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Autore: NonTiScordarDiMe4    25/10/2016    2 recensioni
Ricordate quella ragazza che Connor avvicinò in un bar nella 1x07 teoricamente per avere informazioni, ma che finì col sorbirsi un riassunto della storia dei Coliver?
Immaginate che questa ragazza rincontri i Keating 6 un po’ di tempo dopo: che impressioni ne avrà?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Connor Walsh, Oliver Hampton, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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UNA SERA IN UN BAR…
 
Quella sera ero seduta sola al bar, la mente immersa nei miei pensieri e gli occhi persi nel fondo di un bicchiere, quando entrarono. L’ambiente era silenzioso quindi catturarono subito la mia attenzione: erano sei ragazzi, forse studenti universitari.
Non era raro vedere gruppi simili nella zona, ma quel giorno avevo ben poco da fare, così mi soffermai ad osservarli, sfruttando la fila di bottiglie piene di liquore ambrato dietro la quale mi trovavo per non farmi notare.
Il primo era un ragazzo alto e ben piantato, con i capelli tagliati corti e gli occhi vivaci. Rideva più degli altri e chiacchierava costantemente con chiunque avesse vicino. Notai che prestava particolare attenzione ad una ragazza minuta e dal viso bellissimo, vestita con eleganza, la pelle scura eppure luminosa, che però sembrava pensare ad altro. Ogni tanto scambiava uno sguardo con l’altra ragazza della compagnia che intuii essere sua amica. Questa aveva lunghi capelli castani che contrastavano con gli occhi chiari. Prese posto accanto al più alto del gruppo, un giovane con la pelle color cioccolata, appena un accenno di barba e il viso gentile.
Gli ultimi due ragazzi stavano un po’ in disparte, avvolti da quella specie di bolla felice che caratterizza le coppie molto affiatate.
Uno dei due mi sembrò in un certo modo familiare: era davvero bello, coi capelli scuri che si arricciavano sulle tempie e la corta barba curata. Si muoveva con sicurezza, ma il suo sguardo non lasciava mai il compagno, un ragazzo con gli occhi dal taglio orientale incorniciati da un paio di lenti arrotondate. Distratta dal suo sguardo,  dolcissimo, e dal suo sorriso aperto e sincero, impiegai un attimo per accorgermi che era alto e con le spalle larghe.
Il primo si girò per dirgli qualcosa all’orecchio e così facendo il suo viso mi fu ben visibile.
Fu allora che capii perché mi era apparso familiare.
Qualche settimana prima proprio quel ragazzo mi aveva avvicinata in un locale. In un primo momento avevo pensato che ci stesse provando con me, poi però si era messo a parlare di un’altra ragazza, una certa Ollie, di come avessero rotto malamente e di quanto gli mancasse. Mi ero chiesta per quale motivo avrebbe dovuto avvicinarmi al solo scopo di parlare delle sue pene amorose, ma la sua confusione tra il femminile e il maschile mi aveva fatto intuire che Ollie doveva essere il diminutivo di Oliver oppure Orlando, ma non certo di Olivia.
Non avevo fatto cenno a quel che avevo colto, e neppure me ne ero andata: avevo visto gli occhi di quel ragazzo, Connor se non mi ricordavo male, mentre parlava del suo Ollie, ed era uno sguardo così triste che non avevo avuto il coraggio di farlo.
Si sentiva davvero in colpa per quello che aveva fatto e desiderava solo una seconda possibilità. Avevo tentato goffamente di dargli dei consigli per riconquistarla, ma ora ridevo al pensiero di Connor con un grande mazzo di fiori in mano, incorniciato dall’uscio di una porta, gli occhi pieni di pentimento e speranza, e dall’altra parte Ollie, dubbioso, indeciso sul da farsi.
Chissà quanto ci aveva messo a farsi perdonare… giorni? Settimane? O erano bastate poche parole?
Il mio sguardo passò sugli altri membri della compagnia. Ora mi sembrava di veder riemergere nella mia memoria, seppur vagamente, anche gli altri due giovani, allora appollaiati sul bancone.
Tornai a guardare Connor e Ollie, spalla contro spalla che ridevano per la stessa battuta e il mio cuore si riempì di gioia.
Mi riscossi dal mio torpore e mi alzai per pagare il conto e andarmene.
Mi voltai un’ ultima volta sull’uscio e augurai mentalmente loro ogni bene.
Solo allora uscii dal bar.
 
Angolo dell’autrice: per prima cosa grazie mille per essere arrivati in fondo, avete tutta la mia stima e gratitudine!
Questa storia non è niente di che, l’ho ideata in un momento di noia, ma poi ho pensato “perché no?” e ho deciso di pubblicarla. Spero non sia troppo “descrittiva”, ma amo questi personaggi e potrei scrivere un romanzo di loro che non fanno nulla! Più che altro mi interessava vederli da un punto di vista esterno.
In ogni caso fatemi sapere cosa ne pensate, una recensione mi farebbe davvero, davvero felice!
   
 
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