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Autore: kway831    22/10/2016    4 recensioni
1 novembre 1981. Il Mondo Magico esulta per la sconfitta di Lord Voldemort, dopo quasi vent'anni dall'inizio della Prima Guerra Magica. Tra grida, risate e calici del migliore Champagne levati in aria ("Al bambino che è sopravvissuto!"), il mondo ha di meglio da fare che sgretolarsi davanti alla morte di due giovani.
Fasteggiamenti a Londra - due tombe da seppellire a Godric's Hollow. Lacrime, fiori, e il vento di un inverno destinato a durare dodici lunghi anni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Era il migliore mantello che si fosse potuto permettere - venti galeoni per far onore a Lily e a James. Nero, lungo, di tessitura fine ma non particolarmente ricercata, gli cadeva ordinato sulle spalle. Aveva tutta l'aria di essere stato sistemato con cura: la stessa con la quale, solo quattro anni addietro, era solito annodarsi la cravatta rosso-oro. Ma allora c'era James a prenderlo scherzosamente in giro con battute squallide sulla sua diligenza da Prefetto mancato; e anche Peter, che neanche era capace di allacciarsela, ne rideva timidamente. E poi c'era Lily, per la barba di Merlino. Lily che rispondeva tagliente a James, e James che la invitava ad uscire con una goffaggine che proprio non gli si addiceva, e Lily che lo liquidava con uno sguardo, e James che ci rimaneva male, e loro Malandrini che tentavano ad ogni costo di risollevargli almeno un po' il morale, e Sirius che rideva senza ritegno.
Rideva già allora, il traditore. Rideva, rideva, e sembrava non volersi più fermare. Chissà se lo aveva fatto anche davanti al timido coraggio di Codaliscia, in mezzo a quella maledetta strada piena di Babbani. Chissà se aveva riso davanti al sacrificarsi di James, alle suppliche di Lily, al pianto del loro bambino. Chissà se stesse ridendo anche in quel momento, tra le mura sudice di Azkaban, mentre i Dissennatori gli strappavano via l'anima...

La stoffa nera gli sfiorava le caviglie. Non sembrava esserci gran differenza, ora, tra il suo e i mantelli in cui si stringevano i pochi maghi e streghe che lo circondavano. Stessa modestia, stessa eleganza arrancata, stesso struggente rispetto di fronte alla Grande Falce che, presto o tardi, non avrebbe mancato di mieterli tutti. Lui, che in ventun'anni un mantello buono non l'aveva mai indossato.

«Aspettate» mormorò. La voce gli era uscita più rauca di quanto avesse voluto. Gli uomini intenti a seppellire le bare si fermarono, qualcuno si voltò a guardarlo con una vaga sorta di compassione, forse persino pietà. Non aveva importanza.
Remus avanzò di un passo e si accovacciò dinnanzi alla fossa. Rigirava tra le dita un fiore, uno che aveva scelto tra i tanti del mazzo. Era così Lily, ora che se ne rendeva conto - un fiore raro, tra le tante giovani streghe di Hogwarts. Lo sapeva James, lo sapeva Severus. Solo Remus non l'aveva mai notato.
Era un giglio. Bianco - come la morte, come la neve, come il segno di un graffio sulla pelle, come il cielo di quel giorno. Non era così che se l'era immaginata, la vittoria del Bene sul Male. Non era così, che doveva andare a finire.
Si asciugò le lacrime con un gesto violento del braccio, fregandosi gli occhi con una manica e digrignando i denti per il dolore, o per la rabbia, o forse per entrambi.
Perché l'hai fatto, Sirius?


***


Nel buio della stanza, gli occhi spalancati di Severus Piton fissavano in vuoto. E stringeva ancora tra le mani la lettera di Lupin.

Severus,
Non so neanche come iniziare questa lettera.


Le parole che seguivano sulla pergamena ingiallita con la grafia sottile ed ordinata di Lupin avevano il peso di un macigno. L'aveva riletta tre volte, da cima a fondo, cercandovi una qualsiasi traccia di lei. Ma l'inchiostro nero non serbava alcun ricordo, alcun senso, alcuna emozione. Era solo riuscito a scavargli una voragine nel petto, nella quale Severus era sprofondato riga dopo riga.

Il funerale è fissato per domani. Sono sicuro che a Lily avrebbe fatto piacere.
Mi dispiace.
Remus Lupin


Severus chiuse gli occhi, incurvando le labbra in una smorfia dolorosa, le lacrime gli velavano la vista. Non importava. La stanza era buia, come il suo cuore, come la sua anima. Lì nessuno poteva vederlo piangere.


***


E Remus sorrise tristemente, posandolo con delicatezza ai piedi della fossa.

Lo aveva cercato tra gli occhi dei presenti, ma quella mattina Severus Piton non si era fatto vedere. Non era rimasto più nessuno a compiangere James e Lily - d'altra parte, non era un giorno in cui qualcuno avrebbe partecipato ad un funerale, quello. Maghi e streghe del mondo Magico levavano in aria i calici, brindando euforici al Bambino Che È Sopravvissuto.

Il giglio era lì, verde-argento sotto il cielo di novembre, davanti alla fossa di Lily Evans. Era amicizia, amore, odio, solitudine. Era un Serpeverde piegato davanti alla tomba di una Grifondoro. Remus inspirò profondamente. L'aria fredda bruciava nei polmoni.

Si tirò in piedi, lasciando che il vento gli scompigliasse un poco i capelli, prima di fare un breve cenno agli uomini perchè procedessero. Non se la sentiva di parlare - il nodo alla gola bruciava di lacrime costrette a non essere versate, e l'ennesimo tormento destinato a rimanere tale, Remus lo sapeva, per molto tempo.
Erano solo polvere, ormai - l'ennesima tomba sulla quale piangere - l'ennesima vita falciata dalla guerra.

Sulla quale riversare lacrime e anima.




Angolino dell'autrice: Ta-daaan! Be', che dire, è stata un'assenza mostruosamente lunga, lo so. Mea culpa. Ho avuto un'estate parecchio scombussolata, poca voglia fare, tanto da studiare. Ho iniziato almeno 10-12 storie (tra queste qualcuna ha già un paio di capitoli), abbandonate a metà per mancanza di ispirazione/tempo; ho pure pensato ad un continuo per le long che ho lasciato lì a prender muffa, ma purtroppo non ne sono venuta a capo. Mi mancano le idee giuste, c'è poco da fare.
Ad ogni modo, eccoci qui. Ho voluto dare il mio contributo al 31 ottobre con una one-shot cortina, senza pretese, iniziata in realtà quasi un anno fa e ripescata dai meandri del computer giusto in tempo per Halloween, risistemata, integrata, ben spolverata, continuata ed infine qui pubblicata.
Saluto con immensa gioia alliearthur, fri rapace e Kutzie, che mi hanno aggiunto tra gli autori preferiti! Un grazie immenso a chi mi segue, chi preferisce, chi ricorda e a tutti i lettori silenziosi che non hanno voglia di recensire. Avanti, lo sappiamo che la pigrizia alberga in ognuno di noi, non occorre farne un dramma. Ricordate però che ogni commento lasciato qui sotto farà felice l'elfo domestico che scrive al posto mio, che in questo preciso istante vi sta guardando con due occhioni dolci dolci. Non è teeenero?
Grazie anche a chi, dopo aver letto le mie storie, avverte il bisogno di scagliare Schiantesimi a destra e a manca. Se siete in possesso di una bacchetta siete liberissimi di farlo, solo cercate di stare attenti al vaso di zia Mur--.
Ecco, come non detto.
   
 
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