Autore: GaaRa92
Frase scelta: Chiudi gli occhi piano, piano e
immergiti nel sonno… chiudi gli occhi piano, piano e nel tuo sonno non
dimenticarmi… (Nazim Hikmet)
Titolo: Heilig
Personaggi: Edward, “Il Mostro” (la parte vampiresca di Edward), Alice,
Bella (seppur quest’ultime indirettamente)
Pairing(s): Edward/Bella
Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: FlashFic, Raccolta.
Breve introduzione alla storia: Edward ormai non
può più negare a se stesso cosa Bella rappresenti realmente per lui e,
nonostante i suoi numerosi tentativi di dimenticarla, qualcosa di più forte lo
spinge a comporre qualcosa del tutto nuovo e inaspettato: una ninna nanna,
sperando che questa possa cullare i suoi sogni al posto suo e, seppur
inconsciamente da parte sua, che possano impedirle di dimenticarlo.
Ci tenevo a
precisare che l’ultima frase si riferisce allo
speranzoso desiderio di Edward di poter un giorno
esser lui stesso in grado di starle vicino e di impedirle così di dimenticare
che lui ci sarà sempre per lei, “sostituendo” la ninna nanna.
***
Lascio
scivolare con un’innaturale lentezza le dita su quei tasti altrettanto bianchi,
assaporandone le leggere imperfezioni percepibili al tatto solo da pochi.
Un sottile velo
di polvere li avvolge morbidamente, separandoli dalle mie dita.
Solo adesso
riesco realmente a capire per quanto tempo ne sono stato lontano.
Mi scorgo nei
pensieri di Alice già seduto al piano, ma la melodia
che ne esce è muta.
Neanche lei sa
dire con esattezza che cosa succederà: la visione è incompleta, mancante della
parte fondamentale, quella che più ardentemente bramo
di conoscere.
Colto da un
irrefrenabile bisogno mi ritrovo seduto davanti a quella sequenza interminabile
di tasti bianchi e neri così diversi, terribilmente diversi.
Eppure destinati in modo ineluttabile a stare
insieme, così dannatamente vicini.
Che seppur
obbligati si rincorrono instancabilmente in una melodia armoniosa, per poi
abbracciarsi in essa.
Le mie dita
incominciano a cercare velocemente i tasti giusti.
Quelli giusti
per dimenticare.
Per la prima
volta le mie mani incespicano sui tasti, si scontrano
tra loro.
Con la coda
nell’occhio scorgo Alice voltarsi curiosa verso quei suoni
amorfi, del tutto privi di significato.
Le mie mani
rimangono prive di vita su quelle ultime note da me così brutalmente distorte.
Non ne sei capace...
Puoi ingannare gli
altri, ma non Me.
Sento le mie
mani contrarsi spasmodicamente attorno ai tasti, avvinghiarli in una stretta mortale.
Lo vedi anche tu che è impossibile resisterLe…
Preda e predatore:
dicasi selezione naturale.
Io sono più
forte.. So di esserlo.
Può darsi..
Non mi hai mai messo
veramente alla prova..
Non te la lascerò
toccare!
E come l’acqua che a poco a poco scava
insistentemente nella roccia, così la verità fa breccia nelle mie difese,
sbaragliandole.
Travolgendole.
Sai che non potrai
concederti mai di fallire…
Perché
Io non lo farò.
Non mi fermerò.
Colto da un
senso di angoscia mi irrigidisco improvvisamente alla
vista del suo sguardo vuoto.
Spento.
Totalmente
privo di vita.
Non sarei
riuscito a vivere un singolo istante sapendo che lei non c’era più a causa
mia...
Una tristezza
del tutto nuova, mai provata prima, mi pervade, inondandomi totalmente.
E come mosse da
essa le mie mani riprendono involontariamente a
correre, su un sentiero finalmente illuminato.
Illuminato
da due occhi color cioccolato, da una tenacia propria di una tigre, ma
incarnata da un gattino.
Le note
invadono la stanza in tutta la loro dolcezza.
Lascio giocare
brevemente indice e medio alla ricerca di una fine per quella melodia.
Per quella
ninna nanna un po’ particolare, piacevolmente inaspettata.
Una ninna nanna
che possa cullarla e accompagnarla in quei sogni a me preclusi, che possa
impedirle di dimenticarmi…
Nella
speranza che un giorno possa essere io stesso a farlo.
[444 parole]
Note dell’autore: Per sviluppare in senso bilaterale la
frase ho deciso di scrivere una breve raccolta (una
flash e una drabble) i cui protagonisti sono
rispettivamente Edward e Marcus
con le loro relative “compagne”, accomunati da quell’amore verso l’amata che li
contrassegna come unici. Il mio intento però è quello di sottolineare
non tanto ciò che li accomuna, ma ciò che li differenzia: la perdita dell’amata
ha fortemente influito sull’evoluzione del personaggio stesso, lasciando in lui
un segno indelebile, che quella salda certezza di non venir mai dimenticati
non è bastata a cancellare (questo è il caso di Marcus
ovviamente).
Marcus rappresenta quindi, a mio parere,
quello in cui Edward si sarebbe
potuto trasformare nel caso della morte di Bella (considerando il fatto
che il legame che lo lega alla sua famiglia è ben più potente di quello che
lega Marcus ai Volturi).
Il titolo della
raccolta significa “Sacro” e la riconduco a un verso
di una canzone: […]To me you’ll
be forever sacred[…] (questa è la traduzione in inglese dato che il
testo originale è in tedesco). Personalmente sono convinta che questo verso, e
quindi questo titolo, accomuni queste due storie, così diverse eppure collegate tra loro dalla mia mente perversa xD. Per la prima storia sta a
simboleggiare l’amore che Edward prova per
Bella, un amore che si connota subito come uno dei più puri e sinceri (per
questo quindi a mio avviso “sacro”), mentre per la seconda storia, che mi
appresto a postare, l’amore che Marcus prova ancora per Didyme è
così importante e fedele che lo convince addirittura ad affidare l’ultima parte
sopravvissuta di sé, quella che non ha avuto la forza di dimenticare, quella
che Lei dovrà conservare gelosamente.