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Autore: Ulissae    11/05/2009    3 recensioni
LA STORIA NON E' MIA MA DI MALEKA, CHE MI HA CHIESTO DI POSTARE
Maria, la vampira sanguinaria e combattente, colei che ha trasformato Jasper, lo rivuole, lo rivuole per se; e tutto questo, in fin dei conti è giusto. Non vi pare?
Terza classificata al contest "Ci sono anche io!" indetto da princess of vegeta6
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA STORIA NON E' MIA, MA DI MALEKA, CHE MI HA CHIESTO DI POSTARE.
OGNI COMMENTO SARA' PER LEI.

Sconfitti




Camminavo da giorni ormai, senza fermarmi. Un unico obbiettivo guidava i miei passi e dominava i miei pensieri: trovarlo.
Sì, trovarlo, assolutamente e ad ogni costo.
Sapevo che sarei dovuta restare a distanza, lo avevo promesso e se, fino a quel momento, non avevo ancora provato a cercarlo era per rispetto verso quel giuramento, perché, nonostante la mia natura e la malvagità che nutre la mia anima perduta, rimanevo comunque una donna di parola.
E poi, che diritto avrei avuto su di lui, io che avevo persino progettato la sua morte?
Ma erano stati altri tempi quelli, tempi in cui le mie azioni erano condizionate esclusivamente dalla mia sete di potere, una sete scellerata che mi aveva spinto ad uccidere le mie sorelle e a portare distruzione ovunque andassi.
Non che fossi cambiata molto, ma adesso che ero diventata una nomade ero più consapevole delle mie azioni e avevo capito quanto, le mie, fossero state solo illusioni ingannevoli. E solo ora, dopo tanti anni di solitudine, mi rendevo conto di quanto Jasper fosse realmente importante per me. Perché c'era un legame tra di noi, un legame fatto di sangue e veleno che ci univa, un legame inscindibile che nessuno avrebbe potuto spezzare. Ed era per quel legame che avevo ceduto e avevo deciso di cercarlo, perché senza di lui mi sentivo debole.
Tenevo caro il ricordo di quando lo vidi per la prima volta: un giovane e forte soldato. Lo avevo immaginato al mio fianco e lo avevo subito voluto per me; sarebbe stato il mio compagno, e avevo avuto ragione perché col tempo si era dimostrato un utile alleato e un fedele soldato.
Ma ero troppo accecata dalla mia avidità e dal desiderio convulso di accrescere i miei territori per accorgermi di quanto fosse essenziale la sua presenza per i miei scopi, così lo considerai un debole quando cominciò a tormentarsi per le persone che uccideva: non trovavo naturale quel suo comportamento e in quelle condizioni mi era solo d'intralcio.
Così, quando decise di abbandonarmi ne fui lieta e sollevata perché mi aveva risparmiato il compito di toglierlo di mezzo io stessa, e lasciai che scappasse senza interferire. Ero convinta di non aver più bisogno di lui e mi ero illusa di poter bastare a me stessa… e così avevo perso ogni cosa. Ero stata una stupida a lasciarlo andare e capivo solo adesso che avevo bisogno di lui per risollevarmi.
Ma questa volta sarebbe stato differente. Ero sicura che se lo avessi trovato e lo avessi convinto a venire con me avremmo potuto creare un nuovo esercito e riconquistare la gloria perduta. Nessuno avrebbe potuto fermarci.
Continuavo a correre schivando facilmente ogni ostacolo, senza percepire la stanchezza che sicuramente mi avrebbe frenata se fossi stata ancora un essere umano; non rallentavo, spinta dal desiderio di riaverlo.
Correndo fiutavo l'aria, cercando di distinguere uno per uno gli odori che mi circondavano.
Potevo percepire l'odore della pioggia che mi bagnava il viso, l'odore della terra umida sotto i miei piedi, quello fresco e penetrante della vegetazione...
Poi lo trovai: un profumo che non aveva niente di umano, un profumo che conoscevo bene.
Mi arrestai di colpo e, profondamente, inspirai l'aria catturando avidamente quel profumo, era una debole traccia ma non potevo sbagliarmi. Esultante mi voltai nella direzione da cui proveniva e mi lanciai in una folle corsa seguendo la sua scia.
Più andavo avanti e più il suo odore diventava forte. Ero vicina, molto vicina.
Tra gli alberi intravidi una costruzione bianca e rallentai, ero sicura che si trovasse all'interno di quella casa. Sapevo che non era solo, potevo sentire l'odore degli altri vampiri e comunque Peter mi aveva già detto che si era unito ad un'altra famiglia, premurandosi persino di avvisarmi che adesso aveva una nuova compagna. Ma a me non importava, io lo conoscevo bene ed avrei trovato un modo per portarlo con me.
Mi nascosi a pochi metri di distanza e rimasi ad osservare valutando come avrei potuto agire. Presentarmi semplicemente alla sua porta era impensabile: non avrei dovuto trovarmi lì e non potevo certamente sperare che mi accogliessero a braccia aperte. Dovevo pensare ad un espediente per attirare solo la sua attenzione.
Mentre rimuginavo su come fare, la porta sul retro si aprì e una ragazzina minuta con i capelli corti e neri uscì saltellando con grazia divina. Dietro di lei, con passo leggero, la seguiva Jasper, il mio Jasper. Non era cambiato, ma dopo tutto come avrebbe potuto? Sulla sua pelle riuscivo ad intravedere quei lievi segni che erano le cicatrici delle battaglie che lo avevo costretto a combattere, erano medaglie al suo valore di soldato.
La ragazza sedette su uno scalino e Jasper la raggiunse subito prendendole la mano; lentamente se la portò alle labbra e la baciò. Non si dissero nulla limitandosi a guardarsi l'un l'altra con occhi adoranti. Tutto quel sentimentalismo mi diede la nausea. Jasper non mi aveva mai guardata in quel modo, nonostante fossimo stati amanti per decenni; non c'era mai stata tenerezza tra noi.
Mi avvicinai con cautela, facendo molta attenzione a non essere vista, e lo guardai più attentamente. Le sue iridi avevano qualcosa di strano: erano color del miele, un colore che non era quello naturale degli esseri della nostra specie. E c'era un'unica spiegazione perché fossero così: aveva rinunciato al sangue umano, completamente!
Non potevo crederci, alla fine si era fatto sopraffare dai suoi rimorsi e aveva rinnegato la sua oscura natura. Un senso di disgusto si impadronì dei miei sensi: non riuscivo a concepire che fosse caduto tanto in basso, era diventato la caricatura di se stesso.
Dov'era finito il fiero soldato? Dov'era il guerriero che aveva insanguinato le strade di tutto il Texas? Era stato sconfitto, come sconfitta mi sentivo io in quel momento.
Indietreggiai di qualche passo e, voltandomi, iniziai a correre più veloce che potevo. Mi sentivo delusa e furiosa. Non avrei mai immaginato di vedere Jasper così. Non era altro che un vigliacco ed io non avevo bisogno di un uomo del genere: un debole e nient'altro. Che restasse dov'era quindi, con quella sua famiglia di perdenti.
Avrei trovato qualcun'altro che mi avrebbe aiutato nel mio piano di conquista, qualcuno migliore di lui, che non avrebbe avuto paura di dimostrare la sua natura e che mi avrebbe accompagnato nel mio cammino. Qualcuno degno di essere chiamato vampiro… qualcuno degno di
me.

Angolo autrice:

Per Ribadire: QUESTA STORIA NON E' MIA MA DI MALEKA, la quale gentilmente mi ha chiesto di postarla al suo posto, sul mio account.
L'ho corretta dove mi sembrava giusto, tolto qualche ripetizione, sistemato qua e là, secondo sua richiesta.
Riporto qui sotto il giudizio che io ho dato all'originale.


Terza classificata:Sconfitti di Maleka

Grammatica (5): 2.5
Nessun errore grave o da mettersi le mani nei capelli, però abbiamo delle virgole che non sono al loro posto o mancano, rendendo la lettura o la comprensione di alcuni frasi difficile. Alcune virgole dovrebbero essere sostituite con i due punti, che in alcuni momenti hai usato in modo non proprio preciso. La cosa particolare, però, è che queste “carissime” (non preoccuparti, io stessa ho una guerra in corso con loro) virgoline sono sbagliate solo nella prima parte del testo, dato che nella parte finale tutto scorre e la punteggiatura diventa più “militare”: frasi più piccole e dirette. Un altro punto che ti ho tolto è stato per un tempo verbale sbagliato un presente in mezzo ad una serie di imperfetti. Un maschile al posto di un femminile; tutti errori che, secondo me, sono dovuti ad una mancata rilettura.
Sintassi (5): 3.5
Una buona sintassi, adeguata al testo: frasi semplici, senza troppe subordinate ad appesantire la lettura, come detto prima il fatto che alcune virgole mancavano ha risentito anche sulla sintassi, poiché alcuni frasi risultavano confuse e di difficile comprensione.
Stile (8): 7.5
Uno stile veramente piacevole, adeguato al personaggio: passiamo dalla prima parte più speranzosa, ricca di ricordi e rimorsi, ad una più secca e decisa, dove la vampira si rende conto di aver fallito, di aver perso l’ultima battaglia della sua guerra, ma non ha perso completamente la speranza, poiché l’ultima frase rende concreta questa cosa. Il lessico è adatto al tema trattato, non difficile o aulico, più semplice e diretto; perfettamente calzante ad una mente militare come quella di Maria. Forse alcune parole segnate in corsivo, rendendosi così più efficaci, avrebbero alzato il punteggio, già ottimo.
IC(5):5
Noi non sappiamo chi sia Maria, non sappiamo che donna sia, che vampira possa essere; l’unica fonte che la scrittrice ci ha dato è il resoconto di Jasper, quindi molto preciso e conciso, che non si perde in commenti personali, oscurandoci, perciò, il carattere della sua compagna d’armi. Tu sei riuscita a cogliere questi pochi indizi e li hai presi creando questa storia dove la mente conquistatrice della vampira si mette parallela all’amore, una sfida anche questo. E’ orgogliosa e testarda, altrimenti non sarebbe riuscita a creare un esercito, perciò ciò che non può avere lo reputa non degno di lei. Ottimo IC per un personaggio velato dall’enigma!
Originalità(10): 10
Mi tolgo il cappello e ti faccio un inchino profondo: mi hai stupito, meravigliato! Hai scelto un personaggio letteralmente sconosciuto, perfino tralasciato dalla mia lista, e lo hai reso perfettamente! Maria è l’ennesimo personaggi lasciato da parte, e tu l’hai, come dire, adottata coraggiosamente, essendo così premiata. Perfino io, che la mente l’ho parecchio malata, non ci avrei mai pensato. Il punteggio più alto in assoluto, perciò complimenti!
Gradimento personale(5):5
Anche qua il massimo punteggio! Ho apprezzato al massimo la tua scelta del personaggio, e soprattutto il modo in cui hai contrapposto Jasper e Alice (un paring usatissimo nel forum) a Maria. Lei è il selvaggio, il Sud, l’odio, la guerra, il passato. Mentre leggevo pensavo, immedesimandomi in lei, cosa avrebbe fatto una volta arrivata dai Cullen, come avrebbe reagito; mi hai tenuto fino alle ultime righe con l’ansia di una sua azione avventata. Ho gradito moltissimo la descrizione fisica di Jasper, più cruda, dove le cicatrici sono un pregio, non un difetto. In generale hai preso un personaggio particolarissimo: non è “umanizzato” come Carlisle, ma neanche, al contrario, come i Volturi; lei è un vampiro originale, un classico, se possiamo dire. In generale, una storia che mi colpisce per l’originalità difficilmente non mi piace! Complimenti!

33.5/40


   
 
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