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Autore: Stardust87    25/10/2016    8 recensioni
Il fidanzamento tra Ranma e Akane viene sciolto a causa di gravi problemi economici in cui si trova la famiglia Tendo.
La soluzione? Matrimonio combinato!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Kodachi Kuno, Ranma Saotome, Tatewaki Kuno, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10   Sconvolgenti rivelazioni





 
<< Akane, Akane svegliati! >> proruppe Soun felice, irrompendo nella camera della ragazza.

Il suo sorriso però si spense immediatamente quando notò che sua figlia, stranamente, stava ancora dormendo.
Spostò lo sguardo stupito sulla sveglia rosa posta sul comodino: segnava le 9:15.
Pensò che la cosa fosse piuttosto insolita, Akane era un tipo abbastanza mattiniero, non restava mai a letto a lungo, a meno che non fosse malata.
Naturalmente l’uomo ignorava gli avvenimenti della sera precedente.
Dopo il rifiuto di Ranma di vederla e di parlarle, Akane si era rifugiata in camera sua, sopraffatta dal dolore e dalle lacrime, e si era addormentata molto tardi vinta dalla stanchezza.

L’uomo si avvicinò al letto e la osservò lungamente. Poi, titubante, le posò una mano sulla fronte per verificare la temperatura corporea. Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo constando che la sua bambina non aveva la febbre.
Sorrise pensando che per lui sarebbe stata sempre la sua piccola, dolce e testarda bambina.

<< Akane! Akane! >> la chiamò di nuovo scuotendola appena.

La giovane aprì debolmente gli occhi doloranti e ancora leggermente gonfi per le tantissime lacrime versate.

<< Papà.. cosa c’è? >> chiese con la voce impastata dal sonno mettendosi seduta sul letto.

<< Mi dispiace di averti svegliato, anche se sono comunque le 9 passate, ma devo darti una notizia splendida, che scommetto ti renderà felice! >> disse Soun tutto d’un fiato, gli occhi che gli brillavano.

Akane gli fece cenno di proseguire lasciandosi sfuggire un rumoroso sbadiglio.

<< Ha chiamato Kasumi dicendo che è arrivata una lettera da parte del direttore della banca in cui dichiara che c’è stato un clamoroso errore nella stima dei nostri debiti. In poche parole la palestra è salva! >> affermò euforico iniziando a saltellare per la stanza in preda alla gioia.

<< Cosa? Dici sul serio? >> gli chiese la ragazza incredula spalancando gli occhi.

Soun annuì con le lacrime agli occhi << Si, piccola mia. E sai questo cosa vuol dire? Che non dovrai più sposare Kuno e potremmo tornare nella nostra piccola ma bellissima casa! >>

“Non dovrò più sposare Kuno” pensò Akane sentendo il cuore palpitare dalla gioia    “E Ranma non dovrà più sposare Kodachi!”

Saltò giù dal letto come un grillo diretta a piedi scalzi verso al camera del codinato. Sapeva con certezza che lui era ancora a letto, la mattina per Ranma era sempre un grosso trauma.

Bussò con decisione alla porta, più volte, finché non udì il rumore dei passi avvicinarsi.
Si stampò uno smagliante sorriso sulla bocca: voleva dargli subito e personalmente la splendida notizia.

Era talmente felice che gli avrebbe perdonato anche il bacio dato a Kodachi, anche se la spiegazione che lui le avrebbe fornito non fosse stata convincente. La notizia che le aveva dato suo padre era incredibile ed era arrivata come un fulmine a ciel sereno, i suoi guai stavano finalmente per terminare e fremeva dalla voglia di fare le valigie.  

Vide la porta aprirsi piano e una cascata di capelli neri, seguita da due lucenti occhi scuri, fare capolino dalla porta.

<< Si? >> domandò una civettuola voce femminile.

Il volto di Akane si tramutò in pietra.

<< K-kodachi.. che ci fai tu q-qui? E R-ranma? >> chiese con voce incerta.

<< Il mio Ranma è in bagno, aspetta che te lo chiamo >> disse con eccessiva nonchalance  << Ranma tesoro c’è Akane che ti vuole parlare, vieni subito che io devo ancora vestirmi! >>

“Tesoro? Vestirmi?” pensò sconvolta sentendo il cuore mancarle un battito.

La rosa nera rientrò nella stanza ancheggiando e Akane notò con orrore che indossava soltanto un reggiseno nero in pizzo e un minuscolo slip coordinato.

Dopo qualche secondo Ranma si palesò davanti ai suoi occhi increduli.
Era a torso nudo e indossava solo i pantaloni blu del pigiama. I piedi naturalmente scalzi come i suoi e come sempre quando era in casa.
La ragazza non riuscì a non pensare a come fosse dannatamente sexy in quella ridotta mise.

<< Mi cercavi? >> le chiese brusco, senza giri di parole.

Nemmeno un accenno all’episodio della sera precedente. Sembrava arrabbiato e decisamente scocciato.
Akane deglutì a fatica.

<< C-che ci fa Kodachi in camera tua? E perché è mezza nuda? >> chiese lei in un soffio.

Ranma la guardò seriamente, i suoi occhi erano freddi, freddi come mai lo erano stati.

<< Mi dispiace che tu l’abbia scoperto così. Volevo dirtelo, ma non sapevo come fare >> le disse tranquillamente, continuando a guardarla con quegli occhi spietati.

Akane sgranò gli occhi << Dirmelo? Dirmi cosa? >>

Il codinato alzò un sopracciglio << Oh, andiamo Akane, sei una ragazza sveglia! Cosa pensi che io intenda? >>

<< T-tu e Kodachi siete.. amanti? >> domandò sull’orlo delle lacrime.

<< Già, e da un bel pezzo ormai. Non hai visto che corpo favoloso che ha? Ogni curva al punto giusto >> disse con un sorrisetto beffardo.

Akane lo guardò con occhi sgranati sentendo il cuore mancarle un battito.

Ranma non si fece impietosire e continuò:

<< Avrei dovuto dirtelo però devo ammettere che mi piaceva anche essere il tuo amante.. ma ora ho capito che non è giusto continuare a mentirti e stare con entrambe contemporaneamente >> affermò tranquillamente poggiandosi con una spalla contro lo stipite della porta.

<< Non è vero! Non può essere vero! Hai detto di amarmi! >> gridò Akane disperata stringendo forte i pugni.

Ranma abbassò lo sguardo non riuscendo più a sostenere la sofferenza negli occhi di lei.

<< Cos’è l’amore in realtà? Ci siamo divertiti no? >> rispose freddamente senza guardarla.

Akane sentì il cuore fermarsi.
Non riusciva a credere a ciò che il suo Ranma le stava dicendo. Perché lei era ancora convinta che lui fosse il suo Ranma.
No, non poteva credere alle sue parole, la stava prendendo in giro.

<< Mi dispiace Akane. Comunque.. cosa eri venuta a dirmi? >> domandò il codinato come se nulla fosse.

La giovane lo fissò incredula mentre le lacrime le rigavano copiosamente le guancie.

<< Ero venuta a dirti che la palestra è salva e che i nostri matrimoni con i Kuno non sono più necessari. Ma visto quello che mi hai detto deduco che per te non faccia differenza! >> rispose di getto, trattenendo a stento la furia.

Ranma la fissò serrando forte la mascella << Sono contento per te.. ma hai ragione, per me non cambia molto, resto qui con Kodachi >>

Qualcosa esplose come una molla nella testa di Akane e, senza che se ne rendesse conto, gli mollò un sonoro ceffone in pieno viso, stampandogli tutte le dita della mano destra sulla guancia sinistra.

<< Vi auguro tanta felicità, siete entrambi viscidi e calcolatori, vi meritate a vicenda! >> sibilò furiosa voltandosi, scappando via.

Ranma la guardò fuggire sentendo una crepa incidergli il cuore. C’era riuscito a farsi odiare e a spezzarle il cuore. Era stato veramente bravo.

Rientrò mestamente nella stanza e fu inaspettatamente travolto da un sonoro applauso. La rosa nera lo fissava sardonica comodamente seduta sul bordo del letto.

<< E bravo il mio Ranma. Sei un attore nato! Visto che non è stato poi così difficile in fondo? La mia idea di farmi trovare qui e farle credere di aver passato la notte insieme è stata davvero geniale, tu non trovi? >> cinguettò scoppiando a ridere come un’ossessa.

<< Vai al diavolo Kodachi! >> tuonò il codinato avvicinandosi a lei minaccioso.

La prese con forza per un braccio e la spinse via dalla camera << Fuori! >>

La ragazza lo guardò di sbieco, poi gli lanciò un bacio con le dita e se ne andò continuando a ridere in modo alquanto sgraziato.
Ranma si lasciò cadere sul letto e si portò una mano a coprire la fronte.

 “Ora è davvero finita!” constatò disperato.

***

<< Kodachi! Kodachi! >> urlò Tatewaki disperato, correndo come un pazzo per tutta la casa in cerca della sorella.

<< Sono qui >> rispose scocciata la giovane, mentre si provava un foulard multicolore davanti allo specchio in camera sua.

Il giovane entrò di getto nella stanza con il fiato corto.

<< È vero? È vero che i matrimoni sono annullati? >> chiese impaziente strattonandola per le spalle.

<< Tatewaki smettila! Si, è vero, la palestra è tornata ad essere di loro proprietà e quindi i matrimoni sono nulli >> rispose tranquillamente continuando a specchiarsi e rigirarsi il manto di stoffa intorno al collo.

<< No, non è possibile! Non ci credo! >> mormorò distrutto lasciandosi cadere su una sedia << Come mai tu sei così tranquilla invece? >>

<< Perché il mio matrimonio ci sarà comunque! Io e Ranma ci amiamo e presto, molto presto ci sposeremo! >> cinguettò girandosi a guardarlo.

<< Vuoi forse dire che Saotome è realmente innamorato di te? >> domandò Kuno incredulo.

<< Proprio così! Non è splendido? >> esclamò lei scoppiando a ridere.

Il tuono blu la guardò dubbioso e senza rispondere lasciò la stanza.

***

Akane, Soun e Genma avevano fatto le valigie e si erano posizionati davanti al cancello dell’enorme villa in attesa del taxi che una domestica aveva chiamato per loro.
Infine anche Genma aveva deciso di tornare a vivere a casa Tendo accettando l’invito di Soun che ormai si era abituato alla presenza, per quanto ingombrante dell’amico. Il padre di Ranma aveva accettato con piacere nonostante la volontà del figlio di restare a casa Kuno.
Genma era rimasto piuttosto colpito e deluso dalla decisione del ragazzo di sposare comunque Kodachi, sperando invece nel suo matrimonio con Akane. Riluttante aveva accettato la sua decisione e gli aveva augurato un triste in bocca al lupo.

<< Akane tutto bene? >> le chiese Soun improvvisamente, notando la sofferenza negli occhi della figlia.

Erano quasi venti minuti che aspettavano lì fuori e la ragazza non aveva ancora aperto bocca.

La giovane annuì senza guardarlo.
Sentiva un nodo stringerle la gola in una morsa e le lacrime affacciarsi minacciose, pronte a scorrere impietose ad un suo minimo cedimento. Ma lei non voleva piangere davanti a tutti e soprattutto non voleva che Ranma la vedesse distrutta per lui. Non di nuovo.

“Ma chi voglio prendere in giro? Come fa a vedermi se non è venuto neanche a salutarmi?” pensò disperata, strofinandosi gli occhi con le mani.

Soun e Genma si guardarono negli occhi, comprendendo che la ragazza aveva bisogno di tempo e di spazio per riprendersi da quella orribile e assurda situazione.

Non dissero una parola durante tutto il tragitto verso casa e Akane li ringraziò mentalmente. Per una volta suo padre e il suo strambo amico erano riusciti a rispettare un suo tacito desiderio.

***

Ranma l’aveva osservata andare via da dietro la tenda bianca della finestra della sua camera.
Un peso insopportabile gli aleggiava sullo stomaco. L’istinto gli aveva suggerito di aprire i vetri e urlare a squarciagola il suo nome, di fermarla e di gridarle che era tutta una menzogna, una sporca bugia. Voleva dirle che lui detestava Kodachi e che era stato costretto a recitare quella farsa per il suo bene, soltanto per quello.
Eppure non poteva. Proprio perché l’amava non poteva.
Una lacrima solitaria percorse la sua guancia calda fino a cadere sulla pelle nuda di un piede, bagnandolo appena.
Un sorriso triste e rassegnato si disegnò sul suo viso mentre constatava quanto ingiusto e crudele potesse essere il destino ad averli dapprima uniti e poi brutalmente divisi.

***

Nabiki fissava sospettosa sua sorella Akane mentre girava distrattamente il cucchiaino nella fumante tazza di tè che aveva davanti.
Erano passate tre settimane dal suo ritorno a casa e la giovane si era chiusa in un mutismo quasi assoluto e totalmente incomprensibile per chi le stava intorno.
Sospettava che tra lei e Ranma dovesse essere successo qualcosa di importante, ma non sapeva fino a che punto il loro rapporto si fosse sviluppato, nonostante fosse evidente da anni che andasse molto oltre l’amicizia.

<< Akane vuoi spiegarmi cos’hai? Sei irriconoscibile! >> le disse seccamente cercando un modo per scuoterla dal torpore in cui era caduta.

La ragazza alzò gli occhi su di lei e scosse leggermente la testa incapace di formulare qualsiasi tipo di risposta.

Perché in realtà non sapeva nemmeno lei cosa dire.
Cosa doveva spiegare? Di come Ranma e Kodachi si fossero presi gioco di lei? Di come il codinato l’aveva ingannata solo per portarla a letto? Oppure che le aveva confessato di amarla ma poi aveva ritrattato preferendo la rosa nera a lei?

Aveva voglia di piangere e prendere a botte qualcuno.

<< Dimmi la verità tra te e Ranma è successo qualcosa vero? Ti ha detto forse che ti ama? >> chiese Nabiki senza mezzi termini, sedendosi vicino a lei.

Gli occhi di Akane si riempirono di lacrime << Oh, Nabiki.. >>

<< Avanti piangi, sfogati ti farà solo bene >> le disse abbracciandola teneramente.

Akane prese coraggio e raccontò tutto alla sorella, della nascita del suo amore con Ranma, dei loro incontri clandestini fino alla scioccante rivelazione del codinato su lui e Kodachi. Fu straziante e imbarazzante, ma allo stesso tempo liberatorio.

<< Bene, da quello che mi hai raccontato le cose non tornano proprio >> affermò Nabiki pensierosa.

<< Cosa intendi dire? >> chiese Akane perplessa, asciugandosi gli occhi con un fazzoletto.

<< Beh, non riesco a credere che Ranma, per quanto sia stupido, possa essere realmente innamorato di quella svitata! Inoltre il suo cambiamento è stato troppo repentino, non credi? >> esternò Nabiki perplessa.

<< Ma io non so da quanto tempo loro tramassero già alle mie spalle! Potevano essere amanti fin dall’inizio! >> ribatté la giovane dubbiosa, battendo un pugno sul tavolo.

<< Nah! Ranma è veramente troppo stupido per stare con due donne contemporaneamente! E non è neanche il tipo! Arrossisce al solo pensiero che qualcuno possa vederlo in compagnia di una ragazza! No, ci deve essere qualcos’altro sotto che non ti ha voluto dire.. >> affermò la ragazza grattandosi la testa.

<< Ma cosa? >> chiese Akane sentendo tornare nel cuore un barlume di speranza.

<< Ancora non lo so ma so certamente a chi rivolgermi! >> esclamò la mezzana alzandosi in piedi e uscendo dalla stanza.

Akane le corse dietro e la vide prendere la cornetta del telefono e digitare un numero piuttosto lungo.

<< Si, casa Kuno? Salve sono Nabiki.. Vorrei parlare con Tatewaki per favore.. >> disse cordialmente attendendo risposta << Ciao Tatewaki.. si Akane sta bene, senti avrei bisogno di parlarti, possiamo incontrarci? Un caffè in centro andrà benissimo. Ok, a più tardi >>

Riagganciò la cornetta e strizzò l’occhio alla sorella.

<< Chi meglio di lui può sapere cosa succede in quella casa? >>

<< Ma anche se sapesse qualcosa non ti dirà niente, non tradirà mai sua sorella! >> ribatté Akane accigliata.

<< Non preoccuparti, io so che leva devo usare.. >> rispose sorniona pensando a delle bellissime e compromettenti foto che riguardavano il tuono blu << Ora non mi resta che contattare Ryoga, lui sarà il mio asso nella manica >>

***

<< Allora caro il mio Kuno come vedi non puoi rifiutarti di aiutarmi.. >> affermò beffarda Nabiki prendendo un pasticcino dal vassoio posto a metà tra lei e il ragazzo.

<< Ti giuro che non so niente Nabiki.. per favore dammi quelle foto.. >> la supplicò fissandola con occhi dolci.

La ragazza scosse la testa e sorrise << Non ci penso neppure! Però aumento la posta in gioco: se mi dici tutto ti regalo un paio di foto molto sexy della ragazza con il codino.. >>

Tatewaki si illuminò << Dici sul serio? D’accordo allora. Però non so veramente niente, ma posso indagare.. >>

<< Perfetto allora! >> esclamò Nabiki soddisfatta << Voglio sapere tutto: se veramente Ranma e Kodachi sono amanti e se lei c’entra qualcosa con la storia della palestra. Mi è sembrato strano che una banca sbagliasse a fare i calcoli dei debiti, ma non ho detto niente perché mio padre era troppo felice di riaverla >> affermò guardandolo dubbiosa.

<< Farò del mio meglio. Se hai ragione, ed è vero che Kodachi mi ha ingannato annullando il mio matrimonio con Akane Tendo soltanto per un suo tornaconto, giuro che me la pagherà cara.. >> dichiarò Tatewaki solenne.

<< Bene.. io finisco i biscotti intanto, paghi tu vero? >> esclamò la ragazza strizzandogli l’occhio.

***

Ranma camminava lentamente, un passo dietro l’altro, sulla ringhiera rossa che costeggiava il fiume. Il suo pensiero andava sempre ed inevitabilmente ad Akane e all’immagine del suo viso sconvolto mentre lui le spezzava il cuore.

<< Ehi, Ranma! >> urlò una voce furiosa alle sue spalle.

Il codinato si voltò di scatto, sinceramente sorpreso << Ryoga.. >>

<< Sei solo un vigliacco! Come hai potuto preferire quella strega di Kodachi alla dolce e meravigliosa Akane? Non la meriti affatto >> sibilò infuriato stringendo i pugni.

Ranma scese con un balzo e si portò immediatamente davanti a lui.

<< Non parlare di cose che non sai! >> tuonò guardandolo adirato.

Non sopportava che gli facesse la ramanzina. Gli bastava la sua coscienza a tormentarlo di continuo.

<< Non mi interessa quello che hai da dire! Però in fondo dovrei ringraziarti.. finalmente ti sei tolto dai piedi e Akane si è accorta di me.. >> affermò Ryoga sornione.

Ranma alzò un sopracciglio << Cosa intendi dire? >>

<< Beh, lei era sconvolta, io le sono stato molto vicino.. una cosa tira l’altra e alla fine ci siamo messi insieme. Akane ha capito che io sono un vero uomo, un uomo che non la tradirà mai né la farà soffrire >> gli rivelò con gli occhi che brillavano trionfanti << Penso che molto presto ci sposeremo >>

Il codinato sussultò: gli sembrava che qualcuno gli avesse appena sferrato un micidiale gancio destro dritto alla bocca dello stomaco.
La testa gli cominciò a vorticare e si resse a fatica sulle gambe.
Distolse lo sguardo da Ryoga cercando di ricomporsi. Non riusciva a credere che Akane lo avesse già sostituito..

“In fondo me lo merito per come l’ho trattata..” constatò visibilmente distrutto.

Alzò di nuovo lo sguardo cercando di restare pressoché impassibile. Il ragazzo fermo davanti a lui lo fissava estremamente soddisfatto, tenendo le braccia incrociate sul petto.

<< Fate quello che volete, non mi interessa! >> rispose Ranma con voce incrinata, filando via senza mai voltarsi indietro.

“Oh Akane, perché?!” pensò sconvolto, correndo alla cieca, mentre il cuore gli palpitava furioso nel petto.

***

Ryoga si diresse verso il parco cittadino dove Nabiki lo aspettava trepidante, seduta su una panchina vicino allo stagno.

<< Allora? >> chiese la giovane impaziente vedendolo arrivare.

<< Tutto ok. Non mi ha detto nulla di che, ma credo le mie rivelazioni lo abbiano sconvolto. Avresti dovuto vedere la sua faccia quando gli ho detto che io e Akane stiamo insieme! >> affermò con Ryoga un sorrisetto.

Nabiki si lasciò sfuggire un sospiro << Speriamo bene, la situazione sembra disperata. Ti ringrazio tanto del tuo aiuto Ryoga >>

<< Figurati, per Akane farei di tutto. So di non avere nessunissima possibilità, è evidente che per lei esiste solo quel citrullo di Ranma e, anche se non lo vuole ammettere, anche lui è follemente innamorato di lei. Quindi se non vuole che gli spacchi la faccia deve confessare cosa sta succedendo! >> esclamò furibondo.

<< Per questo ho sguinzagliato anche Kuno.. speriamo che quello scemo porti dei risultati >> gli confidò Nabiki, alzandosi in piedi e stiracchiando le braccia sopra la testa.

Ryoga annuì << Ora vado da Akane, voglio vedere come sta >>

 << È davvero fortunata ad avere un amico come te sai? >> affermò Nabiki con un sorrisetto malizioso, dandogli una gomitata sul fianco.

Ryoga arrossì e, balbettando qualcosa di incomprensibile, corse via.

***

“Al solo pensiero di vederla il mio cuore fa le capriole. Come ha potuto Ranma lasciare una ragazza del genere?” pensò Ryoga confuso, bussando alla porta della camera della giovane.

La porta si aprì di scatto e si trovò di fronte il suo sogno proibito con indosso solo una leggera t-shirt bianca e un paio di minuscoli pantaloncini gialli. Il cuore prese a danzargli nel petto.  

<< Akane.. sono passato per vedere come ti senti >> proferì il giovane imbarazzato scrutandola per bene.

Notò con disappunto che aveva gli occhi gonfi e leggermente rossi. “Ha pianto di nuovo” constatò rattristato.

<< Ryoga.. vieni entra pure >> gli disse lei, scansandosi per farlo passare.

Il giovane entrò timoroso, come se stesse violando qualcosa di sacro invece che entrare nella stanza in cui tante volte aveva dormito insieme a lei sotto le sembianze di p-chan.

<< Va meglio oggi? >> le chiese premuroso, accarezzandole teneramente una guancia con il dorso della mano.

Akane si morse sofferente le labbra.

<< Ryoga devo dirti una cosa.. una cosa che non sa ancora nessuno, ma ho un disperato bisogno di dirlo a qualcuno >> proferì con voce rotta dalle lacrime, distogliendo lo sguardo.

Ryoga l’afferrò per le spalle e le posò due dita sotto il mento costringendola a guardarlo.

<< Puoi dirmi tutto, lo sai.. >> le disse teneramente.

Akane lo fissò dritto negli occhi e lasciò che le lacrime ricominciassero a scorrere libere sulle sue guancie, parlando debolmente:

<< Credo di essere incinta >>
 
 
 





Eccomi di nuovo qui^^
Sono accadute tantissime cose in questo capitolo e vi annuncio che il prossimo sarà l’ultimo..
Come vi è sembrato? Spero che vi sia piaciuto e che mi facciate sapere cosa ne pensate! Ringrazio di cuore chi continua a seguire fedelmente la storia, mi riempite davvero di gioia! Se vi incuriosisce sapere il finale al più presto lasciatemi un commentuccio.. ;)
Un bacione :*
  
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