava corrugando la fronte, la cheerleader dai capelli verdi tirò fuori una Pokeball e ne fece uscire - in maniera abbastanza prevedibile - una Voltorb! "Okay, Voltorb! E' il momento di fare un po' di fuochi d'artificio! Fai saltare in aria quella porta!"

"Strika..." mormorò Zebstrika, un po' delusa... e Voltorb sembrò quasi sogghignare mentre si avvicinava alla porta blindata, e il suo corpo sferico cominciava a crepitare di energia elettrica! Un istante dopo, il Pokemon sferico venne avvolto da un'abbagliante luce bianca... e una tremenda esplosione strappò la porta blindata dai suoi stipiti e la scaraventò a terra con fragore assordante, dando a Julia e ai suoi Pokemon accesso alla stanza! Julia sentì delle voci confuse provenire dall'interno, e un attimo dopo venne accolta da un'esclamazione di gioia da parte della bambina dai capelli neri legata ad una sedia nel centro della stanza.

"Urrà! Eccola, ve l'avevo detto che sarebbe venuta!" esclamò la bambina, mentre Julia si faceva largo tra la polvere sbattendola via con un braccio, si trovò davanti Anna e Noel legati a due sedie al centro della stanza... e più in là, due luogotenenti del Team Meteora che lei riconobbe quasi subito - si trattava di Astro ed Eclisse, senza ombra di dubbio!

"Salve a tutti! La famosa cheerleader Julia, capitano della squadra della Scuola Allenatori di Onice, è qui per voi! Datemi una J! Datemi una U! Una L, una I, una A! J-U-L-I-A!" esclamò. Dal punto di vista degli sbalorditi Astro ed Eclisse, la ragazza era emersa dalla polvere, accompagnata dalla sua Zebstrika e da una Voltorb annerita e fumante, che ciò nonostante manteneva la sua aria minacciosa! E come se non bastasse, era là che si comportava come se stesse partecipando ai festeggiamenti di un evento sportivo, invece di essere in un covo di terroristi! "Salve a tutti! Scusate il disturbo, ma voi del Team Meteora avete alcuni dei nostri compagni in ostaggio, e siamo venuti a riprenderceli! Io, in particolare, sono qui per quei due bambini, se permettete!"

"Yu-huuuu! Julia, sei forte!" esclamò Anna, saltellando eccitata sulla sua sedia, mentre Noel guardava sbalordito la scena... ed Astro ed Eclisse indietreggiarono mettendo mano alle loro Pokeball, non riuscendo nemmeno loro a credere alla scena che avevano davanti agli occhi!

"Ma che... diamine..." mormorò Eclisse. "Oh... accidenti, io ti riconosco! Tu sei quella specie di cheerleader che fa parte della resistenza! Quella mezza pazza che gestisce la centrale elettrica!"

"Mezza pazza? Perchè non mi dici che sono tutta pazza? Beh, non importa, lo prenderò come un complimento!" affermò Julia con un sorrisone smagliante. "Allora... quei due bambini che sono dietro di voi... e tutti gli altri che adesso tenete rinchiusi... io sono venuta qui per liberarli! Allora, li lasciate andare, o devo darvi una scarica?"

"Zeb, zebstrika!" esclamò Zebstrika, strisciando uno zoccolo per terra in modo da enfatizzare le parole dalla sua allenatrice. Astro ed Eclisse strinsero i denti, ma non indietreggiarono, e tirarono fuori delle Pokeball per affrontare la cheerleader dai capelli verdi e i suoi fedeli Pokemon Elettro.

"Non... non possiamo lasciarti passare, Julia!" esclamò Astro, facendo uscire il suo Solrock. Il Pokemon simile ad una meteora apparve fluttuando accanto al giovane Cavaliere Meteora, mentre Eclisse chiamava a sè il suo Lunatone. "Il nostro capo, Sirius, ci ha affidato il compito di impedire a chiunque di passare... e questi bambini sono fondamentali nel piano dei nostri capi! Non possiamo lasciarveli!"

"Anche se la cosa non ci rende esattamente fieri..." disse Eclisse tra sè.

Zebstrika alzò le spalle, immaginando che quella sarebbe stata la risposta... e guardò verso la sua allenatrice per farle un cenno con la testa. Sembrava volesse dire che avrebbero dovuto aspettarsi una simile risposta...
"Tranquilla, Zebstrika... ero pronta a questa risposta!" affermò la ragazza dai capelli verdi, scuotendo la sua lunga ed elegante coda. Con un gesto della mano, richiamò la sua Voltorb e la sostituì al volo con un altro dei suoi Pokemon. "Okay, Voltorb, per adesso va bene così. Mostragli cosa sai fare, Eelektrik!"

"EEEEEEEL!" esclamò il Pokemon che uscì dalla sfera lanciata da Julia. Si trattava di una forma serpentina ricoperta di squame blu-grigie, con il ventre beige e una bocca circolare dotata di spesse labbra rosse entro le quali si vedevano quattro affilati denti triangolari. Aveva gli occhi circondati da cerchi gialli che brillavano leggermente di energia elettrica, e delle pinne beige si agitavano in aria sotto il suo mento e sopra la testa. La sua coda era rossa, ed era a forma di ventola.

"Un Eelektrik?" commentò con acredine Astro, vedendo il Pokemon lampreda che scivolava a terra... ma restò a pochi centimetri da essa, fluttuando come tenuta in piedi da qualche forza invisibile! "Non è un Pokemon che si vede spesso, qui in giro... come te lo sei procurato?"

"Eel, eel..." mormorò il Pokemon Elettropesce, facendosi di colpo contrito e quasi malinconico. Si avvicinò a Julia e cominciò a strusciarsi su di lei come un gatto che cerca le coccole del padrone... e la graziosa cheerleader ricambiò accarezzandolo con la mano libera.

"Ho incontrato questo piccolino nel quartiere Peridoto, quando mi sono rifugiata in un sotterraneo abbandonato durante un temporale." affermò Julia. "Era ancora un Tynamo allora... poverino, era tutto bagnato ed affamato, al punto che stava rosicchiando dei cavi elettrici per farsi passare la fame... Così, l'ho preso con me, gli ho dato da mangiare, e lui è rimasto al mio fianco per gratitudine."

"Eeeeeel!" esclamò l'anguilla elettrica, mentre continuava a strusciarsi su Julia.

Eclisse fece un sorriso che esprimeva un misto di sollievo e tristezza. "Sei una persona molto generosa, Julia... e mi dispiace dover combattere contro di te." affermò. "Ma purtroppo, abbiamo degli ordini, e non possiamo disobbedire. Lunatone, cominciamo! Attacca con Pietrataglio!"

"Solrock, usa Geoforza contro Zebstrika!" esclamò Astro.

Julia ghignò, vedendo che i suoi avversari stavano già facendo sul serio fin dalle prime battute. "Oh, quindi avete intenzione di darmi del filo da torcere, eh? Beh, allora vediamo di rendere questa battaglia più esplosiva!" esclamò. "Zebstrika, usa Agilità! Eelektrik, attacca Lunatone con Sgranocchio!"

Solrock rilasciò una scarica di energia che viaggiò attraverso il terreno, in direzione di Zebstrika... la quale eseguì una schivata laterale, accelerando di colpo prima di puntare dritta in direzione del Pokemon Meteorite, mentre Eelektrik avanzava strisciando come un serpente a mezz'aria in direzione di Lunatone! Il Pokemon simile ad una falce di luna girò su sè stesso e toccò il terreno con una punta, facendo scaturire da esso una raffica di enormi spuntoni di pietra che sfrecciarono verso l'anguilla elettrica ed impattarono su di essa, infrangendosi con un tremendo rumore di roccia sgretolata! Eelektrik strinse gli occhi, ma riuscì ad ignorare il colpo quanto bastava per proseguire, superare la raffica di rocce, e raggiungere Lunatone, che venne colpito da un poderoso morso!

Lunatone si agitò spasmodicamente, cercando di sottrarsi alla letale presa del Pokemon Elettropesce, che però si ancorò saldamente alla pelle rocciosa del suo avversario usando la sua bocca a ventosa... e non appena Julia diede un nuovo ordine, attaccò di nuovo! "Ottimo, Eelektrik! Adesso vai con Gigassorbimento!"

Eelektrik strinse ulteriormente la presa e cominciò a risucchiare energia a Lunatone, sferrandogli un colpo poderoso mentre Zebstrika cercava di farsi strada nella difesa di Solrock. Il Pokemon simile ad un sole stilizzato usò un attacco Turbofuoco, creando dalle fiamme danzanti attorno a sè, e poi scagliandole contro Zebstrika, riuscendo a colpirla di striscio... ma la Pokemon zebra rispose quasi subito con un attacco Scintilla, caricando il suo corno di energia elettrica e sferrando un potente affondo che fece indietreggiare Solrock!

"Yu-huuuu! Vai così, Julia! Io e Nostra tifiamo per te!" esclamò la piccola Anna con entusiasmo. Anche il più tranquillo Noel si sentiva sollevato nel vedere che Julia stava avendo la meglio sui due luogotenenti del Team Meteora... che però non avevano ancora giocato tutte le loro carte!

"Hmph... non male, ma aspetta di vedere questo. Lunatone... usa Forzantica!" ordinò Eclisse. Lunatone si bloccò a mezz'aria, circondandosi di una strana aura gialla che abbagliò per un istante Eelektric, costringendolo a mollare la presa e a ritirarsi. Un istante dopo, delle sfere di luce apparvero attorno a Lunatone, trasformandosi in rocce luminose che il Pokemon Meteorite scagliò con la telecinesi contro l'anguilla elettrica, costringendola ad un folle slalom per evitare di essere colpito! Eelektrik riuscì ad evitare la maggior parte degli attacchi, ma gli ultimi due giunsero a distanza troppo breve l'uno rispetto all'altro, e lo colpirono con violenza, facendolo barcollare per un istante.

"Eelektrik!" esclamò Julia, allo stesso tempo tenendo d'occhio Zebstrika e Solrock, che sembravano essere più o meno alla pari. "Ce la fai a combattere ancora? Non vuoi che ti sostituisca?"

"Eel!" rispose Eelektrik scuotendo la testa. Si rimise in guardia, mentre Lunatone fluttuava un po' più in alto. Evidentemente stava preparando un nuovo attacco psichico, per il quale la lampreda elettrica si impose di restare pronto...

"Okay! Forza, Eelektrik, diamoci dentro! Usa Arrotola e poi Scintilla! Zebstrika, usa Tuononda per bloccare Solrock!" esclamò Julia, sbracciandosi come se stesse facendo una delle sue routine da cheerleader!
"Solrock, difenditi con Protezione!" esclamò Astro, e il suo Solrock creò uno schermo di energia davanti a sè, proprio mentre la Pokemon zebra scagliava una scarica elettrica attraverso il pavimento! L'attacco paralizzante si esaurì contro la protezione improvvisata, mentre Eelektrik eseguiva una rapida giravolta su sè stesso e si lanciava verso Lunatone, tracciando dietro di sè una sfrigolante scarica elettrica! Il Pokemon lunare cercò di evitarlo fluttuando un po' più in alto... e infatti Eelektrik mancò il bersaglio, passandogli sotto ad alta velocità... ma riuscì ad avvinghiare la coda attorno alla parte inferiore del Pokemon Roccia/Psico, trascinandolo via!

"Lu... LUNA?" esclamò Lunatone, spalancando gli occhi per la sorpresa! Eelektrik tirò verso di sè e scagliò via l'avversario, che descrisse una comica traiettoria a parabola in aria e si fermò appena in tempo per evitare di schiantarsi a terra, usando i suoi poteri psichici per tenersi in aria! Girò su sè stesso e si voltò di nuovo verso Eelektrik, sferrando un nuovo attacco!

"Lunatone, rispondi con Psiconda! Tienilo lontano!" ordinò Eclisse. Il Pokemon simile ad una falce di luna illuminò gli occhi, che per un attimo emisero un'innaturale colore azzurro... e poi, il suo corpo venne circondato dalla stessa energia, prima che da esso scaturisse una raffica di anelli di energia blu che raggiunsero Eelektrik, spingendolo indietro con un breve grugnito di dolore. La lampreda elettrica si rimise rapidamente in guardia, fluttuando a pochi centimetri da terra... e Julia corrugò un po' la fronte, immaginando che lo scontro sarebbe stato un po' più arduo di quanto si era aspettata.

"Quella ragazza e i suoi Pokemon sono forti..." commentò Noel, sapendo di dire un'ovvietà. "Ma anche Astro ed Eclisse lo sono... come pensi che andrà, sorellina?"

Anna, anche se legata alla sedia e incapace di districarsi, sfoderò un sorriso acuto. "Perchè non hai mai fiducia, Noel? Nostra ed io lo sappiamo che Julia vincerà... e anche adesso, vedo che tutto questo posto buio si sta riempiendo di luce!" affermò, lasciando Noel ad alzare gli occhi al cielo davanti alle stranezze e alle criptiche parole di sua sorella, a cui pure credeva di essere abituato...

 

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Il Serperior di Fern scagliò un potente attacco Verdebufera, creando attorno a sè un vortice di vento e foglie luminose... e scagliandolo poi contro i Pokemon del Team Meteora, travolgendoli e mandandoli a terra, quasi tutti esausti! I pochi uomini del Team Meteora ancora in attività stavano cercando di richiamare i loro Pokemon, spaventati dalla vista di quel possente Serperior che, anzichè indebolirsi dopo aver lanciato il suo attacco Verdebufera, sembrava diventare sempre più forte e veloce!

"Hah! Pezzenti! Io non mi sono neanche scaldato, e voi già ve la date a gambe?" esclamò Fern, sentendosi fiero ed inarrestabile davanti alla dimostrazione di forza del suo Serperior. Il Pokemon Regale usò il suo attacco Schianto per mettere al tappeto un Herdier del Team Meteora che aveva cercato di attaccarlo di sorpresa... poi, guardò nel corridoio che lui e gli altri Pokemon avevano appena liberato, un corridoio lungo e dall'aspetto cupo, illuminato da alcune lunghe lampade alogene, diverse delle quali erano malfunzionanti, appese al soffitto: ai lati del corridoio si trovavano diverse celle, in ciascuna delle quali era tenuto uno dei bambini e ragazzi ospitati - si fa per dire - nell'istituto del Dr. Connal... e che in quel momento stavano quasi tutti facendo il tifo per i loro liberatori, vedendo finalmente una nuova speranza!

"Sembra che adesso questo posto sia libero..." disse Charlotte, salutando i bambini che si affrettavano ad affacciarsi alle porte delle loro celle. "Ciao, ragazzi! Eccoci qui, siamo arrivati! E tra poco andiamo anche a riprendervi le Pokeball, contenti?"

"Questo posto maledetto ha finito di fare da nascondiglio al Team Meteora." sentenziò Saphira, affiancata dal suo Dragonite che aveva già messo ko una quantità enorme di avversari! Il dragone si voltò verso la sua allenatrice e fece il segno dell'okay, per dire che adesso non c'erano più guardie. "Okay, Shelly... la tua amica è qui, ne sono sicura. Adesso valla a prendere... dopo cerchiamo le vostre Pokeball, e sistemiamo anche il buon dottore!"

"Grazie, miss Saphira..." disse Shelly, sollevata. La bambina dai capelli violetti, guidata dall'istinto, corse lungo un fianco del corridoio, guardando all'interno delle celle... e non passò molto tempo prima di trovarne una al cui interno si trovava la sua migliore amica! Heather sembrava molto provata dalla sua prigionia, aveva i capelli spettinati e sporchi, e il suo vestito bianco era pieno di polvere, macchiato di sporcizia e di un po' di sangue... ma vedere Shelly che si avvicinava, assieme al frastuono della battaglia che i suoi compagni avevano sostenuto per salvarla, pareva averle dato nuova fiducia e speranza.

"Heather! Heather, sono io! Sono così felice di vederti! A-aspetta, adesso ti tiriamo fuori di qui! Non... non ci vorrà molto, davvero!" balbettò Shelly, cominciando a piangere per la gioia di rivedere la sua migliore amica.

"Sh... Shelly? Shelly, cosa... cos'è successo, sono... sono arrivati i nostri compagni?" chiese la bambina dai capelli fucsia, correndo incontro alla sua amichetta sulle gambe ancora non ben ferme. "Ma come... cos'è successo, come hanno fatto a...?"

"Non... non lo so, sinceramente... ma... non credo che importi, adesso!" mormorò Shelly, sorridendo tra le lacrime. "Ora... ora siamo liberi tutti! Andiamo... andiamo a prendere i nostri Pokemon... e poi ce ne andiamo in un posto sicuro!"

Heather prese le mani di Shelly, tenendo le braccia tra le sbarre della sua cella... e riuscì a sorridere a sua volta. La speranza che i maltrattamenti del Dr. Connal e le ingiustizie del Team Meteora le stavano togliendo... ora era tornata, più forte che mai!                          

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo, la prima parte dell'assalto al Team Meteora si conclude! Come andrà il resto? Ho come l'impressione che ci aspetti ancora qualche sorpresa... ma per queste risposte, vi do appuntamento alla prossima volta! Ciao a tutti!
     
                   
 
     

  
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