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Autore: Illidan    23/10/2016    2 recensioni
-O la borsa o la vita!- gridò il brigante. Ma non sapeva di essersi scelto male la sua vittima: infatti era un filosofo! Brevi storielle dove un povero brigante si trova a fronteggiare di volta in volta i maggiori esponenti del pensiero filosofico occidentale. Nota: ho deciso di aggiungere i filosofi antichi, quindi tutti i nuovi capitoli postati saranno messi prima dei precedenti.
Genere: Comico, Commedia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Visto che il capitolo precedente non vi ha scontentati, ho deciso scrivere questo in modo simile.

 

 

Una notte, mentre osservava il cielo stellato con il suo cannocchiale nelle campagne pisane, Galileo incontrò un brigante.

-O la borsa o la vita!-

-Ma proprio adesso dovete venire a derubarmi? Giove è appena sorto e io devo approfittarne per trascrivere nuove osservazioni sul mio taccuino.- ribatté Galilei scocciato senza staccare l’occhio dal cannocchiale.

-Ah, scusate…- mormorò il brigante.

-Lasciate perdere le scuse, datemi una mano piuttosto! I miei assistenti, Evangelista e Bonaventura, si sono dati alla macchia, quei due sfaticati. Preferiscono dormire che leggere il meraviglioso libro della natura aperto dinanzi a noi. Prendi il taccuino lì per terra, svelto!- ordinò Galilei e il brigante eseguì intimorito.

-Dunque, segna: Giove, 15 gennaio 1610, ore…- e cominciò a snocciolare una serie di dati tecnici che il brigante si affrettò a scarabocchiare. –Hai scritto? Allora, annota: posizione di Ganimede…-

-Ganimede? E chi è, un altro dei vostri allievi?- rispose il brigante confuso.

-Ma no, testone ignorante, è il nome che ho dato al nuovo pianeta che ho scoperto io quattro giorni fa!- ribatté Galilei sempre fissando il cielo.

-Ma cosa intendete con nuovo pianeta?- domandò il masnadiere -Tutti sanno che i pianeti sono sette e non più di sette: nell’Universo la Terra ferma è al centro e attorno girano il Sole, Mercurio, Venere, la Luna, Marte, Giove e… ehm, Pisolo?-

-Casomai Saturno!- ribatté Galilei finalmente lasciando il cannocchiale e guardando severo il brigante. –Non ci siamo ragazzo, non ci siamo, non sei affatto preparato in astronomia! E vorresti passare il mio esame?-

-Ma veramente…-

-Silenzio, non ti meriti neanche un diciotto per pietà! Dai, almeno un minimo delle nuove teorie astronomiche dovresti conoscerle: non sai della teoria eliocentrica di Copernico? Del sistema misto di Tycho Brahe? Questi nuovi quattro pianeti che orbitano attorno a Giove mostrano chiaramente come le teoria geocentrica tolemaico-aristotelica sia errata e quindi sia possibile che quella copernicana sia corretta, non capisci? Hai mai guardato la luna? Non vedi anche ad occhio nudo che è piena di macchie? Sono chiaramente valli e monti come quelli terrestri: non v’è reale differenza fra la materia planetaria e quella terrestre, al contrario di quanto afferma Aristotele, non è evidente?-

-Oh, insomma!- sbottò il brigante –A parte il fatto che un tale mi ha già parlato di queste due nuove teorie, io ero venuto qui per fare una rapina, non mi aspettavo certo un’inquisizione spagnola!-

In quel preciso momento arrivò correndo un gruppo di clericali con alte croci e torce. Il cardinale vestito di rosso che li guidava esclamò:- Nessuno si aspetta l’inquisizione spagnola!-

-Uffa, capo- mormorò un diacono alle sue spalle –noi siamo il Sant’Uffizio Pontificio, fatevi trasferire a Madrid se vi piace dire questa frase…-

-Ti farò trasferire in Perù se non la smetti di interrompermi!- ribatté furioso il prelato. –Voi due!- disse poi rivolto a Galilei ed al brigante –Cosa fate qua fuori di notte guardando il cielo con quello strano cilindro e… scrivendo un libro??-

-Oh, no, di nuovo!- mormorò il brigante mentre le guardie del cardinale lo afferravano.

-Cos’è questa porcheria eretica? Non ci capisco nulla.- disse il cardinale sfogliando il taccuino appena strappato di mano al masnadiere.

-Sono Galileo Galilei, e quello è il mio taccuino.- disse il filosofo tranquillo –Stavo solo spiegando a questo mio allievo testone la teoria eliocentrica.-

-E perché mai di notte? A cosa serve guardare il cielo, quando ormai tutto l’ha già scritto Aristotele? Bah, non importa, ho altro di meglio da fare che occuparmi delle stramberie di un tale che butta uova e palle di cannone dalla torre di Pisa.- ribatté sgarbatamente il cardinale lanciando il quadernetto a Galilei. –Su, andate via, circolare, non c’è niente da vedere. E cercate di tenere i piedi ben per terra, su una terra fissa, mi sono spiegato?-

Galilei annuì, raccolse il cannocchiale e se ne andò assieme al brigante, al quale mormorò nell’orecchio:- Eppur si muove!-

   
 
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