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Autore: ethy    23/10/2016    2 recensioni
SPOILER programmazione americana, inoltre divergenze sul proseguo effettivo della serie.
Un nuovo pericolo stava mettendo a dura prova la città ed i nostri eroi.
dal primo capitolo:
Nell'esatto momento in cui la nuvola andava svanendo una ragazza dall'abbigliamento famigliare e dai lunghi capelli neri alzò il braccio destro e con un cenno delle dita sbattè Gold al muro, lo legò con dei lacci magici, si girò verso di lui lo fulminò con lo sguardo...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Nel momento stesso in cui Hyde gli si scagliò contro, ferendolo ad un fianco, Emma riuscì a stordirlo nuovamente con l'elettricità.
-potrai anche guarirlo salvatrice, ma non lo sveglierai mai più-
-cosa? perchè?-
-perchè le maledizioni del sonno a volte sono incurabili, anche per una come te-
Emma rimase agghiacciata tenendo stretto a se il corpo inerme di Killian, mentre osservava David e Leroy portare via Hyde nuovamente.
Erano riusciti a capire cosa la stesse distruggendo dall'interno, era stato lui, e chi altri poteva infonderle fiducia e amarla a tal punto da sacrificarsi ancora, per lei? Chi altri poteva intuire cosa la stesse corrodendo? Chi poteva dimostrarle che quel che stava succedendo poteva essere modificato? E chi le aveva detto che ci sarebbe riuscita?
Lui, solo lui,sempre, lui, solo e sempre lui.
Lei ora stava meglio, aveva ancora il dubbio che sarebbe morta,ma lui, lui lo aveva perso di nuovo.
Alla fine la salvatrice si salverà, ma non il suo lieto fine, oppure lei morirà e lui vivrà.. come poteva uscire da questa situazione? Come poteva riportarlo indietro nuovamente?
-Emma… Emma... sta sanguinando... Emma!!- disse Regina preoccupata -stai bene? sei ferita anche tu?-
ripresasi dai suoi pensieri, la guardò mestamente –no, sto bene -
-devi pensare a lui, devi guarirlo adesso, poi penseremo a questo incantesimo del sonno-
senza dire nulla pose la sua mano sul fianco di Uncino, la luce che emanava era flebile e sentiva
di non riuscire a riparare i danni che il pugnale aveva fatto.
Regina le si accostò e mise anche lei la mano sulla ferita, in segno di aiuto e comprensione.
-insieme-
-insieme- ripetè Emma
 
 
dopo alcuni istanti riuscirono  nell'intento e la ferita di Killian si rimarginò completamente, ma lui
non si riprese. Mary Margaret suggerì di portarlo ugualmente in ospedale, dove avrebbero potuto accertare
che non ci fosse stato del veleno sul pugnale e tenere sotto conollo i suoi parametri vitali, almeno finchè non si sarebbe trovata una soluzione a questa condizione.
Emma acconsentì, si sentiva svuotata, il mondo le era nuovamente crollato sulle spalle, le sembrava di avere nuovamente tutti i suoi muri, ma di essere fuori dal suo mondo, questa volta i suoi muri invece che proteggerla la stavano lasciando sola, spaventata e fragile, tagliata fuori dal mondo, esclusa dalla sua vita, che non era più la sua.
 
Era di nuovo la salvatrice di tutti, ma non di se stessa.
 
Era rammaricata, era disposta a morire per lui, era disposta a sacrificarsi per lui, ma lui l’aveva battuta sul tempo, lui si era sacrificato al posto suo, lui l’amava troppo.
Avrebbe voluto cavarsela da sola, ma ancora una volta aveva coinvolto la sua famiglia, e il prezzo da pagare questa volta era suo.
Ma le famiglie si aiutano, le famiglie non si lasciano scoraggiare, aveva imparato, aveva capito, avrebbe chiesto aiuto questa volta, non avrebbe cercato di nascondere nulla, in qualsiasi caso, non serviva più nascondere niente.
 
Non le restava che rimboccarsi le maniche e tentare di giocarsi il tutto per tutto e riprendersi l'uomo della sua vita, buttare giù le ultime paure e confessargli di volerlo sposare non appena lo avrebbe riportato a sè.
 
Gli ultimi avvenimenti l'avevano fatta riflettere molto, ma le sue paure la tenevano inchiodata, ferma,
incapace di fare quel piccolo passo avanti che sapeva fosse giusto fare, e da tempo ormai...
una volta riportato da lei, non avrebbe esitato e non avrebbe accettato repliche.
sarebbe stato suo per sempre.
 
E lei sarebbe stata la signora Jones.
 
 
 
 
 
Da qualche parte nel tempo
 
 
 
 
-Victoria, non puoi andare-
-si che posso-
-no, senza di noi non andrai,lo sai anche tu, ti serviamo, non ci lascerai qui… e poi…. Noi….-
-ohhh basta, va bene, verrete con me-
-forse non ti è chiaro sorellona, che senza di noi non puoi affrontare il viaggio- purtroppo quelle pesti dei suoi fratellini avevano ragione, aveva bisogno anche dei loro poteri per localizzare il punto esatto del passato in cui dover tornare.
-ma non dovrete farvi vedere finchè non ve lo dico-
-ohhhh andiamo, non siamo dei poppanti..-
-ma siete sotto la mia responsabilità, papà vi ha fatto promettere di ubbidirmi prima di...-
-Ian intendeva che sappiamo di doverti ubbidire, per questo non siamo dei poppanti- disse il piccolo David
abbassando lo sguardo, rimuginando sul fatto che loro padre non era più con loro da tempo ormai, e che nonostante il fare coraggioso si sentivano soli.
-venite qui cucciolotti, papà manca tanto anche a me, ma stiamo andando a riprendercelo, o meglio a scoprire come fare..-
-Vic, dopo cercheremo la mamma non è vero?- chiese Ian con gli occhi lucidi
-certo che cercheremo la mamma, Ian, piccolo non piangere, torneremo tutti insieme vedrai-
-ma lei, e gli altri sono spariti da un mese ormai...-
-coraggio, non mi sarete diventati due rammolliti vero? sapete che fine fanno i rammolliti no?-
-passerella!!!- gridarono in coro
-bene, prepariamoci, abbiamo qualche ora di cammino per raggiungere l'albero del passaggio-
-non possiamo andarci con la magia?- chiese David
-sei sicuro di essere mio fratello?-disse sprezzante Ian -se usiamo la magia ci beccano, scemetto-
-occhio alle parole che usi fratello, ricordati che siamo gemelli... identici.. cromosomi miei, cromosomi tuoi… ricordalo…-
-ma che ho fatto di male, non potevo restare figlia unica?! perchè ho chiesto un fratellino?-
-come uno?-
-beh una volta che chiedi, arriva quel che arriva..-
-sai che non è un complimento vero sorellona?-
-forza, zitti e in marcia – poi aggiunse cauta – voi siete l’ultima speranza, se qualcosa va storto con me, dovrete fare da soli, state sempre attenti, capito?-
-ma noi senza di te…-
-voi senza di me siete una forza della natura, nessuno vi può fermare, capito?-
-capito- dissero all’unisono.
 
I tre fratelli presero le ultime cose e si incamminarono verso l'albero del passaggio.
Victoria era spaventata ma non voleva darlo a vedere ai suoi fratelli, era la sorella maggiore e loro la veneravano come se fosse una dea, probabilmente perchè somigliava molto al padre, sia nell'aspetto che nei modi.. Era preoccupata di non riuscire a riportarlo da loro, di non riuscire a ritrovare sua madre e di dover combattere senza ombra di successo contro quella testa calda di Hyde.
Se solo quel giorno Hyde fosse morto davvero, c'erano quasi riusciti, e poi lui separò la sua famiglia, non doveva pensarci, doveva solo pensare a come recuperare suo padre, lui avrebbe sicuramente avuto idee migliori delle sue..
Anche se la mamma diceva sempre che era troppo impulsivo,  ma a volte diceva che sapeva tante cose, più di ogni altro.
 
 
-forza ragazzi di qua-
 
 
 
 
 
Ai giorni nostri
 
 
 
 
 
 
Gold spalancò la porta della stanza d'ospedale dove Killian giaceva addormentato, Emma era al suo fianco pronta ad intervenire
-che vuoi? che ci fai qui?-
-sono venuto a vedere con i miei occhi, il coccodrillo ha vinto, finalmente- disse con un sorriso beffardo e la voce come un sibilo.
Emma non fece in tempo ad alzarsi dal bordo del letto per sfidarlo, che Regina prevedendo la sua mossa si mise di fronte per fermarla.
A quel punto Tremotino si rilassò in una risata, che venne però smorzata quasi immediatamente da un boato proveniente dal muro di fianco la porta.
Una nuvola argentata con polvere dorata comparve con fragore di fronte ai volti esterrefatti di tutti.
Nell'esatto momento in cui la nuvola andava svanendo una ragazza dall'abbigliamento famigliare e dai lunghi capelli neri alzò il braccio destro e con un cenno delle dita sbattè Gold al muro, lo legò con dei  lacci magici, si girò verso di lui lo fulminò con lo sguardo, fece qualche passo per verificare che fosse veramente svenuto.
-bene, bene, bene, sembra che il coccodrillo non abbia ancora vinto..-
Emma rimase a bocca aperta, la nuova arrivata sembrava poco più di una ragazzina, aveva i capelli lisci, neri, bellissimi, gli occhi chiari, di ghiaccio. Le ciglia scure e lunghe aumentavano l'effetto disarmante del suo sguardo, che sembrava osservarla con stupore e ammirazione e gioia anche, Emma non capì.
-chi sei? cosa vuoi?-
-non ha importanza, lasciatemi passare-
-cosa vuoi?-
-non voglio fargli del male Emma, te lo assicuro. Voglio svegliarlo-
-chi? tu? e chi sei per farlo? non è un incantesimo del sonno comune-
-è per questo che sono qui, so come fare-
-chi mi assicura che tu non sia stata mandata da Hyde?-
-lascia che lo svegli e vedrai tu stessa- disse con fierezza, senza mai distogliere lo sguardo, era impressionante quanto le sembrasse di averla già vista, di conoscerla, di sentirla famigliare, ma chi era questa ragazza?
Persa nei suoi pensieri fece caso solo in un secondo momento agli abiti della ragazza, portava i vestiti di Killian!!  Portava gli abiti di Capitan Uncino, era stata a casa loro? li aveva rubati? Henry??
-dove hai preso quei vestiti?-
Victoria si guardò il cappotto, il panciotto e carezzò il bavero della camicia, prima di sorriderle, li aveva riadattati , li aveva resi più femminili e della sua taglia, ma si vedeva ancora a chi erano appartenuti.
-sono miei, ora devo fare quello per cui sono venuta, vi prego, ad entrambe di spostarvi se non volete finire a nanna come quella borsetta squamosa appena lì al muro- disse indicando Gold ancora svenuto.
In quel momento entrarono David e Mary Margaret che rimasero sbalorditi nel vedere Emma e Regina congelate ed una donna salire sul letto in cui era adagiato Killian senza sensi.
 
Victoria con un cenno delle dita bloccò anche gli ultimi arrivati, poi si girò e sussurrò le sue scuse per averlo fatto, ma doveva agire, e non c’era tempo per le spiegazioni, avrebbe spiegato dopo, forse, sicuramente… beh…tornò a guardare Killian, gli mise una mano sulla guancia, col pollice gliela carezzò, gli sorrise ed una lacrima le scese giù bagnando il collo del pirata. Fece un respiro profondo e  cercò di darsi un contegno.
-è ora-
si sfilò dal collo una collana con un cristallo color arcobaleno come pendente, più avvicinava il cristallo a Killian più brillava, Emma era completamente bloccata non poteva fare nulla, era terrorizzata, ma in cuor
suo sentiva che non c'era pericolo, aveva una strana sensazione, la ragazza era ormai sopra di lui, e lei non poteva fare niente per fermarla.
 
Victoria strinse nel pugno il cristallo  -ti prego fa che funzioni- sussurrò tra sè e sè.
si protese sul viso di Killian e gli baciò la guancia, una luce invase la stanza, tutti si liberarono dalla presa magica di Victoria, compreso Gold che scomparve nella sua nuvola rossa senza dare il tempo a nessuno di fermarlo nuovamente.
Killian aprì gli occhi, e questo bastò a rendere Victoria estremamente felice ma non la riconobbe, mancava ancora un passaggio, il suo sguardo cercò Emma, Victoria lo capì e si spostò affinchè lui potesse guardarla.
-Killian!!- Emma gli sorrise e si precipitò da lui, e lo baciò tra le lacrime, era grata a quella ragazza, ma ora bisognava capire chi fosse veramente.
Dall’angolo del fondo del letto Victoria aveva le lacrime agli occhi,  i pirati non piangono mai, si ricordò, e con un colpo di tosse le ricacciò dentro, ma rivederlo respirare dopo tanto tempo era un’emozione troppo forte anche per una dura come lei.
Non era proprio lui, ma era lui, e ora doveva convincerlo ad aiutarla.
-io devo finire quello per cui sono venuta qui-
-lo hai svegliato come hai fatto? chi sei?- chiese Regina
-è una lunga storia..-
-io ho molto tempo ragazzina, chi sei?-
Victoria non le badò, si avvicinò nuovamente a Killian ed Emma, e disse:
-Emma, come hai notato tu stessa, non gli ho fatto alcun male, ora ti prego, lascia che lui mi riconosca-
-ti conosco?-
-si- disse commossa Victoria -devi indossare questo cristallo, e ti tornerà la memoria-
-chi mi dice che non è un trucco- disse sprezzante lui, Vic sorrise, sapeva che lo avrebbe detto, sapeva che non si sarebbe fidato dei suoi stessi occhi, sempre Capitan Uncino era, anche se molto più affabile.
-hai ragione, ma ho delle prove, i miei abiti..-
-potresti averli rubati da casa nostra- rispose Emma
-si, ma questi no, giusto?- disse la ragazza guardando Killian e mostrandogli la catenina con i suoi ciondoli appesi
-possono essere delle copie- rispose lui scettico - mi hai svegliato, ma potrebbe essere tutto un trucco-
quasi spazientita Victoria tirò fuori dal taschino del panciotto un anello con un brillante circondato da smeraldi e Killian sgranò gli occhi, non chiese dove l'avesse trovato, le fece cenno di avvicinarsi.
-Emma, possiamo fidarci, poi mi spiegherai come tu lo abbia avuto- disse guardando Victoria.
-Killian che significa? che cosa è questo anello?- chiese Emma preoccupata
-era di mia madre Swan, sta in un  posto, che solo io conosco, non l’ho mai confessato a nessuno e nessuno sa dove si trovi, se questa ragazza l'ha preso è perchè le ho detto di farlo, giusto?-
-esatto, bene, tieni – farfugliò Victoria - devi indossare questa, non succederà nulla, ti restituirà solo ei ricordi- restituire... pensò Vic, ti donerà ricordi che a questo tempo non dovresti avere, ma... son dettagli questi.
 
Killian prese la collana, il cristallo brillava in modo sorprendente, lo guardò, poi guardò Emma, poi Victoria ed infine lo mise al collo.
 
 
 
 
Successe qualcosa, si sentì diverso ma uguale allo stesso tempo, qualcosa era cambiato ma lui era lo stesso... Si alzò di scatto dal letto e si mise di fronte allo specchio del bagno, aveva ragione, qualcosa era cambiato, portava la barba come molto tempo prima, non aveva sfumature argentate sulle basette come ricordava di avere.. poi si girò, guardò gli altri rimasti nella stanza a bocca aperta, poi capì.
Victoria era riuscita a tornare indietro, ora i suoi ricordi si mescolarono a quelli presenti, e, tutto sembrò più vivido.
Quel che ricordava rimase al suo posto e  quel che era nuovo prese il suo nuovo posto, le due coscienze si unirono e lui riprese possesso di se stesso.
 
Erano due in uno solo, riusciva a sentire il Killian svegliato, e sapeva di essere sentito, ma era uno solo, si erano mescolati, si erano uniti, dovevano salvare la città, dovevano riportare ordine dove era stato spezzato l’arco del tempo prima che fosse troppo tardi.
 
Si girò ancora con la sorpresa dipinta sul suo viso e vide Emma, l'amore della sua vita, le sorrise, lei ricambiò. Poi guardò poco più in là e vide quella ragazza dai lunghi capelli neri, come i suoi, con i suoi stessi occhi ed il suo stesso sguardo, che impietrita lo guardava ansiosa, si vedeva, teneva il pugno stretto, era una corda di violino pronta a spezzarsi, il suo scricciolo, le sorrise, allargò le braccia per abbracciarla e la chiamò -Victoria!- ansimò Killian – Vic, scricciolo, vieni qui! Corri ragazzina-
La ragazza fece due lunghi passi, che le sembrarono molti di più, le lacrime avevano già iniziato a bagnarle le guance, non riusciva più a trattenerle, come i singhiozzi che le uscivano prepotenti dalla gola.
Lo abbracciò forte, si strinse a lui come se volesse entrargli nel petto, tutta la forza avuta fino a quel momento svanì dietro alla felicità di poterlo riabbracciare, rilassò i pugni stretti e si aggrappò alle sue braccia per stringerlo, per sentirlo davvero vivo tra le sue mani e sprofondare nel suo profumo di mare.
-papà – disse soffocata dalla gioia – papà…- sospirò nel suo abbraccio - …papà mio, mio, papà, oh papà, mi sei mancato da morire, non pensavamo di farcela, di riaverti, oh papà..- e continuò a chiamarlo nei sospiri impastati dalle lacrime e dalla felicità di poterlo riabbracciare.
-calma principessa, calma.. sono qui adesso, risolveremo tutto- disse lui carezzandole la testa come fosse un cucciolo, passandole il braccio sulla schiena per massaggiarla e tranquillizzarla  – calma bambina mia, calma amore piccolo, ce la faremo, tornerà tutto come prima, ora pero’… i tuoi…-
 
-bene, non mi avevi mai detto di avere una figlia Uncino- disse Regina con il sorriso impastato di imbarazzo stampato sulle labbra, imbarazzo rivolto soprattutto ad Emma.
-è una lunga storia, Regina- poi si girò verso Emma che sembrò ferita, ferita a morte -Swan, dammi modo di spiegarti-
-non c'è niente da spiegare hai dei segreti...io…- fece per uscire dalla stanza ma  Vitoria si scostò dal petto del padre e la bloccò nuovamente per impedirle di uscire.
-Vic!-
-papà!  Scusa, ma deve darti modo di spiegare, dobbiamo agire e non abbiamo tempo da perdere- disse lei determinata.
Killian le prese la mano, la carezzò e si fece serio -Vic, dove sono...- disse ingoiando il nodo alla gola
-i gemelli? sono qui.. cioè sono al passaggio, ma sono qui.. cioè nell’altro tempo…– disse sorridendo,  
-rospetti uscite allo scoperto è tutto ok, papà è preoccupato!- da una seconda nuvola argentea comparvero due ragazzini biondi, identici, che non diedero modo a Killian di guardarli per quanto velocemente gli si lanciarono tra le braccia, tanta la foga che quasi caddero a terra.
Dall’emozione di rivedere i suoi bambini Killian non smise un attimo di ridere, dentro di sé il suo presente era basito dalla notizia di avere una famiglia sua, con Emma e con tre splendidi bambini.. due bambini e una ragazzina per l’esattezza.
-i miei ometti- disse con la voce rotta dalla felicità – come siete cresciuti marinai- disse tenendoli stretti e strizzando gli occhi per non far uscire le lacrime che prepotenti stavano invadendo i suoi occhi.
-papà tu sei diverso- disse David
-testone è normale che sia diverso, sai dove siamo no? non è esattamente papà-
-hai ragione Ian, ma per un attimo io... - poi si girarono entrambi verso Emma, ed iniziarono sorriderle, o piangere, non era ben chiaro, si capiva solo che erano pronti per andarle vicino quando sentirono la presa di Killian sulle loro spalle.
-ragazzi, non ancora, lei non lo sa ancora- guardarono il padre con lo sguardo ferito, con le lacrime sulle guance rosate e si tuffarono nuovamente tra le sue braccia.
Killian li prese in braccio li mise sul letto e chiese a Victoria di lasciar andare Emma.
 
 
Nessuno disse niente, Regina non parlò più, ed i genitori di Emma nonostante le molteplici domande rimasero in silenzio.
 
 
-Emma, amore, non credo ci sia un modo delicato per dirtelo,quindi, lei è Victoria- disse indicando la ragazza
-e loro sono David e Killian, Ian per l'esattezza, giusto ometto?- disse scombinando i capelli biondi del bambino.
Emma li guardò senza parlare, era confusa, dal nome di uno dei due gemelli, dai loro capelli dorati...dai loro occhi…. che significava tutto questo?
A quel punto David ed Ian attirarono l'attenzione di tutti, volevano mostrare il loro segno distintivo, il loro modo per dirle chi fossero realmente… alzarono una ciocca di capelli al lato della loro testa, nel vederli fare quel gesto Emma si sentì svenire, non c'era dubbio erano figli di Killian, c'era somiglianza, c'erano gli occhi color del mare come lei aveva segretamente sognato più e più volte, un figlio con i suoi occhi... ma vedere anche la ciocca rosso rame, nascosta  tra il biondo era troppo.
-anche io ce l'ho- disse sorridendo Victoria - come papà-  già, pensò Emma, come lui, l’aveva vista la prima volta quando decisero di vivere insieme, nella loro casa, prima non aveva mai visto quella singola ciocca rame nascosta nel nero dei suoi capelli… erano indubbiamente suoi figli e …. E… qualcosa accadde… qualcosa che al momento le venne meno… qualcosa che la fece sentire stanca, accaldata e… perché non vedeva più niente?
 
 
Si ritrovò tra le braccia di Killian, si ritrovò i suoi occhi imploranti, preoccupati, amorevoli e bellissimi puntati sui suoi.
-stai bene Swan?-
-si, credo di si, io... chi sono questi bambini? che significa tutto questo?-
-siamo il tuo futuro, mamma- disse Ian sbucando da sotto un braccio
-Ian!- disse David portandosi la mano sulla fronte -non dovevi dirglielo cosi-
-oh, mamma non è stupida, lo aveva capito, altrimenti non sarebbe svenuta, come fai ad essere mio fratello tu...- scapparono risatine a tutti nella stanza, anche Emma sorrise a quel battibecco.
David, il nonno, aveva le lacrime agli occhi, avrebbe avuto altri nipoti, ne era veramente felice ,si avvicinò e carezzò la testa del piccolo David, il bambino lo guardò e tese le braccia per essere preso in braccio.
-quanti anni avete?- chiese lui prendendolo su e mettendolo sulle sue spalle.
-noi ne abbiamo 9, lei ne ha 14....ma si atteggia come una grande- disse malizioso
-tra quanto... tra... cioè- chiese Emma confusa guardando Killian
-tra non molto, amore, tra non molto- e la strinse a sè e la baciò sulla fronte, poteva confessarle che il presto signicava subito?
 
-bene adesso possiamo sapere il resto della storia?- chiese Regina stizzita
-se non interveniva Victoria, come ti avremmo svegliato?- chiese Mary Margaret
-è una cosa che scoprirete al momento giusto, quando toglierò questo cristallo tornerà tutto come prima e voi dimenticherete...-
-cioè?-
-il tempo si riavvolgerà, quello che hanno creato i ragazzi è una dilatazione che si richiuderà nel momento in cui lo toglierò dal collo-
-come è possibile una cosa del genere?- chiese Regina guardando Uncino quasi arrabbiata –è una magia antica e potente, non conosco nessuna creatura in grado di fare questo-
-hai ragione, ma loro tre hanno questo potere, più avanti…- Emma tossicchiò per attirare l’attenzione ed evitare una discussione proprio in quel momento.
Quindi rimasero in silenzio qualche istante poi -Victoria, lei lo sveglierà, è vero?- chiese Emma guardando la ragazza e poi Killian mettendosi una mano sul basso ventre.
Lui a quel punto la baciò ancora, forse la sua Swan aveva capito, forse già sapeva, ma non aveva fatto in tempo a dirglielo, non ne era sicuro, ma in fondo, aveva importanza adesso?
-si amore, in un certo senso si- poi sorrise alla figlia, che sembrava voler dire qualcosa, anzi fare qualcosa...
alla fine il padre le fece un cenno affermativo e Vic si precipitò tra le braccia di un'Emma basita, la strinse a sè e fece un respiro  profondo per immagazzinare il profumo di sua madre, per ricordarlo più a lungo possibile. I gemelli vedendole abbracciate iniziarono a singhiozzare e si presentarono di fronte ad Emma per essere coccolati anche loro.
Era un mese più o meno,  non ricordavano bene, ma era tanto che non abbracciavano la mamma, e seppure lei non fosse ancora la loro mamma, lo era lo stesso... e non vedevano l'ora di farlo.
 
Emma li accolse nel più profondo dello stupore, ma sapeva cosa voleva dire essere senza mamma, inoltre non riusciva a credere che lei sarebbe sopravvissuta, che loro ce l'avrebbero fatta, che avrebbero avuto una famiglia tutta loro con tre bellissimi figli.
Il suo destino non sarebbe stato quello che Hyde le aveva lasciato credere, non tutti i salvatori muoiono, lei sarebbe vissuta, lei avrebbe avuto loro, e questo la pervase dalla gioia. Fece un respiro profondo, poi guardò Killian ed i suoi ragazzi e chiese loro:
-ok, raccontatemi cosa è successo-
 









note dell'autrice:
buonasera a tutti, ritorno con un nuovo progetto... nuovi dubbi e nuove speranze, spero vi piaccia anche questa storia, e come sempre grazie per leggerla e se vi va di farmi sapere se vi piace, sono qui.
(anche se non vi piace :p)
Ethy
   
 
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