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Autore: Fajander    23/10/2016    0 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La donna spalancò la porta che metteva in comunicazione l'edificio in cui si trovavano con l'esterno. Un bagliore di luce arancione irradiò i loro volti, costringendoli a socchiudere gli occhi.
«Questa stella è proprio fastidiosa, non credo riuscirei a vivere qui, se non con degli occhiali da sole!» commentò Cream.
«Non credo che la luce sarà il nostro problema più impellente...». Meyra alzò lo sguardo e vide almeno un migliaio di soldati sospesi a mezz'aria sopra di loro, insieme a tantissimi veicoli dotati di armi da fuoco. I due si misero immediatamente in posizione di guardia, pronti allo scontro.
«Pronti a fare fuoco!» ordinò una voce in alto.
«Non credo sia necessario, ci penso io a loro.» si udì un'altra voce proveniente dalla stessa origine.
«È sicuro, signore? Hanno fatto fuori due membri della sua squadra come niente.» protestò l'uomo che aveva dato l'ordine.
«Non ci sarà alcun combattimento, so cosa vogliono.» ribattè l'altro, scendendo di quota rapidamente.
«Sta venendo qualcuno, non riesco a percepire la sua aura...» borbottò Meyra. L'uomo atterrò a pochi metri di distanza dai due, che sorrisero vedendolo, una volta svelatane l'identità.
«Il capitano Igin in tutto il suo splendore. Come va il braccio?» rise Meyra, mettendosi le braccia conserte.
«Splendidamente. È guarito da tempo, ed è pronto per darti un bel pugno su quel visetto» rispose sarcasticamente il Delta, facendole una smorfia.
«Sai cosa vogliamo. Dacci ciò di cui abbiamo bisogno, o ti metterò in ridicolo davanti a tutto il pianeta.» minacciò la donna, facendosi seria d'un tratto.
«Avete ucciso tutti i membri della mia squadra, e ormai non sono più quello di prima, non mi farei sconfiggere così facilmente, sai? Ero pieno di dubbi, ero a pezzi, mi consideravo inutile. Così dopo aver avuto notizia della disfatta di Freezer sono tornato qui e mi sono allenato come non mai, dando sfogo a tutto il rancore e l'odio che avevo nei tuoi confronti. Poi, dopo un po', ho capito.»
«Capito cosa?» sbuffò Meyra.
«Che non eri tu la causa del mio fallimento, pertanto era inutile avercela con te, eri soltanto una scusa, un capro espiatorio. Il vero problema ero io, la mia debolezza, che è costata la vita a tutti i miei uomini. Ma ora sto diventando più forte, gli antichi maestri delle Montagne Nebbiose mi stanno istruendo, ho imparato come percepire gli spiriti altrui e come celare il mio. Presto potrò proteggere la mia gente dagli invasori come voi, e perfino dalla famiglia dei Demoni del Freddo.» terminò Igin.
Cream applaudì, sarcasticamente.
«Davvero un bel discorsetto, ma penso che tu stia correndo un po' troppo con la fantasia. Non sarai mai abbastanza forte per sconfiggere un Demone del Freddo, nessuno di noi lo è e lo sarà mai, probabilmente.»
«Cosa ne sai tu, pirata spaziale?» lo incalzò lo skahriano.
«Pirata spaziale? È questo ciò che pensi che siamo?» rise ancora Meyra.
«Per chi lavorate, allora?» Igin aggrottò la fronte, mettendosi in guardia.
«Siamo soldati di Cooler, sveglia!» disse lei, sbattendosi la mano sulla fronte.
«Che cosa?! Un motivo in più per farvi fuori allora!» replicò il guerriero, flettendo le ginocchia per saltare addosso ai nemici.
«Uoh uoh uoh! Rilassati, testa calda! Lavoriamo per lui, ma vogliamo ucciderlo. Ci siamo guadagnati la sua fiducia in tutti questi anni, missione dopo missione, col solo scopo di trovarne un punto debole e farlo fuori! È per questo che ci serve il saiyan, è l'asso nella manica più promettente, al momento. Ha sconfitto me e tutta la mia squadra come niente, quando si era infuriato.» spiegò Cream, proiettando le mani in avanti.
Il capitano scosse la testa, confuso.
«Perchè mai dovrei credervi?» domandò.
«Perchè quel bastardo ha conquistato il mio pianeta di origine, che ora si chiama Cooler 13, e ha decimato la popolazione, quando ero ragazzina. Mi ha risparmiata solo perchè ha visto i miei poteri e ha deciso che sarei potuta esserle utile e qualora mi fossi rifiutata avrebbe distrutto il mio pianeta. Da allora ho giurato che gliel'avrai fatta pagare.» disse tutto d'un fiato Meyra. Nel rievocare quei ricordi, il più giorno buio e tetro della sua esistenza, i suoi occhi si riempirono di lacrime, che ricacciò indietro il più velocemente possibile.
Igin rimase scosso da quel discorso, e tutto a un tratto si fece triste, abbandonando la tensione che lo pervadeva un attimo prima.
«Ah, e per la cronaca, non abbiamo ucciso i tuoi compagni, ma solo messi fuori combattimento. Con quello scimmione sulla nave siamo stati costretti, aveva perso il controllo. O lui o noi.» aggiunse Cream, mentre poggiava una mano consolatoria sulla spalla della ragazza.
Lo skahriano tirò un sospiro di sollievo, e l'enorme peso dei sensi di colpa che si avvinghiavano al suo cuore come artigli scomparve istantaneamente.
«Comprendo la vostra situazione, ma anche se dite la verità resta il fatto che avete causato dei danni al mio pianeta e questo non posso perdonarlo. Il saiyan non è qui, comunque. Vi dirò dove si trova ma non vi aiuterò a recuperarlo,anche perchè è quasi impossibile.» disse Igin.
«Che cosa? E dov'è?!» chiese Cream, sorpreso quanto allarmato. Ora che ci faceva caso, non aveva percepito l'aura del bambino da nessuna parte.
«Quando l'ho rapito stavo per raggiungere l'astronave di Freezer, ma a pochi giorni dal mio arrivo mi è giunta la notizia della sua scomparsa, e che Re Cold avesse preso il comando del veicolo per allontanarsi. La volontà di Lord Freezer era ben chiara: voleva il bambino vivo, e dovevamo consegnarlo solo e unicamente a lui. Per cui, non sapendo cosa fare, l'ho portato nell'unico posto che potesse custodirlo, il posto più protetto dell'impero dopo la capitale: Trazlaac.»
All'udire di quel nome, i due compagni sprofondarono in un'angoscia e amarezza tale che si lasciarono cadere a terra, immersi totalmente nello sconforto.
Non era possibile.
In pratica, tutto ciò che avevano fatto finora, dal recuperarlo quando era scappato dalla Terra fino alla loro più recente missione su Skahr si era rivelato inutile. In un posto del genere, quanto sarebbe durato un bambino? In mezzo a tanto dolore, rabbia, frustrazione, tenebre e malvagità, come poteva sopravvivere la luce di un'anima pura e innocente come poteva essere la sua senza affievolirsi pian piano amalgamandosi infine con l'ambiente intorno a sè? Inoltre, Gohan aveva appena subìto una perdita enorme, quella del padre, era stato poi testimone della morte di molti dei suoi amici, era scampato egli stesso alla medesima sorte per un soffio, in seguito si era risvegliato in un posto a lui sconosciuto, un'astronave totalmente ostile per poi essere ibernato ed essere trasportato lì. Meyra non riusciva minimamente a immaginare come doveva sentirsi in quel momento, nel caso in cui si fosse già svegliato, ovviamente.
«Quando l'hai portato lì?» chiese, riprendendosi parzialmente dallo shock appena subìto.
«Dunque, vediamo... All'incirca quindici giorni fa, ma so dove vuoi arrivare: a quest'ora si sarà sicuramente risvegliato dall'ibernazione. Mi dispiace, mi rendo conto di averlo portato in un posto terribile, ma non avevo altra scelta: se lo avessi preso con me avrebbe sicuramente cercato di scappare, e se ha steso il tuo amichetto qui, chi mi assicurava che non avrebbe raso al suolo l'intera città? Sono certo che se la caverà comunque, i saiyan sono ossi duri.» si giustificò Igin.
«No, tu non ti rendi conto di quello che hai fatto. Tu lo hai condannato a morte.» protestò la donna , sputando ogni parola con rabbia. Detto questo, senza aspettare una risposta, si alzò in volo e si diresse verso la sua navicella. Cream la seguì, senza proferir parola. I soldati in aria caricarono i loro colpi energetici più potenti, chi non ne era in grado fece lo stesso ma con le armi da fuoco. Igin li raggiunse e diede l'ordine di ritirata.
«Ma signore! Quegli intrusi sono venuti qui, hanno distrutto metà palazzo e ucciso molti soldati, compresa la sua squadra! E li lasciamo andare così?! Potrebbero tornare!» sbottò uno di essi.
«Non torneranno. Ciò che cercano non è qui, e non hanno ucciso nessuno, sono solo fuori combattimento, riesco a percepire una debole forza vitale in loro.» replicò il Delta, osservando Meyra e Cream, ormai divenuti due puntini lontani, entrare nel loro veicolo.
«Che cosa facciamo adesso?» chiese quest'ultimo.
«Proveremo a salvarlo, anche se non sarà un'impresa per niente facile.»
«E a Cooler cosa diciamo? Non scoppierà di gioia sentendo che abbiamo fallito ancora.»
«Al diavolo quell'idiota. Da questo momento siamo ufficialmente suoi nemici, non voglio più sottostare ai suoi ordini capricciosi. Anzi, disattiva tutte le microspie e telecamere che usa per sorvegliarci.»
«Sissignora» terminò la conversazione Cream, mimando il saluto militare. Trazlaac distava da Skahr almeno tre mesi di viaggio, un lasso di tempo decisamente lungo, considerando che la vita di Gohan poteva essere appesa a un filo. Se quest'ultimo fosse morto l'ultima speranza di ridurre in cenere l'impero di Cooler e famiglia sarebbe svanita, e ciò ovviamente non era quello che volevano i due compagni. 

   
 
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