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Autore: RedStar12    11/05/2009    8 recensioni
Dopo secoli prigionia in Tracia, Ares, il crudele dio della guerra violenta, si risveglia dal suo sonno per eliminare Athena, la sua acerrima rivale, e rivendicare il dominio sulla Terra. Ma Athena non è l'unico ostacolo che dovrà essere abbattuto... Infatti la stessa notte in cui lo spirito di Ares si manifesta, una forza misteriosa riporta in vita tutti i Cavalieri periti nelle ultime battaglie...
Per la prima volta le due divinità protettrici della Terra si ritroveranno alleate contro un male che minaccia di distruggere ciò che più amano...
E' l'inizio di un'alleanza che risveglierà sentimenti perduti come l'amicizia, l'umiltà, l'amore...
P.S. La fic si svolge dopo la guerra sacra contro Hades e dopo l'Overture Tankai dove compaiono Artemide e Apollo. Lo so che ho detto che per me quel film non esisteva, ma mi son dovuta ricredere... c'est la vie!
Avvertenze: spoiler per chi non ha visto ne la saga di Hades nè conosce l'Overture Tenkai.
AVVERTENZE!!!Fanfiction sospesa a tempo indeterminato!!!
Genere: Avventura, Song-fic, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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1. Prologo - Incubi e canti Sorella Terra
Prologo 


Lady Saori si alzò di scatto dal suo giaciglio, respirando affannosamente. Piccole gocce di sudore le imperlavano la pelle della fronte, prima liscia e perfettamente piana, ora increspata da minuscole quanto profonde rughe di preoccupazione. Le sue candide mani da dea erano strette in modo quasi convulsivo sulle bianche lenzuola di seta del suo letto, disfatte, a causa del suo sonno agitato.
Quello da cui si era appena svegliata non era un sogno idilliaco. Erano immagini di guerre, stragi, violenze e crudeltà di ogni sorta e indiscriminate. Immagini di morte, a cui si mescolavano i ricordi delle recedenti guerre sacre combattute contro Arles, contro Asgard, contro Nettuno, poi contro Apollo, Eris e Lucifero. Guerre in cui molti dei suoi valorosi protettori avevano perso la vita pur di salvare lei -la loro dea- e preservare quella sempre precaria pace che regnava sulla Terra.
A quei ricordi, sia la piccola Saori che la millenaria Athena, dea della guerra saggia e della giustizia ospitata nel suo corpo, sentivano il cuore stringersi in una morsa di rimorso e disperazione. I suoi cavalieri più fedeli... avevano sacrificato le loro stesse vite pur di proteggere entrambe, sia Saori che Athena.
Con un sospiro malinconico, Lady Saori Kido si liberò con un gesto poco elegante delle lenzuola madide di sudore e si alzò dal letto. Rabbrividì quando i suoi piccoli piedi nudi vennero a contatto col pavimento di marmo gelido e un lieve soffio di vento penetrò dalla finestra semiaperta della stanza, smuovendo leggermente le tendine azzurre e scompigliandole i lunghi capelli violetti. La ragazzina si strofinò le braccia, cercando di riscaldarsi un pò. Nonostante Maggio stesse ormai per lasciare il posto a Giugno, la temperatura durante la notte era gelida e pungente, tutto il contrario delle ore mattutine, calde e asfissianti. E la ragazzina indossava solamente una camicia da notte senza maniche, lunga, bianca come l'ala di una colomba ed altrettanto leggera.
Tremando leggermente, la reincarnazione di Athena uscì dalla sua stanza nella Tredicesima Casa, al Grande Tempio di Atene, e percorse l'immenso corridoio che la separava dall'uscita posteriore della Casa. Dopo la fine della Guerra Sacra contro Hades, il dio dell'Oltretomba dagli occhi di ghiaccio, il Santuario era rimasto vuoto, a parte le Sacerdotesse Guerriere, i dieci Cavalieri di Bronzo e i soldati semplici posti di guardia alle emntrate principali. I Cavalieri d'Oro... i protettori delle Dodici Case... erano tutti periti per abbattere il Muro del Pianto che conduceva ai Campi Elisi, dove lei era stata portata da Hades. Erano morti per salvarla...

"Athena..." sussurrò improvvisamente una voce cavernosa. Lady Saori si fermò di colpo, il suo povero cuore da mortale mancò un battito. Quella voce...
"Sorpresa di sentirmi, cara sorella? Piaciuto il sogno che ho creato appositamente per te?" ringhiò nuovamente la voce, che solo Saori poteva udire, essendo la vibrazione di un cosmo ostile che comuncava con lei, infiltrandosi nella sua testa. Strinse i pugni ed espanse il suo dorato cosmo. "Cosa vuoi? Dopo anni di sonno profondo, perchè ti sei svegliato?" domandò. Il cosmo ostile che comunicava con lei si increspò leggermente, in un chiaro segno di rabbia "Cosa voglio? Voglio la Terra, la Terra con i suoi umani deboli e freddi che tu ti ostini a difendere, come un'orsa difende i suoi cuccioli!" ringhiò la voce. Saori corrugò la fronte, cercando di nascondere la sua rabbia "La Terra? Puoi scordertela, fratello! Gli uomini sono, e rimarrano, sotto la mia ala protettiva. Non ti permetterò di dominarli con i tuoi modi crudeli e violenti!" rispose la voce cosmica di Athena, fronteggiando il cosmo ostile, rosso come il sangue.
La voce rise di gusto "E con quale esercito pensi di combattermi, sorellina? Devo forse ricordarti che tutti i tuoi Cavalieri sono periti durante la guerra con nostro zio Hades?" rise la voce cavernosa. Il cosmo rosso sangue sembrò sorridere sadicamente.
Saori -o Athena, ormai erano un tutt'uno- si morse il labbro inferiore, imponendosi di non piangere. Non era quello il momento di cedere al rimorso e alla tristezza. Tuttavia, il suo cuore si empì di dolore, un dolore sordo e cieco. Il cosmo ostile rise più forte "Te e il tuo patetico cuore umano! Soffri così tanto per la perdita dei tuoi paladini mortali?"
Athena strinse i denti "Troverò il modo per richiamarli alla vita, stanne certo! La Terra non verrà mai trafitta dalla tua lancia sacrilega!" decretò la Dea della giustizia, battagliera. Il nemico si lasciò andare ad un'altra risata rauca " E sia, sorella! Considerati fortunata che il mio corpo mitologico sia ancora imprigionato e che mi repella l'idea di reincarnarmi in un misero umano, in questo modo non posso ucciderti! Non so proprio come tu farai, ma spero vivamente che i tuoi soldatini possano ritornare alla vita. Combattere contro una dea senza difese non sarebbe divertente, e durante una conquista non vale tanto il raggiungimento della menta, quanto la battaglia che si fa per ottenerla!"
La voce cavernosa e crudele rise per un'ultima volta, di scherno, poi il cosmo rosso sangue sparì del tutto. Anche il cosmo di Athena scemò via via, fino a scomparire del tutto nei recessi dell'anima umana di Saori. La reincarnazione di Athena strinse i pugni << Non ti permetterò di vessare col tuo giogo gli umani, fratello! Lo giuro solennemente sulle fondamente del mio Tempio: la Terra non sarà mai tua... Ares! >> disse a voce alta, raddrizzando orgogliosamente la schiena e riprendendo a camminare fuori dalla Casa. L'orgoglio però non sarebbe servito a riportare i Cavalieri d'Oro in vita, però...
Completamente immersa nei suoi pensieri, Saori quasi non si rese conto di essere ormai giunta dove voleva arrivare prima che Ares la contattasse, ai piedi della statua che raffigurava la Dea che ospitava in sè, dietro la Tredicesima Casa. Con lentezza calcolata la ragazzina alzò una delle candide mani ed espanse un pò il suo cosmo. Con uno scatto cavernoso, una porta segreta posta tra l'egida, l'enorme scudo che la Dea stringeva nella mano sinistra, e le pieghe scolpite nella roccia della sua tunica, si aprì, rivelando una ripida scaletta di pietra. Prendendo fiato, Saori scese uno per uno gli scalini, rabbrividendo di ribrezzo quando sentiva le piante dei piedi a contatto con la rocca umida e scivolosa, fino a giungere in quella che sembrava una grotta scavata nella rocca, ampia ma tuttavia claustrofobica, illuminata a malapena dalle torce infisse nella roccia, che disegnavano cupi giochi di luce sulle pareti percorse da crepe e piccole gocce d'acqua.
Sia Saori che Athena versarono una lacrima di rammarico e tristezza quando videro le dodici bare poste in circolo al centro della grotta, ciascuna con inciso sul coperchio un simbolo dello zodiaco e un nome a caratteri greci, ad attorniarne una tredicesima, posta al centro di tutte quante. Anzi, guardando meglio le bare erano quattordici, contando anche quella  che era praticamente un tutt'uno con quello su cui era inciso il segno dei Gemelli. Tutte e quattordici le bare erano circondate da una calda aura dorata che le avvolgeva come un'abbraccio etereo. Era il cosmo divino di Athena, con loro nella morte come nella vita, per impedire che il tempo corrompesse i corpi dei suoi paladini più fedeli.
Una seconda e una terza lacrima caddero dagli occhi verdi di Saori. Il sepolcro dei suoi paladini, i Cavalieri d'Oro. Zeus non gli aveva riportati in vita, ma aveva concesso alla figlia prediletta, dopo la sconfitta di Artemide e Apollo, di riavere i loro corpi, fino a quel momento intrappolati nella Colonna di Giada, per dare loro una degna sepoltura. Sempre piangendo, la ragazzina compì un giro completo del sepolcro scavato nella rocca ai piedi della statua di Athena, sfiorando con una carezza leggera i nomi incisi sulle bare.
Sion... Mu... Aldebaran... Saga... Kanon... DeathMask... Ioria... Shaka... Dohko... Milo... Micene... Shura... Camus... Aphrodite... Saori versò una lacrima per ciascuna bara che accarezzò con la dolcezza di una madre che veglia sul figlio malato. Una volta sfiorate tutte le bare, la giovane Dea lanciò un'ultima occhiata alle tombe e, asciugandosi le guancie bagnate di pianto, promise a se stessa e ai Cavalieri che gli avrebbe riportati in vita, a costo di sacrificare la sua. Con quest'ultimo, eroico pensiero, la giovane reincarnazione si voltò decisa e risalì le scale che conducevano all'esterno. Poco dopo, la parete di roccia che occultava quel luogo di etereo riposo ad occhi indiscreti si chiuse con un sinistro rumore cavernoso e con un tonfo ovattato.
Se Saori si fosse voltata un secondo dopo e avesse aguzzato la vista, avrebbe forse notato la piccola lucina verde che aveva iniziato a splendere sul soffitto tempestato di stallattiti, iniziando man mano a scendere, come un piccolo fiocco di neve...

Scrittoio dell'autrice

... Uh... Con quest'ultima cavolata penso di essere arrivata alla frutta. Mi dichiaro ufficialmente insana di mente e credo, anzi sono fermamente convinta, che i prossimi capitolo li scriverò e li posterò direttamente dalla stanza del manicomio per casi gravi. Ho tre (dico TRE!) long-fic in corso, e già mi accingo a scriverne una quarta. Ragazze, se qualcuna di voi crede che io sia pazza ha il pieno diritto di chiamare il manicomio e farmici portare, tanto ho già pronta la valigia con tutto il necessario per i miei scleri. Jeje.
Dunque, cosa dire di questo nuovo parto della mia mente bagata? Mh... tanto per cominciare il titolo: è ispirato all'omonima canzone di Laura Pausini, che ricalca in pratica quello che tratterò nel corso della fic (almeno spero!), e inoltre è un chiaro riferimento ad Athena, fin dai tempi antichi (almeno nell'universo di papà Masi) protettrice della Terra, e ad un'altra persona che comparirà fra un pò. Vi ho incuriosito? Allora leggete e recensite in molti moltissimi!
Un bacione, RedStar12
  
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