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Autore: Medea Astra    23/10/2016    2 recensioni
Sto per prendere i bicchieri quando sento un rumore di porcellane rotte ed un brivido di terrore mi percorre la schiena.
Nessie.
Mi fiondo in cucina e la trovo priva di sensi davanti al lavello, il viso pallido e il respiro irregolare.
La prendo in braccio e così per come sono, in boxer e maglietta, corro verso casa Cullen.
Corro.
Corro come non ho mai corso in vita mia.
Le mie gambe si avvicendano l’una con l’altra in un ritmo incalzante e preciso mentre stringo tra le braccia la donna che amo e che minuto dopo minuto, mi sembra sempre più fredda ed esangue.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Un dolce profumo di cannella e mele mi solletica il naso mentre il tintinnio delle padelle che proviene dalla cucina mi segnala che mi moglie, come al solito, è già sveglia.
Da quando la conosco, Nessie, non è mai stata capace di dormire oltre le sei del mattino, sostiene che le giornate vadano vissute a pieno dal principio e a me non dispiace farmi viziare da queste piccole e dolci attenzioni.
Mi alzo e scendo al piano di sotto, come avevo immaginato è ai fornelli.
Indosso ha solo un paio di slip neri e una mia maglia troppo larga per il suo corpo che ,sinuoso ed elegante, sembra perdervisi dentro.
È bella.
 È bella da togliere il fiato mentre spadella serena canticchiando una vecchia canzone Quileute.
Sorrido divertito mentre mi avvicino e l’abbraccio da dietro augurandole il buongiorno.
Lei mi risponde con un bacio delicato ed io non posso far a meno di bearmi del suo profumo che da sempre sa di casa, di famiglia e d’amore.
“ Ho preparato le frittelle di mele, lì c’è del caffè  e sul tavolo la frutta fresca”
“ Ma hai fatto da mangiare per un esercito?”
“ No, solo per te, ma sai , di solito mangi per dieci!”
Ride divertita ed io non posso far altro che ridere a mia volta, non ha torto, effettivamente ho sempre mangiato tanto, sin da bambino.
“ Oggi sei di ronda?”
“ Sì, questo pomeriggio, sostituisco Quil che deve fare da baby sitter alla piccola Claire, tu hai programmi?”
“ Mah, nulla di particolare, probabilmente andrò da nonno, mi sento un po’ strana ultimamente!”
“ Cos’hai? Stai male?”
Ecco, il mio istinto protettivo si scatena in toto.
“ No,no … non sto male, semplicemente mi sento un po’ fiacca. Probabilmente è dovuto al fatto che negli ultimi mesi son successe talmente tante cose che non ho ancora avuto il tempo di raccapezzarmi.”
Annuisco, parzialmente convinto dalle sue spiegazioni, effettivamente, tra il matrimonio, la luna di miele e il trasloco, abbiamo avuto il nostro bel da fare.
Finisco  di far colazione e l’aiuto a portare i piatti in cucina.
Sto per prendere i bicchieri quando sento un rumore di porcellane rotte ed un brivido di terrore mi percorre la schiena.
Nessie.
Mi fiondo in cucina e la trovo priva di sensi davanti al lavello, il viso pallido e il respiro irregolare.
La prendo in braccio e così per come sono, in boxer e maglietta, corro verso casa Cullen.
Corro.
Corro come non ho mai corso in vita mia.
Le mie gambe si avvicendano l’una con l’altra in un ritmo incalzante e preciso mentre stringo tra le braccia la donna che amo e che minuto dopo minuto, mi sembra sempre più fredda ed esangue.
Dopo un tempo che a me è sembrato essere eterno, arrivo alla mia destinazione.
Edward mi è subito davanti.
Bella e gli altri non tardano ad arrivare.
Mi guardano tutti confusi e preoccupati.
“ Cosa è successo? Cosa ha?”
È Bella a rompere il silenzio mentre si fionda sulla sua bambina cercando di capire il motivo per cui sia qui tra le mie braccia svenuta.
“ Non lo so, stavamo facendo colazione quando improvvisamente è crollata a terra, sono corso subito qui … io … io non so cosa fare, vi prego, aiutatemi!”
Carlisle mi guarda con sguardo compassionevole e mi invita a seguirlo nello studio medico.
Adagio mia moglie sul lettino e improvvisamente mi sembra tornata la bambina di cui mi ero occupato fino a qualche anno fa.
 Questa  stanza dalle pareti bianche e l’odore di disinfettante, mi sembra inadatta a lei.
Le accarezzo la fronte  e a fatica caccio indietro le lacrime.
Ho paura.
Ho paura come poche altre volte nella mia vita.
Carlisle chiede a tutti di uscire, gli altri obbediscono senza fiatare ma io non mi muovo ed in quel momento Nessie riapre gli occhi.
Stringo la sua mano. Improvvisamente sollevato di riaverla qui con me.
“Jake…” un sussurro appena udibile.
“Sono qui amore mio, sono qui con te  …”
Carlisle ci guarda ed accenna un sorriso.
L’amore che lega me e Nessie non è mai stato un segreto per nessuno.
Darei la vita per lei, per proteggerla e per renderla felice.
La amo da sempre, dal giorno in cui è venuta al mondo.
Per me nulla avrebbe senso senza di lei.
Mi passa delicatamente una mano tra i capelli mentre suo nonno la visita e le fa alcuni prelievi.
Non appena il vecchio succhia sangue ripone l’ultima provetta, gli chiedo cosa lui pensi che abbia.
“Figlioli, ho una mezza idea ma prima di esprimermi voglio aspettar i risultati di questi esami, mi ci vorrà massimo un’ora, voi intanto aspettatemi in sala!”
Seppur a malincuore annuisco e, prendendola in braccio, la porto al piano di sopra, nel salotto dove tutti ci stanno aspettando.
Muto come un pesce mi siedo sul grande divano color panna. Quante notti ho trascorso qui quando lei era piccola… quante notti a vegliare i suoi sogni.
“Nonno ha detto che per sapere cosa mi è successo bisogna aspettare l’esito degli esami!”
Eccola la mia piccola, grande donna. Io sono qui a disperarmi e lei sorride cercando di rassicurare tutti.
Istintivamente la stringo più forte a me, facendole poggiare la testa sul mio petto, la cullo come se fosse ancora il mio piccolo mostriciattolo.
Edward mi guarda con un misto di preoccupazione e disgusto.
Sono qui in boxer e maglietta che stringo la sua adorata bambina in splip e maglia…. Edward, vecchio mio, quando ti entrerà nella tua bella zucca vuota centenaria che lei è mia moglie?
Lo sento grugnir qualcosa, deve avermi letto nel pensiero.
Il tempo passa con una lentezza inesorabile quando finalmente Carlisle è di ritorno.
Entra in sala con fare impassibile ma c’è qualcosa in lui che mi fa sembrare che stia quasi sorridendo.
Lentamente si avvicina a noi poi, dopo essersi inginocchiato tra le mie gambe e quelle di Nessie, mi da la notizia più bella del mondo.
“Jake, Nessie … voi aspettate un bambino, è una gravidanza normalissima, nulla a che vedere con quella di bella. Sei svenuta per un semplice calo della pressione, nei prossimi mesi dovrai bere più sangue e mangiare più carne ma, a parte questo, va tutto meravigliosamente bene!”
Nessie si porta le mani al viso trattenendo a stento lo stupore mentre dalle mie labbra esce qualcosa di molto simile ad un ululato di felicità.
In un baleno tutti i suoi parenti ci sono addosso.
Sembrano tutti felici della notizia, perfino il succhiasangue leggi- pensieri.
Ci soffermiamo in casa Cullen per qualche ora, giusto il tempo per riprenderci dallo spavento e dalla sorpresa poi la mia bella mogliettina mi chiedi di tornare a casa.
Attento a non farle male la prendo nuovamente tra le braccia e mi incammino lentamente verso casa nostra.
“Finalmente un attimo da soli…” mi dice accoccolandosi maggiormente al mio petto.
“Già … mi hai fatto prendere uno spavento terribile oggi. Meno male che va tutto bene, non so che farei senza di te”
“ Io credo che morirei senza di te ….”
Rimango un attimo esterrefatto dalla sua esclamazione. Nessie non è una che dice le cose tanto per dirle, ha sempre dato parecchio peso alle parole.
“Cosa stai dicendo? Non dire sciocchezze, avresti lo stesso tutta la tua famiglia e il branco a proteggerti e farti compagnia …. Io sono solo un qualcosa in più!”


Siamo ormai giunti davanti casa quando lei  salta giù dalle mie braccia.
 
“So di non essere sola, so che avrò sempre dalla mia parte la mia famiglia e il branco ma tu sei tutta un’altra cosa. Vedi, la sera prima del matrimonio ho pensato a quella volta che ti avevano ferito i Nomadi e ho cercato di immaginare, per un solo istante, come sarebbe stata la mia vita senza te e giuro che mi sono sentita persa, mi sono sentita morire. Tu ci sei sempre stato, ti ricordo da sempre al mio fianco. Abbiamo condiviso tutto, dai momenti belli a quelli brutti, i tuoi occhi mi hanno vista nascere e da bambina diventar donna, i miei occhi invece ti hanno sempre avuto come punto di riferimento … Io credo che a prescindere dall’imprinting noi ci saremmo innamorati lo stesso perché credimi – dice portando una mia mano sul suo grembo- non potrei desiderare padre migliore per il mio bambino”
 
La bacio.
La bacio con urgenza, la bacio perché non trovo le parole adatte per spiegarle quanto io sia d’accordo con lei, quanto la mia anima sia indissolubilmente legata alla sua .
“Ti amo, anzi, vi amo!”
E nel suo sorriso beato la nostra eternità sa davvero di perfezione.
 
 
 
   
 
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