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Autore: the beast02    24/10/2016    0 recensioni
La sagoma era più nera del buio stesso. Da essa uscirono tentacoli viscidi che si avvolsero intorno alla ragazza trascinandosela via
Genere: Horror, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Violenza
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Capitolo 4

Sacrificio estremo

 

La notte passò velocemente, nessuno dei due dormì bene, Giovanni torturato dagli incubi di quel mostro, Alice all' erta su ogni rumore sospetto, quello spirito poteva prendere possesso del corpo di Giovanni e utilizzarlo per ucciderla. Ma a quel punto lei sarebbe stata in grado di fermarlo? Lo aveva visto mentre era posseduto, non aveva più parvenze umane, per fermarlo avrebbe dovuto ucciderlo, uccidere una persona che, alla fine, non aveva nessuna colpa. Ora capiva il motivo dei suoi atteggiamenti schivi e aggressivi verso di lei. Ferirla con le parole, costringendola ad allontanarsi era l' unico modo per non doverla uccidere, solo ora lo capiva, ed aveva paura, quindi, mentre lacrime silenziose le segnavano il viso si addormentò, pensando che niente di questo sarebbe successo se lei non gli avesse chiesto di poter stare a casa sua.

Il giorno dopo Alice tentò di nascondere l'accaduto, ma lei era sicura che, se il mostro sapeva, allora sapeva anche Giovanni, e viceversa. La ragazza fu comunque prudente, si mise un grande giubbotto con grandi tasche, nel quale nascose il coltello, a mali estremi sarebbe stata pronta, tentò un approccio più naturale possibile, cercò di essere amichevole, di fare l' innamorata, sperando così di commuovere Giovanni, di farlo diventare, perlomeno, meno violento.

"Ciao Giovanni" disse lei circondando il collo di Giovanni con le braccia, "Mi dispiace Alice, non posso" disse lui scrollandosi le braccia della ragazza e girandosi verso di essa, guardandola dritta negli occhi erano infossati, con profonde occhiaie che li cerchiavano le pupille, ad occhio e croce non dormiva veramente da una settimana.

" Giovanni non puoi continuare a combattere, e lo sai ti posso aiutare lasciami solo...." Alice venne interrotta dal tono violento e autoritario di Giovanni "NO! Tu non sai niente! Niente di ciò che mi sta succedendo, non lo puoi sapere, contro quel mostro non si combatte, si resiste finchè non prende il controllo della tua mente. Ho provato ad allontanarti da quando ti ho sognato." Il ragazzo scaricò tutta la sua furia su Alice che non si aspettava una reazione così brusca "Quale sogno?" Disse lei sedendosi sulla poltrone vicino al ragazzo, "Il giorno prima che tu mi chiedesti di venire a casa mia ho sognato quel mostro che ti prendeva e ti portava via, da allora lotto per evitare di cedere, ma non ci riesco più sono stanco di combattere, e mi rimane una sola via di uscita..." Prese un respiro e disse con voce tremolante "Mi dispiace dovevi darmi ascolto" e la colpì con un pugno in pieno viso, facendola svenire, ora la avrebbe dovuta finire, ma come poteva? Giovanni prese il coltello dal giubbotto della ragazza. Puntandolo al collo di Alice, uccidendola avrebbe finalmente posto fine a quella tortura, sarebbe finita, ma dopo? Sarebbe stato torturato dai ricordi, allora che differenza ci sarebbe? Urlando scagliò il coltello lontano, quindi prese una coperta pesante e con essa avvolse la ragazza svenuta. Se la mise in spalla e la portò a casa di lei. Quindi la adagiò sul letto e, preso del nastro adesivo la legò ad esso. Poi con somma tristezza negli occhi la guardò, e parlando a mezza bocca disse "So che sei sveglia." Alice aprì gli occhi, ricambiando lo sguardo del ragazzo. "Non devi farlo per forza, e lo sai" scuotendo la testa Giovanni disse "Ti sbagli, se avessi deciso di ucciderti lo avrei fatto prima. Adesso avvertirò la polizia, fa pure il mio nome, se credi servirà. Addio." Giovanni si incamminò fuori dall' abitazione ignorando le urla disperate della ragazza, quindi prese il telefono e con esso chiamò la polizia. Infine buttò il cellulare dentro il secchio,"Peccato" pensò il ragazzo un po' divertito, "Era di ultima generazione, avevo insistito tanto."

 

 

Giovanni sedeva sulla poltrona di casa sua, come fosse un giorno normale. Era pronto, ignorando i tentativi di quel mostro maledetto di farli cambiare idea, riempì la vasca di acqua, e, dopo aver preso uno o due sonniferi vi si immerse, poi, guardando per l' ultima volta la foto della sua famiglia infilò anche il phon. Successe in un' attimo la folgorazione fece saltare la corrente nel quartiere.

Quando arrivò la polizia trovarono ciò che era rimasto del ragazzo, un corpo martoriato dall' elettricità. Sulla sedia aveva lasciato il recapito dei suoi genitori, una lettera in cui spiegava il motivo per cui aveva questo gesto e, infine una ricerca sul quel mostro che lo aveva torturato, con allegato un nastro registratore in cui parlava di se e di quel maledetto sogno.

 

Quando Alice lo venne a sapere tentò di spiegare ciò che era successo, ma non ci fu niente da fare, nessuno credette alla sua storia, e mentre Alice veniva processata per istigazione al suicidio, un' entità antica e crudele come il tempo rideva in cerco della prossima vittima da catturare, in cerca della prossima vita da distruggere.

 

 

Autore:

Ed eccoci giunti alla fine di questa breve storia, mi è piaciuto molto scriverla, l'idea è partita tutta da un sogno che ho fatto, poi lo ho sviluppato e completato, spero che il racconto vi sia piaciuto. Se così è stato lasciate un commento per aiutarmi a migliorare, segnalandomi errori e migliorie nella trama in generale. Detto ciò vi saluto, e spero di ritrovarvi in una prossima storia.

   
 
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