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Autore: GaaRa92    12/05/2009    1 recensioni
Chiudi gli occhi piano, piano e immergiti nel sonno… chiudi gli occhi piano, piano e nel tuo sonno non dimenticarmi… (Nazim Hikmet) Storia classificatasi 5° al contest "La vita segreta delle parole"
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: GaaRa92

Autore: GaaRa92
Frase scelta:
Chiudi gli occhi piano, piano e immergiti nel sonno… chiudi gli occhi piano, piano e nel tuo sonno non dimenticarmi… (Nazim Hikmet)
Titolo:
Heilig
Personaggi:
Edward, “Il Mostro” (la parte vampiresca di Edward), Alice, Bella (seppur quest’ultime indirettamente)
Pairing(s):
Edward/Bella
Genere:
Introspettivo, Romantico, Malinconico
Rating:
Verde
Avvertimenti:
FlashFic, Raccolta.
Breve introduzione alla storia:
Edward ormai non può più negare a se stesso cosa Bella rappresenti realmente per lui e, nonostante i suoi numerosi tentativi di dimenticarla, qualcosa di più forte lo spinge a comporre qualcosa del tutto nuovo e inaspettato: una ninna nanna, sperando che questa possa cullare i suoi sogni al posto suo e, seppur inconsciamente da parte sua, che possano impedirle di dimenticarlo.

Ci tenevo a precisare che l’ultima frase si riferisce allo speranzoso desiderio di Edward di poter un giorno esser lui stesso in grado di starle vicino e di impedirle così di dimenticare che lui ci sarà sempre per lei, “sostituendo” la ninna nanna.

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

 

Lascio scivolare con un’innaturale lentezza le dita su quei tasti altrettanto bianchi, assaporandone le leggere imperfezioni percepibili al tatto solo da pochi.

Un sottile velo di polvere li avvolge morbidamente, separandoli dalle mie dita.

Solo adesso riesco realmente a capire per quanto tempo ne sono stato lontano.

Mi scorgo nei pensieri di Alice già seduto al piano, ma la melodia che ne esce è muta.

Neanche lei sa dire con esattezza che cosa succederà: la visione è incompleta, mancante della parte fondamentale, quella che più ardentemente bramo di conoscere.

 

Colto da un irrefrenabile bisogno mi ritrovo seduto davanti a quella sequenza interminabile di tasti bianchi e neri così diversi, terribilmente diversi.

Eppure destinati in modo ineluttabile a stare insieme, così dannatamente vicini.

Che seppur obbligati si rincorrono instancabilmente in una melodia armoniosa, per poi abbracciarsi in essa.

Le mie dita incominciano a cercare velocemente i tasti giusti.

Quelli giusti per dimenticare.

Per la prima volta le mie mani incespicano sui tasti, si scontrano tra loro.

Con la coda nell’occhio scorgo Alice voltarsi curiosa verso quei suoni amorfi, del tutto privi di significato.

Le mie mani rimangono prive di vita su quelle ultime note da me così brutalmente distorte.

 

 

Non ne sei capace...

Puoi ingannare gli altri, ma non Me.

 

Sento le mie mani contrarsi spasmodicamente attorno ai tasti, avvinghiarli in una stretta mortale.

 

Lo vedi anche tu che è impossibile resisterLe

Preda e predatore: dicasi selezione naturale.

 

Io sono più forte.. So di esserlo.

 

Può darsi..

Non mi hai mai messo veramente alla prova..

 

 

Non te la lascerò toccare!

 

 

 

E come l’acqua che a poco a poco scava insistentemente nella roccia, così la verità fa breccia nelle mie difese, sbaragliandole.

Travolgendole.

Sai che non potrai concederti mai di fallire…

Perché Io non lo farò.

Non mi fermerò.

 

Colto da un senso di angoscia mi irrigidisco improvvisamente alla vista del suo sguardo vuoto.

Spento.

Totalmente privo di vita.

 

Non sarei riuscito a vivere un singolo istante sapendo che lei non c’era più a causa mia...

 

Una tristezza del tutto nuova, mai provata prima, mi pervade, inondandomi totalmente.

E come mosse da essa le mie mani riprendono involontariamente a correre, su un sentiero finalmente illuminato.

Illuminato da due occhi color cioccolato, da una tenacia propria di una tigre, ma incarnata da un gattino.

 

Le note invadono la stanza in tutta la loro dolcezza.

Lascio giocare brevemente indice e medio alla ricerca di una fine per quella melodia.

Per quella ninna nanna un po’ particolare, piacevolmente inaspettata.

Una ninna nanna che possa cullarla e accompagnarla in quei sogni a me preclusi, che possa impedirle di dimenticarmi

Nella speranza che un giorno possa essere io stesso a farlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[444 parole]

 

 

Note dell’autore: Per sviluppare in senso bilaterale la frase ho deciso di scrivere una breve raccolta (una flash e una drabble) i cui protagonisti sono rispettivamente Edward e Marcus con le loro relative “compagne”, accomunati da quell’amore verso l’amata che li contrassegna come unici. Il mio intento però è quello di sottolineare non tanto ciò che li accomuna, ma ciò che li differenzia: la perdita dell’amata ha fortemente influito sull’evoluzione del personaggio stesso, lasciando in lui un segno indelebile, che quella salda certezza di non venir mai dimenticati non è bastata a cancellare (questo è il caso di Marcus ovviamente).

Marcus rappresenta quindi, a mio parere, quello in cui Edward si sarebbe potuto trasformare nel caso della morte di Bella (considerando il fatto che il legame che lo lega alla sua famiglia è ben più potente di quello che lega Marcus ai Volturi).

 

Il titolo della raccolta significa “Sacro” e la riconduco a un verso di una canzone: […]To me you’ll be forever sacred[…] (questa è la traduzione in inglese dato che il testo originale è in tedesco). Personalmente sono convinta che questo verso, e quindi questo titolo, accomuni queste due storie, così diverse eppure collegate tra loro dalla mia mente perversa xD. Per la prima storia sta a simboleggiare l’amore che Edward prova per Bella, un amore che si connota subito come uno dei più puri e sinceri (per questo quindi a mio avviso “sacro”), mentre per la seconda storia, che mi appresto a postare,  l’amore che Marcus prova ancora per Didyme è così importante e fedele che lo convince addirittura ad affidare l’ultima parte sopravvissuta di sé, quella che non ha avuto la forza di dimenticare, quella che Lei dovrà conservare gelosamente.

 

   
 
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